08 marzo 2016

RECENSIONE "LA PASSIONE DI ARTEMISIA" di Susan Vreeland


SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Finalmente dopo una settimana piena di impegni di vario genere torno con una nuova recensione :-) Essendo oggi l'8 Marzo, Festa delle donne, per fare gli auguri a tutte voi, ho pensato di pubblicare la recensione di un libro che racconta la vita di una delle donne più importanti del mondo artistico italiano del 1600, Artemisia Gentileschi. 
Bene, spero che il post vi piaccia, Buona Lettura!!!


TRAMA: Artemisia Gentileschi è costretta a subire un processo dalla Santa Inquisizione per la denuncia di stupro fatta dal padre Orazio contro il suo collaboratore Agostino. La vita di Artemisia sarà sempre condizionata dalla reputazione ormai rovinata dall'esito di assoluzione del processo ad Agostino che la porta, quindi, ad essere considerata una donna facile. La tortura e la sofferenza di quell'episodio segneranno inevitabilmente la vita della giovane Artemisia, costretta a cambiare città. 
Figlia del noto pittore seicentesco romano Orazio Gentileschi, Artemisia diventa la protagonista assoluta di un romanzo che ne ripercorre la vita privata e artistica, la sua affermazione nel mondo dell'arte, la sua sofferenza di donna sola e la tenacia nel voler imporre, ad una società fortemente maschilista il proprio punto di vista.
Si ripercorrono le varie tappe della sua carriera attraverso i fasti e le corti dell'Italia del Seicento come Napoli, Roma e Firenze e l'incontro con personaggi storici importanti.

Titolo: La Passione di Artemisia
Autore: Susan Vreeland
Casa Editrice: Beat
Anno: 2014 (Ristampa)
                                                           Pag: 332
                                                           Prezzo: 9,00 euro


Valutazione:


Come ho avuto già modo di dire, io compro libri che leggo quasi sempre dopo moooolto tempo che li ho comprati... ebbene questa volta non mi sono smentita!!
Questo doveva essere un libro da leggere sotto l'ombrellone, nel momento del relax totale del dopo pranzo, quando si aspettano le famose due ore prima di entrare in acqua... e invece NIENTE DI TUTTO CIO'! Comprato a luglio e letto a febbraio con il freddo e il gelo, BENE!! A parte questo, però, devo dire che la lettura è stata comunque piacevole, ma andiamo con ordine..
La passione di Artemisia è un libro molto particolare, è una biografia romanzata ma è anche una fotografia di quanto avveniva in Italia, artisticamente parlando, nel 1600.
Artemisia è la figlia del noto pittore caravaggista romano Orazio Gentileschi, ma è soprattutto una donna che ha avuto la forza e il coraggio di affermare la propria visione del mondo e dell'amore in un mondo prettamente ostile e chiuso alle donne.

""Una pittrice, eh? Allora suppongo che farete dei bei ritratti di sgualdrine" "Dipingo eroine". "Voi dipingete il vostro mondo, che è quello delle sgualdrine" disse sottovoce, ma fu come se mi avesse sputato in faccia. [...] "Nei miei quadri rappresento l'onore, l'orgoglio, il rapimento e il dolore, il dubbio, l'amore e lo struggimento". Parlai pacatamente ma rapida, in modo che non potesse interrompermi. "Spero di vivere tanto a lungo da dipingere ogni emozione umana". "

Questo libro è la storia di una donna che cerca costantemente di avere una parola di conforto e comprensione da un uomo, il padre, che non si cura di lei e, addirittura, concorre a rovinarle l'esistenza. All'età di 18 anni, infatti, Artemisia SUBISCE un processo per lo stupro fattole dal collaboratore del padre. Il processo e le conseguenti torture che le sono state inflitte per punire le sue "bugie", diventano un elemento importante nella sua pittura, soprattutto della sua prima produzione, caratterizzata proprio da scene violente (vedi GIUDITTA E OLOFERNE,1612 qui accanto).

Susan Vreeland ci delinea abilmente l'immagine di questa donna che è si testarda, ma allo stesso tempo alla continua ricerca di amore incondizionato: da parte del padre (dovrebbe essere ovvio ma a quanto sembra no), che non esita a sottolineare la perdita di valore economico a causa dello stupro subito dalla figlia; da parte di un marito che le offre solamente un matrimonio finto e privo di amore ma pieno di interesse e, in alcuni punti della vicenda, anche quello della figlia che sembra vivere in un mondo tutto suo privo di sensibilità nei confronti della madre (atteggiamento che me l'ha resa antipatica). 

La storia di Artemisia ha permesso alla Vreeland di far conoscere a noi lettori la realtà fastosa delle corti italiane di Napoli, Roma e Firenze tra balli e feste e personaggi storici come Cosimo de' Medici e Galileo Galieli che incontriamo al loro interno.
""Vi rendete conto della grandezza del vostro successo? La prima donna a entrare in Accademia. Una donna che combatte la limitatezza della tradizione. una donna con una sua visione personale. Ammirevole davvero"."
In contrapposizione al fasto delle corti c'è un altro luogo importante della storia, il Convento di Santa Trinità a Roma, dove vive Suor Graziella, altro personaggio femminile di grande importanza. Suor Graziella, al pari di Artemisia è una donna che ha sofferto per la sua vita passata di donna sposata e soffre per la perdita di libertà nel convento. La sofferenza, però, non le impedisce di essere una guida per Artemisia che ritrova, proprio nelle suore del convento, una sorta di sostitutivo della madre, una mano che la guida nei momenti di peggiore sconforto e la sostiene in quelli di gioia.

La lettura di questo romanzo è stata sicuramente positiva e piacevole, complice di ciò, il fatto che la Vreeland ha uno stile che non annoia e, per chi ha già qualche conoscenza di arte, permette di riconoscere facilmente le opere descritte nel testo senza mai essere pesante e pedante. Sicuramente un punto a favore è la narrazione in prima persona che facilita l'immedesimazione con il personaggio, e lo sguardo da pittrice che rende le descrizioni ancora più realistiche. 
E' una lettura che consiglio sicuramente a chi vuole conoscere un personaggio realmente esistito, sebbene la sua vita in questo libro sia stata romanzata. E' un libro da consigliare a chi ama i libri che parlano di arte, ma anche a chi vuole leggere la storia di una donna che riesce ad affermarsi senza necessariamente dover dipendere da qualcuno, una donna forte segnata da un episodio della sua vita da cui non può staccarsi tanto facilmente.

Cari Vaggialettori mi rendo conto che questa più che una recensione è stata una mini recensione ma d'altra parte mica posso anticiparvi tutto quello che c'è nel libro, altrimenti che gusto c'è a leggerlo?!?!
Spero comunque che vi sia piaciuta, fatemi sapere se avete letto questo libro, se avete intenzione o meno di farlo e se lo avete già fatto cosa ne pensate.. 
Per ora è tutto.. Alla Prossima.. un abbraccio virtuale a tutti voi e BUONA FESTA DELLA DONNA LETTRICI E NON !!!  

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