22 ottobre 2020

RECENSIONE: "LE STRADE DI LAREDO" di LARRY McMURTRY

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In questi mesi ho accumulato talmente tante letture di cui vorrei parlarvi che potrei ammorbarvi ogni giorno con qualche nuova recensione, cosa che ovviamente non farò, perché non mi sembra il caso, perché vorrebbe dire che devo piazzarmi davanti al pc e non fare altro per scrivere i post e perché non credo vi interesserebbe avere tutto in un secondo, ma magari mi sbaglio, chissà!

Torno comunque a parlarvi di libri letti e lo faccio con uno che ho aspettato tantissimo per leggerlo, ma apposta proprio, perché avevo paura che mi potesse rovinare il bel ricordo che avevo di LONESOME DOVE, essendo questo il suo seguito.

Devo confessare che in parte la delusione è arrivata, ma vi spiego meglio nel post quello che intendo dire con questa cosa, BUONA LETTURA!!!




Trama: Joey Garza è un giovane, spietato e abile bandito. In poco tempo è riuscito a farsi una reputazione importante e a far sentire la paura solo nominandolo. E' necessario che un altrettanto bravo texas ranger riesca a catturarlo togliendo il pericolo dalle strade. Sarà Wodroow Call a prendere parte alla caccia cercando di sconfiggere un nemico invisibile che lascia le sue tracce ovunque, il tempo.


Titolo: Le strade di Laredo
Auore: Larry McMurtry
Casa Editrice: Einaudi
Anno: 2018
Pag: 496
Prezzo: 22.00 euro



Cosa Ne Penso...

Ho aspettato un anno prima da LONESOME DOVE , il mio primo romanzo western, ogni volta che pensavo fosse arrivato il momento di leggerlo ripensavo alla storia di Gus McCrae a Lorena, Wodroow Call, Pea Eye, Newt e a tutti gli altri personaggi del romanzo e non riuscivo a leggere di altro. Poi un giorno, troppo presa dalla curiosità, ho cominciato a leggerlo e non l'ho più lasciato.

Sono passati circa venti anni dalla storia raccontata in Lonesome Dove, ci troviamo sempre in Texas ma le cose cominciano a cambiare e la novità più importante è l'arrivo della ferrovia che, se da una parte ha portato un grande vantaggio in termini di tempistiche, dall'altro ha comportato nuove forme di banditismo con i derubamenti dei viaggiatori. Ovviamente sulla base di ciò emergono nuove stelle del crimine e noi seguiamo Joey Garza.

La storia che McMurtry ci racconta in questo romanzo è quindi una continuazione degli eventi del primo libro, ma a me questa cosa non ha convinto molto.
Nel corso della lettura ci troviamo davanti ad una serie di personaggi che da soli avrebbero retto benissimo un nuovo romanzo, invece si è voluto infilare per forza un richiamo a quanto già successo senza dare effettivamente un "aiuto" alla trama del romanzo. 
Devo spiegarmi meglio ma spero di non anticipare troppo della trama.
La sensazione che ho avuto è stata quella di una immissione forzata di elementi che hanno fatto parte del primo volume solamente perché si doveva realizzare una sorta di continuità ma nella storia reale il loro apporto è stato veramente molto marginale.

Allo stesso tempo posso dire che l'aver dimezzato la quantità di pagine ha comportato anche una maggiore riduzione delle descrizioni del paesaggio e delle situazioni che mi erano piaciute tantissimo nella prima lettura. Lo so che sto facendo troppi confronti ma non posso parlare di questo secondo libro senza effettivamente confrontarlo con l'altro. 
Nella mia testa, infatti, anche i giudizi si dividono in base alla considerazione totale o parziale del libro.

LE STRADE DI LAREDO è un romanzo che coinvolge pienamente il lettore nella vita dei personaggi di cui si racconta. Joey Garza e la sua famiglia, in particolare la madre Maria vengono raccontati da ogni singolo aspetto. Maria in particolare è stato un personaggio così forte, pieno di volontà nonostante la vita le abbia sempre dato grandi sberle. Una donna che non si è mai lasciata abbattere dalle difficoltà, dai problemi, dalla impossibilità di cambiare il suo destino. Scopriamo una donna che ha come unico scopo quello di proteggere i propri figli anche quando questo significa farlo per un bandito terrificante e sanguinario.
Lo stesso Joey è un personaggio cupo, arrabbiato, rabbioso, perennemente in lotta con la giustizia, con la vita, con tutti i personaggi che incontra sul suo cammino anche quando tutti sono per i fatti loro.

E poi ci sono le grandi stelle del passato che, secondo il mio punto di vista, potevano essere anche eliminate dalla trama di questo volume. Partiamo da Call ormai vecchio, infermo, con le capacità reattive ridotte e allo stremo della sua forza che si ritrova ad inseguire un ragazzo che è palesemente il suo opposto. Pea Eye e Lorena che non si sa quando si sono sposati e hanno fatto una caterva di figli e l'unica cosa che fanno è inseguirsi l'un l'altro, poi c'è Clara anche lei con un piede nella fossa e la riducono a grillo parlante. Qualcosa è spoiler ma non posso non dire nulla altrimenti non capireste il senso di quello che voglio dire.

Mi è dispiaciuto tantissimo parlare di questo libro in questo modo perché davvero ho adorato tutti nel primo volume. Sinceramente è stato un tentativo "patetico" di inserirli in questa storia perché poi oltre a non fare chissà cosa, sono continuamente legati ad un passato che non c'è più, continuano a ricordare Gus in ogni pensiero, per ogni cosa. Io capisco che siamo davanti ad un genere molto malinconico, ma anche basta. Non puoi far passare venti anni e poi in ogni cosa sembra che siamo a due giorni di distanza da Lonesome per poi renderci noto che Call è vecchio e malato...NO!

Sono arrabbiata con questo romanzo (se si può esserlo con un libro intendo), non è possibile voler procedere una storia buttando ogni tanto un collegamento, non si fa così. 
Ho riconosciuto la penna di McMurtry nella narrazione, quello sicuramente, ma ci sono stati dei tagli che non hanno senso. Con il passato non c'è un minimo di coerenza e poi, però, mi costruisci una storia potente quanto la prima ma con personaggi totalmente diversi.
E' qui che mi domando se effettivamente ci sarebbe stata la necessità di creare un seguito e non fare un romanzo nuovo e basta che forse avrei apprezzato molto di più.


VOTAZIONE:



Sono stata cattivissima nel farvi questa recensione, lo so, ma ogni volta che penso a questo libro non posso fare altro che arrabbiarmi. Mi è sembrato così triste dover rendere debole un personaggio che ha avuto comunque un grande passato e farlo in modo "forzato".
E' ovvio che l'età passa anche per i personaggi ma non vedevo la necessità di fare l'ombra di ciò che è stato glorioso a scopo continuativo e basta.
Resta il fatto che l'autore ha comunque una capacità di scrittura molto coinvolgente al punto che tutta la parte dedicata alla madre di Joey sono stata col fazzoletto in mano.
Mi dispiace tantissimo anche se non siete riusciti a capirci molto perché in questo caso ci troviamo davanti ad un romanzo ricchissimo di trama e ogni elemento potrebbe essere uno spoiler. Ho cercato di limitare molto le mie impressioni e mi dispiace anche che ho parlato perlopiù negativamente quando in realtà la storia "nuova" è comunque stata bella da leggere, per quanto drammatica a livelli abnormi.

Spero comunque che io sia riuscita ad istillare in voi un po' di curiosità che vi spinga a leggere Lonesome dove e a rimanerne contenti e soddisfatti quanto me.
Fatemi sapere se avete letto il libro di oggi, se conoscete l'autore, se leggete libri western e soprattutto, se si, USCITE I TITOLI!!!

Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare tantissime letture, A PRESTO!!!

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