Come stanno andando le vostre letture amici? Io tra una crisi selettiva e l'altra per la scelta della mia lettura successiva riesco a leggere comunque delle cose interessanti, quindi direi che sta andando piuttosto bene.
La recensione che mi accingo a fare oggi riguarda una lettura che ho comprato ormai più di un anno fa alla fiera Più libri più liberi che si tiene a Roma, in questo caso l'acquisto è del 2017.
Non so perché mi sia decisa solamente ora a leggere questo racconto, ma sono convinta che i libri ti chiamano quando li compri e quando è il momento in cui vogliono farsi leggere, quindi anche se è passato più di un anno posso dire che il tempo non è andato sprecato.
Ma vediamo un po' che cosa ne ho pensato di questa storia.
TRAMA: L'attesa di raggiungere uno scopo nella vita, l'attesa di una mossa di scacchi, l'attesa di una ragazza sotto casa sono i filoni di questa storia di un'attesa.
O meglio, attraverso questi tre protagonisti l'autore declina alcune delle forme di attesa e dello scorrere di un tempo che sembra infinito.
Titolo: Storie di un'attesa
Autore: Sergio Algozzino
Casa Editrice: Tunué
Anno: 2016
Pag: 142
Prezzo: 16.90 euro
Cosa ne penso...
La lettura di questa Graphic Novel è stata legata fin da subito al suo stesso tema: L'attesa!
Comprata un anno fa, letto dopo tanto pensare e aspettato il giusto tempo per scrivere cosa penso del suo contenuto ma senza esserne pienamente convinta.
E' strano pensare in maniera oggettiva ad una storia nella quale mi sono rivista molto.
Una storia che richiama la nostalgia di un passato che non c'è più, al ricordo di un tempo in cui tutto era più misterioso e inconsapevole, un tempo in cui l'attesa e soprattutto la sorpresa che l'attesa avrebbe suscitato (in bene o in male, chiaramente) era adrenalina pura ed emozione.
Attraverso la storia di tre personaggi in tre epoche diverse, intervallate da altri momenti di maggiore modernità, Algozzino ci mostra come l'Attesa o forse sarebbe meglio dire, almeno per la modernità, la sua assenza, ci ha cambiato.
Un vecchio conte decide che lo scopo della sua vita è prepararsi per un viaggio in Terra Santa, cosa che avrebbe potuto tranquillizzarlo in una vita di angoscia, mancanze, solitudini e dolore.
Tutta la sua vita alimenta il suo progetto e nulla, nessuno, può distoglierlo da questo suo viaggio della salvezza dell'animo.
Un giovane figlio di imprenditore si trasferisce in Sicilia lontano dalla sua famiglia e dall'azienda di suo padre, stabile in Germania, che passa gran parte della sua esistenza a svolgere una partita a scacchi per corrispondenza con un giocatore sconosciuto perdendo, nel frattempo, la sua vita reale.
Un Sergio adolescente che passa un intero pomeriggio a sognare e immaginare come sia un appuntamento con la ragazza di cui è attualmente innamorato.
Parlare di questi tre personaggi, in realtà, non è del tutto appropriato.. è l'ATTESA ad essere protagonista assoluta di un romanzo grafico che vi lascia con il cuore pieno di un senso di malinconica nostalgia e dolore, a volte, che ci fa capire come l'attesa non sempre porta a qualcosa di buono, ma anche nel momento in cui tutto sembra distrutto c'è sempre un piccolo barlume di luce.
Il famoso tunnel oscuro, l'attesa, diventa quindi protagonista di questa storia costruita con più storie diverse ma simili nel loro intento.
Un romanzo che Algozzino mette al mondo in modo delicato, mai insistente o fastidioso.
In colori delle sue rappresentazioni sembrano volerci regalare un senso di quiete nel giocatore di scacchi che trova in esse la sua pace interiore. Si fanno, poi oscuri e violenti, nella versione del vecchio conte irrequieto e poi naturali, nella visione di Sergio da giovane.
Tutto quest si va a scontrare nettamente con le rappresentazioni della modernità in cui ci sono colori forti e cambia anche il tipo di tecnica utilizzata. Quasi come se si volesse trasmettere un senso di agitazione o inquietudine legata ad una velocità che non appartiene necessariamente a tutti.
Una storia che colpisce sia per l'aspetto grafico che alterna l'acquerello alla grafica più da fumetto vecchio stile (perdonate la mia incapacità tecnica!), ma anche per l'evoluzione che, almeno una delle storie che racconta, ha.
Nelle sue descrizioni, e nelle stesse ambientazioni che costruisce nelle tavole, Algozzino ci regala l'amore per la sua terra, per il suo mondo che unisce la passione delle cultura degli anni ottanta a quella della letteratura. L'amore per un tempo che scorre e che ci lascia delle traccia indelebili.
C'è una riflessione per un qualcosa che non c'è più in questo tempo di oggi in cui tutti hanno fretta, hanno quasi bisogno di bruciare le tappe, di conoscere tutto prima ancora che si possa verificare e soprattutto non si ha più la voglia e la curiosità di conoscere e aspettare.
Una storia che si dispiega tra le pagine di un tempo che sembra sospeso, lui stesso in attesa di qualcosa.
Credo che con questo suo lavoro Algozzino abbia voluto creare una storia che, per essere apprezzata, ha anch'essa bisogno di tempo. Una storia che deve essere decantata per essere compresa e che sicuramente offre molti spunti su cui riflettere.
VALUTAZIONE:
Vi lascio con la bellissima illustrazione che mi ha fatto l'autore quando ho comprato il suo libro perché ne vado molto fiera, a maggior ragione adesso, che conosco la storia...
Bene amici, per adesso mi sembra si aver detto tutto.
Mi sento abbastanza arrugginita nell'esporre il mio pensiero sui libri, non so perché.. spero che andrà meglio in futuro.
Fatemi sapere se avete letto questa storia, se conoscete l'autore, se avete letto altro di suo e cosa ne avete pensato.
Vi mando un grande abbraccio e ci leggiamo alla prossima!
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