28 ottobre 2020

Recensione: "L'AMANTE DEL BOSCO" di SUSAN VREELAND

 SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

E' molto raro che io finisca un libro e mi metta subito a scriverne le mie impressioni. Soprattutto in questo ultimo anno, dopo il blocco che ho avuto, mi sembra sempre che ho altri libri da recuperare e non penso che potrebbe essere bello anche scrivere impressioni a caldo.

Non so se questa cosa mi porterà a dei risultati migliori o meno, ma ho deciso che voglio raccontarvi subito quello che ho pensato di questo romanzo finito di leggere da pochissimo (domenica 25/10). Un romanzo che ha unito le mie due passioni, l'arte e la lettura in un mix che mi ha incantata. Ma ve ne parlo meglio nel post...




Trama: Emily Carr vuole dare voce alla natura, alle riserve della Columbia Britannica e trovare la sua strada in un mondo fatto di bigottismo religioso e timore del diverso non è stato sempre facile. Per non parlare del fatto che si tratta di una donna e che la pittura era solo un mestiere maschile. 

Titolo: L'amante dei boschi
Autrice: Sudan Vreelan
Casa Editrice: Beat
Anno: 2017
Pag: 462
Prezzo: 11.00 euro



Cosa Ne Penso...


Questo era uno dei romanzi che avevo scelto a dicembre dell'anno scorso come candidato alla mia tbr annuale, comprato solo per il nome dell'autrice, diventata per me una garanzia e a questo punto una bellissima conferma.

Susan Vreeland ci racconta la vita di una donna che ha rotto molti degli schemi sociali e artistici dei primi del 900 ma anche religiosi. L'ambientazione del romanzo è prevalentemente quella della Columbia Britannica, colonia inglese della parte occidentale del Canada, abitata da nativi americani appartenenti a molte tribù differenti. Siamo in un periodo di indottrinamento cristiano nei confronti delle popolazioni locali e soprattutto nei confronti di quanti venivano ritenuti selvaggi. E' in questo clima storico che la Carr si trova ad agire diventando, proprio per le sue scelte, una donna fuori dal comune, da allontanare anche se di talento, da sottovalutare.

In contrapposizione a questo clima storico/sociale ci ritroviamo, invece, davanti ad un clima artistico molto più in movimento, per i vari cambiamenti di pensiero, di tecniche di nuove visualizzazioni del colore e dei soggetti rappresentati. Siamo nel periodo delle Avanguardie artistiche, correnti che portano degli sconvolgimenti nelle tecniche classiche della pittura fino ad allora conosciuta.
Ed è ad una di queste correnti che Emily Carr si rifà per creare la sua arte, quella dei Fauves, una sorta di evoluzione dell'impressionismo ma con l'uso di colori molto più "violenti", più carichi, più brillanti.

La storia che ci racconta la Vreeland è chiaramente una biografia romanzata dalla quale, però, non ha eliminato o modificato totalmente gli eventi, per quanto l'autrice ci avverta, nella sua postfazione, che la stessa Emily negli scritti che ci ha lasciati, ha spesso modificato la realtà degli eventi.
Al di là di quanto possa averci raccontato la Vreeland e la scelta di aver inventato gli eventi, voglio raccontarvi della mia esperienza di lettura con questo romanzo.
Emily Carr mi si è presentata come una donna coraggiosa, forte, testarda e allo stesso tempo fortemente influenzata dalle carenze della sua vita. 




Per una donna scegliere l'arte al posto della famiglia era una sorta di disonore, l'arte era solo un passatempo e questo sicuramente non avrebbe potuto farla vivere in maniera dignitosa. Ma Emily non si è mai posto il problema, è riuscita ad essere devota alla sua arte per tutto il tempo.

Tra le pagine del romanzo ci troviamo a conoscere le gioie e le difficoltà della sua vita, l'aver trovato uno scopo al suo lavoro artistico, quello di riprodurre i totem delle civiltà indiane prima che possano scomparire del tutto, ha alimentato la sua impazienza di conoscere sempre di più quel mondo, quella gente così accogliente nei suoi confronti, così profondamente segnata dalle volontà di una popolo che con la scusa della civilizzazione hanno brutalmente ucciso e sottratto la libertà e la cultura ai nativi.




La Carr diventa rappresentate di un popolo sottomesso dalla missione religiosa britannica, amica dei nativi e amante della natura e dei boschi, appunto. La capacità di aver saputo dare spazio ad alberi infiniti dai colori ignoti e improbabili che fanno da sfondo alla rappresentazione degli animali guida sui totem. Foreste di Totem diventano rappresentativi delle sue opere d'arte ammaliano e affascinano coloni inglesi e colonizzati indiani.

"Il mio scopo, nel dipingere questa collezione di quadri sui pali totemici, è stato quello di descrivere queste vestigia impressionanti, monumentali, nella loro collocazione originaria. Voglio offrire un tributo alla creatività dell'arte e della vita dei primi abitanti della provincia. Quello che vedete qui rappresenta solo una piccola parte delle grandi comunità della Columbia Britannica..."

Ma non sempre la Carr ha avuto una prolifica vena artistica, ci sono stati momenti di sconforto nei quali non ha dipinto nulla, ci sono stati momenti in cui ha pensato di non poter più dipingere, di non saperlo più fare, di non riuscire a farsi comprendere dagli osservatori dei suoi quadri, di trovare davanti a sé solo dei muri che non sarebbe riuscita a valicare.
E' qui che entrano in campo le altre bellissime figure di questo romanzo, figure che hanno aiutato Emily a cercare le ragioni che le sono servite nella vita.
Abbiamo Claude il mercante sulle navi di cui si è innamorata perdutamente, abbiamo Jessica la sua migliore amica, sempre pronta a spronarla e a ricordarle che la sua arte è ormai divenuta un dovere nei confronti di chi non ha voce. C'è Harold, un ragazzo cresciuto con gli indiani di cui ha totalmente assorbito la cultura al punto da subire molte reclusioni psichiatriche e poi Sophie una donna di cui sicuramente non saprei parlare a dovere.

"Non saranno mai pronti. Sono stata una stupida a sperarlo. Tutti quegli imprenditori edili di Vancouver non vogliono che la gente veda la vitalità e la dignità della cultura dei nativi. I loro profitti provengono dalla distruzione degli indiani e io... Cosa sto facendo, io?"   "Tu rendi  loro onore" disse fermamente Jessica.   " Ma se i bianchi non recepiscono la cosa, non ho fatto niente con questi dipinti per opporsi alla tragedia di Cumshewa e degli altri villaggi in rovina. Niente per oppormi al villaggio messo a fuoco a solo pochi isolati da qui. Niente per oppormi alle perdite, non solo dei bambini di Sophie, ma di tutti quelli lungo la costa."."

 

Ecco lo spirito di Emily, una donna che ha donato la sua arte a favore di una causa umana che l'ha segnata profondamente proprio grazie alla possibilità di essere accolta da loro. Sophie, una donna indiana, diventa la sua amica/sorella e più volte ci si rende conto di quanto lei sia molto più sorella di Emily delle sue reali sorelle. Sophie è un personaggio bellissimo della vicenda, una sorta di guida spirituale di Emily sebbene lo sia solo apparentemente. Anche Sophie è umana e come tale soffre, si addolora, e commette errori.





Sono rimasta totalmente avvinta e avvolta dall'atmosfera creata dalla Vreeland in questo romanzo sebbene io abbia trovato la prima parte un po' troppo tecnica per i non addetti ai lavori. L'autrice è riuscita a trasmettermi il cambiamento di Emily e il momento in cui riesce a capire quale sia la sua strada, quale sia il suo obiettivo e questo si dispiega anche davanti ai nostri occhi con una progressiva immersione nella natura. La Vreeland da voce alla natura dei boschi al punto che mi sono ritrovata a comprendere la magnificenza provata da Emily davanti agli spettacoli che la natura stessa le ha offerto.

Una storia che mi ha rapita non solamente per Emily ma anche per quella dei personaggi che le ruotano attorno e a cui la scrittrice riesce a donare il loro spazio nonostante la stessa Emily sia comunque una presenza molto carismatica a livello narrativo. Una donna piena di forza vitale ma allo stesso tempo di una fragilità enorme che ha sempre cercato di nascondere dietro ad una sorta di aggressività di difesa. Un romanzo molto accurato, molto realistico e dettagliato e per questo in grado di coinvolgermi pienamente nella storia che mi ha raccontato.


VOTAZIONE:



Devo ammettere che inizialmente ho pensato si trattasse di un romanzo un po' sottotono rispetto al precedente dell'autrice. Stavo rimanendo delusa dal fatto che ci fossero troppi elementi tecnici che io, avendo comunque studiato arte contemporanea all'università stavo capendo, ma non pensavo potessero essere adatti ad un romanzo. Invece ho dovuto ricredere a tutto questo mio iniziale pensiero in relazione poi a quanto è accaduto poi.

La Vreeland ci accompagna gradualmente nel mondo della Carr e lo fa di pari passo con l'artista che gradualmente riscopre la natura e la necessità e i messaggi lasciati da essa. A questo aggiunge l'urgenza fisica di salvare le popolazioni native e tutto ci diventa più viscerale, necessario. Tutte le sensazioni provate da Emily riusciamo a percepirle attraverso le pagine e il procedere di una storia che per quanto sia molto affascinante è anche costellata di molta sofferenza e dolore. 

Percepiamo i dubbi di Emily nel perseguire così pedissequamente il suo scopo lasciando andare la sua vita, la possibilità di avere un affetto, la possibilità di creare una vita che non sia legata solamente all'arte. Ma allo stesso tempo ci troviamo anche a comprendere che questa è l'unica scelta plausibile per lei, l'unica che effettivamente la rende felice e completa.

Un romanzo molto bello, intenso, che vi lascia la sensazione di aver partecipato a qualcosa di grandioso e potente. Una storia commovente che gratifica e lascia con la voglia di correre fra i boschi.

Fatemi sapere se lo avete letto, se avete letto qualcosa di questa autrice. Mi dispiace se sono stata troppo prolissa nel parlarvene ma volevo rendere a pieno le sensazioni che mi ha trasmesso questo romanzo.

Vi auguro di fare bellissime letture, vi mando un abbraccio... A presto!

22 ottobre 2020

RECENSIONE: "LE STRADE DI LAREDO" di LARRY McMURTRY

 SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

In questi mesi ho accumulato talmente tante letture di cui vorrei parlarvi che potrei ammorbarvi ogni giorno con qualche nuova recensione, cosa che ovviamente non farò, perché non mi sembra il caso, perché vorrebbe dire che devo piazzarmi davanti al pc e non fare altro per scrivere i post e perché non credo vi interesserebbe avere tutto in un secondo, ma magari mi sbaglio, chissà!

Torno comunque a parlarvi di libri letti e lo faccio con uno che ho aspettato tantissimo per leggerlo, ma apposta proprio, perché avevo paura che mi potesse rovinare il bel ricordo che avevo di LONESOME DOVE, essendo questo il suo seguito.

Devo confessare che in parte la delusione è arrivata, ma vi spiego meglio nel post quello che intendo dire con questa cosa, BUONA LETTURA!!!




Trama: Joey Garza è un giovane, spietato e abile bandito. In poco tempo è riuscito a farsi una reputazione importante e a far sentire la paura solo nominandolo. E' necessario che un altrettanto bravo texas ranger riesca a catturarlo togliendo il pericolo dalle strade. Sarà Wodroow Call a prendere parte alla caccia cercando di sconfiggere un nemico invisibile che lascia le sue tracce ovunque, il tempo.


Titolo: Le strade di Laredo
Auore: Larry McMurtry
Casa Editrice: Einaudi
Anno: 2018
Pag: 496
Prezzo: 22.00 euro



Cosa Ne Penso...

Ho aspettato un anno prima da LONESOME DOVE , il mio primo romanzo western, ogni volta che pensavo fosse arrivato il momento di leggerlo ripensavo alla storia di Gus McCrae a Lorena, Wodroow Call, Pea Eye, Newt e a tutti gli altri personaggi del romanzo e non riuscivo a leggere di altro. Poi un giorno, troppo presa dalla curiosità, ho cominciato a leggerlo e non l'ho più lasciato.

Sono passati circa venti anni dalla storia raccontata in Lonesome Dove, ci troviamo sempre in Texas ma le cose cominciano a cambiare e la novità più importante è l'arrivo della ferrovia che, se da una parte ha portato un grande vantaggio in termini di tempistiche, dall'altro ha comportato nuove forme di banditismo con i derubamenti dei viaggiatori. Ovviamente sulla base di ciò emergono nuove stelle del crimine e noi seguiamo Joey Garza.

La storia che McMurtry ci racconta in questo romanzo è quindi una continuazione degli eventi del primo libro, ma a me questa cosa non ha convinto molto.
Nel corso della lettura ci troviamo davanti ad una serie di personaggi che da soli avrebbero retto benissimo un nuovo romanzo, invece si è voluto infilare per forza un richiamo a quanto già successo senza dare effettivamente un "aiuto" alla trama del romanzo. 
Devo spiegarmi meglio ma spero di non anticipare troppo della trama.
La sensazione che ho avuto è stata quella di una immissione forzata di elementi che hanno fatto parte del primo volume solamente perché si doveva realizzare una sorta di continuità ma nella storia reale il loro apporto è stato veramente molto marginale.

Allo stesso tempo posso dire che l'aver dimezzato la quantità di pagine ha comportato anche una maggiore riduzione delle descrizioni del paesaggio e delle situazioni che mi erano piaciute tantissimo nella prima lettura. Lo so che sto facendo troppi confronti ma non posso parlare di questo secondo libro senza effettivamente confrontarlo con l'altro. 
Nella mia testa, infatti, anche i giudizi si dividono in base alla considerazione totale o parziale del libro.

LE STRADE DI LAREDO è un romanzo che coinvolge pienamente il lettore nella vita dei personaggi di cui si racconta. Joey Garza e la sua famiglia, in particolare la madre Maria vengono raccontati da ogni singolo aspetto. Maria in particolare è stato un personaggio così forte, pieno di volontà nonostante la vita le abbia sempre dato grandi sberle. Una donna che non si è mai lasciata abbattere dalle difficoltà, dai problemi, dalla impossibilità di cambiare il suo destino. Scopriamo una donna che ha come unico scopo quello di proteggere i propri figli anche quando questo significa farlo per un bandito terrificante e sanguinario.
Lo stesso Joey è un personaggio cupo, arrabbiato, rabbioso, perennemente in lotta con la giustizia, con la vita, con tutti i personaggi che incontra sul suo cammino anche quando tutti sono per i fatti loro.

E poi ci sono le grandi stelle del passato che, secondo il mio punto di vista, potevano essere anche eliminate dalla trama di questo volume. Partiamo da Call ormai vecchio, infermo, con le capacità reattive ridotte e allo stremo della sua forza che si ritrova ad inseguire un ragazzo che è palesemente il suo opposto. Pea Eye e Lorena che non si sa quando si sono sposati e hanno fatto una caterva di figli e l'unica cosa che fanno è inseguirsi l'un l'altro, poi c'è Clara anche lei con un piede nella fossa e la riducono a grillo parlante. Qualcosa è spoiler ma non posso non dire nulla altrimenti non capireste il senso di quello che voglio dire.

Mi è dispiaciuto tantissimo parlare di questo libro in questo modo perché davvero ho adorato tutti nel primo volume. Sinceramente è stato un tentativo "patetico" di inserirli in questa storia perché poi oltre a non fare chissà cosa, sono continuamente legati ad un passato che non c'è più, continuano a ricordare Gus in ogni pensiero, per ogni cosa. Io capisco che siamo davanti ad un genere molto malinconico, ma anche basta. Non puoi far passare venti anni e poi in ogni cosa sembra che siamo a due giorni di distanza da Lonesome per poi renderci noto che Call è vecchio e malato...NO!

Sono arrabbiata con questo romanzo (se si può esserlo con un libro intendo), non è possibile voler procedere una storia buttando ogni tanto un collegamento, non si fa così. 
Ho riconosciuto la penna di McMurtry nella narrazione, quello sicuramente, ma ci sono stati dei tagli che non hanno senso. Con il passato non c'è un minimo di coerenza e poi, però, mi costruisci una storia potente quanto la prima ma con personaggi totalmente diversi.
E' qui che mi domando se effettivamente ci sarebbe stata la necessità di creare un seguito e non fare un romanzo nuovo e basta che forse avrei apprezzato molto di più.


VOTAZIONE:



Sono stata cattivissima nel farvi questa recensione, lo so, ma ogni volta che penso a questo libro non posso fare altro che arrabbiarmi. Mi è sembrato così triste dover rendere debole un personaggio che ha avuto comunque un grande passato e farlo in modo "forzato".
E' ovvio che l'età passa anche per i personaggi ma non vedevo la necessità di fare l'ombra di ciò che è stato glorioso a scopo continuativo e basta.
Resta il fatto che l'autore ha comunque una capacità di scrittura molto coinvolgente al punto che tutta la parte dedicata alla madre di Joey sono stata col fazzoletto in mano.
Mi dispiace tantissimo anche se non siete riusciti a capirci molto perché in questo caso ci troviamo davanti ad un romanzo ricchissimo di trama e ogni elemento potrebbe essere uno spoiler. Ho cercato di limitare molto le mie impressioni e mi dispiace anche che ho parlato perlopiù negativamente quando in realtà la storia "nuova" è comunque stata bella da leggere, per quanto drammatica a livelli abnormi.

Spero comunque che io sia riuscita ad istillare in voi un po' di curiosità che vi spinga a leggere Lonesome dove e a rimanerne contenti e soddisfatti quanto me.
Fatemi sapere se avete letto il libro di oggi, se conoscete l'autore, se leggete libri western e soprattutto, se si, USCITE I TITOLI!!!

Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare tantissime letture, A PRESTO!!!

20 ottobre 2020

ULTIMA TBR ... OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE!... E SPERIAMO DI CHIUDERE IN BELLEZZA!

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come stanno procedendo le vostre giornate? Io tra una spalmata di crema e l'altra ho cominciato a ritrovare il piacere di stare semi dritta e di questo sono molto felice!

Con il post di oggi voglio raccontarvi un po' quali saranno le 5 letture che vorrei affrontare in questi ultimi tre mesi dell'anno. Utilizzare questo metodo di ripescare qualche libro dal profondo degli scaffali mi ha aiutato a leggere anche cose che ho da moltissimi anni, credo proprio che farò la stessa cosa anche il prossimo anno così da avere delle letture certe e la possibilità di sceglierne altre nel corso dei singoli mesi.

A proposito di tbr da costruire voglio informarmi che, se siete amanti dei generi Gotico- Weird- Horror, c'è una reading challenge su instagram la #readingthedarkchallenge ideata da Ambra di Sono Solo Libri e Lucio di Louchobi che a partire dal 31/10/2020 al 31/10/2021 ci accompagnano in questo mondo attraverso la lettura di testi appartenenti ai tre generi che vi ho citato. E' una challenge molto libera nel senso che si può partecipare alle tappe che si vuole o a tutte ma rispettando le categorie che ci sono state date. Io per parte mia credo di riuscire a coprire tutte le tappe e a smaltire anche in questo modo qualche libro che stazione sugli scaffali. 

MAAAAA torniamo al post e alle letture che sicuramente farò in questi ultimi mesi dell'anno... ve li mostro nella foto e poi singolarmente, BUONA LETTURA!





Nella mia testa avrò sicuramente successo con questa tbr, nel senso che leggerò tutti e cinque questi libri entro dicembre, ma sappiamo tutti che le cose potrebbero cambiare sul finale. Sinceramente spero di non fare come l'anno scorso che ho abbandonato tutto a due libri dalla fine... grrr... ma partiamo con il primo libro




Libro che ho attualmente in lettura è L'AMANTE DEL BOSCO di SUSAN VREELAND autrice che  ho apprezzato molto qualche anno fa e che, come allora, ci racconta la vita di una pittrice fuori dagli schemi. In questo romanzo, infatti, si parla di Emily Carr, una giovane pittrice canadese che si trasferisce con la sua famiglia nella Columbia Britannica ma decide di andare a vivere tra le tribù indiane del luogo.
Sono alle prime pagine quindi non posso dirvi se mi stia piacendo o meno, posso dirvi che per adesso scorre molto bene.






Secondo romanzo della cinquina è IL PRIGIONIERO DEL CIELO di CARLOS RUIZ ZAFON autore recentemente scomparso e di cui vorrei leggere entro l'anno tutta la tetralogia dedicata al Cimitero dei Libri Dimenticati. In questo caso di tratta del terzo libro della serie e devo dire che ho faticato un po' nella scelta della lettura da fare perché anche questo è uno dei titoli che più mi stanno chiamando in questo periodo, chissà se la curiosità mi rimarrà anche dopo la fine della Vreeland...





IL MIO DIARIO SEGRETO DELL'OLOCAUSTO di NONNA BANNISTER è un libro che ho nella libreria da una infinità di anni e che ho comprato nel periodo in cui leggevo di tutto su questo argomento. Come vedete ne ho ancora qualcuno da leggere e sto cercando di inserirli ogni tanto così da informarmi e lasciarmi coinvolgere in queste storie. Poi devo dire che era da tempo che non leggevo nulla sull'Olocausto e non so, ho come sentito il bisogno di inserire questo titolo.




Di questo romanzo, ASPETTANDO I NAUFRAGHI di ORSO TOSCO, non ricordo assolutamente nulla, so che l'ho comprato un paio di anni fa quando feci un ordine di libri pubblicati da case editrici indipendenti e che questo titolo mi aveva attirato perché ne avevo sentito parlare molto bene. Ovviamente il fatto che io non ricordi nulla è normalità quando non ne hanno parlato in molti, quindi sono curiosissima di leggerlo.




Un titolo che ultimamente sta ritornando molto in auge è DIO DI ILLUSIONI  di DONNA TARTT una autrice che un po' mi spaventa e un po' mi chiama ma sentendone parlare troppo e con tantissime differenti opinioni non so se sono ancora nel mood giusto per affrontarla. Probabilmente sarà una della letture che lascerò per ultima anche se poi la curiosità può palesarsi all'improvviso. La trama in sintesi riguarda un gruppo di studenti poco ligi al dovere che commettono un omicidio. Non so dirvi altro perché, ormai sarà ovvio, quando sento parlare troppo dei libri che vorrei leggere mi distacco completamente quindi accontentatevi per adesso.

Bene amici, questi saranno gli ultimi cinque libri certi che leggerò per questo 2020. Come vi ho detto in altre occasioni, è possibile che io ne legga solo uno o che li legga tutti. Non ci sono ordini di lettura può anche succedere che ne legga uno solo in un mese o tutti insieme in un mese solo. Quello che posso dirvi è che ad oggi, 19 ottobre, sono delle scelte che ancora mi incuriosiscono molto, poi fino a dicembre si vedrà.
Fatemi sapere se anche voi fate delle tbr per periodi lunghi o non amate farle per niente. Io devo dire che le faccio per organizzare il recupero dei cartacei perché se mi dovessi mettere a cercarli ogni momento vorrei leggere tutto e poi non leggo nulla. Mi lascio sempre un margine di libertà nelle tbr mensili quindi per adesso mi trovo ancora bene.
Vi mando un abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture, A PRESTO!!!

15 ottobre 2020

Recensione: "OHIO" di STEPHEN MARKLEY

 SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Questa settimana mi sto dando al recupero di post e recensioni da mostrarvi perché in questi giorni di blocco fisico mi sembra di essermi arretrata con tutta la mia vita. E' una sensazione stranissima, forse perché mi è capitato improvvisamente e non mi era mai successo, o almeno non mi era mai capitato di rimanere bloccata. 

Fatto sta che in questi giorni sto continuando a leggere e a scrivere i post che da qualche tempo avevo programmato di fare. Quindi oggi vi racconto le mie impressioni su un libro uscito moooolto di recente che mi ha catturata dal momento in cui ne era stata annunciata la pubblicazione. Insomma vi mostro cosa mi ha lasciato questo libro, BUONA LETTURA!





Trama: New Canaan è una città di provincia dalla quale tutti sono andati via dopo il diploma. Sono passati ormai dieci anni e per uno strano motivo quattro di quei ragazzi sono tornati lì, proprio dove avevano deciso di lasciare il loro passato. 

Titolo: Ohio
Autore: Stephen Markley
Casa Editrice: Einaudi
Anno: 2020
Pag: 536
Prezzo: 21.00 euro



Cosa Ne Penso...



Spesso mi succede di voler leggere dei libri solo perché guardandoli mi chiamano in qualche modo. In realtà mi succede così nella maggior parte dei casi in cui compro libri, a parte quei titoli di cui sento parlare molto ma che finisco per leggere sempre qualche mese se non anni dopo.
Mi piace leggere delle storie poco conosciute, quelle di cui si parla poco e anche se mi capita di leggerne di note il fatto che io le affronti dopo molto tempo me le rende misteriose.
In questo caso, invece, mi sono trovata davanti ad un ibrido. Nel senso che l'uscita è stata pubblicizzata, ma credo che non abbia raggiunto molte persone o almeno io di opinioni su questo romanzo ne ho sentita solo una.

Ho cominciato a leggere OHIO con le dita incrociate nella speranza che mi piacesse, il costo non era irrisorio, avevo deciso di comprare il meno possibile e di fare acquisti mirati, quindi quando mi sono trovata davanti questo libro l'ho preso e l'ho letto subito.

Tutto inizia con un funerale nella cittadina di New Canaan. Un ragazzo del posto è morto da militare in guerra, non si tratta di un ragazzo qualsiasi, però, ma di uno dei più popolari della scuola durante i suoi anni di studio. Un funerale a cui hanno partecipato in molti spinti sia dall'amor di patria che proprio dalla sua popolarità. Ma quattro persone sono i grandi assenti e allo stesso tempo i protagonisti di questo romanzo.

C'è Bill l'idealista convinto e disilluso che vuole provare a cambiare il mondo nella sua politica e nella sua storia. Bill è un personaggio legante diciamo. Anche lui era molto popolare proprio per il suo essere fuori dagli schemi, da ogni concetto prestabilito, da ogni costruzione sociale. Rimasto a New Canaan Bill si rende conto di quanto sia sporca quella realtà e di quanto la sua sporcizia influenzi inevitabilmente la vita di chi la abita.

Un altro personaggio è Stacey, una ricercatrice che se ne è andata da New Canaan e che proprio andandosene è riuscita a conoscersi e a farsi accettare dalla sua famiglia per quello che è, una lesbica. Non che questo, ad oggi, sia un elemento identificativo, ma leggendo ci si rende conto di quanto lo sia stato vivendo a New Canaan e soprattutto per Stacey e la sua famiglia.

Poi c'è Dan veterano di guerra, è in Iraq che ha perso un occhio ed è da lì che arrivano tutti i suoi problemi. Sicuramente è il personaggio che ne ha meno in relazione al posto ma questo non significa che la sua figura sia noiosa.

Infine c'è Tina, la più ingenua dei quattro, la ragazza che nonostante abbia raggiunto la maturità continua ad essere sempre un pò la "svampita", passatemi il termine, ex cheerleader del gruppo, una ragazza molto fragile e amareggiata. 

Ma di cosa ci vuole parlare Markley in questo romanzo? Di una intera generazione di ragazzi che diventano in un certo senso rappresentanti di quello che è la scuola americana e la popolarità che essa ti porta nonché quanto sia effettivamente utile o durevole quella popolarità e cosa essa comporta nel tempo.

Il libro è molto corposo, inutile negarlo, ma l'autore riesce a raccontarci la vita e l'animo di questi ragazzi con una maestria che mi ha lasciato davvero con il fiato sospeso per tutto il tempo.
Una storia costruita come se fosse un puzzle è quella che si snocciola tra le varie pagine. Ogni tessera si compone di un episodio ricordato, un momento della vita dei protagonisti dopo la scuola, a cui si associano anche momenti della modernità, di quella modernità che riporta a New Canaan.
E proprio New Canaan credo che sia una protagonista ulteriore di questo romanzo. Quasi la città diventasse una melma avvolgente che travolge e stravolge la vita di tutti i suoi cittadini.
A Markley va il plauso di aver avuto saputo raccontare una vicenda estremamente dolorosa attraverso una narrazione caratterizzata dal ricordo. Un elemento questo che permette ai protagonisti e a noi di crescere e renderci conto di quanto la bolla che ci si costruisce attorno in realtà possa scoppiare molto facilmente.

Una storia molto toccante nella quale i protagonisti non sembrano avere alcuna possibilità di riscatto morale proprio perché vivono legati ad una realtà che li ha completamente assorbiti in un mondo negativo pieno di alcol droga e violenza.
Un romanzo che colpisce molto anche perché noi lettori ci troviamo ad essere completamente ignari di quello che sta per succedere fino a quando non succede e questo me lo ha reso ancora più avvincente.
Mi sono ritrovata spesso a dovermi fermare a respirare perché davanti ad una scrittura immersiva che mi ha rapito isolandomi da tutto quello che avevo intorno.

Una storia che mi ha lasciato un solco profondo nel quale non so se disperarmi o se abbracciare tutti e dire loro che una soluzione uscirà fuori. Con questo voglio dirvi che non vi dovete aspettare un libro da happy ending, assolutamente no. 
OHIO è sicuramente un libro pesante da digerire, un romanzo che vi riempirà di pugni allo stomaco e di sberle in faccia per farvi svegliare da un senso di torpore che avvolge noi tutti felici nella nostra normalità.
Stephen Markley è riuscito in 500 pagine a dare un quadro estremamente negativo e dettagliato di una società che nonostante voglia farsi conoscere come la più all'avanguardia sia ancora avvinta da pregiudizi e stupide convinzioni. 


VOTAZIONE:

E MEZZA



Una storia di crescita improvvisa e violenta nella quale ogni cosa è coperta da un velo di ipocrisia e falsità con la quale i protagonisti si ritrovano a fare i conti. Un libro potente scritto da un penna graffiante, affilatissima, senza peli sulla lingua e molto diretta anche nei momenti di maggiore dolore e atrocità.
Un quadro sociale complesso e allo stesso tempo analizzato nei suoi elementi più peculiari. Un romanzo d'esordio che sicuramente merita di essere letto proprio per la violenza della sua storia, per la sua capacità di buttare il lettore al di fuori di un mondo dorato.

Fatemi sapere se avete letto questo romanzo cosa ne avete pensato, se vi è piaciuto o meno...
Spero che non vi abbia annoiato con questo articolo lunghissimo e di avervi fatto capire l'atmosfera che si respira tra le pagine di questo romanzo.

Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare delle bellissime letture. A presto!

13 ottobre 2020

TBR OTTOBRE 2020... VISTO CHE NON HO CAPITO BENE, RITORNO CON I PROGETTI IMPOSSIBILI!!!

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come state? Io sono uscita da una situazione di blocco fisico quasi totale a causa di una lombo sciatalgia che mi ha fatto anche svenire per il dolore, quindi immaginatevi come stavo messa. 
Va da sé che non mi sono messa a scrivere niente ma ho letto tantissimo.

Sto continuando con il recupero dei libri più vecchi che ho nei miei scaffali perché ad un certo punto è anche arrivato il momento di leggere e non solo di accumulare. Nel mezzo, però, sto cercando anche di leggere i libri che compro di recente attraverso un sistema combinato di scelta programmata (che seguo molto blandamente) e scelta istintiva. Devo dire che negli ultimi tempi sto facendo sempre delle letture che mi piacciono molto, probabilmente sto imparando ad assecondare le mie esigenze letterarie del momento e riesco a rimanere soddisfatta e a leggere in continuazione.

Per il mese di Settembre avevo fatto una tbr lunghissima che OVVIAMENTE non ho rispettato tutta in quel mese perché ho deciso improvvisamente di leggere un libro che NON avevo messo in tbr ma che avevo acquistato di recente. Ero talmente tanto curiosa di conoscere quella storia che ho abbandonato ogni progetto e l'ho letto tutto d'un fiato, ma vi racconto tutto qui sotto nel post. 
Vi lascio con una foto dei miei programmini ma spero di farvi anche delle sorprese leggendo altre storie... chissà! Vi lascio al post, BUONA LETTURA!





Nella foto che vedete qui sopra ritroverete sicuramente alcuni dei titoli che avevo inserito nella tbr di Settembre, questo perché durante quel mese mi sono data alla lettura di un titolo che se ancora non avete letto mi domando COSA STIATE ASPETTANDO ANCORA PER FARLO!!!


 

Ovviamente parlo de IL CONTE DI MONTECRISTO di ALEXANDRE DUMAS padre. Un romanzo avvincente, coinvolgente, ammaliante, accattivante, con un protagonista così ben caratterizzato da farmi rimanere incollata alle pagine anche nei momenti in cui avrei dovuto decisamente fare altro.
Un classico che non vi dà assolutamente la sensazione di stare a leggere un classico, uno stile che richiama chiaramente la necessità di essere letto da tanti e non necessariamente acculturati, una storia che al suo interno parla di amicizia, di vendetta e di amore in varie forme.
In pratica un romanzo che ci ho messo quasi un mese per leggerlo ma vi assicuro che vi lascerà con un senso di soddisfazione immenso.
Ovviamente l'ho inserito in questa foto perché l'obiettivo era finirlo entro il mese di Ottobre e chiaramente è stato così.




Secondo libro di cui vi parlo e che vi mostro è SERPICO di PETER MAAS un romanzo che ci racconta la storia di Frank Serpico un poliziotto italo americano che ha deciso di denunciare tutti i casi di corruzione presenti nella polizia americana e newyorkese in particolare. Lo sto attualmente leggendo e devo dire che si tratta di una storia scritta molto bene che illustra non solo la vita e le vicende di Serpico, ma anche il funzionamento del sistema poliziesco e delle istituzioni americane attraverso un linguaggio estremamente accessibile e scorrevole.




Terzo libro di questa tbr impossibile è L'AMANTE DEL BOSCO di SUSAN VREELAND di cui avevo letto anni fa LA PASSIONE DI ARTEMISIA che mi piacque moltissimo. Ricordo di aver preso questo romanzo almeno tre anni fa grazie a dei punti alla libreria Giunti e appena lo vidi lo presi subito.
Non so effettivamente di cosa parla ma spero di scoprirlo al più presto.



Un romanzo torbido e disturbante è stato FOSCHIA di ANNA LUISA PIGNATELLI. Primo libro che leggo dell'autrice, mi ha da sempre incuriosito proprio per la tematica trattata. Si parla del rapporto tra una figlia e un padre anticonvenzionale. Un rapporto chiaramente malato nel quale la figlia prova attrazione nei confronti di un padre che forse ha ancora un briciolo di remora.
Un libro molto particolare e che mi è piaciuto tantissimo. Chiaramente già letto!




Un libro appartenente ad una tipologia narrativa poco frequente sul blog, quella del thriller, è LA COLPA di  JONATHAN KELLERMAN. Libro di cui non ricordo la trama ma se è tra i miei scaffali significa che qualcosa mi aveva colpito e quindi concediamoci una pausa e usciamo dalla comfort zone.




Continua il mio personalissimo viaggio nella storia delle guerre Bosniache con la storia di ZLATA FILIPOVIC che come la storica Ann Frank scrive la sua esperienza di terrore in DIARIO DI ZLATA. Anche in questo caso si tratta di un libro che sto attualmente leggendo e devo dire che la piccola scrittrice ha una padronanza e una capacità narrativa molto vivida. E' una esperienza vissuta cosa che rende tutto molto più partecipativo, staremo a vedere.




Un romanzo che ho comprato prima dell'adesione al progetto di Miss Tortellino è COUNTRY DARK di CHRIS OFFUTT. Non so nulla di questo romanzo, l'ho acquistato a scatola sigillata, non chiusa, perché a sensazione mi sembra che sia un autore con cui potrei andare molto d'accordo. Generalmente avrei comprato tutti i suoi romanzi ma visto il cambiamento che ho deciso di affrontare in questo senso ho fatto la brava e ho preso solo il libro che mi ispirava di più e quindi appena lo leggerò vi farò sapere!




Altra storia già letta in questo mese è quella di TOSCA DEI BOSCHI di RADICE E TURCONI che mi hanno piacevolmente allietato un pomeriggio di dolori in questi giorni. Non vi dico che fatica per tenere in mano il volume ma una soddisfazione immensa. Una storia molto semplice e divertente con la quale gli autori fanno un elogio al medioevo storico e letterario italiano.





IL PRIGIONIERO DEL CIELO di CARLOS RUIZ ZAFON è il terzo volume della tetralogia dedicata al cimitero dei libri dimenticati e vorrei cercare di finirne la lettura entro questo 2020 visto che ho approfittato della promozione Mondadori per comprare l'ultimo. Non mi sono informata della trama ma credo che voi lo siate molto più di me. Io quando vado a fiducia completa su un autore basta che trovo il suo nome sulla copertina e per me è fatta. Spero di leggerlo a breve così da parlarvene!




Ultimo volume di questa lunghissima carrellata di letture ottobrine è IL SEGRETO DEI MAGHI di TRUDI CANAVAN che ho concluso da pochissimo e che mi ha permesso di terminare la lettura della Tilogia del mago nero. Una storia che mi è piaciuta tantissimo e che mi ha portato a capire che sono molto più affascinata dal fantasy classico o che comunque si avvicina a quel genere piuttosto che a queste cose moderne con poteri strani. Per quanto sono comunque curiosa di conoscerne le storie.
Devo dire che la Canavan è riuscita a conquistarmi e a tenermi incollata alle pagine nonostante il suo sia uno stile ricco. E' stato un viaggio bellissimo e sono contenta di averlo fatto leggendo un libro al mese così da non essermi soffocata troppo con questo genere che, si mi piace, ma non in grandi quantità, ecco!


Sono arrivata alla fine di questa lunghissima chiacchierata. Come avete potuto notare alcuni dei volumi che ho inserito nella tbr li ho già letti, è pur vero che siamo alla metà di ottobre e io ve li sto mostrando in ritardissimo, cercherò di gestire meglio tutto nei prossimi mesi.
Devo dire che, anche per questa volta, i libri che non leggerò adesso slitteranno sicuramente a Novembre e Dicembre, anche se vorrei leggere altro nei prossimi due mesi visto che alcuni di questi volumi me li sto trascinando da Agosto....
Spero che ci siano dei libri che stimolano la vostra curiosità, fatemi sapere se ne avete letto qualcuno e cosa vi hanno lasciato.
Fatemi sapere se vi piace di più questa tipologia di tbr un po' più lunghe e più "aperte", nel senso che non rimango limitata ai libri che ho scelto e non li leggo forzatamente entro il mese in corso anche se ve le mostro in un mese specifico.
Devo dire che mi sto trovando molto bene con questo sistema soprattutto perché comunque sto cercando di non pormi dei limiti nella scelta delle storie da affrontare ed evitare così che l'obbligo possa poi bloccarmi la piacevolezza della lettura.

Va bene adesso sto straparlando, vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!