30 aprile 2019

RECENSIONE "IL GIARDINO SEGRETO" di FRANCES HODGE BURNETT

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

La lettura di cui vi parlo oggi si lega a un progetto di condivisione ideato da Arianna del canale youtube IL FILO DI ARIANNA che ha creato un gruppo di lettura dedicato ai classici e devo dire che è un ottimo modo per favorire, non solo la diffusione di libri che capita di non voler affrontare perché si pensa che siano storie pesanti rispetto alla narrativa più contemporanea, ma anche perché si crea un momento di condivisione che non guasta mai.

Vi parlo quindi della mia impressione su IL GIARDINO SEGRETO letto proprio durante questo mese di Aprile 2019, mese in cui avevo progettato di fare delle letture e poi sono andata a buttarmi su tutt'altro.... e qui mi sento Jovanotti che mi canta nella testa "Viva la libertàààààà vivaaaaa la libertààààà!"

Bene, adesso che ho mostrato la parte esaurita che più mi rappresenta in questo periodo direi che è il caso di parlare di libri... vi lascio al post, BUONA LETTURA!!!



TRAMA: Mary Lennox è una bambina brutta, egoista e presuntuosa che, dopo la tragica morte dei suoi genitori, si trova ad andare a vivere in un grane castello che sembra essere abbandonato nella brughiera dello Yorkshire.
Qui Mary Lennox conoscerà personaggi molto diversi da quelli servili dell'India da cui proviene e questo la porterà a doversi confrontare, in solitudine, con una nuova realtà.


Titolo: Il giardino segreto
Autore: Frances Hodge Burnett
Casa Editrice: Newton Compton Editore
Anno: 2016
Pag: 224
Prezzo: 4,90 euro





Cosa Ne Penso...


La lettura di oggi è una di quelle che devono essere decantate per apprezzarle e poter esprimere il giusto giudizio in maniera adeguata. Non mi succede sempre ma quando poi mi metto davanti al pc per iniziare a descrivere quello che il libro mi ha trasmesso mi ritrovo a pensare contemporaneamente a molte cose e dettagli che, magari, ad un primo approccio mi sono sfuggiti.
Il Giardino Segreto è un romanzo non lunghissimo che vi trasporta in una realtà che richiama in modo palpabile le grandi dimore dei nobili ottocento/novecenteschi e al contempo quei luoghi incantati tipici dei cartoni.
Una grande dimora indiana di matrice inglese è quella che ci viene descritta nelle prime pagine e allo stesso modo una grande dimora della brughiera inglese è quella che ci viene descritta nelle pagine successive del libro.

Mary Lennox è il filo conduttore che le lega l'una all'altra. Figlia di nobili inglesi che hanno lavorato per la colonizzazione britannica delle Indie. I genitori di Mary Lennox "crescono", la bambina in uno stato di completo abbandono alla servitù. Servitù che non può fare altro che venerare obbligatoriamente una bambina che, da questa situazione, trae tutti vantaggi diventando estremamente autoritaria, quasi dittatoriale, scorbutica e maleducata e antipatica.
Tutto questo, però, è destinato a finire quando, alla morte improvvisa dei genitori, Mary viene riportata in Inghilterra a vivere nella dimora di un suo zio rimasto vedovo a causa della prematura scomparsa della moglie.
Un destino comune, quindi, quello che lega la bambina ad un uomo che, proprio a causa del suo immenso dolore decide di abbandonare la casa alla gestione dei suoi domestici, come pure la bambina.
Mary si trova così a vivere nuovamente in uno stato di abbandono che le permette di continuare ad esercitare la sua superbia, ma le cose cambiano.

Essendo un romanzo per ragazzi non sto qui a farvi uno spoiler allucinante nel dirvi che lo svolgimento della vicenda volge ad un esito positivo, ovviamente non vi dico di cosa si tratta, ma diciamo che il futuro di Mary è comunque molto prevedibile da questo punto di vista.

Le cose non sono lisce come potrebbe apparire dal questo mio pensiero libero di poc'anzi, per quanto riguarda il resto degli elementi del romanzo che vanno a rendere la trama piuttosto misteriosa e intrigante.
Inevitabilmente mi sono ritrovata, infatti, nei panni della piccola Mary indagatrice senza rendermene conto, così come mi sono ritrovata a vivere quel senso di scoperta che Mary stessa vive sulla sua pelle grazie al Giardino Segreto.

La lettura di questo romanzo è stata sicuramente una boccata di aria fresca, questo sia perché essendo un libro per ragazzini ed essendo un classico, per quanto questo non sia certezza di serenità, è comunque una lettura che fa staccare la mente, ma anche perché a lettura terminata mi sono ritrovata ad avere un senso di leggerezza che sicuramente mi ha permesso di calmarmi e tranquillizzarmi in questo che, per me, non è uno dei periodi migliori.

La storia di Mary Lennox mi ha fatto conoscere quel senso profondo di solitudine che i bambini provano nel silenzio della loro ingenuità ad esprimerlo. Una solitudine che, nella maggior parte dei casi li rende antipatici e rabbiosi, in altri li porta ad avere una carica di energia che non li fa fermare davanti ad alcun tipo di ostacolo, cosa che la grande casa rappresenta per Mary.
E' proprio la solitudine che spinge Mary a voler svelare i misteri di questa casa che sembra essere stata abbandonata ad un silenzio stranamente inquietante.

Un romanzo che con questo pizzico di mistero rende la lettura molto piacevole e invogliante.
Alcuni dei protagonisti sembrano essere usciti da un cartone della Disney, Dickon l'amante della natura, o la sorella, Martha, l'ingenua cameriera che accompagna Mary in un percorso di riscoperta, come pure la madre dei due che diventa una sorta di angelo salvifico e tramite tra il nobile Craven zio di Mary e la bambina.
Un romanzo bello da leggere e che nonostante non rappresenti, per me, il capolavoro, regala comunque delle emozioni positive che in certi momenti sono utili.

Nel parlarvi di questo romanzo non si può non menzionare il giardino che gli dà il titolo. Un luogo abbandonato che diventa simbolo di un immenso dolore e subito dopo luogo privilegiato di una rinascita necessaria a tutto il complesso e ai suoi abitanti.
Un giardino in cui gli animali capiscono l'uomo, gli indicano la via e in cui i fiori si fanno portatori di un messaggio di serenità e tranquillità ritrovata.
Un luogo che si fa testimone di un ritorno ai buoni sentimenti e alla fiducia in se stessi.

Insomma parlare de Il giardino segreto come di un semplice romanzo per ragazzi non credo sia così semplice, è sicuramente un romanzo che per la sua storia rimanda ad una necessità principale, quella di dare speranza al futuro. Allo stesso tempo, però, si fa portatore di valori importanti per chi, vivendo nella condizione di Mary, si sente solo.

Il finale eccessivamente frettoloso da, però,  al romanzo un neo che rimane lì indelebile e che lascia con l'amaro in bocca, ma nonostante tutto posso affermare che si tratta di una lettura molto piacevole e che consiglio soprattutto se vi serve qualcosa che con leggerezza vi metta davanti all'idea che ci sia sempre il sole dietro le nuvole.



VOTAZIONE:




Questo è il mio voto per questa lettura, fatemi sapere voi cosa ne avete pensato, se lo avete letto se l'idea di leggere dei classici in compagnia possa piacervi e se si, ovviamente segnatevi il canale di Arianna.
Spero che il post di oggi vi sia piaciuto e vi ringrazio per le visite che fate qui nel mio angolino.
Adesso vi lascio, vi auguro di fare bellissime letture tra le pagine dei vostri libri... A presto!

25 aprile 2019

PARLIAMO DI... PARTIGIANERIA

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!



Nuova rubrica sul blog!!!




Udite Udite signori... In occasione della FESTA DELLA LIBERAZIONE NAZIONALE ho deciso di presentare qui sul blog una nuova rubrica!
Ultimamente mi sono resa conto che leggo dei romanzi che hanno spesso delle tematiche comuni e questo mi ha portato a voler creare una rubrica che, nel parlare comunque di letture che faccio, mi permetta di darvi consigli mirati nel caso in cui voleste cimentarvi in una tematica in particolare.

Proprio per onorare questa festività, quindi, ho pensato di inaugurare la rubrica parlandovi di due letture che hanno contribuito alla diffusione della letteratura partigiana aprendo le porte a quello che divenne un vero e proprio filone letterario.
In questo caso, però,  non parlerò di una letteratura esplicitamente partigiana in quanto nel momento in cui vennero scritti questi due libri gli scrittori non aveva la possibilità di esprimersi liberamente in ambito politico, questo comportava, per chi voleva scrivere della contemporaneità di quegli anni, la creazione di opere letterarie che parlassero di partigianeria, in questo caso, ma in modo velato.

In Italia abbiamo avuto due grandi autori, tra gli altri, che hanno cercato di parlare dei partigiani nel periodo di fuoco. Ovviamente vi parlo di due opere che ho letto io e che mi sono piaciute molto, ma ci sono comunque molti titoli dedicati alla vita e alle vicende dei partigiani.
Tra i due titoli che vi mostrerò, sicuramente uno è molto più noto dell'altro, ma entrambe i titoli sono consigliatissimi anche da leggere in altri momenti dell'anno.
Per farvi capire meglio il concetto espressivo di questi due volumi vi inserisco qui un pezzo dell'autorevole prefazione ad uno dei due libri di cui vi parlerò  oggi:

"Avevamo vissuto la guerra, e noi più giovani - che avevamo fatto appena in tempo a fare il partigiano - non ce ne sentivamo schiacciati, vinti, "bruciati", ma vincitori, spinti dalla carica propulsiva della battaglia appena conclusa, depositari esclusivi d'una sua eredità. [...] quello di cui ci sentivamo depositari era un senso della vita come qualcosa che può ricominciare da zero [...]. L'essere usciti da un'esperienza che non aveva risparmiato nessuno, stabiliva un'immediatezza di comunicazione tra lo scrittore e il suo pubblico. 
[...] alle storie che avevamo vissuto di persona o di cui eravamo stati spettatori s'aggiungevano quelle che ci erano arrivate già come racconti, con una voce, una cadenza un'espressione mimica. Durante la guerra partigiana le storie appena vissute si trasformavano e trasfiguravano in storie raccontate la notte attorno al fuoco [...]"

Non so se qualcuno di voi ha già riconosciuto di chi sono queste parole, ma voglio mantenere ancora un po' di mistero parlandovi dei due autori dei volumi in questione.

Scritti a distanza di un anno l'uno dall'altro (1946, il primo, 1947 il secondo) le due opere sono state scritte da due delle penne più importanti del panorama letterario italiano e non solo, sebbene la fama di uno abbia superato abbondantemente, per più facile fruibilità, quella dell'altro.
Nel primo caso si tratta di un romanzo d'esordio, l'autore inizia la sua carriera di romanziere proprio con questo titolo e proprio nel periodo in cui i giovani avevano bisogno di esprimere il loro disagio e la realtà che stavano vivendo.
Nel secondo caso, invece, si tratta di un autore già affermato e con un ruolo importante nel panorama della letteratura fantastica del novecento europeo grazie a dieci anni di produzione legata principalmente ai racconti.

Ma adesso è arrivato il momento di parlarvi dei romanzi ...




Titolo: Il sentiero dei nidi di ragno
Autore: Italo Calvino
Casa Editrice: Mondadori
Anno: 2016
Pag: 152
Prezzo: 12.00 euro


IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO è un romanzo  chiaramente partigiano, ma è anche un romanzo che ci racconta della condizione di un piccolo paese della riviera ligure all'indomani dell'8 Settembre 1943.
Protagonista di questa storia è un ragazzino, Pin, che nel voler trovare degli amici finisce con il vivere con un gruppo di partigiani in fuga dai soldati tedeschi tra i boschi.
Pin ha una sorella che si intrattiene con i soldati tedeschi e questo lo rende oggetto di molte critiche e prese in giro da parte di coloro che vivono nel suo stesso paese.
Per questo Pin compie un'azione pericolosa per lui ma anche per gli altri coprotagonisti di questa vicende.

Quello che rende questo romanzo velatamente partigiano è il fatto che la storia non viene raccontata da un adulto che effettivamente ricopriva quel ruolo, ed inoltre nelle vicende non c'è mai un accenno all'opinione sulla situazione politica dell'epoca. Ci troviamo quindi a leggere delle avventure di un ragazzino che si ritrova a vivere una vita che gli appare solo parzialmente pericolosa.
E' la sua età a rendere ai suoi occhi tutto come un gioco, ed è sempre la sua età innocente a portarlo ingenuamente a complicare la vita degli adulti che lo circondano.
Protagonista in questo caso è anche la natura dei boschi che diventano rifugio e parco divertimenti per lui.
Un romanzo pieno di sfaccettature che dimostrano uno spaccato di vita vissuta ma tutto viene edulcorato dalla reale violenza e disperazione di quegli anni.


L'altro titolo di cui voglio parlarvi è di un autore che ho conosciuto e adorato perché ho scritto la mia tesi di laurea proprio su di lui e sui suoi romanzi, sto parlando di Tommaso Landolfi e del suo 



Titolo: Racconto d'autunno
Autore: Tommaso Landolfi
Casa Editrice: Adelphi
Anno: 2011
Pag: 131
Prezzo: 18.00 euro


RACCONTO D'AUTUNNO  è un titolo molto più velatamente partigiano rispetto a quello di Calvino sia per il fatto che Landolfi, autore dichiaratamente poco incline al realismo, inserisce solamente qualche accenno al periodo storico di cui sopra, sia perché l'elemento partigiano rimane sullo sfondo di una vicenda che si può collocare perfettamente nell'ambito del fantastico.
Ma andiamo con ordine facendo un accenno a quello che è un autore elitario e di nicchia per la maggior parte dei lettori moderni.
Nato in un piccolo paese della provincia Ciociara sebbene, all'epoca della sua nascita fosse ancora casertana, Landolfi comincia la sua attività letterario nella fine degli anni 30 del 900 con la produzione di una serie di raccolte di racconti che attingono al fantastico di Edgar Allan Poe e Lovecraft, come pure alla tradizione Kafkiana e di e Gogol tra gli altri.
Tinte di mistero e surrealismo si trovano tra le pagine dei suoi romanzi che, seppur brevissimi, sono in grado di coinvolgere e sconvolgere il lettore quanto basta.
In questo caso, parlando del tema partigiano, la storia che ci racconta è legata al periodo della Guerra e alle vicende di un soldato che, disertando, cerca rifugio in una casa enorme in mezzo al bosco che sembra essere stata abbandonata.
Partendo dalle sventure di un soldato la grande casa diventa protagonista di eventi difficilmente spiegabili e concepibili.
Ma perché ho inserito questa lettura nel filone della letteratura partigiana?
Adesso non vorrei anticiparvi troppo della storia ma vi parlerò della sua struttura... Landolfi, così come Calvino, non potendo affrontare direttamente la tematica politica decide di fare, della guerra mondiale, la cornice di una storia che ha molti elementi appartenenti alla sua biografia. La guerra, infatti, apre e chiude il romanzo riportando il lettore, improvvisamente, alla realtà, alla sua brutalità e alla sua ingiustizia.
Sicuramente quello che posso assicurarvi è che la produzione di Landolfi è molto particolare, è un autore che nell'affrontare in modo surreale le sue storie riesce a permettere la lettura di un retro-pensiero anche scomodo ma che arriva in maniera prepotente al lettore.
Lo stile dell'autore non è colloquiale o di facile lettura come può essere quello di Calvino.
Con questo non sto sminuendo la portata narrativa di Calvino. Lo stile di Landolfi, però, è caratterizzato dalla presenza di molti termini desueti, elitari, appartenenti ad un linguaggio colto che andava, in un certo senso, a scontrarsi con lo scopo degli altri autori partigiani che, invece, puntavano all'immediata comprensibilità delle loro parole.
Nonostante questo, però, Landolfi è un autore da scoprire, se non lo conoscete, e da rileggere, se vi mancano le sue storie.

Spero che questa prima "puntata" della nuova rubrica "PARLIAMO DI..." vi sia piaciuta.
Spero di non avervi annoiato parlando troppo degli autori, ho preferito raccontarvi qualcosa in più di Landolfi perché comunque Calvino è stra noto quindi non avrei fatto altro che aggiungere chiacchiere già sentite.
Mi auguro, invece, di avervi incuriosito sulla figura di Tommaso Landolfi, autore che ha scritto moltissimo, soprattutto racconti ma i suoi romanzi sono davvero delle perle.

Nel parlare della nuova rubrica, vorrei accennarvi al fatto che non scriverò dei post legati solamente a degli argomenti, ma anche a degli autori di cui, magari leggo qualche libro che mi colpisce e di cui mi fa piacere parlarvi, diciamo che sarà una rubrica fritta mista, ecco. Ovviamente anche in questo caso spero che possa piacervi l'idea.

Come sempre vi ringrazio per essere passati di qua, per aver dato spazio alle mie parole nella vostra vita- Vi ricordo che potete seguirmi su Goodreads per le letture che faccio e su instagram anche se sto ancora cercando di capire come poterlo sfruttare al meglio per i miei progetti. :-)

Fatemi sapere se questa rubrica possa piacervi, ovviamente sono aperta a suggerimenti su argomenti, generi e autori da conoscere e di cui parlare.
Vi auguro di passare una bellissima giornata di festa e di fare bellissime letture!!!

18 aprile 2019

TBR RECAP... GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2019

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!

I primi tre mesi di organizzazione librosa sono passati velocemente e devo ammettere che le letture che ho scelto sono state davvero tutte bellissime.
Ovviamente non so dirvi per quale motivo io abbia acquistato questi titoli per poi lasciarli vegetare sugli scaffali, fatto sta che, nonostante abbiano assunto la conformazione di "muffetta", hanno fatto bene il loro lavoro libresco di intrattenimento.

Oggi mi limiterò a farvi una sorta di recap di quello che ho letto nella prima tbr dell'anno e vi rimando ai vari link per le recensioni singole cui potrete accedere cliccando sul titolo come sempre. Vi lascio alla lettura del post...


Cosa ho letto in questo primo trimestre...





STORIE DI UN'ATTESA di SERGIO ALGOZZINO  è stato un acquisto effettuato al PLPL di Roma 2017. Mi ricorda non solo l'emozione di essere andata alla fiera per la prima volta, ma anche la chiacchierata che ho fatto con piacere proprio con l'autore.
Adesso spero solo che la mia opinione sulla sua opera gli sia piaciuta! (Ovviamente nella vana speranza che l'abbia letta!)
Una storia legata al tempo che passa e la speranza che ci porti quel qualcosa che noi ci auguriamo di ricevere. Una storia che sembra trasportarci in un'altra epoca e che diventa anche una sorta di monito alla fretta dei tempi di oggi.





Muffetta numero 1 di questa tbr... LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA di STIEG LARSSON vegetava da almeno 10 anni sulla mia libreria nonostante avessi cominciato a leggere la trilogia due anni fa. Anche in questo caso si è trattato di una lettura che mi è piaciuta moltissimo ed è stata sicuramente una degna conclusione a quanto raccontato nei due volumi precedenti.




Una lettura, o meglio rilettura fantastica per lo stile di scrittura che si barcamena tra l'aulico e il colloquiale in una storia familiare fitta di mistero e di intrighi il tutto ambientato in una Barcellona anch'essa misteriosa degli anni 50.
L'OMBRA DEL VENTO di CARLOS RUIZ ZAFON è il primo volume della tetralogia dedicata al Cimitero dei libri dimenticati di cui ho riletto il primo con l'intenzione di procedere e portarla a termine... Ce la farò senza rimandare ancora dei secoli???




Libro che coinvolge, stupisce, affascina e intristisce e che mi ha lasciato un senso profondo di impotenza e incredulità.
UNA STANZA PIENA DI GENTE di DANIEL KEYES è un libro di non- fiction che mi feci regalare almeno tre anni fa e che ho dovuto aspettare il momento giusto per leggere.
Una storia vera, e già questo ti affatica la mente, che racconta di un uomo con personalità multipla che deve sopravvivere ad una società che lo giudica e lo condanna come stupratore. Ma quale delle sue 24 personalità è realmente coinvolta in questa accusa?





Ho chiuso la prima tbr dell'anno on la lettura di un libro, anche in questo caso di non- fiction che mi ha regalato un viaggio nel 79 d.C. nelle ore precedenti all'eruzione dei Vesuvio, I TRE GIORNI DI POMPEI  di ALBERTO ANGELA.
Un viaggio ricco di storia, tradizioni, di elementi legati alla quotidianità di una città che in poco tempo viene completamente spazzata via da una natura imponente.
Un libro stupendo, come tutti quelli che ho letto dell'autore. Consigliatissimo!


Allora amici, questa è stata la mia prima tbr dell'anno. Sono molto contenta di aver terminato la lettura di una trilogia che non solo ha stazionato per anni ma che avevo cominciato a leggere già tre anni fa e che fortunatamente mi è piaciuta tantissimo.
Ho ripreso in mano la lettura di alcuni libri di non fiction/saggistica che avevo preso con tanto entusiasmo e poi abbandonato, come al solito. Insomma sono soddisfatta di questa prima ondata di scelte.
Nel gadget che ho inserito di lato vedere gli altri titoli per il secondo trimestre dell'anno, spero che saranno delle letture altrettanto belle e che riuscirò a leggere senza particolari ostacoli.
Fatemi sapere se anche voi avete fatto una tbr e, se si, che periodi avete preso in considerazione se sono mensili o annuali, insomma fatemi conoscere le vostre letture future.
Nel frattempo vi auguro di fare dei bellissimi viaggi tra le pagine dei vostri libri...
Ci rileggiamo presto con altri post... BUONE LETTURE!!!

11 aprile 2019

RECENSIONE "INK" di ALICE BROADWAY

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Avevo intenzione si scrive un'altra recensione oggi per cercare di recuperare qualcosa di più vecchio, ma credo che sia il momento di parlarvi della lettura che ho appena terminato.

Non credo ci sia bisogno di fare una presentazione di questo libro di cui l'anno scorso hanno praticamente parlato tutti, ma la mia impressione sarà oggetto del post, quindi non mi rimane altro che augurarvi di fare una BUONA LETTURA!!!





TRAMA: Leora aspetta la cerimonia di pesatura dell'anima di suo padre morto recentemente. Questa cerimonia le darà conferma dell'anima buona del padre che ha sempre conosciuto, ma qualcosa non va secondo le previsioni e i temporeggiamenti dello stato fanno nascere lei la necessità di sapere la verità.



Titolo: Ink
Autore: Alice Broadway 
Casa Editrice: Rizzoli
Anno: 2018
Pag: 380
Prezzo: 18.00 euro




Cosa ne penso...



Un libro molto chiacchierato, poco amato e oggetto di molte polemiche, INK di Alice Broadway che ho prontamente letto nel momento in cui tutto è caduto nel dimenticatoio, come al solito.
Ogni volta che si parla male di un libro io sono li a comprarlo di corsa, farlo decantare nella mia libreria e poi leggerlo quando nessuno più ne parla, avrò qualche tara mentale storta... non so.. comunque...
Ink è una storia che al suo interno lancia molti messaggi e apre il mondo reale a quella che è una realtà fittizia ben costruita, a mio modesto parere.

Leora, la protagonista di questo romanzo, è una ragazza che, dopo una lunga malattia, vede morire il padre trovandosi in un momento molto difficile della sua vita, la scelta del suo futuro.
A Saintstone, però, la morte di qualcuno non rimane una evento privato da superare, no, qui si svolge la cerimonia della pesatura dell'anima con la quale la vita di tutti viene sottoposta al giudizio governativo per sapere se poi il defunto in questione sarà ricordato o dovrà essere dimenticato.
Il tutto viene reso in maniera più particolare dal fatto che a Saintstone il corpo del defunto viene scuoiato per fare della sua pelle un libro da tenere o bruciare.

Quello che caratterizza questo romanzo, il primo di una trilogia di cui in Italia abbiamo i primi due volumi e che in America si è già conclusa, è la filosofia del tatuaggio che diventa una sorta di religione per il popolo di Saintstone. Allo stesso tempo, però, risulta essere anche una sorta di elemento discriminatorio nei confronti di chi non è marchiato.
I tatuaggi sono marchi, quindi il tatuaggio non abbellisce il corpo per un semplice fatto estetico, ma diventa elemento identificativo di ogni cittadino che, fin dalla nascita, viene marchiato con il proprio nome e l'albero genealogico della sua famiglia.
Ogni cittadino di Saintstone può, quindi, essere "letto" come se fosse un libro. Lettura che può essere superficiale, quindi solo in maniera visiva, e profonda fatta cioè dai LETTORI, coloro che riescono a leggere le motivazioni e le emozioni legate ad un determinato tatuaggio.

Proprio su questa particolare visione del tatuaggio sono nate molte polemiche che, a mio avviso, potevano essere evitate.
E' chiaro che la filosofia di questo libro non va ad essere uno strumento discriminatorio nei confronti di chi è o non è tatuato, o almeno per me è così. E non credo neanche che la filosofia che vuole raccontare debba essere presa per oro colato.
Io penso che la creazione di un mondo fantasy, e distopico basato su questo elemento porta inevitabilmente con se anche la creazione di una idea disturbante, altrimenti non si sarebbe scritto un libro che ha come base la lotta tra buoni e cattivi (che poi sta in tutti i fantasy!!!)

A me (sarò una voce fuori dal coro, forse) l'idea del tatuaggio della Broadway è piaciuta molto, e questo mi ha permesso di apprezzare anche tutto il resto.
Mi sono piaciuti i riferimenti alla mitologia egiziana per la cerimonia della pesatura dell'anima, come pure quelli alla cultura romana, non vi sembra che l'idea dei libri degli antenati tenuti in casa richiami un pò un larario romano? Come pure l'idea del dimenticare forzatamente qualcuno rimanda alla Damnatio memoriae dell'antica Roma, ma forse sto facendo troppi voli immaginifici, non so!

 Tornando alla storia devo dire che l'idea di ruoli ben specificati di questo tipo di società mi è piaciuta sebbene all'inizio la normalità narrativa di scuoiare qualcuno mi è stata un pò difficile da accettare, devo ammetterlo.
Più che altro ho dovuto abituarmi all'idea che fosse una pratica comune per questo mondo, ecco.

Mi sono piaciute molto anche le altre tematiche affrontate nel romanzo, il rapporto tra madre e figlia dopo la perdita del padre, la perdita stessa di un genitore, il rapporto di amicizia che c'è tra Leora e Verity, e l'intrigo politico che, almeno in questo primo volume, viene accennato ma con dei caratteri ben specificati.
Mi è piaciuto come l'autrice sia riuscita a parlare di situazione normali e comuni aggiungendo la particolarità dell'elemento fantastico in maniera perfettamente equilibrata, nel senso che l'elemento fantastico c'è ma non è eccessivo e fastidioso o estremamente finto.

I personaggi che la Broadway ci racconta diventano reali e comuni, la stessa Leora è una ragazza priva di perfezione cosa che invece viene lasciata ad uno dei suoi coprotagonisti, Verity.
A questo aggiungo anche la presenza di un elemento fiabesco con il quale l'autrice ci spiega ulteriori elementi di questo particolare mondo come pure la storia dei marchiati e degli intonsi in perenne conflitto l'uno con l'altro. Grazie alle storie, che prendono lo spazio di veri e propri capitoli, la Broadway aggiunge quel pizzico di fantasia che non guasta, soprattutto nei momenti in cui sembra che ci sia "troppa" normalità.

Insomma, io credo che questa sia una buona storia per chi cerca una lettura in cui la fantasia vi è inserita in maniera piuttosto singolare e sensibile. Un mondo che è molto simile al nostro ma disseminato di elementi che si allontanano dalla normalità senza alterarlo, ma quasi a completarlo e caratterizzarlo.  

Credo che con questo primo volume la l'autrice sia riuscita a porre le basi di una storia intrigante che incuriosisce abbastanza senza, però, rendere tutto estremamente legato alle aspettative. Devo dire che la curiosità nasce soprattutto perché apparentemente, leggendo solamente il finale, la lettura non lascia molto spazio al ragionamento su cosa possa succedere nel volume successivo. Questo, però, non vuol dire che non lascia la curiosità di saperlo.
A differenza di quei libri che ti lasciano con degli eventi sospesi, in questo caso gli indizi vengono lasciati nel corso della lettura, per cui quando si arriva a fine libro ci si aspetta una continuazione ma si deve pensare anche alla storia che si è appena letta per trarre le conclusioni per il seguito.
Insomma, io credo di aver parlato abbastanza di questo volume che mi ha incuriosito e intrattenuto allo stesso tempo.
Sicuramente leggerò i seguiti. anche se non so se leggerli in lingua o in italiano, questo dipenderà dalla mia abilità di lettura in lingua che sto portando avanti con moooolta lentezza, ma ce la posso fare.



VOTAZIONE: 






Ma voi avete letto questo libro?? Avete avuto una buona impressione o non vi è piaciuto? Avete intenzione di continuare a leggere la storia di Leora e degli intonsi o abbandonerete questa nave? Fatemi sapere giù con un commento, se vi va!
Io vi ringrazio per le visite, vi invito a seguirmi sui social, ho aperto un profilo instagram anche se le mie capacità fotografiche sono piuttosto scarse, ma punto al contenuto delle foto, caviamocela così da.
Adesso vi lascio che devo recuperare la stesura di qualche altro post... Vi mando un abbraccio grande e vi auguro di fare delle bellissime letture.. A presto!!!

08 aprile 2019

WWW...RECAP DEL MESE... MARZO 2019

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Abbiamo già detto che anche Marzo se ne è velocemente volato via??? Si credo di aver già dimostrato la mia paura del tempo che scorre in molte, molte, molte, altre occasioni...

BENE!!!
Nel post di oggi, faccio una sorta di aggiornamento delle letture fatte, che sto facendo e che farò, quindi una grande quantità di libri di cui parlerò in pillole e vi rimando alle recensioni complete nel caso in cui queste siano già uscite.. BUONA LETTURA!!!




Cosa sto leggendo?




IL GIARDINO SEGRETO di  FRANCES HODGSON BURNETT lo sto leggendo nella versione dei Minimammut che mi è stato regalato 4 anni fa (muffette time anche in questo caso) e che ho deciso di leggere perché sto partecipando al gruppo di lettura de Il filo di Arianna, una booktuber che ha deciso di fare un gruppo di lettura sui classici.
Devo dire che mi sta piacendo, scorre abbastanza e mi riporta indietro nel tempo con i primi libri che ho letto.
Il giardino segreto è un classico per ragazzi quindi la storia morale è assicurata ma la cosa positiva è che si tratta di un moralismo velato, quindi non fastidioso.


Cosa ho letto a Marzo 2019?







Mi rendo pienamente conto del fatto che questa rubrica non trovi pace, nel senso che ogni volta finisco per gestire il post in maniera diversa.. di base perché non vado a controllare la volta precedente come l'ho fatto e mi faccio trasportare dalla composizione del momento.
Comunque, per questo mese le letture sono state queste.. la foto è presa dal mio instagram, quindi vedete a che livello basico io faccia le foto... della serie chi se ne importa della forma a noi ce piace la sostanza... ecco...
Di seguito vi parlo meglio delle varie letture della foto, tranquilli :-)




Ho iniziato il mese di Marzo con il botto. UNA STANZA PIENA DI GENTE di DANIEL KEYES è un libro di non-fiction che mi è piaciuto tantissimo.
Una storia vera di cui si è molto parlato qualche hanno fa e che mi ha lasciato senza parole per l'incredibilità e la sensazione di non poter fare nulla per le persone che, come Billy Milligan, non possono essere aiutate fino in fondo nel breve perioso.
La personalità multipla, patologia psichiatrica esistente, viene qui raccontata in modo toccante e delicato senza mai dare l'idea che si stia esprimendo un giudizio personale.
Un libro commovente e toccante che tutti dovrebbero leggere!









MARIA ANTONIETTA E LO SCANDALO DELLA COLLANA di BENEDETTA CRAVERI è un piccolo libricino a metà tra il saggio storico e la satira politica. 

L'evento qui raccontato è quello che vede protagonista una monarchia e un paese già fortemente colpito dalle rivoluzioni di un popolo che non vede di buon occhio la nuova regina.
Un libro che racconta in breve ma in modo efficiente un evento storico ancora pieno di mistero e che lascia molto all'immaginazione degli studiosi sulla sua risoluzione.











Primo volume dedicato alla saga de La Torre Nera è L'ULTIMO CAVALIERE di STEPHEN KING.

Un primo volume introduttivo a quello che si presuppone sarà un viaggio avventuroso e coinvolgente.
Personaggi misteriosi sono apparsi in queste prime pagine e altrettanto inquietante è quel mondo desertico in cui le scene si svolgono, ma davvero ci troveremo in un deserto sconfinato???? ANSIAAAAAA...
Ho comunque intenzione di leggere la serie, quindi poi vi dirò come procederà la lettura!      
















I TRE GIORNI DI POMPEI  di ALBERTO ANGELè un altro volume di non- fiction, almeno secondo goodreads  che mi è piaciuto moltissimo.
Attraverso le pagine Alberto Angela riesce a far sentire i rumori, i profumi e le attività che popolano le strade della Pompei del 79 d.C rendendoci partecipi di un evento disastroso seppur affascinante.
La dignità che viene ridata a quei cittadini ignari della catastrofe che li avrebbe travolti è di una gentilezza estrema e questo rende tutta la lettura ancora più piacevole.




 



Cosa leggerò?




Non ne sono ancora completamente sicura che leggerò questo libro, ma siccome ho deciso di portare avanti la serie che ho cominciato l'anno scorso vorrei leggere il secondo volume della storia di RAMSES ovvero LA DIMORA MILLENARIA di CHRISTIAN JACQ.
Nel caso in cui non sarà questa la lettura che farò dopo Il giardino segreto lo saprete al prossimo recap ;-)


Bene amici come è andato il vostro marzo di letture? Ne avete fatte di belle o di brutte? Avete letto qualcosa che aspettavate da tempo immemore o, come me, cercate di recuperare qualche muffetta?
Fatemi sapere tutti nei commenti, intanto vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture.... A presto!!!

04 aprile 2019

RECENSIONE: "I TRE GIORNI DI POMPEI" di ALBERTO ANGELA

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Quella che vi mostro oggi è l'ultima lettura fatta nel mese di Marzo 2018 e ancora non mi capacito, nonostante lo dica ogni fine mese, di quanto il mio tempo sembri scorrere in modo super veloce non facendomi rendere conto che i giorni e gli anni passano.
A parte queste divagazioni, quello che voglio dirvi è che con questa lettura ho terminato anche la mia prima tbr dell'anno, di cui farò un recap in un post a parte.
Il libro di oggi è un esempio di NON FICTION come Una stanza piena di gente che ho letto all'inizio del mese, con una tematica altrettanto affascinante.
Vi racconto tutto nel post, BUONA LETTURA!!!




TRAMA: Mancano tre giorni all'eruzione del Vesuvius. I cittadini di Pompei e delle città delle zone circostanti avvertono solamente delle piccole scosse cui non danno peso. La vita della frenetica città continua come al solito, ignara di quello che sta per succedere.


Titolo:I tre giorni di Pompei
Autore: Alberto Angela
Casa editrice: Rizzoli
Anno: 2014
Pag: 491
Prezzo:  14.00 euro






Cosa ne penso...


Ho letto questo libro a scatola chiusa, nel senso che di Alberto Angela ho letto già altri libri dedicati al mondo romano e mi sono piaciuti moltissimo, quindi anche in questo caso non mi aspettavo che l'esito sarebbe stato differente.
Ne I tre giorni di Pompei Alberto Angela ci racconta la vita di una città che sarà letteralmente sotterrata dal magma del Vesuvius.
Una città che nel giro di pochissimo tempo verrà distrutta e i suoi abitanti decimati da un assassino incontrollabile e ingestibile. Ma andiamo con calma.

Attraverso la lettura del libro possiamo tracciare una divisione immaginaria che ci porta a vivere due momenti diversi della vita di questa città, quello delle attività commerciali, mercantili, sociali e politiche attraverso le quali Angela riesce a raccontarci le curiosità e gli usi e costumi di quella che era una colonia romana lungo la costa campana.
Conosciamo tutte le caratteristiche di un popolo che ha sue tradizioni e suoi modi di vivere.
le di abitudini commerciali, di come venivano stipulati i contratti bancari, di come venivano trattati gli schiavi di casa, o delle abitudini sessuali dei pompeiani e non solo.
Pompei era una città fiorente, ricca, piena di vita e piena di attività commerciali che permettano anche una strutturazione cittadina particolarmente organizzata.
Scopriamo che a Pompei c'era una palestra per gladiatori, un foro e un porto nel quale era attraccata la nave di uno dei personaggi più famosi del periodo Plinio il Vecchio, testimone e vittima lui stesso della catastrofe.

Nella seconda parte, invece, il tono cambia notevolmente per giungere al racconto dell'esperienza naturale più spaventosa che i pompeiani abbiano vissuto sulla loro pelle.
Tutte le fasi dell'eruzione e le sue conseguenze ci vengono raccontate passo passo e in modo dettagliato e scientifico da un Alberto Angela che ci trasmette magistralmente la sua passione. Una eruzione che non colpisce solamente Pompei, ma anche molte zone e città circostanti come Ercolano, Oplontis, Boscoreale, Stabia, Nocera, Terzigno.
Per ognuna di loro c'è una parte del racconto dedicata alla distruzione e alle sue conseguenza.

Il racconto della tragedia prosegue, quindi, per gradi e per gradi voi sarete completamente immersi in una lettura che diventa, a volte, estremamente coinvolgente soprattutto nei momenti in cui la fuga diventa la prima necessità di fronte al vulcano.
Il magma e i vari materiali che fuoriescono violentemente dal Vesuvius in continuo tumulto diventano elementi di soffocamento anche per chi legge cosa che rende questo libro diverso da un saggio storico.

Attraverso le parole di Alberto Angela è ben palpabile sia la sensazione di tranquillità della città, nella prima parte del libro, sia quella di soffocamento nel momento in cui viene ricoperta dalla ceneri e dalle polveri così fini da essere state in grado di restituirci le fattezze dettagliate delle sue vittime.
Un viaggio straordinario nella realtà di una città che ha tanti protagonisti e testimoni di un fenomeno naturale che è tanto affascinante quanto pauroso.
Sono palpabili le sensazioni di paura dei poveri cittadini rimasti uccisi dalle varie ondate di fango e lo schock di chi, pur sopravvivendo, non dimentica i moneti di terrore.

I ritrovamenti delle persone sono commoventi soprattutto nei casi in cui si riesce a percepire l'ultimo istante di vita e le posizioni di protezione assunte all'ultimo momento nei confronti di mogli e figli.
Tutto viene sostenuto dalla presenza di inserti fotografici che ci raccontano di cosa è successo ma anche dello splendore di una città come Pompei nei suoi anni d'oro.

Una lettura che mi ha arricchito, sicuramente, ma ha anche lasciato una sensazione di tristezza e di impotenza al pensiero che la natura in alcuni momenti non può essere domata nella sua bellezza e nel volerci ricordare della sua potenza.

Un libro scritto magistralmente da un uomo che ci racconta in modo semplice anche delle realtà scomode e tristi. Una descrizione dettagliata che non annoia mai e che riesce a favorire la comprensione di fenomeni scientificamente complicati da spiegare al grande pubblico.
Un libro per imparare e conoscere qualcosa che, forse oggi, si da per scontato e banale, un libro che vuole dare dignità a quei morti di cui si ricorda solo la fattezza di statue senza rendersi conto che sotto tutto quel fango ci sono delle persone e non semplici blocchi di pietra.
Un libro che vi lascia l'amaro in bocca e la fascinazione della conoscenza.


VOTAZIONE:



Purtroppo non ho messo una votazione piena solamente per una piccola pecca nella narrazione che mi ha reso tutto un po' snervante nei momenti precedenti alla eruzione, il fatto che ogni volta che ci viene raccontato un episodio o un evento ci sia subito la vocina che ci ricorda che tanto tutto questo a breve non ci sarà più.
Bhè, anche se questo elemento sarà stato utilizzato sicuramente per accrescere il pathos di lettura, è stato un po' fastidioso leggerlo ogni dieci righe. 
Voglio dire, se fin dalla prima pagina ci dici che ci stai raccontando degli ultimi giorni di vita di una città, non credo sia necessario ricordarci la sua distruzione ogni tre secondi, ecco.
Quindi piccolo neo che mi fa togliere mezzo punticino alla votazione piena, ma potete anche fare finta che siano 5 farfalline.

Spero che le mie parole vi portino a recuperare questa lettura se non l'avete ancora fatta.
Fatemi sapere, invece, se lo avete letto e cosa ne avete pensato.
Io vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture! A presto!!!