28 maggio 2020

Liberamente Libri... NN Editore

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI I BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come stanno andando le vostre giornate? La vita sta ricominciando piano piano o siete ancora a casa?
Quali libri vi stanno tenendo compagnia? 
Per quel che mi riguarda questo 2020 di letture non me ne sta regalando molte di veramente accattivanti e la cosa un po' mi dispiace soprattutto perché stando a casa potrei godermele molto di più e invece..
Per non parlare della lettura di S. di Dorst e Abrams che mi ha portato ad un blocco che manco a starvelo a raccontare...
Ma procediamo con la lettura che vi voglio raccontare oggi che così mi risollevo un po'!


BULL MOUNTAIN
 di 

BRIAN PANOWICH




Trama: I Borroughs sono una famiglia di produttori di whiskey, metanfetamina e marjuana da generazioni. Tutti sono rimasti fedele a questa attività fiorente grazie anche alla sua collocazione, le foreste della Bull Mountain che hanno nascosto al mondo questa realtà. Nonostante la ricchezza da essa derivata non tutti i familiari dell'ultima generazione di Borrughs sono d'accordo nel portare avanti le cose e questo è un problema...

Titolo: Bull Mountain
Autore: Brian Panowich
Casa Editrice: NN Editore
Anno: 2017
Pag: 294
Prezzo: 18.00 euro



Cosa Ne Penso...


Quando ho visto per la prima volta BULL MOUNTAIN ho pensato che fosse una lettura che si adattava perfettamente al mio gusto, una sorta di Noir che coinvolge non solamente nell'azione meccanica dei personaggi, quanto nel suo coinvolgimento psicologico.
Il fatto che si tratti di una storia familiare ha aiutato molto nella scelta dell'acquisto e soprattutto il fatto che proprio la famiglia fosse il covo di tutto l'intreccio me lo ha reso ancora più appetibile.
Tant'è vero che appena ho avuto la possibilità l'ho comprato e l'ho portato a casa con me.

Come ho detto Bull Mountain è una storia familiare che si tinge di noir al punto giusto per attirarti quando lo leggi ma anche riuscendotene a staccare senza sentirti in colpa, sebbene l'intreccio sia davvero irresistibile.
Ciò che aiuta questo procedimento che, badate bene, non punta a denigrare la storia, anzi per me è stato un valore aggiunto, è la struttura che l'autore utilizza per raccontarcela. 
Pur essendo narrato in terza persona ci ritroviamo a leggere un volume suddiviso in capitoli ognuno dei quali dedicato ad un personaggio della storia. A questo aggiungo il fatto che la storia non viene narrata in modo lineare ma ci sono dei salti temporali che portano il lettore avanti e indietro nel tempo, quindi un capitolo può trovarsi al presente narrativo e il successivo ci riporta indietro.
In questo modo Panowich ci permette di conoscere la storia dei personaggi e allo stesso tempo le motivazioni che hanno spinto gli stessi ad assumere determinati comportamenti.

Ma cosa c'è di veramente interessante in questo romanzo?

Ci ritroviamo a seguire la storia di una famiglia dalle solide fondamenta malavitose al cui interno un membro decide di opporsi a tutti loro diventando lo sceriffo della zona del traffico, lo stesso sceriffo che, sapendo, decide di opporsi a quelle forze dell'ordine che invece devono smantellare tutto.

Ovviamente questo è un modo semplicistico di raccontarvi una storia che, al contrario, è molto complicata e piena di risvolti inaspettati e incontrollabili. 
Un romanzo che ha la sua forza nella trama più che nei personaggi, per quanto tutti loro siano ben descritti dall'autore, ma questo è un dettaglio personale, nel senso che potrete provare più o meno empatia con i personaggi del romanzo, e di ogni lettura che fate in generale.

Il primo impatto con la storia mi ha portato ad identificarla come tipicamente americana per il suo essere molto diretta, d'impatto, senza fronzoli, cruda e spudorata. L'esagerazione negli atteggiamenti a volte molto marcati e le ambientazioni che richiamano proprio quelle realtà. Insomma sto facendo un complimento all'autore per aver saputo ricostruire su carta una realtà che non conosco facendomene sentire parte, ecco!

Poi c'è tutto l'aspetto psicologico di Clayton Burroughs, uno dei protagonisti, che è continuamente diviso a metà fra legge e famiglia perché, nonostante le sue scelte e la decisione di allontanarsene, quella rimane la sua famiglia d'origine. 
Panowich riesce a costruire con abilità un ambiente ostile che nonostante tutto permette al lettore di riflettere su quanto narrato sia nella sua evoluzione tragica sia nella narrazione familiare che comunque coinvolge ogni aspetto della narrazione.
E' forte questo senso di appartenenza ad una realtà che pur non appartenendoci è comunque nostra e proprio questo ci spinge a difenderla o a vendicarla.

La lettura di questo romanzo è stata davvero una bellissima scoperta sia per il mondo della Casa Editrice che, nonostante pensassi non facesse per me, mi ha completamente conquistata, sia per l'approccio che Panowich ha avuto nei confronti di una storia che è molto dolorosa oltre che complicata.
Lo stile è molto asciutto, non ci viene fatto alcuno sconto sulle scene crude né sul tipo di dialogo che i personaggi hanno tra loro come pure sul rapporto che c'è. 
Ho apprezzato tantissimo il ruolo delle figure femminili di questo romanzo che entrano a far parte di una famiglia disagevole ma che nonostante tutto non ne viene piegata.


VOTAZIONE:



Pur essendo rimasta colpita dalla storia fin da subito prima di leggere questo romanzo pensavo di aver fatto una grande cavolata a comprarlo, non so neanche il motivo, anche perché questo genere di storie le leggo. Forse il fatto che si parla spesso di letteratura americana come se fosse qualcosa di incomprensibile per chi, come me, non ha letto molto di quel mondo , ma devo dire che sono stata molto contenta di aver conosciuto questa casa editrice e questa storia.
Mi è piaciuto molto il modo in cui la vita di questi personaggi non abbia nulla di politicamente corretto, di come proprio questa caratteristica lo renda speciale e particolare. Mi sono piaciuti i personaggi femminili e il fatto che, trattandosi di un romanzo corale tutti abbiano avuto un ruolo nella storia e che ci siano solamente i personaggi che effettivamente concorrono alla sua costruzione.
Clayton Borroughs diventa un tramite per raccontare una realtà per lui molto complicata da portare avanti ma diventa anche la rappresentazione di chi, nonostante abbia alle spalle un passato legalmente pesante, riesce in qualche modo a fare la sua vita e a distaccarsene il giusto.
Insomma questo libro mi è piaciuto tantissimo e ve lo consiglio sia come approccio a queste realtà sia come esperienza di lettura per la conoscenza di una nuova Casa Editrice.

Fatemi sapere se lo avete letto, se avete letto qualche altro titolo della NN EDITORE e se si cosa mi consigliate di leggere.
Spero di essere riuscita a catturare la vostra attenzione su questo romanzo e che vi abbia incuriosito.
Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!!

19 maggio 2020

Recensione: "CIRCE" di MADELINE MILLER

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come state? Come stanno procedendo le vostre letture? Io devo confessare che mi sono abbondantemente arenata dietro uno dei libri più in voga in questo momento per la sua particolare conformazione e non vedo l'ora di poterlo chiudere... ma ve ne parlerò in un altro post...
Devo ammettere che questo mese di Maggio sta cominciando a starmi stretto, ho continuamente attacchi di allergia e non riesco a capire se sto subendo una variazione nella sua manifestazione.
Solitamente ho dei forti attacchi di raffreddore, mentre da un mesetto ho sempre una sensazione di soffocamento che in realtà non mi chiude la gola ma quando mangio la maggior parte delle volte sembra come se niente volesse scendere... DEVO DECISAMENTE FARMI VEDERE DA QUALCUNO.
Scusate il momento sportello medico, ma se qualcuno di voi ha capito magari può darmi una mano... GRAZIE...

Torniamo alla vera motivazione che mi porta davanti a questo schermo... i libri!
Oggi vi racconto la mia esperienza con un libro che ha spopolato l'anno scorso anche per la precedente pubblicazione dell'autrice che ancora non ho recuperato, ma vi lascio al post, BUONA LETTURA!!!






TRAMA: Circe è una titana nata da una ninfa, Perseide e da un dio, Elios. Circe non è la sola, ha altri fratelli con i quali non ha un gran bel rapporto, Perse e Pasifae, bellissimi, amati da tutti, cosa che lei non è. Questo suo essere diversa la rende unica anche se non se ne rende conto.
Circe è la strega potente che ammalia Ulisse legandolo a sé e trasformando i suoi compagni in porci, ma è veramente solo questo?

Titolo: Circe
Autrice: Madelina Miller
Casa Editrice: Sonzogno
Anno: 2019
Pag: 412
Prezzo: 19.00 euro


Cosa Ne Penso...


Come già accennato non ho letto altro di questa autrice, ma già il fatto che abbia deciso di fare dei suoi libri un veicolo di conoscenza per la mitologia ha già conquistato il mio cuore.

CIRCE è una storia molto coinvolgente, la sua protagonista è una figura conosciuta soprattutto per una scena all'interno di una vicenda più grande e complessa, ma qui non troviamo solo la grande maga, troviamo una donna e la sua vita intera.

Figlia di un dio e di una ninfa Circe ha sempre vissuto in un mondo elitario, splendente, affascinante. Un mondo in cui fanno da padrone la potenza, l'illusione, il gioco e l'inganno. Un mondo in cui a nessuno è negata la sua parte di gioia e sofferenza.
Scopriamo che Circe, però, è differente da tutto questo, ed è questo suo essere così terrena a lasciarla isolata dal suo stesso mondo.
"Era così che i mortali trovavano la fama, pensai. Attraverso la pratica e la diligenza, curando le loro doti come un giardino, fino a farlo scintillare sotto il sole. Ma gli dei sono frutto dell'icore e del nettare, con le eccellenti abilitò già pronte a sgorgare dalla punta delle loro dita. Pertanto, raggiungono la fama con atti di distruzione: radendo al suolo città, scatenando guerre, generando piaghe e mostri. Tutto quel fumo, quell'aroma che sale tanto dolcemente dai nostri altari, non si lascia dietro altro che cenere." 

La storia che la Miller ci racconta è chiaramente una biografia, ma posso assicurarvi che non c'è nulla di banale nella sua narrazione. La vita di Circe e dei vari incontro che fa ci permettono di conoscere o riconoscere alcuni miti noti: quello di Prometeo, la nascita del Minotauro, Scilla, come pure le divinità del panorama mitologico: Elios, padre di Circe, Ermes, il dio messaggero degli dei, Atena. Ed infine, ma non per una minore importanza nella storia di Circe, anche molti eroi della mitologia Dedalo, l'inventore delle ali di cera e del labirinto del Minotauro, Arianna, Ulisse, Medea e molti altri.

Nella rappresentazione di questo mondo emerge in ogni pagina il caratteristico egoismo degli dei che agiscono solo per un loro tornaconto personale, l'invidia anche solo nell'ipotesi che ci siano umani o altri tra loro in grado di essere migliori. La perfezione delle loro realtà è ciò che rifugge la nostra Circe e che proprio per la sua voglia di indipendenza finisce per essere cacciata e relegata sull'isola di Eea.

A mio avviso è proprio con l'arrivo sull'isola che scopriamo la vera natura di Circe di cui fino a questo momento ne avevamo solo il sentore. Una maga che basa il suo potere sulla natura, la pazienza, lo studio e la conoscenza. Una donna che pur agendo nella necessità di vendicare il male subito lega ogni sua azione ad un senso di giustizia che difficilmente trova i lettori contrari.

Quello che rende questo romanzo così avvincente e interessante è proprio il modo in cui la mitologia viene scardinata dal suo essere perfetta. Circe è una figura potente ma è anche molto umana nella sua sofferenza, nella sua delusione, nelle perdite che subisce e nell'amore che sceglie di vivere nonostante tutto.

"Credevo che un simile dolore mi avrebbe uccisa, nulla a che vedere con il deprimente intontimento che la partenza di Eete mi aveva lasciato, ma acuto e feroce come se una lama mi trafiggesse il petto Naturalmente, però, io non potevo morire. Avrei continuato a vivere, ogni singolo bruciante momento fino al successivo. Proprio il tipo di sofferenza che induce la nostra specie a scegliere di essere pietra e albero piuttosto che carne."

Una immortale Circe, che non può vivere secondo la naturale inclinazione del tempo, ma che ha il tempo al suo servizio e per questo legata al suo mondo, ha la possibilità o la condanna di vivere molte vite e di avere sempre il ricordo di ciò che era. Una condanna che lei stessa più volte ci fa percepire.

Quello che mi è piaciuto di tutto il romanzo è soprattutto il modo in cui la sua storia ci viene narrata, una sorta di lungo racconto personale nel quale la protagonista decide di aprirsi a noi regalandoci emozioni forti che non ci saremmo aspettati. 
Da qui la possibilità di parlare di Circe, chiaramente un personaggio poco realistico, come di una donna in carne ed ossa. Circe è resa umana e questo è il punto vincente di questa storia.
Circe cresce con l'idea di un padre che la ama e che nel tempo non esita ad allontanarla, vive con dei fratelli che non ricambiano il suo affetto, si innamora di un uomo mortale che nel momento in cui intuisce la possibilità di entrare nel dorato mondo degli dei non esita a sfruttarla.
Il tradimento è quindi il sentimento di sofferenza che Circe subisce per tutta la sua vita e che la porta a reagire diventando la strega di cui si conosce.

In realtà viene fuori che dietro la fama c'è molto altro e grazie alla Miller riusciamo ad avere una rappresentazione del mito a 360° anche se questo è frutto di una elaborazione letteraria posso assicurarvi che una volta finito il romanzo vi sarete affezionati a Circe senza pensare che si tratti di una divinità.


VOTAZIONE:




Ho amato questo personaggio come pochi nella mia vita di lettrice, sono più quelli che non ho sopportato in realtà. La Miller mi ha completamente catturato nelle pagine di una vita di sofferenza ma anche di rinascita e di voglia di superamento del dolore. 
Una storia femminile estremamente coinvolgente e raccontata con un ritmo narrativo incalzante nel quale ogni momento ci racconta un lato del personaggio in modo poetico ed evocativo.
Scoprirete un mondo in cui la letteratura ha avuto un ruolo preponderante nel ridarci l'immagine di alcuni personaggi che qui la Miller decide di ribaltare completamente, ma non sto qui a dirvi di chi stia parlando, OVVIAMENTE. 
Leggete questo romanzo e non ve ne pentirete, rimarrete affascinati dalla vita di una maga e donna che con il suo potere vi lascerà una traccia di sé addosso.

Fatemi sapere se avete letto questo romanzo, come vi è sembrato e se conoscete altri libri che trattino la mitologia in questo modo.
Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare delle bellissime letture!!! A presto!

08 maggio 2020

LIBERAMENTE LIBRI... NUTRIMENTI

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come state? Siete tornati a lavoro? Io sono ancora a casa e continuo a leggere e programmare i post per il blog cercando di aggiornarlo il più possibile in vista di una ripresa lavorativa che non so quanto tempo mi lascerà per farlo, quindi approfitto adesso.
Oggi torno con la rubrica LIBERAMENTE LIBRI perché voglio parlarvi di uno dei romanzi che mi ha aperto il mondo di questa casa editrice di cui non avevo ancora letto nulla.
Ma vi lascio alla scoperta del romanzo, BUONA LETTURA!!!


LA SARTORIA DI VIA CHIATAMONE

DI 

MARINELLA SAVINO




TRAMA: A Napoli arriva la guerra, quella della povertà, della fame e soprattutto dei bombardamenti e delle distruzioni. Interi quartieri vengono distrutti e Carolina, che ha la fortuna di avere una casa stabile, decide di aiutare le sue sorelle e i suoi amici ospitandoli tutti creando così una nuova famiglia. Ma la guerra non porta solamente allegria e compagnia.

Titolo: La sartoria di via Chiatamone
Autrice: Marinella Savino
Casa Editrice: Nutrimenti
Anno: 2019
Pag: 167
Prezzo: 16.00 euro



Cosa ne penso...


Ho comprato questo libro perché sono cresciuta tra fili di imbastitura, carta da modello, macchina da cucire e spille ritrovate in ogni punto della casa di mia nonna e subito ho deciso di prenderlo senza sapere la trama che aveva al suo interno.
Esordio di un'autrice napoletana che ha deciso di ambientare il romanzo nella sua città pur non vivendoci, collocandola in uno dei momenti più difficili per il mondo intero, la seconda guerra mondiale.

Ci troviamo in uno dei quartieri bene e centrali della Napoli dal 1943 al 1945, anni cruciali per lo sviluppo e l'espansione di una guerra che ha portato morte e distruzione ovunque.
Carolina, la nostra protagonista, fa la sarta per le signore della città, è una donna forte, decisa, tanto prorompente con il suo atteggiamento quanto minuta nella sua fisicità, bionda mingherlina e con gli occhi azzurri.
Fin da subito conosciamo una donna intraprendente e previdente che fin dai primi segnali di uno sconvolgimento civile ha cercato di proteggere la sua famiglia e la sua attività.

"Da tutto quel groviglio di pensieri che si ammassavano nella sua testa usciva sempre un brivido, come una paura. Non era qualcosa di preciso, ma diventava sempre più insistente [...]. Li accatastò tutti, quei brividi. Uno sopra l'altro. Fino a che, un giorno, da quella catasta, ne emerse uno inequivocabile, di brivido, quello che fece apparire nella sua testa una sola parola.  Guerra.  Appena questa parola le venne in mente, prima ancora che si concretizzasse in fatto e quindi, ancora prima che iniziasse, aveva già frnì.  Della paura, del terrore, del senso di smarrimento. Quella parola prese il sopravvento rispetto a tutto."

L'arrivo della Guerra diventa occasione per l'autrice di dare voce ad una città devastata dalla Storia e allo stesso tempo ad una vicenda di speranza nonostante tutto intorno stesse crollando.
LA SARTORIA DI VIA CHIATAMONE è un esempio di Storia nella storia che l'autrice riesce a gestire benissimo raccontandoci la vita di una famiglia durante quei giorni drammatici, la paura di perdere i propri familiari, la paura di non sopravvivere, la necessità di superare le difficoltà.
Nel mezzo di una città distrutta e martoriata Carolina cerca di fare in modo che la sua famiglia stia bene, che soffra minimamente i disagi della guerra, ma nonostante i suoi sforzi la sofferenza non le viene risparmiata.

In molte scene la Savino è riuscita a rendere benissimo la sensazione di paura e di sconvolgimento provocato dalla guerra, due scene mi sono rimaste particolarmente impresse una riguarda un momento di fuga, l'altra è una reazione ad un bombardamento, che vengono descritte in un modo così realistico e lirico che vi sembra di essere voi stessi li presenti.
Diventa palpabile la paura delle bombe e di come all'improvviso bisogna dover lasciare ogni cosa e correre verso il rifugio più vicino e poi la sensazione di perdita del tutto che a volte è reale e a volte rimane una sensazione.

"Carolina fece i conti con la paura, lì sotto, per la prima volta, dentro la sua mente. Che la guerra, per lei, stava tutta in quelle due parole, pura e dolore. La paura di morire, de perdere i propri cari, di perdere tutto. E il dolore che quella paura portava con sé."

Nella lettura di questo romanzo, però, la guerra non è la sola tematica che viene affrontata, c'è sicuramente quello della FAMIGLIA non intesa solo come nucleo generato da Carolina e suo marito Arturo. Per una serie di motivi, infatti, le sorelle di Carolina e una famiglia di amici vanno a vivere nel suo appartamento. C'è quindi un profondo senso di altruismo e l'essere una chioccia che vuole proteggere tutti introducendo anche il tema dell'AMICIZIA.
E poi c'è il tema dell'AMORE che non è solo quello familiare ma quello tra marito e moglie che è di rispetto, comprensione, sostegno e compensazione l'uno dell'altro.

"Carolina se lo guardava di nascosto, mentre lui non se ne accorgeva, seduto in poltrona, nel salotto dorato, col giornale aperto, le gambe accavallate e la sigaretta tra le dita. Se n'era innamorata per quell'aria elegante e semplice allo stesso tempo, per la pazienza che aveva avuto con lei dal primo istante che l'aveva vista andare chissà dove per via Domenico Morelli, con la sua solita aria brusca e frettolosa."

Insomma La Savino con questo romanzo è riuscita a catturarmi fin dall'incipit, mi è piaciuto il personaggio di Carolina che viene rappresentata come una donna scorbutica che nasconde una fragilità e una sensibilità che decide di nascondere agli altri chiaramente più deboli di lei. 
Mi è piaciuto il modo in cui viene raccontata la Guerra e le reazioni del popolo nei confronti di un evento che non può essere gestito da nessuno ma solo aggirato per la propria sopravvivenza.
Mi è piaciuto il modo in cui tutti i personaggi sono stati caratterizzati avendo il loro ruolo complementare a Carolina, primo fra tutti suo marito Arturo, ma comunque importante.

Una caratteristica particolarmente piacevole è anche l'uso della lingua dialettale napoletana che è riuscito a dare quel tocco di colore necessario a fare in modo che la pesantezza della situazione passasse al lettore per l'intero romanzo.
Scene di panico si alternano a quelle piene di ilarità che servono anche a dare una maggiore caratterizzazione al personaggio di Carolina che comunque rimane un personaggio rustico, passatemi il termine.


VOTAZIONE:



Un libro che mi è piaciuto tantissimo perché nonostante sia un romanzo breve, non arriviamo neanche alle 200 pagine, l'autrice è riuscita a creare una storia completa senza lasciare nulla di abbozzato o incompreso. Un romanzo che da voce ad un personaggio che non sente la necessità di piacere a tutti ma che, allo stesso modo, fa di tutto purché gli altri stiano bene, e questo basta per renderla piacevole. Ci si affeziona a Carolina e alla sua famiglia senza che ce ne rendiamo conto e questo è sicuramente merito di una autrice che ha saputo rendere concreto un personaggio come lei.


Voi avete letto questo romanzo? Conoscete la Casa Editrice NUTRIMENTI? Se si, Avete qualche titolo da consigliarmi? 
Spero che la mia opinione vi sia piaciuta, vi mando un grande abbraccio e vi auguro, come sempre, di fare dei bellissimi viaggi tra le pagine dei vostri romanzi! A presto...

05 maggio 2020

WWW... MESE RECAP... APRILE 2020

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Il mio primo mese intero di quarantena è terminato, si, lo so che ci sono molti di voi che hanno cominciato da molto prima, ma dalle mie parti fortunatamente non ci sono stati casi di contagio e quindi fino alla fine di Marzo ho continuato a lavorare.
Devo dire che non mi sento particolarmente privata della libertà, nel senso che sono già di mio una persona che ama stare in casa, non esco molto anche a causa dei miei problemi alimentari e quindi tra libri, Netflix e un padre che ha deciso di dipingere una casa intera questi giorni posso dire che sono passati in fretta.

Nel guardare la pila dei libri letti in questo mese appena passato devo dire che. oltre ad essere molto soddisfatta di me stessa, il fantasy ha un po' prevalso sugli altri generi, ma sono anche contenta perché ho scoperto delle case editrici interessanti, dei territori poco noti, e dei libri che ho lasciato da parte ma meritavano di essere letti prima.

Vi lascio al post, BUONA LETTURA!!!


Cosa sto leggendo?




Ho finito da poco di leggere il secondo volume della trilogia di Simone Laudiero e da oggi ho intenzione di cominciare questo romanzo, GARGOYLE di ANDREW DAVIDSON.
Un romanzo che so parlare di disabilità ma non so in che termini. Questo libro è stato un acquisto di puro impulso dopo che ne ho sentito parlare molto bene, quindi appena lo leggerò vi saprò dire di più!



Cosa ho finito di leggere?





LA SARTORIA DI VIA CHIATAMONE di MARINELLA SAVINO pubblicato dalla Nutrimenti è stata una letture bellissima, immersiva, toccante e piena di vita.
Siamo nella Napoli del 1943/45 la guerra porta distruzione, povertà e paura e la vita di Carolina e della sua famiglia è sconvolta dai bombardamenti che hanno fatto sulla città.
Una storia familiare descritta così meravigliosamente che vi sembrerà di essere con loro per quanto sia realistica la scrittura della Savino.
Ve ne parlerò presto in un post!








HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI di J. K. ROWLING pubblicato dalla Salani è ovviamente una rilettura, perché si, in questo mese ho fatto anche un  paio di riletture per ritornare in qualche storia, come in questo in questo caso.
Che dire, nonostante questo non sia il mio volume preferito della saga,  mi meraviglia sempre vedere coma la scrittura possa dare vita ad una realtà così tanto particolareggiata e magica.









IL LIBRO DELLA LETTERATURA pubblicato dalla Gribaudo è stato un gran bell'acquisto che consiglio a tutti gli amanti delle storie più che a coloro che vogliono studiare questa materia.
Un libro che attraverso la descrizione dei vari periodi letterari ci da un quadro dei libri che hanno maggiormente segnato quella determinata epoca e stile. Le informazioni sui vari testi sono dati non solo attraverso delle mini recensioni, ma anche con degli schemi riassuntivi e infografiche che ci aiutano maggiormente a comprenderne il significato e l'importanza. 








MACBETH di WILLIAM SHAKESPEAR pubblicato da Giunti.
Non mi piace il genere teatrale sebbene io stia provando ad avvicinarmici un pò. In questo caso posso dirvi che l'apprezzamento della storia è dipeso molto anche dalla visione del film che ho fatto qualche anno fa e che da allora mi ha sempre portato a voler conoscere meglio la storia di questo re e di sua moglie. Mi è piaciuta? Direi di si!









LA MECCANICA DEL CUORE di MATHIAS MALZIEU pubblicato da Feltrinelli e credo sia stata l'unica delusione del mese.

Ho già letto un altro romanzo di questo autore che mi era piaciuto di più, ma non tantissimo, eppure ne ho ancora un altro suo che non ho il coraggio di affrontare, povera me!
In realtà non è che sia stato poi così malaccio, ma mi sono annoiata tantissimo e non riuscivo a portarlo avanti, stiamo parlando di 145 pagine, intendiamoci.
Il suo è uno stile particolare, ma mi ha dato l'idea di qualcuno che voglia per forza meravigliare il lettore cercando la parola giusta o la frase ad effetto e credo sia proprio questo che non mi piace di lui, purtroppo!








Una lettura incredibile quella di questo volume che è una sorta di rivista di viaggio per chi vuole conoscere dei posti del mondo rimanendo seduti su di una poltrona.
THE PASSENGER NORVEGIA è uno dei volumi pubblicati dalla casa editrice Iperborea che ha ideato questo straordinario progetto di riunire articoli di varia natura all'interno di un solo volume prendendo in considerazione gli aspetti più importanti del paese considerato. Gli articoli spaziano tantissimo dall'economia alla religione, alle tradizioni alla cultura musicale. Per ognuno di questi articoli ci sono delle curiosità che lasciano senza parole.
Un volume da non perdere, LI VOGLIO TUTTI!!!










Questa è una delle MUFFETTE che ho recuperato in questo periodo e devo dire che non avrei dovuto aspettare molto a leggerlo. L'APPRENDISTA DEL MAGO di TRUDI CANAVAN pubblicato da Tea è un romanzo che ha permesso all'autrice di far vedere le sue capacità narrative.
Un mondo in cui c'è la netta distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male può risultare banale ma l'esito non è così scontato. Una lettura che nonostante qualche difettuccio è stata bella.
Ve ne parlo presto sul blog!!!

 E MEZZO







LA RAGAZZA DI BUBE di  CARLO CASSOLA è uno dei libri caratterizzanti la letteratura partigiana italiana.
Una storia d'amore che non è solo di sentimento amoroso ma è anche di amore per la patria e per un ideale che si sostiene nonostante tutto.
Un romanzo che mi è piaciuto molto nonostante la semplicità della storia stessa. La chicca è sicuramente il fatto che si tratta di una storia vera che rende tutto ancora più coinvolgente.


 E MEZZO









GLI EROI PERDUTI. LE MURA DI CARTAVEL di SIMONE LAUDIERO pubblicato dalla casa editrice Piemme è stato davvero una scoperta inaspettata.
Una storia ambientata sulle coste delle terre affacciate su un crocevia chiamato LA CROCE AZZURRA. Una cacciatrice di tesori che vuole diventare una degna rappresentante della sua gilda, un regno che vuole conquistarne un altro per impossessarsi di una sostanza particolarmente pregiata e personaggi testardi che vogliono raggiungere il loro scopo sono solamente alcuni degli ingredienti che popolano questo romanzo, da leggere!






Cosa leggero?





Molto probabilmente la mia prossima lettura sarà LA GENERAZIONE PERDUTA di VERA BRITTAIN definito classico della letteratura inglese. Un romanzo testimonianza che ha permesso di conoscere la storia di un'intera generazione degli anni della prima guerra mondiale.
Sono molto curiosa di conoscere questa storia anche perché sulla Prima guerra mondiale ho letto pochissimi libri o forse nessuno e credo che sia sempre una buona idea leggere qualcosa che possa incuriosire e insegnare allo stesso tempo, spero che non mi deluderà!


Bene amici, questa è la lunghissima panoramica delle letture che mi hanno accompagnato nel mese di Aprile e che mi faranno compagnia in questo mese di Maggio. Spero che il livello si mantenga alto come per il mese precedente e che il mio progetto di comprare meno e sfoltire di più continui senza troppe inceppature. Per adesso devo dire che gli ultimi acquisti li ho fatti a fine Febbraio quindi sta andando bene.

Fatemi sapere se avete letto questi libri, se li conoscete, cosa ne avete pensato e soprattutto quali sono state le vostre letture per questo Aprile di quarantena.
Vi mando un grande abbraccio... A presto!!!