27 gennaio 2019

LIBRI IN SOFFITTA #1... I SONNAMBULI di PAUL GROSSMAN

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Con il post di oggi voglio inaugurare la nuova rubrica cui  ho dedicato il post precedente a questo LIBRI IN SOFFITTA.


Il titolo di oggi è anche legato ad una parte della storia che ci ha coinvolto tutti, la persecuzione degli ebrei negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale.

Nel voler ricordare tale terribile vicenda, oggi vi racconto di un libro che non tratta dell'olocausto ma di un "uso" alternativo degli ebrei tedeschi a partire dal 1932 a seguire. 
Vi auguro una buona lettura!




TRAMA: 1932 la Repubblica di Weimar e una profonda crisi economica in Germania hanno portato allo sviluppo di una realtà sociale difficile e senza moralità.
In questo quadro, il cadavere di una donna viene ritrovato sulle sponde del fiume Havel con i capelli cortissimi, le gambe ritorte e un camice d'ospedale come unico indumento. 
Una indagine complicata è quella che si prospetta per Willi Kraus, ispettore ebreo di una Germania che si prepara ad essere teatro del nazismo.

Titolo: I sonnambuli
Autore: Paul Grossman
Casa Editrice: Time Crime
Anno: 2012
Pag: 366
Prezzo: 7,70 euro




Cosa ne penso...


Ho comprato questo romanzo perché dovevo arrivare alla cifra di spedizione di un ordine fatto un paio di anni fa, credo. Non avevo dato molto credito a quella che mi sembrava essere una storia poliziesca nonostante fosse stata ambientata in un periodo che mi piace sempre molto esplorare.
In effetti I SONNAMBULI è un romanzo che unisce la Storia con una vicenda poliziesca nella Germania Nazista degli anni 30, agli albori di quella che diventerà una discesa profonda e ripida nel periodo più inquietante della storia del mondo.

Un romanzo che ho letto senza troppe pretese, quindi, e che nonostante qualche GRANDE scivolone, è riuscito comunque a conquistare la mia attenzione fino ad arrivare ad una votazione piuttosto alta

Parlare di questo romanzo è un po' complicato, nel senso che mi trovo a dover fare una netta distinzione tra ciò che mi è decisamente piaciuto e ciò che ho odiato profondamente.

La storia parte tutta dal ritrovamento di un cadavere sulle sponde di un fiume, una donna con i capelli mozzati e cortissimi e le gambe orrendamente ritorte viene trovata completamente priva di effetti personali, l'unica possibilità di riconoscerla, un camice da ospedale. Per l'indagine viene chiamato un ispettore, Willi Kraus conosciuto da tutti per aver incarcerato un pericoloso pedofilo.
Le ricerche, però, non sono legate ad un semplice caso di criminalità, ben presto Kraus scopre che ci sarà un coinvolgimento delle alte sfere politiche simbolo che qualcosa di ancora più grande sta prendendo vita, il Terzo Reich.

Paul Grossman vuole raccontarci una storia a metà tra il thriller/noir e il romanzo storico. 
L'ambientazione è quella di una città delirante, dedita al sesso, all'alcol, agli stravizi e alla continua presenza di feste e festicciole che diventano pretesto per pratiche di dubbia moralità. 
L'autore punta molto su questa descrizione della realtà berlinese di quegli anni, una rappresentazione di quello che la crisi economica degli anni precedenti aveva portato in Germania. Un terreno molle per la nascita di un ideale politico che porterà Hitler ad avere la possibilità di svolgere la sua epurazione razziale.

Non starò qui a dirvi cosa succede in questo romanzo, entrerei troppo nei particolari, sappiate che la storia che si profila in seguito si sposta totalmente dalla indagine prettamente poliziesca per dirigersi verso quella più generale sulla spiegazione delle condizioni del cadavere.

In questa versione di una Berlino licenziosa si trova ad agire l'ispettore Willi Kraus, un uomo dedito al lavoro, dal cuore spezzato e padre di due figli. Un poliziotto che si trova a vivere una posizione di rilievo in un periodo di persecuzioni razziali che lo coinvolgono direttamente in quanto ebreo.
Il romanzo apre così una parentesi anche su ciò che fu la paura di essere scoperti e incarcerati perché ebrei, la necessità di trovare un riparo dalla follia che la loro stessa terra natia, la Germania, attuava indistintamente sui suoi figli ebrei.

Un romanzo che sicuramente dal punto di vista storico mi è piaciuto molto, anche il fatto che lo scrittore, a fine romanzo, tenga a sottolineare i cambiamenti effettuati agli eventi storici per necessità narrative rendono comunque bene la serietà della ricerca.
Gli eventi che riguardano soprattutto la seconda metà del romanzo sono molto difficili da digerire nonostante si tratti di un romanzo. Ma è proprio questo che mi è piaciuto, il fatto che la Storia sia stata gestita in modo tale da garantire la creazione di una finzione reale.
Nel leggere quelle pagine non ci si accorge minimamente che alcuni personaggi siano stati creati apposta per quel determinato ruolo storicamente affidato ad altre figure. Tutto sembra assumere la sua sua giusta collocazione in questa narrazione.

Ma come vi ho detto ci sono stati alcuni elementi che mi hanno comunque dato fastidio nella lettura e la cosa più incredibile è che nonostante si siano ritrovati tutti nella prima parte del romanzo io sia comunque andata avanti per leggerlo.
La prima cosa che non ho assolutamente sopportato è la pseudo storia d'amore che nasce tra Kraus e una prostituta d'alto borgo che non fa neanche a tempo ad apparire in un paio di scene che sparisce nell'arco di dieci pagine.
Ora, la cosa che mi domando io è: Ma cosa ce la devi mettere a fare una storia del genere che fin da subito appare forzata ed eccessivamente falsa. Ma soprattutto che già sai non avere alcun tipo di rilevanza nella storia che andrai a raccontare, altrimenti la avresti considerata nello sviluppo successivo della vicenda stessa, giusto?
In pratica questa tizia, che compare in quasi tutte le venti/trenta pagine iniziali del libro sparendo in un ipotetico rapimento o assassinio (? Chi può dirlo) e di lei non rimarrà nessuna traccia.
Altra cosa che non mi è piaciuta è il fatto che l'autore abbia iniziato tutta la storia da un omicidio che, come nel caso della tizia, sparisce di scena per essere completamente sostituito da un'altra tematica. Sono io che non avrò capito la dinamica di questa parte del romanzo ma a me proprio non è andata a genio questa cosa.

Per il resto devo dire che la parte storica mi è piaciuta molto, la spiegazione di quello che succedeva alle persone con il camice e lo sviluppo nella ricerca di tali azioni è stato l'elemento che mi ha permesso di rivalutare pienamente il romanzo e dargli una votazione positiva.

Ecco, probabilmente non si capirà molto del perché io abbia scelto di parlarvi di questa storia proprio oggi, non è un libro sull'olocausto, ma è una storia che racconta un preludio di quanto successo agli ebrei di lì a a pochi anni.
E' giusto ricordare ogni volta che la Guerra ha portato alla morte indegna di centinaia di migliaia di persone nei campi di concentramento, ma è anche giusto ricordare che gli ebrei non sono morti solamente per quel motivo, e in quei luoghi.
Molti sono stati uccisi per aver partecipato agli esperimenti scientifici che i dottori tedeschi e nazisti avevano deciso di fare, per le prove assurde cui venivano sottoposte le mamme di bambini che dovevano nascere in base a delle particolari selezioni genetiche. E poi è ancora giusto ricordare che le vittime della follia nazista e fascista, in seguito, non era solo legata alla persecuzione degli ebrei, ma anche degli omosessuali, dei politici che non approvavano le loro idee, dei liberi pensatori, dei registi che volevano parlare delle realtà, degli scrittori che non erano conformi alla mentalità nazifascista e di tutti coloro che, avendo un loro e diverso pensiero, diventavano oggetto dei soprusi nazisti.
Colgo quindi l'occasione per invitarvi a leggere storie che raccontino di tutto quello che ci ha visti protagonisti, come carnefici e vittime, di leggere, per ricordarci sempre quale sia la parte giusta da prendere ad esempio e per ricordarci che anche se non abbiamo vissuto in prima persona quegli eventi, ci sono stati altri che alla nostra età hanno dovuto affrontare quelle difficili realtà in ogni parte del mondo e non solo durante quei terribili anni.

Lo so che quest'ultima parte del post può risultare banale e scontata da dire, ma credo che in alcuni momenti sia giusto essere banali e scontati perché è proprio di questa banalità che si ha bisogno.

Spero che vogliate recuperare questo romanzo, sebbene sia corredato di qualche grande pecca narrativa perché superando le prima sessanta pagine sarete letteralmente rapiti dalle scoperte dell'ispettore Kraus e della sua brigata. Un romanzo che nel suo titolo piuttosto inquietante, finisce con il farci dare uno sguardo ulteriore su ciò che il nazismo ha portato e sulla grande portata del suo diffondersi.

Insomma, se vi piacciono i romanzi che parlano di guerra, di indagini poliziesche e di storia credo che possiate avvicinarvi a questa storia che in alcuni punti vi sorprenderà.



VOTAZIONE:



Bene amici, vi lascio alle vostre letture, fatemi sapere se vi può piacere questa nuova rubrica, se avete letto questa storia ditemi cosa ne avete pensato.
Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissimi viaggi tra le pagine dei vostri libri... A presto!

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