06 aprile 2018

TBR... #18... OVVERO TENTIAMO DI DARCI UN ORDINE DI LETTURE... APRILE 2018

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Aprile è il mese della Primavera, dell'arrivo prepotente del polline e della mia allergia, ma soprattutto è il mese del mio compleanno, sebbene io sia nata il suo penultimo giorno... Ma sono dettagli ;-)
Per questo motivo vorrei cercare di leggere dei libri che possano lasciarmi pienamente soddisfatta e non andare troppo sui tentativi.
So benissimo che tanto non riuscirò a fare questa cosa, però, diciamo che ci provo con le tre letture che mi sceglierò, dai.
Il mese è già cominciato nel momento in cui verrà pubblicato il post, e uno dei libri che avevo intenzione di mettere nalla Tbr di questo mese è in lettura, sebbene si tratti di un volumone che sto leggendo piano piano... Ma ve ne parlerò dopo, come sempre inizio con il raccontarvi come è andato il mese di Marzo e le letture che avevo scelto.




Primo libro letto della tbr di Marzo è stato CHOCOLAT di JOANNE HARRIS che ho amato.
Una storia dolce e amara. L'arrivo in un piccolo paese di provincia per Vivienne e Anoux si trasforma nella conoscenza dell'ostracismo di chi nasconde dei peccati ben più gravi del vivere senza un marito o un padre, o del vendere cioccolato.
Una continua contrapposizione tra religiosità e paganesimo fanno da sfondo ad una storia in cui il finto perbenismo viene smascherato, ma in modo delicato, lento, quieto.
Una storia che con delicatezza parla di violenza, di paura dell'altro, del nuovo, di rottura degli equilibri e della necessità di trovare il proprio posto nel mondo.









AGOSTINO di ALBERTO MORAVIA mi ha reso nota la mia scarsa compatibilità con lo scrittore. Romanzo di formazione nel quale un ragazzino viene avvicinato al sesso e alla visione della donna non più come figura materna e basta.
Una storia di cui ho faticato ad accettare il protagonista, particolarmente irritante per me, ma soprattutto la madre e il gruppo di ragazzini nel quale va ad infilarsi per forza.
Una lettura che, fortunatamente breve, non ho proprio digerito, purtroppo.







L'ultima lettura della tbr di Marzo è stata I CUSTODI DELLA BIBLIOTECA di GLENN COOPER di cui uscirà a breve la recensione, nonostante io lo abbia finito già da un po'.
Un finale di trilogia come si deve, tutte le domande che mi sono posta nei due libri precedenti trovano una risposta in questo volume in cui permangono alcune caratteristiche che mi hanno fatto leggermente storcere il naso, ma tutto sommato accettabili.
Un protagonista, Will Piper, che non delude per la sua ovvietà né per il suo comportamento da latin lover, nonostante un leggero tentativo dell'autore di nobilitare il  suo ruolo in questo senso.
Un mistero che si risolve in maniera soddisfacente e con un senso logico inaspettato.
Un romanzo che cattura e intriga fino alla fine.







Come avete avuto modo di leggere, posso ritenermi soddisfatta delle tre letture di Marzo, a parte Agostino, le altre due sono state davvero belle. Sperando che in questo mese io riesca a fare lo stesso vediamo un po' che cosa ho scelto di leggere per questo APRILE 2018:







Lettura che ho cominciato da pochissimi giorni è LA RAGAZZA CHE GIOCAVA COL FUOCO di STIEG LARSSON, secondo volume della Trilogia Millennium che ho cominciato due anni fa o forse l'anno scorso, non ricordo e poi ho abbandonato, ma il motivo non lo so.
Sono all'inizio, quindi non so come andrà avanti con la lettura. Devo dire che dei tre film è quello che ricordo meno, quindi sono curiosa di leggere il romanzo più che nel caso del primo volume.
Essendo un volumone di 700 pagine e più, credo che lo intervallerò con qualcosa di meno pesante, ma non lo so, dipende tutto da come mi ritroverò con lo stile dell'autore.











Seconda lettura che vorrei portare a termine in quest mese è OGNI GIORNO di DAVID LEVITHAN un romanzo leggero rispetto a quello precedente che, però, non so se riuscirò effettivamente a leggere data la mole di Larsson.
Non so di cosa parla sinceramente, mi è stato regalato un paio di anni fa e la mia tempestività mi ha portato a leggerlo ora. Se non sarà per questo mese vedrò di recuperare presto :-)












Ultimo romanzo della triade di Aprile è LA NOTTE DELL'OBLIO di LIA LEVI. Romanzo che parla della notte in cui un ebreo romanzo non fa più ritorno a casa. Ovviamente siamo nel periodo della Seconda Guerra Mondiale.
Libro che ho acquistato alla fiera di Roma e che mi permette di portare avanti il proposito di leggere tutti i libri che ho acquistato in quell'occasione.
Direi che non sto messa proprio male, con questo sono arrivata a cinque e in tutto sono 22, ma siamo ancora ad Aaprile, giusto??? CE LA POSSO FARE :-)







Bene amici viaggialettori, queste sono le scelte per il mese di Aprile, sicuramente ci sarà qualche altra letturina, ma spero anche di poter portare avanti I PILASTRI DELLA TERRA di Ken Follett che ho cominciato il mese scorso e mi sta piacendo molto, ma staremo a vedere, non voglio accumulare troppe cose e non capirci niente di nessuna.

Fatemi sapere quali sono i vostri progetti per questo mese, se avete in programma di finire qualche lettura in particolare, se volete iniziarne qualcuna se ci sono delle uscite che non vedete l'ora di acquistare e leggere, insomma: Cosa combinerete in questo mese?

Vi mando un grande abbraccio, a presto amici e buone letture!!!

02 aprile 2018

RECENSIONE "IL NIDO" di CYNTHIA D'APRIX SWEENEY

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Buon inizio settimana e buon Lunedì di Pasquetta amici! Mentre sarete tutti impegnati in gite fuori porta e scampagnate io sono qui a parlarvi di una delle mie ultime letture, non è stata un granché ma ci può stare. Un libro che ho comprato da pochissimo, lo vedrete, infatti nel post dedicato alla Cassetta della posta del mese di Marzo, e che ho letto relativamente poco tempo dopo l'acquisto, nonostante la recensione sia arrivata un mese dopo il suo arrivo... Ma sono solamente dettagli, su...
Passiamo alle cose serie e alla esposizione di come sia andata la lettura di questo romanzo che ho letto per la TUTTI AD HOGWARTS CON LE 3 CIAMBELLE .
Vi racconto tutto qui sotto nel post, BUONA LETTURA!!!


TRAMA: Il nido è un fondo finanziario con il quale Leonard Plumb, ha cercato di coprire le spalle dei suoi quattro figli fino a quando il più grande di loro, Leo, non ha avuto un incidente. Da questo incidente la necessità di coprire lo scandalo che ne sarebbe derivato attraverso l'impiego di una grande somma di denaro che Francie, la madre dei quattro, ha preso proprio utilizzando il NIDO. Tutto questo all'insaputa degli altri tre fratelli che, ignari della loro "perdita" economica, continuano a fare progetti proprio sull'utilizzo del Nido. La scoperta solo mesi dopo l'incidente e la conseguenza è la rottura di un equilibrio familiare di per sé già precario.

Titolo: Il Nido
Autore: Cynthia D'Aprix Sweeney
Casa Editrice: Pickwick (Ristampa)
Anno: 2018 (Ritampa)
Pag: 360
Prezzo: 10,90 euro



VALUTAZIONE:




Dalla valutazione che ho dato a questo volume già si capisce come andrà a finire questa mia recensione, purtroppo non so per quale motivo, ma avevo delle aspettative molto alte nei confronti di questo libro, aspettandomi di trovare una storia familiare.
In effetti lo sarebbe, ma non nel senso cui sono abituata quando si parla di questo genere letterario, ecco, ma andiamo con ordine.

La lettura de IL NIDO è stata sicuramente un'esperienza di scoperta nei confronti di un libro che, pur appartenendo alla categoria della narrativa contemporanea, si è rilevata essere una storia a metà tra una sorta di narrativa/romanzo familiare/serie tv.
Si ecco, non so se ci sia una definizione del genere, ma la sensazione che ho avuto leggendolo è stata questo mix.

La storia ruota attorno alla vita di quattro fratelli, uno più strano e strampalato dell'altro che, fiduciosi nella copertura di spalle su cui hanno vissuto un'intera vita, hanno sperperato e progettato il futuro senza effettivamente rendersi conto di quello che stava succedendo attorno a loro.
Leo è un uomo arrogante, presuntuoso, sciupa femmine, insoddisfatto della propria vita e dipendente da alcol e droga come se non ci fosse un domani. Sposato con Victoria una donna avida e opportunista che sfrutta l'agiatezza economica del marito, nonostante la sua dubbia moralità.
Jack imprenditore di se stesso e proprietario di un negozio di antiquariato. Sposato con Walker un avvocato che non gestisce a pieno la sua attività. Jack è una sorta di aguzzino nel suo campo, poco attento all'aspetto emotivo del suo lavoro e molto attento, invece, al guadagno che da questo potrebbe derivare, soprattutto in vista dei debiti che non riesce a marginare.
Beatrice è una scrittrice, lavora per una rivista on line e cerca la giusta ispirazione per scrivere un romanzo che possa darle di nuovo la fama ottenuta in precedenza con altre storie. Una donna fragile, insicura, piena di dubbi nonostante all'apparenza sembra essere la più "normale" dei quattro.
Melody è la mamma giovane e apprensiva di due gemelle adolescenti che sono, anche loro, presenti nella storia con la loro vita. Nora e Louisa, tanto legate quanto diverse, nell'aspetto e nel modo di pensare. Melody è sposata con Walter, un uomo posato, con i piedi per terra e la giusta dose di tranquillità per placare gli isterismi di Melody e la sua paura di non essere all'altezza del suo ruolo. Nora scopre di essere lesbica ma ha paura del giudizio della sua famiglia. Louisa, invece è talmente legata a sua sorella da mettere in dubbio il fatto che possano essere comunque due identità distinte e separate.

Dopo una lunga disamina sui personaggi, che mi è parsa doverosa per farvi capire il livello dei soggetti della storia, passo a dirvi cosa ho effettivamente pensato di questa vicenda.

La Sweeney ci offre un panorama molto variegato di quello che è una tipica famiglia benestante di New York che cerca di non prendere in considerazione, seriamente, la decadenza morale da cui è afflitta. Lo fa con una storia che parte concentrandosi su di un solo elemento, l'uso improprio del Nido, per poi perdersi nei meandri oscuri di tutte storie dei vari membri di questa famiglia che procedono ognuna per proprio conto.
Se l'idea fosse stata quella di realizzare una sorta di storia familiare complessa e, in un certo senso, ben architettata, direi che l'autrice non c'è riuscita affatto.
Quello che ho letto è la storia di quattro personaggi in cui tutti hanno problemi, più o meno gravi, ma nessuno coinvolge l'altro nel farsi aiutare a risolverlo o cercare una soluzione.  Ognuno pensa ai propri problemi, non ci sono segreti tra loro, nulla di quello che la trama lascia intendere. L'unico elemento che può risultare misterioso è una cosa così banale che non ci si dà neanche peso, o almeno per me è stato così.  Per questo motivo sono arrivata all'idea che ci troviamo davanti ad un romanzo formato da più nuclei narrativi nei quali ogni tanto capita un piccolo contatto tra i protagonisti, un contatto che, però, l'autrice non descrive mai in maniera dettagliata, al massimo tre-quattro righe o addirittura un riassunto dell'incontro.

A questo punto credo di essermi sbagliata io nel valutarlo come romanzo familiare e, di conseguenza, aver messo delle aspettative alte nei riguardi di una storia che può anche essere una lettura piacevole, ma che non è molto nelle mie corde. 
I nuclei narrativi di cui si compone sono tutti slegati tra loro, e il fatto che i protagonisti siano fratelli non mi basta per inserirli in una storia sola. Non mi è piaciuto affatto vedere questo tipo di struttura proprio perché non ne ho capito il senso.
Posso dire che non mi è dispiaciuto leggere dei fratelli Plumb, delle loro stranezze e delle loro fragilità umane usate dall'autrice per parlare di molti argomenti socialmente interessanti quali la dipendenza da droga e alcol, l'omosessualità, il tradimento, il non sentirsi adatti alla propria vita, il non sentirsi parte di una famiglia. Insomma gli argomenti ci sono, ma non mi è piaciuto il modo in cui l'autrice decide di parlarne.

Ho trovato i personaggi banali, scontati e facilmente prevedibili nelle loro azioni. Ci sono state delle parti in cui non ho capito cosa l'autrice volesse dire, un accenno all' 11 settembre che fa sempre goal nel pubblico americano ma a me non ha sconvolto più di tanto né interessato, in questo contesto dico.
Insomma mi aspettavo di trovarmi davanti ad una storia più fitta di intrighi e segreti, invece non c'è nulla che non sia stato già visto e rivisto. 
Una lettura che a tratti mi ha annoiato per un uso eccessivo di descrizioni, dettagli inseriti tra parentesi, precisazioni inutili e poi uno svolgimento dei fatti attorno a questo fantomatico nido che non trova alcuna soluzione. Un romanzo inconcludente, che non dà e non toglie nulla ad un lettore che si aspetta di trovare una storia familiare.
Quello che penso è che, forse, l'autrice abbia voluto offrire la possibilità, al lettore, di conoscere lo stile di vita americano, ma non so neanche se sia giusto dire così. Ho letto molti altri romanzi ambientati nell'America di oggi e non sono tutti delle rappresentazioni di serie tv come questo. Anche nel modo in cui la narrazione alterna le varie storie ho trovato molto uno stile televisivo. Alcuni capitoli sono stati molto brevi ed altri lunghi e facilmente ridimensionabili, per i motivi che vi ho già spiegato. La storia procede per episodi e questa cosa è molto evidente e, soprattutto in alcuni punti, non rende la narrazione molto fluida.

Sicuramente è un libro che può piacere a molti, questo non lo metto in dubbio, a me non ha convinto più di tanto. Ci sono troppe cose che non mi hanno entusiasmato e lo stile dell'autrice è sicuramente uno di questi.

Fatemi sapere se avete letto questo romanzo e cosa ne avete pensato. Cosa state leggendo adesso?
Vi mando un abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!! A Presto!

28 marzo 2018

WWW... RECAP DEL MESE... MARZO 2018

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Non so se anche per voi sia la stessa cosa, ma ogni volta che si arriva a dover scrivere questo resoconto del mese mi si mette l'ansia addosso perché mi accorgo di quanto il tempo corra più veloce del momento in cui io mi accorga che un altro mese sia passato.
Come ogni mese, quindi, rieccoci a parlare di quello che ho letto durante questi 31 giorni di Marzo 2018. Buona lettura!!!



Cosa Stai Leggendo?






IL NIDO di CYNTHIA D'APRIX SWEENEY è il libro che sto leggendo per la TUTTI AD HOGWARTS CON LE TRE CIAMBELLE. Una storia familiare che ci trasporta in una New York di benestanti decaduti. Una storia intrigante di cui vi parlerò presto, sono quasi alla fine della lettura.
La seconda immagine è legata ad una lettura che volevo fare da una vita, e poi un giorno sono andata in camera di mio fratello e mi sono presa il romanzo I PILASTRI DELLA TERRA di KEN FOLLETT opera mastodontica che si legge come se si stesse guardando la serie tv. Un romanzo pieno di personaggi, di situazioni, di intrighi politici, di tradimenti. Un romanzo ricco che mi porterò dietro per un bel po' di tempo ma di cui voglio assaporare ogni dettaglio.



Cosa hai finito di leggere?




MAGIC di V. E. SCHWAB è il primo romanzo che ho completato nel mese di Marzo. Un romanzo coinvolgente, con una storia nuova che non ricalca il solito fantasy di magia. Quattro versioni di una stessa città, Londra, già di per sé affascinate e misteriosa, ci vengono presentate attraverso varie caratteristiche peculiari e i personaggi che la rappresentano al meglio. Un solo personaggio è in grado di viaggiare per i quattro mondi, Kell, un Antari, l'ultimo. Una storia fitta di tradimenti, violenza, magia, e strategia, una storia nuova che attrae per la sua creatività. 





Classico della letteratura Fantasy è LO HOBBIT di J. R. R. TOLKIEN. Anche questa lettura faceva parte di quelle che avrei voluto fare da una vita e che ho sempre rimandato. Un viaggio fantastico attraverso un mondo riccamente descritto e variegato. Dalla tranquilla collina di Hobbiton alla natura selvaggia e infida di Boscotetro fino alla desolazione della Montagna Solitaria. Altrettanto variegate le creature che i dodici nini guidati da Thorin Scudo di Quercia e Bilbo Beggins, lo hobbit protagonista, incontrano sul loro cammino: troll, ragni giganti, elfi silvani, lupi mannari e altre creature altrettanto spaventose. Una lettura bella ma da cui mi sarei aspettata qualcosa in più soprattutto in alcune parti. 




AMSTERDAM di IAN MCEWAN è il mio secondo approccio all'autore e devo dire che non è stato malaccio. Sicuramente Ian McEwan è uno scrittore morale che nei suoi romanzi punta il dito contro determinati comportamenti sociali e in questo caso non si è smentito.
Una lettura fluida che mi ha attirato soprattutto perché si tratta di uno scrittore che, pur raccontando in modo "lento" le vicende, finisce comunque per farti incuriosire per capire fin dove i suoi personaggi possono arrivare. Sicuramente continuerò a leggere altro di suo. 





I MIEI SOGNI MI APPARTENGONO di MARY SHELLEY è un piccolo libricino di 65 pagine in cui sono raccolte alcune lettere che spiegano e mostrano la natura privata di vari scrittori. In questo caso l'immagine che ho letto è quella di una giovane ragazzina di 16 anni che scappa di casa con Shelley di cui era amante e profondamente innamorata. Un uomo cui sarà fedele prima e dopo la morte e di cui, proprio la morte, ci viene raccontata in una delle lettere qui contenute. Un racconto struggente, doloroso e intenso come tutti i sentimenti espressi in queste lettere.
Un libro carino come idea regalo e sicuramente dei piccoli gioielli per sapere qualcosa in più di alcuni degli autori della letteratura mondiale.


Cosa hai intenzione di leggere in seguito?




Appena possibile, questa sarà la mia prossima lettura: LA RAGAZZA CHE GIOCAVA COL FUOCO di STIEG LARSSON secondo romanzo della Trilogia Millennium.
Sono molto curiosa di leggere come prosegue la storia di Mikail e Lisbeth, nonostante io abbia visto i film. E poi sono contenta di fare questa lettura anche perché in questo modo porto avanti il progetto di terminare alcune delle saghe che ho cominciato negli anni scorsi e che ho lasciato così, abbandonate a se stesse :-)


Bene lettori, queste sono state le letture che ho fatto nel corso di questo mese. Ovviamente non ho inserito quelle della TBR di cui vi farò il solito post a parte.
Devo dire che sono rimasta soddisfatta delle letture che ho fatto, certo, non mi è piaciuto tutto, ma sono comunque soddisfatta perché non c'è stata una lettura che ho completamente detestato.
Fatemi sapere come è andato il vostro mese di letture, se vi ha soddisfatto, se siete vittime di un blocco che vi impedisce di leggere, io per fortuna ne sto uscendo piano piano, anche se ci sono ancora delle letture che abbandono a poche pagine dall'inizio, ma vabbè, capita.
Vi mando un grande abbraccio... A Presto e buone letture!!!

26 marzo 2018

BIG OR small.. QUESTA VOLTA COSA HO LETTO???

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Buon inizio settimana amici, per il blog, questa, sarà l'ultima recensione del mese e sono già carica per le letture che affronterò nel mese di Aprile. Come al solito vorrei leggere un sacco di libri, ma non so quanti riuscirò effettivamente a portarne a termine. La speranza ovviamente c'è sempre :-)

Il libro di cui vi parlo oggi è un romanzo che ho comprato una paio di anni fa, credo, al mercatino dell'usato, vorrei tornarci ma poi quando arriva il suo giorno me ne accorgo sempre quando è ormai passato, sono un disastro.
Torniamo  a noi, ho letto questo libro per la MADE IN ITALY BOOKS CHALLENGE  del  2018 ed ero molto curiosa di farlo. Mi ha soddisfatto? Ve lo dirò nel post, BUONA LETTURA!!!



"AGOSTINO" di ALBERTO MORAVIA






TRAMA: Agostino è al mare con sua madre, una donna bellissima, affascinante piena di ammiratori  e vedova. Un giorno la donna si allontana in pattino con un uomo e Agostino decide di allontanarsi dal loro ombrellone imbattendosi in un gruppo di ragazzini che lo introducono  nell'età adolescenziale e nei turbamenti che questa comporta.


Titolo: Agostino
Autore: Alberto Moravia
Casa Editrice: Bompiani
Anno: 2014
Pag: 182
Prezzo: 12,00 euro




VALUTAZIONE:




Nella mia partecipazione alle sfide di lettura, mi sono resa conto che una cosa molto positiva è dover andare a spulciare tra gli scaffali della libreria in cui tengo tutti i libri da leggere e scoprire di aver fatto degli acquisti che neanche ricordavo più. Ovviamente la parte positiva è anche il ritorno dell'interesse per quelle letture e il fatto di non comprare dei doppioni... Scherzo.. La parte positiva è il fatto di leggere dei libri che al momento non si pensava di leggere e approcciarsi, a volte, anche a dei generi o degli autori che non sentiamo molto vicini a noi.

Di Alberto Moravia lessi tanti anni fa Gli Indifferenti, mi ricordo qualcosa della storia e non mi aveva lasciato un ricordo pienamente soddisfacente. Purtroppo anche in questo caso la lettura non mi ha soddisfatto a pieno.
Leggere Agostino è stata una impresa emotivamente titanica, per l'esile mole del volume. Ho trovato il protagonista molto irritante, per non parlare della madre eccessivamente appiccicosa ed egoista, per certi versi, come pure il gruppo di ragazzini con cui ha a che fare Agostino, tutti uno più detestabile dell'altro.

La storia di Agostino è quella di un ragazzino di tredici anni che, dalla campana di vetro in cui ha vissuto, si ritrova a fare i conti con le cose della sua età reale.
Un brusco risveglio che avviene per un incontro casuale e, a mio avviso, salvifico per certi aspetti, con una banda di ragazzini più svegli e scafati di lui.

Un romanzo di formazione, sicuramente, ma anche una storia in cui si ritrova una delle tematiche presenti nelle opere di Moravia ovvero la critica nei confronti della borghesia che 
in Agostino si concretizza nel mettere in evidenza la differenza tra le classi. Agostino ha una villa con servitori e camerieri, i ragazzini sono figli dei bagnini, di operai, di persone del popolo, passatemi il termine. 
La sua incredulità davanti alle cose più naturali, di Agostino dico, rende palese questa differenza con chi ha vissuto per strada. Il dover rubare della frutta per mangiare dei ragazzini, cozza con la presenza dei camerieri in casa di Agostino, come pure la facilità di recuperare i soldi per una determinata scena che non posso dirvi, va a scontrarsi con il raggiro che gli viene fatto da uno di quegli stessi ragazzini proprio per recuperare soldi.

Ma la differenza tra i ragazzi non è solamente legata alla classe sociale di appartenenza, Agostino, nel suo incontro con il gruppo, si ritrova a dover affrontare una realtà di cui non si era ancora accorto: la madre, essendo una donna ancora giovane e attraente, sceglie di stare con il suo amante lasciando Agostino da solo. Un tradimento che Agostino comincia a vedere in malo modo e questo apre una serie di riflessioni accelerate dalla maggiore scaltrezza dei ragazzi. Prima fra tutti il tema del sesso, di cui Agostino non sapeva nulla prima che i ragazzini gli rendessero nota una visione della madre differente dalla sua, quella cioè di una donna piacente che suscita sogni proibiti.

Comincia così, per Agostino, una sorta di risveglio di coscienza, fatta di turbamenti, di riflessioni, di scontri con se stesso e con la realtà nella quale ha sempre vissuto fino a quel momento. Su tutto la voglia di sperimentare, di conoscere di guardare il mondo con uno sguardo nuovo, più "adulto".

Per quanto riguarda il mio pensiero su questa lettura, non posso dire che mi sia piaciuta, ho trovato che lo stile dell'autore sia molto leggero, veloce, direi essenziale e scarno di descrizioni e di emozioni, tutto sembra essere raccontato con il piglio di un giornalista che vede gli eventi dall'esterno. Uno stile troppo freddo che, per come vedo io la lettura, avrebbe necessitato di una lunghezza maggiore per permettere ad un lettore come me di empatizzare maggiormente con i protagonisti.
A questa cosa associo sicuramente l'antipatia che ho provato per il gruppo di ragazzini, Berto soprattutto, ma anche dello stesso Agostino, troppo remissivo, che accetta qualunque cosa gli venga fatta senza reagire minimamente, e quando ci prova, in quelle rare volte, basta una sola mezza parola di qualcuno del gruppo per farlo subito ritirare.
La cosa che mi ha urtato di più è stato il suo continuo voler stare per forza con quel gruppo, una sorta di vittima volontaria di un bullismo gratuito e a me queste cose  non piacciono.

Insomma la storia di Agostino, purtroppo non mi ha attirato affatto, una storia che non mi ha dato un senso di completezza, di soddisfazione, non so come spiegarvelo. Una storia che non mi ha convinto, ma credo sia pure lo stile dell'autore che non mi ha facilitato la cosa.

Voi avete letto questo romanzo? Vi è piaciuto? Avete letto altro di Moravia? Lo conoscete come scrittore?
Vi mando un grande abbraccio e vi ringrazio per le visite che fate sul mio blog... A presto!

23 marzo 2018

RECENSIONE "LO HOBBIT" di J. R. R. TOLKIEN

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Ebbene si, dopo anni che sto dicendo di voler entrare nel magico mondo della Terra di mezzo posso dire di avercela fatta!!!
Lettura che mi sono goduta a pieno e che ho prolungato volutamente per venti giorni, o giù di lì e mi è piaciuta molto, anche se ho qualcosa da dire. Un voto non pieno ma soddisfacente, tranquilli :-)



TRAMA: Bilbo Baggins ama starsene seduto sul prato a fare cerchi di fumo con la sua pipa e mangiare le torte nel suo buco hobbit. Una sera sente bussare alla sua porta e Gandalf il grigio, accompagnato da tredici nani, lo invitano a partecipare ad una avventura straordinaria. La sua iniziale ritrosia viene sostituita dallo spirito avventuriero del ramo Tuc della sua famiglia, ed inizia così, per Bilbo, il suo viaggio inaspettato.

Titolo: Lo hobbit
Autore: J. R. R. Tolkien
Casa Editrice: Bompiani
Anno: 2012 (Ristampa)
Pag: 410
Prezzo: 11,00 euro





VALUTAZIONE:



Ho sempre voluto leggere la storia di Bilbo e Frodo da quando ho visto i film tratti dai romanzi, ma il giudizio di pesantezza che mi era stato dato della scrittura di Tolkien mi ha sempre frenato dal farlo. Questo fino a quando ho letto, per caso, un libro che avrei dovuto regalare e che poi ho deciso di tenere per me, LA CADUTA DI ARTU', che ho letteralmente adorato e che mi ha dato la spinta giusta per leggere le opere di Tolkien.
E' vero che in un annetto ho letto alcune delle sue storie da cui non ho tratto lo stesso piacere, IL FABBRO DI WOTTON MAJOR o ROVERANDOM, ma Lo Hobbit mi ha ridato una speranza nuova, sebbene qualcosa mi abbia fatto storcere il naso. Ma andiamo con ordine.

Lo hobbit è una storia che tutti conoscono, ormai, quella di un viaggio pieno di incontri e avventure che portano Bilbo a superare molti ostacoli e paure.
Un viaggio fatto di natura, di stenti, di paura, di pericoli e risate che accompagna il lettore attraverso un paesaggio che da tranquillo procede in modo piuttosto spedito verso la desolazione.

Creature che popolano la miologia e le leggende del mondo vengono unite all'interno di un romanzo di avventura che nasconde una tematica importante per l'autore, quella dell'amicizia. Una tematica che è motore della vicenda di Bilbo e dei suoi compagni che, pur dimostrandosi inizialmente riluttanti sulla presenza di un piccolo hobbit, dovranno poi ricredersi con il passare delle vicende.

Tolkien ci accompagna con il suo stile pomposo ma mai pedante, attraverso la vegetazione  di hobbiton, cosi rassicurante e curata, a quella oscura di Boscotetro e delle sue creature pericolose. Raggiungiamo le terre degli elfi silvani e la casa di Beorn al limitare della foresta. Fino a raggiungere la città ai piedi della Montagna Solitaria attraverso il Lago Lungo e la montagna stessa con le sue pareti scoscese.
Una serie di paesaggi che l'autore ci descrive in modo tale da renderci tutto facilmente riconoscibile. Ogni elemento permette al lettore di essere identificato anche solo da un particolare, come pure i tredici nani che accompagnano il nostro Bilbo, primo fra tutti Thorin Scudo di Quercia tanto burbero quanto fedele alla sua famiglia e al suo regno.
E poi il drago, Smaug, il distruttore della città, grande nemico dei nostri viaggiatori, una creatura possente e forte che mette i brividi anche solo ad immaginarla. E prima di lui Gollum, che tanta parte avrà nella storia di Frodo e dell'anello, di cui qui abbiamo un accenno importante.

Lo Hobbit è l'inizio di tutto, di quella che diventerà una lotta di potere e che pone le basi per la conoscenza dei suoi protagonisti.
Un romanzo che è chiaramente per un pubblico giovane, e si sente. 
Indubbiamente è affascinante il modo in cui le varie creature ci vengono presentate, come pure i paesaggi così diversi e caratteristici di ogni parte del mondo che i nani e Bilbo attraversano. 
Ho trovato, però, questa storia un po' troppo frettolosa nelle sue varie componenti, le avventure, o meglio, disavventure, si susseguono in modo molto rapido e la cosa mi è parsa molto evidente soprattutto nella parte di cui si ha a che fare con Smaug e il "suo" tesoro.
Ho avuto la sensazione che più si procedesse con la narrazione e più l'autore cercasse di tagliare parti inutili o superficiali per quel particolare momento per procedere, poi, al raggiungimento di un finale che mi sarei aspettato più epico ed eclatante. In questo ho trovato il film migliore del libro.

Il romanzo mi è sicuramente piaciuto moltissimo, ma credo che la visione precedente del film e il fatto che io abbia una certa età mi abbiano un po' condizionato, sia nel coinvolgimento emotivo dell'avventura, che c'è comunque stato, sia chiaro, sia nell'apprezzamento di una storia che avrei preferito fosse più ricca di dettagli in determinati punti.
Credo che Lo hobbit sia sicuramente una buona partenza per chi volesse iniziarsi a Tolkien, soprattutto nelle nuove traduzioni che hanno fatto per la Bompiani, ed è un buon libro per approcciarsi alla marea di personaggi che popoleranno Il signore degli anelli, indubbiamente un'opera più complessa e articolata di questa.

E' stato bello viaggiare con i nani pronti all'avventura e il cambiamento che Bilbo subisce mano a mano che le sue certezze vengono lasciate alle spalle. Bilbo cambia, matura, cambia il suo modo di vedere le cose del mondo e la natura, che non è sempre benevola.
Una lettura bella e appassionante che trasporta il lettore in un mondo incantato e tetro. Una realtà che non sembra essere molto lontana da noi, nonostante sia popolata di nani, orchi, hobbit ed elfi. Questa è la forza di questo romanzo, l'idea che tutto questo sia reale e vivibile da chiunque ed è un elemento che si sente molto tra le pagine e che ti permette di apprezzare il racconto.

Un libro che sono stata molto contenta di aver letto, finalmente e che mi ha sicuramente portato maggiore curiosità nei confronti della prosecuzione della storia.
Fatemi sapere se sono rimasta solamente io a non aver ancora letto Il signore degli anelli o c'è qualcuno che come me se lo sta lasciando per tempi migliori.
Spero che  la recensione sia stata chiara e che mi facciate sapere se avete letto  o meno questo romanzo. 
Un saluto e un abbraccio a tutti voi che mi leggete con costanza o che passate semplicemente di qui, spero che un giorno possiate sostare un po' di più e unirvi ai miei lettori che male non fa :-)  A presto!!!