24 marzo 2017

RECENSIONE "HANIA. IL REGNO DELLE TIGRI BIANCHE" di SILVANA DE MARI

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Dopo qualche settimana sono finalmente riuscita a proporvi, di nuovo, una lettura che esula dalle varie sfide che sto portando avanti. Ribadisco che grazie proprio a queste sfide sto conoscendo molti autori a cui, magari, non avrei mai dato peso in altro modo, e questo direi che è già un traguardo positivo.
Oggi vi parlo di un fantasy per ragazzi che mi ha affascinato tantissimo fin dalle prime pagine, ma vi racconto tutto nel post che segue, buona lettura!!!



TRAMA: Il Regno delle Sette Cime è molto ricco e benestante, grazie alle foreste di quercia nera e le tigri bianche. Oltre al fatto che il re Harin è riuscito a gestire, nel migliore dei modi, i difficili rapporti di vicinato, soprattutto quello con gli altri regni meno prolifici. Il benessere, però, è minato dall'assenza di un erede maschio che possa continuare a mandare avanti le sorti del regno, al suo posto una bambina, Haxen poco incline al governo. Alla morte del re Harin, le sorti del regno sembrano segnate, sarà un'azione del Signore Oscuro?O sono solo credenze popolari?

Titolo: Hania. Il Regno delle tigri bianche
Autore: Silvana De Mari
Casa Editrice: Giunti
Anno: 2015
Pag: 96
Prezzo: 2,00




VALUTAZIONE:



Che dire???!!! LA DE MARI MI HA CONQUISTATA SUBITO!!!

Meglio di così non lo potevo scrivere, credo. Lo so che si tratta solamente di un Prequel ad una trilogia nella quale la storia si svilupperà (SPERO e CREDO) più ampiamente, so che si tratta solamente di 90 pagine di storia, ma a me è piaciuto da morire!
Per essere onesti devo dirvi che la foto che vedete qui sopra non è quella della versione che ho io, nel senso che io ho preso, all'uscita, quella che non contiene i primi capitoli del primo volume della trilogia, il che vi fa capire come io abbia altissime aspettative nei confronti di questa trilogia.

Adesso parliamo di questo volumetto che le mie dita fremono al solo doverne parlare!
Sinceramente parlando, l'unica cosa che mi aveva attirato del libro erano i due grandi occhi ferini che si trovano in copertina, poi ho visto il prezzo, e mi sono detta "Perché no!" Tutto questo succedeva un anno fa, quando il romanzo doveva ancora uscire e io, OVVIAMENTE, non conoscevo nulla della De Mari. 
In questo periodo mi sento un po' affaticata dalla lettura, non so perché, sarà la primavera, sarà che comincio a risentire della situazione che sto vivendo, non so, sto in un periodo di semi blocco che in realtà non so spiegarvi. Insomma, mi serviva una cosa leggera leggera, sebbene io abbia appena finito di leggere LA TERRA DELLE STORIE, così ho preso questo volumetto e mi ha incantato.

"La chiave era un oggetto magico, in un certo senso, misterioso e affascinante, ognuna legata per sempre alla propria serratura e inutile da sola, dispersa nella nostalgia dell'inutilità quando di perdeva, simile a tutte, ma mai uguale a un'altra. Una chiave che stava nel palmo della mano poteva aprire cancellate enormi e altrimenti inviolabili. La chiave era la grazia che dominava la forza."

La storia narrata è quella di un Regno e della sua famiglia reggente che si trova a dover affrontare un improvviso capovolgimento della situazione a seguito di due "problemi": La regina ha avuto una figlia femmina e non potrà più avere altri eredi; Il re dopo sette anni viene ucciso in una battuta di caccia lasciando sua figlia Haxen e il suo Regno orfani del loro padre e signore.
Lì per lì si potrebbe pensare che le due cose siano naturalmente possibili. Un erede maschio non è sempre facile averlo, ma quando si pensa che solo un maschio sia in grado di gestire al meglio un intero reame la cosa inizia a farsi seria. Soprattutto perché ci si ritrova a dover fare i conti con la superstizione del popolo, quello stesso popolo che permette al Regno di vivere in pace e in benessere. 
A credere in Haxen è Dartred, il figlio del maniscalco, fabbro, cantastorie e storico del Regno. Se inizialmente viene denigrato, Dartred decide di dedicare la sua vita ad Haxen e al suo diventare reggente del Regno delle Sette Cime.

Credo di essere riuscita, in questo modo, ad inquadrare tutti i personaggi principali che appaiono in questo primo capitolo della storia, non mi resta che raccontarvi le mie impressioni.
Fin dalle prime pagine sono stata completamente catturata dalle parole di Silvana De Mari nella descrizione del Regno delle Sette Cime e piano piano di tutto quello che costituiva il Regno, dalle sue attività, alla città, alla popolazione alle vita del palazzo reale e della famiglia che lo abita. Il tutto con uno stile che cattura e ti trascina all'interno di questo mondo e di cui, almeno per quanto mi riguarda, ho sentito la mancanza dopo aver terminato di leggere le poche pagine che ho avuto a disposizione.
Ognuno dei brevi 12 capitoli che costituiscono questo volumetto, permette al lettore di entrare a conoscenza di un dettaglio della storia e di sentirsi pienamente soddisfatto delle informazioni che ha ricevuto. Questo non lo dico solamente per quanto riguarda la descrizione del paesaggio e della storia, ma anche dei personaggi a cui vi affezionerete subito.
Nella pagine dedicate alla storia del Regno si ricostruiscono le vicende politiche della sua costruzione e di come l'attuale reggente RE HARIN IL GIUSTO sia stato amato dal suo popolo proprio per la ricchezza che le sue capacità diplomatiche gli hanno garantito.
Una scrittura che mi ha dato la sensazione di aver ripreso la tecnica degli antichi cantori che raccontano con calma e con la giusta quantità di particolari le vicende della storia che andranno a raccontare.

"Nelle storie, la fede e il coraggio non bastavano. Ci volevano anche intelligenza, capacità di improvvisare, di pensare cose mai pensate, osare cose mai osate.   Un'altra arma era la parola: per trovare alleati, per dare coraggio a chi lo aveva perduto, per canzonare anche il nemico, fargli sapere che non c'era paura nel cuore e nel braccio."

Se il solo aver descritto il paesaggio mi ha subito fatto venir voglia di raggiungere il Regno delle Sette Cime, non mi resta che parlarvi dei personaggi con i quali ho sentito un'immediata empatia. Mi è sembrato di leggere la storia di persone che conosco da tempo ed è una sensazione che provo raramente, soprattutto quando si tratta di fantasy o simili.
Fin da subito conosciamo Dartred e Haxen che, sebbene di età differenti, finiscono con il crescere insieme e a contatto, dato anche il fatto che si tratta di un regno molto piccolo e che il fabbro reale è il padre di Dartred. 
Haxen è la principessa e ci viene descritta come rappresentante ideale della classe borghese cui appartiene. Anche l'immagine che ci viene data di lei è quella della principessa eterea, bionda con gli occhi azzurri. 
Dartred è l'unico che crede alla necessità di dare ad Haxen la stessa importanza che avrebbe avuto se fosse stato un maschio ed è l'unico che si impegna affinché la ragazzina diventi una giusta reggente, almeno iniziando dal maneggiare una spada. Dartred si affeziona alla principessa e ne diventa una sorta di fratello maggiore, nonostante la diversità di appartenenza rimane visibile anche nelle piccole cose. 
Pur avendo una certa differenza di età, seguiamo la crescita di questi due ragazzi attraverso gli eventi della storia del Regno. Il re muore in una battuta di caccia, in un modo che non starò qui a spiegarvi, ma tutto lascia presagire al fatto che ci siano delle forze oscure a compiere le loro "macumbe" sul re e la sua famiglia.
Accanto a questi due protagonisti, ci sono poi il re, uomo giusto, onesto e amato da un popolo che gli riconosce i sacrifici e le scelte fatte per il proprio Regno. Conosciamo Rastid il Nano, uno strano personaggio che appare nei momenti in cui c'è bisogno di lui e poi scompare subito dopo.
Insomma di questo piccolo volume mi è piaciuto tutto e soprattutto il fatto che, una volta terminata la lettura non ci si rende conto di aver letto solamente un Prequel, ma un romanzo intero, seppure breve, che ci lascia riempiti di una storia che racconta di come il bene e il male ancora una volta siano posti l'uno contro l'altro.
Una storia bella, di amicizia, di fiducia e speranza verso il ritorno ad una condizione di stabilità e serenità. Una storia che pone le basi per quella che, spero, diventi una trilogia molto appassionante. Sicuramente recupererò a breve i primi due volumi della trilogia già usciti con la Casa Editrice Giunti che sono : HANIA. IL CAVALIERE DI LUCE  e HANIA. LA STREGA MUTA sperando che il terzo ed ultimo volume arrivi a breve.

Un libricino che leggerete in un paio di ore assaporandone ogni parola e ogni dettaglio, un libro che vi appassionerà per l'apparente normalità del suo andamento che solo in alcuni piccoli dettagli presagisce qualcosa di più grande.
Io vi consiglio, quantomeno di provare a leggerla questa storia, così da capire se possa fare o meno per voi, magari rimarrete soddisfatti come me ;-)

Adesso vi saluto, vi mando un abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!!

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