Come state? Siete tornati a lavoro? Io sono ancora a casa e continuo a leggere e programmare i post per il blog cercando di aggiornarlo il più possibile in vista di una ripresa lavorativa che non so quanto tempo mi lascerà per farlo, quindi approfitto adesso.
Oggi torno con la rubrica LIBERAMENTE LIBRI perché voglio parlarvi di uno dei romanzi che mi ha aperto il mondo di questa casa editrice di cui non avevo ancora letto nulla.
Ma vi lascio alla scoperta del romanzo, BUONA LETTURA!!!
LA SARTORIA DI VIA CHIATAMONE
DI
MARINELLA SAVINO
TRAMA: A Napoli arriva la guerra, quella della povertà, della fame e soprattutto dei bombardamenti e delle distruzioni. Interi quartieri vengono distrutti e Carolina, che ha la fortuna di avere una casa stabile, decide di aiutare le sue sorelle e i suoi amici ospitandoli tutti creando così una nuova famiglia. Ma la guerra non porta solamente allegria e compagnia.
Titolo: La sartoria di via Chiatamone
Autrice: Marinella Savino
Casa Editrice: Nutrimenti
Anno: 2019
Pag: 167
Prezzo: 16.00 euro
Cosa ne penso...
Ho comprato questo libro perché sono cresciuta tra fili di imbastitura, carta da modello, macchina da cucire e spille ritrovate in ogni punto della casa di mia nonna e subito ho deciso di prenderlo senza sapere la trama che aveva al suo interno.
Esordio di un'autrice napoletana che ha deciso di ambientare il romanzo nella sua città pur non vivendoci, collocandola in uno dei momenti più difficili per il mondo intero, la seconda guerra mondiale.
Ci troviamo in uno dei quartieri bene e centrali della Napoli dal 1943 al 1945, anni cruciali per lo sviluppo e l'espansione di una guerra che ha portato morte e distruzione ovunque.
Carolina, la nostra protagonista, fa la sarta per le signore della città, è una donna forte, decisa, tanto prorompente con il suo atteggiamento quanto minuta nella sua fisicità, bionda mingherlina e con gli occhi azzurri.
Fin da subito conosciamo una donna intraprendente e previdente che fin dai primi segnali di uno sconvolgimento civile ha cercato di proteggere la sua famiglia e la sua attività.
"Da tutto quel groviglio di pensieri che si ammassavano nella sua testa usciva sempre un brivido, come una paura. Non era qualcosa di preciso, ma diventava sempre più insistente [...]. Li accatastò tutti, quei brividi. Uno sopra l'altro. Fino a che, un giorno, da quella catasta, ne emerse uno inequivocabile, di brivido, quello che fece apparire nella sua testa una sola parola. Guerra. Appena questa parola le venne in mente, prima ancora che si concretizzasse in fatto e quindi, ancora prima che iniziasse, aveva già frnì. Della paura, del terrore, del senso di smarrimento. Quella parola prese il sopravvento rispetto a tutto."
L'arrivo della Guerra diventa occasione per l'autrice di dare voce ad una città devastata dalla Storia e allo stesso tempo ad una vicenda di speranza nonostante tutto intorno stesse crollando.
LA SARTORIA DI VIA CHIATAMONE è un esempio di Storia nella storia che l'autrice riesce a gestire benissimo raccontandoci la vita di una famiglia durante quei giorni drammatici, la paura di perdere i propri familiari, la paura di non sopravvivere, la necessità di superare le difficoltà.
Nel mezzo di una città distrutta e martoriata Carolina cerca di fare in modo che la sua famiglia stia bene, che soffra minimamente i disagi della guerra, ma nonostante i suoi sforzi la sofferenza non le viene risparmiata.
In molte scene la Savino è riuscita a rendere benissimo la sensazione di paura e di sconvolgimento provocato dalla guerra, due scene mi sono rimaste particolarmente impresse una riguarda un momento di fuga, l'altra è una reazione ad un bombardamento, che vengono descritte in un modo così realistico e lirico che vi sembra di essere voi stessi li presenti.
Diventa palpabile la paura delle bombe e di come all'improvviso bisogna dover lasciare ogni cosa e correre verso il rifugio più vicino e poi la sensazione di perdita del tutto che a volte è reale e a volte rimane una sensazione.
"Carolina fece i conti con la paura, lì sotto, per la prima volta, dentro la sua mente. Che la guerra, per lei, stava tutta in quelle due parole, pura e dolore. La paura di morire, de perdere i propri cari, di perdere tutto. E il dolore che quella paura portava con sé."
Nella lettura di questo romanzo, però, la guerra non è la sola tematica che viene affrontata, c'è sicuramente quello della FAMIGLIA non intesa solo come nucleo generato da Carolina e suo marito Arturo. Per una serie di motivi, infatti, le sorelle di Carolina e una famiglia di amici vanno a vivere nel suo appartamento. C'è quindi un profondo senso di altruismo e l'essere una chioccia che vuole proteggere tutti introducendo anche il tema dell'AMICIZIA.
E poi c'è il tema dell'AMORE che non è solo quello familiare ma quello tra marito e moglie che è di rispetto, comprensione, sostegno e compensazione l'uno dell'altro.
"Carolina se lo guardava di nascosto, mentre lui non se ne accorgeva, seduto in poltrona, nel salotto dorato, col giornale aperto, le gambe accavallate e la sigaretta tra le dita. Se n'era innamorata per quell'aria elegante e semplice allo stesso tempo, per la pazienza che aveva avuto con lei dal primo istante che l'aveva vista andare chissà dove per via Domenico Morelli, con la sua solita aria brusca e frettolosa."
Insomma La Savino con questo romanzo è riuscita a catturarmi fin dall'incipit, mi è piaciuto il personaggio di Carolina che viene rappresentata come una donna scorbutica che nasconde una fragilità e una sensibilità che decide di nascondere agli altri chiaramente più deboli di lei.
Mi è piaciuto il modo in cui viene raccontata la Guerra e le reazioni del popolo nei confronti di un evento che non può essere gestito da nessuno ma solo aggirato per la propria sopravvivenza.
Mi è piaciuto il modo in cui tutti i personaggi sono stati caratterizzati avendo il loro ruolo complementare a Carolina, primo fra tutti suo marito Arturo, ma comunque importante.
Una caratteristica particolarmente piacevole è anche l'uso della lingua dialettale napoletana che è riuscito a dare quel tocco di colore necessario a fare in modo che la pesantezza della situazione passasse al lettore per l'intero romanzo.
Scene di panico si alternano a quelle piene di ilarità che servono anche a dare una maggiore caratterizzazione al personaggio di Carolina che comunque rimane un personaggio rustico, passatemi il termine.
VOTAZIONE:
Un libro che mi è piaciuto tantissimo perché nonostante sia un romanzo breve, non arriviamo neanche alle 200 pagine, l'autrice è riuscita a creare una storia completa senza lasciare nulla di abbozzato o incompreso. Un romanzo che da voce ad un personaggio che non sente la necessità di piacere a tutti ma che, allo stesso modo, fa di tutto purché gli altri stiano bene, e questo basta per renderla piacevole. Ci si affeziona a Carolina e alla sua famiglia senza che ce ne rendiamo conto e questo è sicuramente merito di una autrice che ha saputo rendere concreto un personaggio come lei.
Voi avete letto questo romanzo? Conoscete la Casa Editrice NUTRIMENTI? Se si, Avete qualche titolo da consigliarmi?
Spero che la mia opinione vi sia piaciuta, vi mando un grande abbraccio e vi auguro, come sempre, di fare dei bellissimi viaggi tra le pagine dei vostri romanzi! A presto...
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