07 febbraio 2017

RECENSIONE "DIARIO D'INVERNO" di PAUL AUSTER

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Dopo un bel po' di giorni sono riuscita a portare a termine una lettura moooolto particolare che ho dovuto metabolizzare per capire se mi è piaciuta farla o meno. Un libro che non è un romanzo, sebbene si potesse interpretare come tale, ma un diario, come dice il titolo, che ti cattura dentro di se. Vi spiego meglio nel post cosa voglio dire, qui, non mi resta che augurarvi di fare una buona lettura :-)





TRAMA:Paul Auster è uno scrittore che all'età di sessantaquattro anni decide di fare un bilancio della sua vita fino a questo momento. Un diario intimo attraverso il quale ci mostra la sua vita mettendosi a nudo, completamente.


Titolo: Diario d'inverno
Autore: Paul Auster
Casa Editrice: Einaudi
Anno: 2012
Pag: 184
Prezzo: 18,50 euro







VALUTAZIONE:



Appena ho terminato la lettura di questo libro mi sono subito domandata in che modo avrei potuto parlarne senza essere banale o scontata. E' difficile parlare della vita di qualcuno quando leggi il suo diario sapendo che ciò che è scritto è tutto vero e non è una storia inventata dall'autore. 
E' difficile dare un voto a quanto letto in questa forma, qui ho dato quattro farfalle ma sarebbero state di più se fosse stato un romanzo, almeno credo. Diciamo che le mie farfalle in questo caso potrebbero anche non esserci data la particolarità di questo libro.
Devo dire che è la prima volta che leggo qualcosa di questo autore, anche se ne ho sentito parlare tantissimo e da tante persone sempre in modo molto positivo. Non so perché non lo avevo mai preso in considerazione fino a quando con la sfida THE HUNTING WORD CHALLENGE non ho avuto l'occasione per spuntare la parola INVERNO ed ecco qui la mia recensione.

Adesso che ho scritto questa premessa passiamo alla seconda domanda: COSA SCRIVO DI QUESTO LIBRO??? O meglio: COME COMINCIO A PARLARVI DI QUESTO LIBRO???

Come ho detto, Paul Auster è un autore che non ho mai affrontato prima d'ora e non so se leggere il suo diario sia stata la mossa migliore da fare per approcciarmi alla sua scrittura so, però, che mi ha incuriosito molto sapere come potrebbe gestire una storia che, presumo, sia più lineare rispetto a quello che è stato creato in questo libro.
Diario D'inverno è un diario (ma va?!) composto da frammenti di vita disposti in modo casuale, per quanto riguarda l'aspetto temporale, ma legati tutti attraverso l'associazione logica di un evento ad un altro, oppure di un persona di cui sta parlando.
Attraverso le pagine veniamo trasportato e sballottolati da un anno all'altro, da un'epoca all'altra in maniera più o meno frettolosa, leggendo di storie e accenni di eventi che hanno riguardato la sua vita dal momento in cui è riuscito ad avere ricordo a quando sta scrivendo, quindi a sessantaquattro anni.

Devo dire che inizialmente questo tipo di narrazione mi ha un po' spaesato, non riuscivo ad entrare in sintonia con quello che l'autore voleva dire parlando di questi flash anche molto lontani nel tempo l'uno dall'altro. 
Poi gradualmente ho capito che proprio attraverso questi episodi ha cercato di ricreare, in forma scritta, il continuo vagare della mente umana da una cosa all'altra, da un fatto ad un altro. Almeno questo è quello che ho pensato io, poi magari mi sbaglio!
E' una struttura molto affascinante, ripensandoci, proprio perché attraverso la penna sia riuscito a dare una forma al funzionamento della mente e mi è piaciuto molto.

"La vicinanza al terreno del tuo piccolo corpo, il corpo che possedevi a tre quattro anni: insomma, la brevità della distanza fra i tuoi piedi e il tuo capo, e il fatto che le cose che ora non noti più un tempo fossero per te presenza e cura costante: il piccolo mondo delle formiche brulicanti e delle monete smarrite, dei rametti caduti e dei tappi di bottiglia ammaccati, dei tarassachi e dei trifogli. Ma soprattutto le formiche. Sono quelle che ti ricordi meglio. Eserciti di formiche in viaggio dentro e fuori le loro montagnole polverose"

Auster ci permette di viaggiare nella sua vita in modo naturale, come se ci stesse invitando a prendere un caffè. L'uso della seconda persona singolare rende tutto molto più coinvolgente. Devo dire che a volte mi sono sentita una spiona/impicciona perché l'intimità di certe situazioni, di dolore e di gioia, di difficoltà e di successo, mi hanno dato una sensazione di terzo incomodo, non so se riesco a spiegare questa sensazione a parole.
In pratica, la stessa tecnica della seconda persona singolare l'ho vista sia come modo per permettere al lettore di avere un rapporto più diretto con la sua storia, sia come elemento di imbarazzo, in alcune parti, che ci posso fare...
Attraverso le pagine di questo diario Paul Auster affronta gli argomenti più diversi mettendo bene in chiaro quali sono i punti centrali della sua vita, Amore (per le donne e la sua famiglia), la scrittura, presenza costante in tutti i momenti, il suo corpo che somatizza tutto ciò che gli accade intorno in una reazione che quasi sempre è deleteria per lui, la madre alla quale dedica una parte del diario molto bella e toccante, a mio avviso.


"Questa è stata la storia della tua vita. Ogni volta che arrivi a un bivio il tuo corpo cede, perché il tuo corpo ha sempre saputo quello che la tua mente non sa, e benché scelga di cedere, sia per mononucleosi o per gastrite o per attacchi di panico, il tuo corpo ha sempre sostenuto in gran parte il peso delle tue paure e delle tue battaglie interiori."   

Quello che posso dire di questa lettura è che è stata una bella esperienza, nonostante mi sia sembrato di spiare l'autore, forse è proprio questa possibilità avuta che me lo ha reso molto più interessante, nonostante l'inizio sia stato per me faticoso.
Attraverso le pagine scopriamo un uomo che, avvolto da malinconia, ci racconta le sue esperienze di vita in famiglia, con le amicizia rimaste nel tempo o solamente passeggere. Ci racconta di come si sia approcciato alle donne e al sesso e di come poi non ne abbia più fatto a meno fino a che non ha contratto i suoi due matrimoni, il primo frettoloso e poco ragionato, il secondo quello della vita.
Ci parla della madre e del rapporto difficile con il padre dal quale ha divorziato molto giovane, ci parla del suo rapporto con la moglie, fatto di complicità totale, di rispetto, di stima reciproca e di sostegno. 
Mi è piaciuta molto la parte in cui racconta la sua vita attraverso le varie abitazioni che ha avuto e per ognuna ha raccontato uno o più aneddoti. E poi il modo in cui ha raccontato della madre e di come abbia contratto matrimoni sfortunati.
La cosa che più mi è piaciuta è il fatto che non siamo davanti ad un uomo che ha una malinconia triste, ma davanti ad un uomo consapevole di aver vissuto una vita intensa e che magari, pur essendo molto simile a quella di altre persone, ha avuto il coraggio di farla conoscere al mondo in tutta sua interezza.
E' un libro molto intimo, a mio avviso, ci sono, ad esempio, le parti in cui parla dei suoi attacchi di panico e dei suoi malanni, nelle quali mette a nudo i suoi pensieri, le sue paure, le sue sensazioni.

"Lei scese di corsa dal piano superiore e quando ti vide steso supino ti prese fra le braccia e ti tenne lì, chiedendoti dove ti faceva male, dicendoti che avrebbe chiamato il dottore, e mentre la guardavi in viso eri convinto che tra poco saresti morto perché un dolore di quelle proporzioni poteva solo significare la morte, e lo strano in tutto ciò, forse la cosa più strana che ti sia mai successa, è che non avevi paura, no: eri calmo e accettavi pienamente l'idea di essere sul punto di lasciare questo mondo, e dicevi a te stesso: ecco, adesso morirai e forse la morte non è brutta come pensavi, perché sei qui fra le braccia della donna che ami, e se devi morire adesso ritieniti fortunato di essere vissuto fino a cinquant'anni."

Quello che ho cercato di dire fino ad ora è che questo libro mi è piaciuto molto, per il modo in cui ha raccontato la sua vita, permettendoci di conoscere una buona parte di sé, per il modo in cui ha trattato gli argomenti più diversi ma sempre con delicatezza, senza mai essere volgare o sboccato.
L'uso della seconda persona è stato un elemento molto particolare che mi ha colpito proprio perché sembra come se tu lettore dovessi essere il protagonista della vita di qualcun altro ed è strano ma coinvolgente.
Insomma un libro che parla di amore in varie forme, che parla di famiglia, di tenacia, di bilanci di una vita intensa ma ancora tutta da vivere, di cose che nella vita capitano, come la morte di persone care, di malattie, di difficoltà economiche, di rapporti difficili e complicati, di esperienze nuove vissute in modo discutibile o meno ma sempre con intensità.
Come ho detto all'inizio del post, è molto difficile parlare della vita di qualcuno non conoscendolo, in questo caso anche se l'autore ci fa entrare di gran passo nella sua vita, comunque non significa conoscerlo, non lo abbiamo vissuto e questo fa differenza, secondo me. E' difficile dare un giudizio su un libro che ti trasmette tante sensazioni, io ho provato a farlo e spero di esserci riuscita, in qualche modo.
Non so neanche se sia da consigliare perché non si tratta di un romanzo o di un libro che contiene una vita particolarmente interessante, nel senso che si racconta la vita di un uomo normale che è, si, uno scrittore, ma comunque un uomo. Quello che racconta è la sua vita di uomo al di fuori del sistema editoriale e la bellezza del libro sta proprio nel suo essersi messo a nudo così, naturalmente.
Quindi direi che lo consiglio a chi, consapevolmente, vorrà leggere la vita di un uomo che fa lo scrittore, ecco.

Bene amici, io ho detto tutto quello che avevo da dire su questa lettura, sicuramente voglio recuperare i suoi romanzi perché il suo modo di scrivere mi è piaciuto molto e voglio vedere se mi piacerà anche la sua scrittura da quest'altro punto di vista. Ho già messo il lista il volume contente i suoi romanzi e spero di potermici avvicinare presto. Per il momento fatemi sapere se avete letto questo autore, se avete letto questo libro, se è un autore che può piacere come romanziere, insomma tutto quello che sapete su di lui e soprattutto se avete qualche suo libro da consigliarmi!
Vi saluto per il momento e vi mando un grande abbraccio... Ci rileggiamo domani per l'aggiornamento letture!!! Buon viaggio tra le pagine dei vostri libri!!!

4 commenti:

  1. Io non disdegno affatto le biografie e ammetto che su questa potrei fare un pensierino... Buone letture.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Stefania BENVENUTA NEL MIO ANGOLO :-) Se ti piacciono allora devi leggerla perché è molto particolare :-) BUONE LETTURE ANCHE A TE!!!

      Elimina
  2. Ciao Mikla! Questa credo sia la tua più bella recensione che io abbia letto e mi hai incuriosita molto nonostante io non ami molto le autobiografie. Ad esempio, io adoro Gabriel Garcia Marquez, ma leggere la sua autobiografia è stato davvero difficile e pesante. Quindi ho sempre snobbato questo genere. Ma ora tu mi stai facendo ricredere e magari farò un pensierino su questa lettura :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. GRAZIE MARIA :-D E pensare che a me non è che sia piaciuta molto come è venuta... Ma se piace va benissimo :-)
      E' una autobiografia particolare, non è costruita in senso cronologico ma va avanti e indietro nel tempo lasciando solo qualche parte che segue una continuità temporale. Poi non è molto lunga, insomma fattibile se non ti piacciono questi libri!

      Elimina