11 aprile 2019

RECENSIONE "INK" di ALICE BROADWAY

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Avevo intenzione si scrive un'altra recensione oggi per cercare di recuperare qualcosa di più vecchio, ma credo che sia il momento di parlarvi della lettura che ho appena terminato.

Non credo ci sia bisogno di fare una presentazione di questo libro di cui l'anno scorso hanno praticamente parlato tutti, ma la mia impressione sarà oggetto del post, quindi non mi rimane altro che augurarvi di fare una BUONA LETTURA!!!





TRAMA: Leora aspetta la cerimonia di pesatura dell'anima di suo padre morto recentemente. Questa cerimonia le darà conferma dell'anima buona del padre che ha sempre conosciuto, ma qualcosa non va secondo le previsioni e i temporeggiamenti dello stato fanno nascere lei la necessità di sapere la verità.



Titolo: Ink
Autore: Alice Broadway 
Casa Editrice: Rizzoli
Anno: 2018
Pag: 380
Prezzo: 18.00 euro




Cosa ne penso...



Un libro molto chiacchierato, poco amato e oggetto di molte polemiche, INK di Alice Broadway che ho prontamente letto nel momento in cui tutto è caduto nel dimenticatoio, come al solito.
Ogni volta che si parla male di un libro io sono li a comprarlo di corsa, farlo decantare nella mia libreria e poi leggerlo quando nessuno più ne parla, avrò qualche tara mentale storta... non so.. comunque...
Ink è una storia che al suo interno lancia molti messaggi e apre il mondo reale a quella che è una realtà fittizia ben costruita, a mio modesto parere.

Leora, la protagonista di questo romanzo, è una ragazza che, dopo una lunga malattia, vede morire il padre trovandosi in un momento molto difficile della sua vita, la scelta del suo futuro.
A Saintstone, però, la morte di qualcuno non rimane una evento privato da superare, no, qui si svolge la cerimonia della pesatura dell'anima con la quale la vita di tutti viene sottoposta al giudizio governativo per sapere se poi il defunto in questione sarà ricordato o dovrà essere dimenticato.
Il tutto viene reso in maniera più particolare dal fatto che a Saintstone il corpo del defunto viene scuoiato per fare della sua pelle un libro da tenere o bruciare.

Quello che caratterizza questo romanzo, il primo di una trilogia di cui in Italia abbiamo i primi due volumi e che in America si è già conclusa, è la filosofia del tatuaggio che diventa una sorta di religione per il popolo di Saintstone. Allo stesso tempo, però, risulta essere anche una sorta di elemento discriminatorio nei confronti di chi non è marchiato.
I tatuaggi sono marchi, quindi il tatuaggio non abbellisce il corpo per un semplice fatto estetico, ma diventa elemento identificativo di ogni cittadino che, fin dalla nascita, viene marchiato con il proprio nome e l'albero genealogico della sua famiglia.
Ogni cittadino di Saintstone può, quindi, essere "letto" come se fosse un libro. Lettura che può essere superficiale, quindi solo in maniera visiva, e profonda fatta cioè dai LETTORI, coloro che riescono a leggere le motivazioni e le emozioni legate ad un determinato tatuaggio.

Proprio su questa particolare visione del tatuaggio sono nate molte polemiche che, a mio avviso, potevano essere evitate.
E' chiaro che la filosofia di questo libro non va ad essere uno strumento discriminatorio nei confronti di chi è o non è tatuato, o almeno per me è così. E non credo neanche che la filosofia che vuole raccontare debba essere presa per oro colato.
Io penso che la creazione di un mondo fantasy, e distopico basato su questo elemento porta inevitabilmente con se anche la creazione di una idea disturbante, altrimenti non si sarebbe scritto un libro che ha come base la lotta tra buoni e cattivi (che poi sta in tutti i fantasy!!!)

A me (sarò una voce fuori dal coro, forse) l'idea del tatuaggio della Broadway è piaciuta molto, e questo mi ha permesso di apprezzare anche tutto il resto.
Mi sono piaciuti i riferimenti alla mitologia egiziana per la cerimonia della pesatura dell'anima, come pure quelli alla cultura romana, non vi sembra che l'idea dei libri degli antenati tenuti in casa richiami un pò un larario romano? Come pure l'idea del dimenticare forzatamente qualcuno rimanda alla Damnatio memoriae dell'antica Roma, ma forse sto facendo troppi voli immaginifici, non so!

 Tornando alla storia devo dire che l'idea di ruoli ben specificati di questo tipo di società mi è piaciuta sebbene all'inizio la normalità narrativa di scuoiare qualcuno mi è stata un pò difficile da accettare, devo ammetterlo.
Più che altro ho dovuto abituarmi all'idea che fosse una pratica comune per questo mondo, ecco.

Mi sono piaciute molto anche le altre tematiche affrontate nel romanzo, il rapporto tra madre e figlia dopo la perdita del padre, la perdita stessa di un genitore, il rapporto di amicizia che c'è tra Leora e Verity, e l'intrigo politico che, almeno in questo primo volume, viene accennato ma con dei caratteri ben specificati.
Mi è piaciuto come l'autrice sia riuscita a parlare di situazione normali e comuni aggiungendo la particolarità dell'elemento fantastico in maniera perfettamente equilibrata, nel senso che l'elemento fantastico c'è ma non è eccessivo e fastidioso o estremamente finto.

I personaggi che la Broadway ci racconta diventano reali e comuni, la stessa Leora è una ragazza priva di perfezione cosa che invece viene lasciata ad uno dei suoi coprotagonisti, Verity.
A questo aggiungo anche la presenza di un elemento fiabesco con il quale l'autrice ci spiega ulteriori elementi di questo particolare mondo come pure la storia dei marchiati e degli intonsi in perenne conflitto l'uno con l'altro. Grazie alle storie, che prendono lo spazio di veri e propri capitoli, la Broadway aggiunge quel pizzico di fantasia che non guasta, soprattutto nei momenti in cui sembra che ci sia "troppa" normalità.

Insomma, io credo che questa sia una buona storia per chi cerca una lettura in cui la fantasia vi è inserita in maniera piuttosto singolare e sensibile. Un mondo che è molto simile al nostro ma disseminato di elementi che si allontanano dalla normalità senza alterarlo, ma quasi a completarlo e caratterizzarlo.  

Credo che con questo primo volume la l'autrice sia riuscita a porre le basi di una storia intrigante che incuriosisce abbastanza senza, però, rendere tutto estremamente legato alle aspettative. Devo dire che la curiosità nasce soprattutto perché apparentemente, leggendo solamente il finale, la lettura non lascia molto spazio al ragionamento su cosa possa succedere nel volume successivo. Questo, però, non vuol dire che non lascia la curiosità di saperlo.
A differenza di quei libri che ti lasciano con degli eventi sospesi, in questo caso gli indizi vengono lasciati nel corso della lettura, per cui quando si arriva a fine libro ci si aspetta una continuazione ma si deve pensare anche alla storia che si è appena letta per trarre le conclusioni per il seguito.
Insomma, io credo di aver parlato abbastanza di questo volume che mi ha incuriosito e intrattenuto allo stesso tempo.
Sicuramente leggerò i seguiti. anche se non so se leggerli in lingua o in italiano, questo dipenderà dalla mia abilità di lettura in lingua che sto portando avanti con moooolta lentezza, ma ce la posso fare.



VOTAZIONE: 






Ma voi avete letto questo libro?? Avete avuto una buona impressione o non vi è piaciuto? Avete intenzione di continuare a leggere la storia di Leora e degli intonsi o abbandonerete questa nave? Fatemi sapere giù con un commento, se vi va!
Io vi ringrazio per le visite, vi invito a seguirmi sui social, ho aperto un profilo instagram anche se le mie capacità fotografiche sono piuttosto scarse, ma punto al contenuto delle foto, caviamocela così da.
Adesso vi lascio che devo recuperare la stesura di qualche altro post... Vi mando un abbraccio grande e vi auguro di fare delle bellissime letture.. A presto!!!

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