14 marzo 2019

RECENSIONE "UNA STANZA PIENA DI GENTE" di DANIEL KEYES

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Quando mi sono fatta regalare questo libro per Natale nel lontani 2016, non avrei mai pensato che una volta terminato mi avrebbe scatenato una profonda curiosità nei confronti di quello che è il fenomeno della personalità multipla e di quanto questo potesse essere doloroso in chi lo vive. 
Ma ve ne parlo meglio nel post... Buona lettura!



TRAMA: Billy Milligan viene accusato di stupro nei confronti di tre ragazze nei pressi di un college dell'Ohio. Viene arrestato, viene processato e viene assolto per non avere la possibilità di capire a chi deve essere attribuito il reato. Questo perché Billy è affetto dalla sindrome della personalità multipla.


Titolo: Una stanza piena di gente
Autore: Daniel Keyes
Anno: 2016
Casa Editrice: Nord
Pag: 541
Prezzo: 19,00 euro 








Cosa ne penso...


Immaginate di trovarvi in una stanza piccola e piena di persone che vi parlano intorno.
Immaginate che quella stanza piccola sia la vostra mente. 
Immaginate che chiudendo gli occhi in quella stanza ci sia un cono di luce che illumina chi decide di mettersi sotto di lui. 
Immaginate che chi prende il posto, sotto il cono di luce, decida della vostra vita per un periodo di tempo che può essere più o meno lungo.
Immaginate poi di riaprire gli occhi, di ritrovarvi in una città che non è la vostra, di esservi arrivato senza ricordare nulla di come avete fatto.
Immaginate di avere una grande confusione in testa e che l'unico modo per placarla sia uscire fuori dal "posto" e non prendere più parte alla vita.

Ho provato a fare tutte queste cose mano a mano che andavo avanti nella lettura di questo libro che non è un romanzo ma appartiene al genere della NON-FICTION, ovvero delle storie di vita che non possono essere definite saggio né romanzo.
Ecco, Una stanza piena di gente racconta la storia di Billy Milligan, uno stupratore che nell'America degli anni 80 viene accusato e poi assolto per non aver commesso il fatto avendogli riconosciuto la personalità multipla.

Attraverso le pagine veniamo a conoscenza del periodo in cui Milligan è stato accusato e processato e poi della sua vita da quando il fenomeno è iniziato.
Il libro, infatti, si divide in tre parti: La prima è dedicata al processo e alla successiva chiusura di Billy in un ospedale psichiatrico che avrebbe dovuto aiutarlo a gestire la sua malattia.
La seconda parte è dedicata invece al ripercorrere tutta la sua vita fino al momento in cui compie i tre stupri. Badate bene, dicendo questo non vi sto spoilerando nulla in quanto l'accusa che viene mossa contro di lui è nota fin dalle prime pagine. L'ultima parte è dedicata, infine, a quello che succede nel suo periodo di riabilitazione psichiatrica.
Non vi dirò altro della trama o della struttura di questo libro, così, se siete ancora tra quelli che non lo hanno letto avrete la possibilità di fare le vostre scoperte in autonomia.

Non posso dire di aver letto questo libro non sapendo che cosa aspettarmi, è stato talmente chiacchierato che almeno il tema generale mi era ben noto. Come pure la penna di Daniel Keyes che mi aveva già conquistata con FIORI PER ALGERNON che ho letto un paio di anni fa ormai, regalandomi emozioni e riflessioni che lasciano il segno.

La lettura della storia di Milligan fa parte di quelle storie di fronte alle quali non si può rimanere indifferenti e non parlo solamente della tematica che è decisamente particolare e difficile da gestire in un libro, ma proprio delle sensazioni che l'autore riesce a trasmettere attraverso le sue parole nello spiegare le emozioni provate da Billy.
Ci troviamo davanti ad un ragazzo di 26 anni che viene costantemente sottoposto a giudizio, che sia di medici, giudici e cittadini comuni. Un uomo che ha subito violenze da fisica e psicologica da parte di chi lo circondava.
Un uomo che ha trovato come unico modo di sopravvivere alla sua vita attraverso lo spezzamento della sua anima in tante parti quante sono le sue sensazioni e il suo dolore.

Mi sono ritrovata tante volte a pensare se sia stato giusto non condannare Billy per gli stupri commessi, ma ho anche pensato che così facendo si sarebbe arrivati, innanzitutto a non concepire la malattia, ma poi a condannare una persona che realmente non comprendeva cosa stesse facendo.
Un libro che sconcerta, stupisce e sconvolge per la capacità magistrale di Keyes nel dare voce a tutte le persone che vivono nella mente di Billy. Quando si arriva a metà libro e si leggono le parole e i dialoghi che vengono fatti con i medici e i giudici o gli avvocati, noi lettori arriviamo a riconoscere in autonomia quale parte di Billy sta parlando.
Questo è sicuramente dovuto alla capacità dell'autore ma anche alla impossibilità di rimanere fuori e lontano dalla vita di Billy. In realtà non sarebbe neanche giusto nominare sempre lui per tutti gli altri, perché si, ci sono 24 le personalità racchiuse dentro di sé e tutte si presentano con delle caratteristiche proprie come se fossero altre persone e non la stessa.

Gli atteggiamenti assunti da Billy, che diventa quindi il corpo ospitante, cambiano in base alla persona che ne acquisisce il controllo, una volta è Danny, un ragazzino di 14 anni che ha paura degli uomini, un'altra volta è Ragen bosniaco che cerca di tenere tutti sotto protezione, poi c'è Arthur che inglese, razionale, e capace a gestire con razionalità le varie situazioni. Ma ci sono anche Adalana di 19 anni, che ha bisogno di affetto e Tommy che parla e scrive fluentemente l'arabo ed è perdutamente innamorato di Marlene o David di 8 anni che è empatico e assorbe tutto il dolore degli altri.

Devo confessare che sono rimasta agghiacciata da questa lettura, un libro che ti coinvolge totalmente lasciando addosso una sensazione di impotenza e di tristezza. Si comprende il dolore e l'afflizione per non riuscire a capire cosa succede. Si capisce come la vita gioca degli scherzi che è difficile da comprendere razionalmente e che non si riesce a fare a meno di provare rabbia nel momento in cui ci si approfitta di chi non riesce ad essere lucido.

La cosa bella di questo  libro non è solamente il modo in cui si parla di Billy, un modo delicato ma diretto, senza censure e senza scendere nella volgarità o nell'eccesso. Quello che colpisce è soprattutto il messaggio che passa proprio attraverso Billy che si batte insieme a tutti i suoi compagni, per la violenza contro i bambini.

Molte sono le sensazioni che si provano leggendo questa storia, la rabbia, la paura, l'angoscia, il panico, tutte sensazioni che si provano mano a mano che si legge delle varie situazioni che, ora l'uno ora l'altra parte di Billy, si ritrovano ad affrontare.
Sebbene la situazione di Billy sia decisamente dolorosa e difficile non si può non apprezzare il fatto che ha sempre cercato di vivere come una persona normale. Avere rapporti con delle persone che pur comprendendo la sua situazione decidono di sostenerlo nelle sue difficoltà.
E poi, ovviamente, non si può non provare comprensione nei confronti di Billy e del dramma che vive nel non sapere cosa gli succede, perché si trova in determinate situazioni, perché perde dei momenti di vita senza averne ricordi. 

Una menzione a parte deve essere fatta alla madre che ci appare come una donna molto debole che passa da una relazione all'altra senza fare nulla per tutelare i suoi figli lasciandoli vivere e crescere in autonomia. Uomini che si approfittano di lei e che lei stessa non è in grado di gestire finiscono per peggiorare la situazione di un ragazzino che è già di per sé debole. Una donna che è difficile non giudicare o capire nei suoi comportamenti. L'aggettivo che mi risuona nella mente è egoista ma non so se sia giusto definirla così.

Insomma, parlare di questo libro in maniera fluida mi porterebbe a fare troppe anticipazioni su quella che è una storia che in Italia è poco conosciuta, una storia che porta con se molto dolore e che vi lascia in difficoltà nel concepirla in modo razionale.
Vi ritroverete inevitabilmente a prendere le difese di Billy quando è solo e spaventato, a condannarlo quando compie i reati ma subito dopo vi accorgerete di stare nuovamente a difenderlo e a trovare una giustificazione plausibile al suo comportamento.
Un libro altalenante che disturba e inquieta, ma allo stesso tempo apre gli occhi su una vicenda che è tanto reale quanto spaventosamente difficile da digerire.


VOTAZIONE:


 Non posso non dare voto pieno a questa lettura così piena e densa. Se la mole vi sembra e eccessiva state tranquilli che una volta cominciato a leggere non riuscirete a metterlo giù nonostante la tematica affrontata sia molto difficile da digerire.
Un libro emozionante che vi farà ridere a momenti e provare una profonda tristezza in altri.
Una lettura necessaria per la conoscenza di alcuni episodi di vita anche se non sono necessariamente vicini alla nostra realtà.
Va da se, quindi, che la lettura è consigliata e che spero vi piaccia.

Adesso è tempo di salutarvi amici, fate bellissime letture... A presto!!!

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