28 maggio 2020

Liberamente Libri... NN Editore

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI I BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come stanno andando le vostre giornate? La vita sta ricominciando piano piano o siete ancora a casa?
Quali libri vi stanno tenendo compagnia? 
Per quel che mi riguarda questo 2020 di letture non me ne sta regalando molte di veramente accattivanti e la cosa un po' mi dispiace soprattutto perché stando a casa potrei godermele molto di più e invece..
Per non parlare della lettura di S. di Dorst e Abrams che mi ha portato ad un blocco che manco a starvelo a raccontare...
Ma procediamo con la lettura che vi voglio raccontare oggi che così mi risollevo un po'!


BULL MOUNTAIN
 di 

BRIAN PANOWICH




Trama: I Borroughs sono una famiglia di produttori di whiskey, metanfetamina e marjuana da generazioni. Tutti sono rimasti fedele a questa attività fiorente grazie anche alla sua collocazione, le foreste della Bull Mountain che hanno nascosto al mondo questa realtà. Nonostante la ricchezza da essa derivata non tutti i familiari dell'ultima generazione di Borrughs sono d'accordo nel portare avanti le cose e questo è un problema...

Titolo: Bull Mountain
Autore: Brian Panowich
Casa Editrice: NN Editore
Anno: 2017
Pag: 294
Prezzo: 18.00 euro



Cosa Ne Penso...


Quando ho visto per la prima volta BULL MOUNTAIN ho pensato che fosse una lettura che si adattava perfettamente al mio gusto, una sorta di Noir che coinvolge non solamente nell'azione meccanica dei personaggi, quanto nel suo coinvolgimento psicologico.
Il fatto che si tratti di una storia familiare ha aiutato molto nella scelta dell'acquisto e soprattutto il fatto che proprio la famiglia fosse il covo di tutto l'intreccio me lo ha reso ancora più appetibile.
Tant'è vero che appena ho avuto la possibilità l'ho comprato e l'ho portato a casa con me.

Come ho detto Bull Mountain è una storia familiare che si tinge di noir al punto giusto per attirarti quando lo leggi ma anche riuscendotene a staccare senza sentirti in colpa, sebbene l'intreccio sia davvero irresistibile.
Ciò che aiuta questo procedimento che, badate bene, non punta a denigrare la storia, anzi per me è stato un valore aggiunto, è la struttura che l'autore utilizza per raccontarcela. 
Pur essendo narrato in terza persona ci ritroviamo a leggere un volume suddiviso in capitoli ognuno dei quali dedicato ad un personaggio della storia. A questo aggiungo il fatto che la storia non viene narrata in modo lineare ma ci sono dei salti temporali che portano il lettore avanti e indietro nel tempo, quindi un capitolo può trovarsi al presente narrativo e il successivo ci riporta indietro.
In questo modo Panowich ci permette di conoscere la storia dei personaggi e allo stesso tempo le motivazioni che hanno spinto gli stessi ad assumere determinati comportamenti.

Ma cosa c'è di veramente interessante in questo romanzo?

Ci ritroviamo a seguire la storia di una famiglia dalle solide fondamenta malavitose al cui interno un membro decide di opporsi a tutti loro diventando lo sceriffo della zona del traffico, lo stesso sceriffo che, sapendo, decide di opporsi a quelle forze dell'ordine che invece devono smantellare tutto.

Ovviamente questo è un modo semplicistico di raccontarvi una storia che, al contrario, è molto complicata e piena di risvolti inaspettati e incontrollabili. 
Un romanzo che ha la sua forza nella trama più che nei personaggi, per quanto tutti loro siano ben descritti dall'autore, ma questo è un dettaglio personale, nel senso che potrete provare più o meno empatia con i personaggi del romanzo, e di ogni lettura che fate in generale.

Il primo impatto con la storia mi ha portato ad identificarla come tipicamente americana per il suo essere molto diretta, d'impatto, senza fronzoli, cruda e spudorata. L'esagerazione negli atteggiamenti a volte molto marcati e le ambientazioni che richiamano proprio quelle realtà. Insomma sto facendo un complimento all'autore per aver saputo ricostruire su carta una realtà che non conosco facendomene sentire parte, ecco!

Poi c'è tutto l'aspetto psicologico di Clayton Burroughs, uno dei protagonisti, che è continuamente diviso a metà fra legge e famiglia perché, nonostante le sue scelte e la decisione di allontanarsene, quella rimane la sua famiglia d'origine. 
Panowich riesce a costruire con abilità un ambiente ostile che nonostante tutto permette al lettore di riflettere su quanto narrato sia nella sua evoluzione tragica sia nella narrazione familiare che comunque coinvolge ogni aspetto della narrazione.
E' forte questo senso di appartenenza ad una realtà che pur non appartenendoci è comunque nostra e proprio questo ci spinge a difenderla o a vendicarla.

La lettura di questo romanzo è stata davvero una bellissima scoperta sia per il mondo della Casa Editrice che, nonostante pensassi non facesse per me, mi ha completamente conquistata, sia per l'approccio che Panowich ha avuto nei confronti di una storia che è molto dolorosa oltre che complicata.
Lo stile è molto asciutto, non ci viene fatto alcuno sconto sulle scene crude né sul tipo di dialogo che i personaggi hanno tra loro come pure sul rapporto che c'è. 
Ho apprezzato tantissimo il ruolo delle figure femminili di questo romanzo che entrano a far parte di una famiglia disagevole ma che nonostante tutto non ne viene piegata.


VOTAZIONE:



Pur essendo rimasta colpita dalla storia fin da subito prima di leggere questo romanzo pensavo di aver fatto una grande cavolata a comprarlo, non so neanche il motivo, anche perché questo genere di storie le leggo. Forse il fatto che si parla spesso di letteratura americana come se fosse qualcosa di incomprensibile per chi, come me, non ha letto molto di quel mondo , ma devo dire che sono stata molto contenta di aver conosciuto questa casa editrice e questa storia.
Mi è piaciuto molto il modo in cui la vita di questi personaggi non abbia nulla di politicamente corretto, di come proprio questa caratteristica lo renda speciale e particolare. Mi sono piaciuti i personaggi femminili e il fatto che, trattandosi di un romanzo corale tutti abbiano avuto un ruolo nella storia e che ci siano solamente i personaggi che effettivamente concorrono alla sua costruzione.
Clayton Borroughs diventa un tramite per raccontare una realtà per lui molto complicata da portare avanti ma diventa anche la rappresentazione di chi, nonostante abbia alle spalle un passato legalmente pesante, riesce in qualche modo a fare la sua vita e a distaccarsene il giusto.
Insomma questo libro mi è piaciuto tantissimo e ve lo consiglio sia come approccio a queste realtà sia come esperienza di lettura per la conoscenza di una nuova Casa Editrice.

Fatemi sapere se lo avete letto, se avete letto qualche altro titolo della NN EDITORE e se si cosa mi consigliate di leggere.
Spero di essere riuscita a catturare la vostra attenzione su questo romanzo e che vi abbia incuriosito.
Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!!

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