12 gennaio 2018

RECENSIONE "UN USO QUALUNQUE DI TE" di SARA RATTARO

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Quella di oggi è una lettura che non avrei mai pensato di fare ed invece eccomi qui a parlarvene. Questo è il secondo libro che leggo di questa autrice e, sebbene io abbia apprezzato maggiormente quella lettura a questa, purtroppo non vi parlerò di un'autrice che mi ha colpito più di tanto. Leggete il post e vi spiego meglio il perché, BUONA LETTURA!!!



TRAMA: Luce viene ricoverata in ospedale per una epatite fulminante, il padre, Carlo, è con lei, la madre, Viola, non risponde al telefono ma dopo qualche tempo arriva tutta trafelata e ben vestita in Ospedale e viene messa a conoscenza della situazione.
E' da qui che parte il romanzo e una lunga confessione che Viola fa sulla sua vita di donna e moglie.


Titolo: Un uso qualunque di te
Autore: Sara Rattaro
Casa Editrice: Giunti
Anno: 2014 (Ristampa)
Pag: 176
Prezzo: 5,90 euro




VALUTAZIONE: 


 


Diciamoci la verità: questo libro è stato scritto apposta per provocare una reazione negativa nel lettore. E' inevitabile che questa cosa succeda e quindi anche io, per una volta, mi unisco a tutti quelli che hanno avuto questo tipo di reazione perché QUESTA E' UNA STORIA ASSURDA E POCO CREDIBILE!!!
Ma procediamo per gradi e vi racconterò come son andate le cose nella mia testolina mezza vuota in questo periodo di influenza e dolori sparsi...

La storia che l’autrice ci racconta in questo romanzo è quella di una donna che porta avanti la sua vita (di apparenza) non essendone soddisfatta, contenta, appagata. Viola cerca la soddisfazione in una serie di relazioni extra coniugali che la portano a non essere raggiungibile nel momento in cui la sua presenza è necessaria: la figlia è ricoverata in ospedale per una epatite fulminante dovuta al mix di droga e alcol risultato di una serata di bravate.

La narrazione procede per due linee temporali diverse, quella attuale e quella passata in cui è la stessa Viola a raccontarci della sua storia passata tra Carlo (suo marito) e i suoi tradimenti.
Da una parte abbiamo, quindi, Viola che pensa bellamente ai fatti suoi nonostante abbia un marito amorevole e una figlia che... Sinceramente non se ne sa molto della figlia, ma probabilmente una testolina sollevata pure lei c'è per beccarsi un'epatite fulminante, comunque...
Probabilmente l'autrice ha messo insieme appositamente due personaggi così diversi tra loro, ma non vedo perché non approfondirne la storia invece di limitarci a dire che si sono conosciuti così e hanno fatto questo e poi lei non ha fatto altro che tradirlo. 
Credo che ci sia troppa ostentazione della bontà di quest'uomo che si annulla completamente per una tizia che non merita neanche un briciolo di quell'attenzione. 
Viola è una donna superficiale ed egoista, e non sto qui a fare dei moralismi gratuiti che non servono a niente e a nessuno. Penso che sia una vigliaccata tradire qualcuno di cui non ti importa nulla, perché tanto è inutile parlare di sentimenti se si fa una cosa del genere e farlo ripetutamente. Crearsi una famiglia, fare dei figli in questo modo, portandosi dietro una costante menzogna non è da persona assennata, almeno secondo il mio pensiero. 
Viola è troppo impegnata nella soddisfazione dei suoi istinti e la gelosia nei confronti del rapporto che Carlo ha con sua figlia, secondo me, non ha natura di esserci. Sei tu a non importartene di tua figlia e poi sei gelosa di quello che altri hanno con lei? No! Viola è una persona egoista che pensa solamente al suo bene e lo fa ancora in ospedale. Insomma un personaggio che non mi è piaciuto affatto. 
La rappresentazione di Carlo, che sicuramente ho apprezzato leggermente di più rispetto a Viola, non è comunque difendibile. Come si può accettare che tua moglie abbia un atteggiamento del genere. Il tuo, di lui, non volerti allontanare da tua figlia, che è un diritto sacrosanto, non giustifica l'accettazione di tutto quello che Viola fa, a parere mio.
Non pensate che io stia giudicando le persone per quello che fanno, ognuno fa quello che ritiene opportuno nella propria vita, ma non si può non pensare a questa come una coppia poco credibile.

La storia, per la sua impostazione generale mi ha ricordato NON TI MUOVERE della Mazzantini, diciamo una sua versione più superficiale direi, e forse il fatto che quel libro mi sia piaciuto molto mi porta a non interessarmi particolarmente a questo.
Un romanzo che si legge velocemente, per carità, ma che mi ha dato la sensazione di una corsa contro il tempo che non permette di creare un legame con in personaggi, una lettura poco soddisfacente, ecco.

Penso che la storia, in generale, non abbia nulla di originale e la scena finale mi ha irritato non poco. Non ci si può lavare la coscienza facendo un gesto così plateale, non è credibile sinceramente. La storia in se meriterebbe una sola farfalla, ma lo stile dell’autrice molto scorrevole e leggero le permette di affrontare diverse tematiche importanti con spontaneità, direi. 
Nonostante questo per me questo romanzo è un no. Non mi piace il modo in cui la leggerezza di Viola viene accostata alla drammaticità della situazione della figlia e come ripeto la scena in ospedale è stata solo una trovata per far rivalutare la sua figura, e non mi è piaciuto affatto.

Bene amici, questo è il mio pensiero, ovviamente se lo avete adorato sentitevi liberi di dirmi che non ho capito nulla del romanzo o del messaggio che vuole lasciare.
Per quanto mi riguarda torno a vegetare tra le coperte che anche vedere la luce mi sta uccidendo in questi giorni, quindi vi mando un abbraccio, e vi auguro di fare bellissimi viaggi tra le pagine dei vostri libri... A presto!

6 commenti:

  1. Ciao! Ho letto questo libro un po' di tempo fa e devo dire che condivido buona parte delle tue perplessità...Sara Rattaro ha scritto romanzi decisamente migliori di questo!
    La cosa che mi è piaciuta di meno è il colpo di scena finale...decisamente troppo cinematografico e sì, anche poco realistico. :-(

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    1. Ciao :-) Diciamo che poteva lavorare meglio su ogni dettaglio della storia, ma il finale proprio non si può accettare!!! Ho letto solamente un altro suo libro ma non credo sia una autrice che mi piace leggere.

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  2. Grazie al cielo, sento sempre parlare bene della Rattaro ma a me come autrice non va proprio giù... questo titolo in particolare l'ho detestato U.U

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    1. Anche io ne sento parlare benissimo e ogni volta mi domando perché... Sicuramente se questo fosse stato il mio primo approccio all'autrice sarebbe stata la sua eliminazione diretta dalle possibili e lontane scelte di lettura, decisamente!

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  3. Ciao, io cercavo una lettura che mi facesse strapiangere e sono rimasta molto soddisfatta!

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    1. Ciao :-) Il bello delle letture è che ognuno riesce a vedere qualcosa di diverso. Ovviamente dipende molto dal proprio vissuto, dai modi in cui si vedono le cose, elementi che inevitabilmente influenzano il giudizio personale. Sono contenta che ti sia piaciuto!

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