02 aprile 2018

RECENSIONE "IL NIDO" di CYNTHIA D'APRIX SWEENEY

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Buon inizio settimana e buon Lunedì di Pasquetta amici! Mentre sarete tutti impegnati in gite fuori porta e scampagnate io sono qui a parlarvi di una delle mie ultime letture, non è stata un granché ma ci può stare. Un libro che ho comprato da pochissimo, lo vedrete, infatti nel post dedicato alla Cassetta della posta del mese di Marzo, e che ho letto relativamente poco tempo dopo l'acquisto, nonostante la recensione sia arrivata un mese dopo il suo arrivo... Ma sono solamente dettagli, su...
Passiamo alle cose serie e alla esposizione di come sia andata la lettura di questo romanzo che ho letto per la TUTTI AD HOGWARTS CON LE 3 CIAMBELLE .
Vi racconto tutto qui sotto nel post, BUONA LETTURA!!!


TRAMA: Il nido è un fondo finanziario con il quale Leonard Plumb, ha cercato di coprire le spalle dei suoi quattro figli fino a quando il più grande di loro, Leo, non ha avuto un incidente. Da questo incidente la necessità di coprire lo scandalo che ne sarebbe derivato attraverso l'impiego di una grande somma di denaro che Francie, la madre dei quattro, ha preso proprio utilizzando il NIDO. Tutto questo all'insaputa degli altri tre fratelli che, ignari della loro "perdita" economica, continuano a fare progetti proprio sull'utilizzo del Nido. La scoperta solo mesi dopo l'incidente e la conseguenza è la rottura di un equilibrio familiare di per sé già precario.

Titolo: Il Nido
Autore: Cynthia D'Aprix Sweeney
Casa Editrice: Pickwick (Ristampa)
Anno: 2018 (Ritampa)
Pag: 360
Prezzo: 10,90 euro



VALUTAZIONE:




Dalla valutazione che ho dato a questo volume già si capisce come andrà a finire questa mia recensione, purtroppo non so per quale motivo, ma avevo delle aspettative molto alte nei confronti di questo libro, aspettandomi di trovare una storia familiare.
In effetti lo sarebbe, ma non nel senso cui sono abituata quando si parla di questo genere letterario, ecco, ma andiamo con ordine.

La lettura de IL NIDO è stata sicuramente un'esperienza di scoperta nei confronti di un libro che, pur appartenendo alla categoria della narrativa contemporanea, si è rilevata essere una storia a metà tra una sorta di narrativa/romanzo familiare/serie tv.
Si ecco, non so se ci sia una definizione del genere, ma la sensazione che ho avuto leggendolo è stata questo mix.

La storia ruota attorno alla vita di quattro fratelli, uno più strano e strampalato dell'altro che, fiduciosi nella copertura di spalle su cui hanno vissuto un'intera vita, hanno sperperato e progettato il futuro senza effettivamente rendersi conto di quello che stava succedendo attorno a loro.
Leo è un uomo arrogante, presuntuoso, sciupa femmine, insoddisfatto della propria vita e dipendente da alcol e droga come se non ci fosse un domani. Sposato con Victoria una donna avida e opportunista che sfrutta l'agiatezza economica del marito, nonostante la sua dubbia moralità.
Jack imprenditore di se stesso e proprietario di un negozio di antiquariato. Sposato con Walker un avvocato che non gestisce a pieno la sua attività. Jack è una sorta di aguzzino nel suo campo, poco attento all'aspetto emotivo del suo lavoro e molto attento, invece, al guadagno che da questo potrebbe derivare, soprattutto in vista dei debiti che non riesce a marginare.
Beatrice è una scrittrice, lavora per una rivista on line e cerca la giusta ispirazione per scrivere un romanzo che possa darle di nuovo la fama ottenuta in precedenza con altre storie. Una donna fragile, insicura, piena di dubbi nonostante all'apparenza sembra essere la più "normale" dei quattro.
Melody è la mamma giovane e apprensiva di due gemelle adolescenti che sono, anche loro, presenti nella storia con la loro vita. Nora e Louisa, tanto legate quanto diverse, nell'aspetto e nel modo di pensare. Melody è sposata con Walter, un uomo posato, con i piedi per terra e la giusta dose di tranquillità per placare gli isterismi di Melody e la sua paura di non essere all'altezza del suo ruolo. Nora scopre di essere lesbica ma ha paura del giudizio della sua famiglia. Louisa, invece è talmente legata a sua sorella da mettere in dubbio il fatto che possano essere comunque due identità distinte e separate.

Dopo una lunga disamina sui personaggi, che mi è parsa doverosa per farvi capire il livello dei soggetti della storia, passo a dirvi cosa ho effettivamente pensato di questa vicenda.

La Sweeney ci offre un panorama molto variegato di quello che è una tipica famiglia benestante di New York che cerca di non prendere in considerazione, seriamente, la decadenza morale da cui è afflitta. Lo fa con una storia che parte concentrandosi su di un solo elemento, l'uso improprio del Nido, per poi perdersi nei meandri oscuri di tutte storie dei vari membri di questa famiglia che procedono ognuna per proprio conto.
Se l'idea fosse stata quella di realizzare una sorta di storia familiare complessa e, in un certo senso, ben architettata, direi che l'autrice non c'è riuscita affatto.
Quello che ho letto è la storia di quattro personaggi in cui tutti hanno problemi, più o meno gravi, ma nessuno coinvolge l'altro nel farsi aiutare a risolverlo o cercare una soluzione.  Ognuno pensa ai propri problemi, non ci sono segreti tra loro, nulla di quello che la trama lascia intendere. L'unico elemento che può risultare misterioso è una cosa così banale che non ci si dà neanche peso, o almeno per me è stato così.  Per questo motivo sono arrivata all'idea che ci troviamo davanti ad un romanzo formato da più nuclei narrativi nei quali ogni tanto capita un piccolo contatto tra i protagonisti, un contatto che, però, l'autrice non descrive mai in maniera dettagliata, al massimo tre-quattro righe o addirittura un riassunto dell'incontro.

A questo punto credo di essermi sbagliata io nel valutarlo come romanzo familiare e, di conseguenza, aver messo delle aspettative alte nei riguardi di una storia che può anche essere una lettura piacevole, ma che non è molto nelle mie corde. 
I nuclei narrativi di cui si compone sono tutti slegati tra loro, e il fatto che i protagonisti siano fratelli non mi basta per inserirli in una storia sola. Non mi è piaciuto affatto vedere questo tipo di struttura proprio perché non ne ho capito il senso.
Posso dire che non mi è dispiaciuto leggere dei fratelli Plumb, delle loro stranezze e delle loro fragilità umane usate dall'autrice per parlare di molti argomenti socialmente interessanti quali la dipendenza da droga e alcol, l'omosessualità, il tradimento, il non sentirsi adatti alla propria vita, il non sentirsi parte di una famiglia. Insomma gli argomenti ci sono, ma non mi è piaciuto il modo in cui l'autrice decide di parlarne.

Ho trovato i personaggi banali, scontati e facilmente prevedibili nelle loro azioni. Ci sono state delle parti in cui non ho capito cosa l'autrice volesse dire, un accenno all' 11 settembre che fa sempre goal nel pubblico americano ma a me non ha sconvolto più di tanto né interessato, in questo contesto dico.
Insomma mi aspettavo di trovarmi davanti ad una storia più fitta di intrighi e segreti, invece non c'è nulla che non sia stato già visto e rivisto. 
Una lettura che a tratti mi ha annoiato per un uso eccessivo di descrizioni, dettagli inseriti tra parentesi, precisazioni inutili e poi uno svolgimento dei fatti attorno a questo fantomatico nido che non trova alcuna soluzione. Un romanzo inconcludente, che non dà e non toglie nulla ad un lettore che si aspetta di trovare una storia familiare.
Quello che penso è che, forse, l'autrice abbia voluto offrire la possibilità, al lettore, di conoscere lo stile di vita americano, ma non so neanche se sia giusto dire così. Ho letto molti altri romanzi ambientati nell'America di oggi e non sono tutti delle rappresentazioni di serie tv come questo. Anche nel modo in cui la narrazione alterna le varie storie ho trovato molto uno stile televisivo. Alcuni capitoli sono stati molto brevi ed altri lunghi e facilmente ridimensionabili, per i motivi che vi ho già spiegato. La storia procede per episodi e questa cosa è molto evidente e, soprattutto in alcuni punti, non rende la narrazione molto fluida.

Sicuramente è un libro che può piacere a molti, questo non lo metto in dubbio, a me non ha convinto più di tanto. Ci sono troppe cose che non mi hanno entusiasmato e lo stile dell'autrice è sicuramente uno di questi.

Fatemi sapere se avete letto questo romanzo e cosa ne avete pensato. Cosa state leggendo adesso?
Vi mando un abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!! A Presto!

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