31 dicembre 2016

RECENSIONE "UNA BRAVA MOGLIE CINESE" di SUSAN BLUMBERG - KASON

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Ultimo giorno dell'anno, e io, invece di fare bilanci mi metto a recensire ancora un libro :-)

E vabbé dai il bilancio delle letture ve lo preparo per i primi giorni di Gennaio 2017 almeno cerco di riprendermi un po' di positività dalle ultime letture e da Saviano (a buon intenditor poche parole ;-) ) :-)
Allora, allora, allora... Oggi la recensione è più succulenta, essenzialmente per il fatto che la lettura di cui vi parlerò la utilizzerò per tutte e due le sfide di lettura cui sto partecipando.
Per quanto riguarda la THE HUNTING WORD CHALLENGE, con questa recensione posso depennare la parola TAZZA, che come vedete è ben rappresentata in copertina.
Per la RUOTA DELLE TORTURE, esordio del mio primo obiettivo, la userò per L'OBIETTIVO 12: UN LIBRO PUBBLICATO NEL 2016.
Bene, dopo queste informazioni tecniche che riguardano solo gli addetti ai lavori... Vi lascio al post e a scoprire cosa ho pensato di questo libro... Buona lettura!!!




TRAMA: Susan è una studentessa americana, amante della cultura cinese, che decide di trasferirsi ad Hong Kong per terminare la scuola di specializzazione. Durante la sua permanenza lì incontra Cai, un uomo di dieci anni più grande , e se ne innamora perdutamente, a tal punto da sposarlo e creare con lui una famiglia nell'arco di qualche anno.
In realtà, quello che Susan finisce con lo scoprire è un uomo molto diverso da quello che ha conosciuto e che presto le creerà molto problemi.
Un' esperienza autobiografica che racconta non solo dell'incontro tra due persone ma anche tra due culture profondamente diverse.


Titolo: Una brava moglie cinese
Autore: Susan Blumberg - Kason
Casa Editrice: Newton Compton
Anno: 2016
Pag: 347
Prezzo: 9,90 euro





VALUTAZIONE:



Sulla copertina di questo libro è scritto che si tratta di un romanzo, secondo me sarebbe meglio indicarlo come un libro di testimonianza, in quanto le vicende riguardano l'autrice in prima persona.
La lettura di questo libro è stata abbastanza casuale, nel senso che erano giorni che volevo leggerlo, avendolo acquistato in ebook poco dopo la sua uscita, poi si è aggiunta la sfida di lettura ed ho subito colto al volo l'occasione.
Quello che mi sono trovata a leggere è un libro che mi ha fatto provare diverse sensazioni. Allo stesso tempo è anche un libro che ti fa cambiare idea mille volte su quello che vi succede all'interno. 
In breve, Susan, autrice e protagonista delle vicende, ci racconta la sua esperienza matrimoniale con un uomo cinese che, inizialmente, si dimostra gentile, cortese, innamorato e convinto della scelta di una donna molto lontana dalla sua cultura, successivamente al matrimonio le cose cambiano completamente. 
L'arrivo di un figlio che, in genere, significa cambiamento in positivo, o almeno questo succede nelle coppie "normali", in questo caso, purtroppo non fa che peggiorare la situazione.
Va da sé che quella di cui vi parlerò oggi è una storia molto difficile da digerire per noi donne occidentali, ma soprattutto per tutte le donne che si vogliono bene. E' anche vero che la teoria è molto facile da sostenere, ma la pratica e l'esperienza diretta finiscono con il portare le parti coinvolte a compiere gesti che, magari, non ci saremmo mai aspettate da noi stesse.
Come mi è capitato più volte di dire, questo libro è stato un iniziale rifiuto per me, nel senso che la protagonista mi ha dato i nervi per i suoi comportamenti così accondiscendenti, ma poi, anche se ho avuto questo inizio burrascoso, diciamo che la protagonista ha riguadagnato punti riuscendo a portare a casa una sufficienza piena. Ma parliamo del libro in sé e di cosa mi ha trasmesso...

Ci troviamo in Cina a seguire le vicende di una ragazza di 24 anni che ama particolarmente la cultura cinese e tutti coloro che ne fanno parte. La prima cosa che ci dice è che si tratta di una ragazza timida e poco incline a seguire l'ormone in subbuglio delle giovani studentesse lontane da casa. E' una cosa che dice lei, non una mia opinione personale, per me ognuno fa quello che vuole, come vuole e quando vuole, sia ben chiaro!!!
Subito dopo ci racconta delle storie che ha avuto con due ragazzi cinesi e poi dell'incontro con Cai, il protagonista maschile di questa vicenda. 
Voglio precisare anche un'altra cosa, io non credo assolutamente che la personalità di Cai o il suo modo di comportarsi nei confronti di questa donna, dipenda dalla razza e dalla cultura cui appartiene, sinceramente credo che queste siano solamente delle scuse per giustificare l'assunzione di un atteggiamento che è OGGETTIVAMENTE sbagliato, indipendentemente dalla cultura o parte del mondo da cui si proviene!
Bene, detto anche questo, parto con la recensione, o meglio cosa ne ho pensato del libro!

La storia raccontata da Susan è quella di una ragazza innamorata che, come tutte, ripone fiducia in una relazione che forse non è stata approfondita abbastanza. Per come ci vengono raccontate le cose, trascorre veramente poco tempo dal momento in cui i due si conoscono a quello in cui decidono di sposarsi, roba di mesi, al massimo un anno, se considerate che l'intera relazione è durata 5 anni capite cosa sto dicendo.
Susan è molto giovane, si trova da sola in un paese molto lontano da casa e in una terra caratterizzata da tradizioni e costumi sociali molto rigidi rispetto all'America, che è sempre stata terra di grande libertà.
Pur trovandosi in un territorio che "conosce" ci sono comunque molte difficoltà da dover superare e molte usanze che, magari, non facendo parte di una famiglia cinese, non conosce. E' infatti proprio con questo che si scontra Susan nel momento in cui lei e Cai decidono di sposarsi.
Cai appare come un uomo occidentalizzato o comunque poco incline ad un estremo seguito delle norme sociali cinesi più radicali. Susan si fida di lui, e dell'iniziale apertura che lui stesso mostra nei suoi confronti.
Nonostante Susan cerchi di adattarsi alla cultura cinese, rimane comunque americana e molte cose che magari in Cina sono naturali lei non le concepisce. 

"Dovevo imparare a fare domande più dirette, ma la momento mi premeva solo tenere insieme il mio matrimonio, e il mio equilibrio mentale. Era la nostra prima crisi seria, e Cai mi aveva detto esattamente quello che desideravo sentire. E quando mi sussurrò che non vedeva l'ora di incontrarmi, gli risposo che per me era lo stesso."
E qui entra in gioco la parte che non mi piace per niente. 
Accettando di portare avanti una relazione con delle profonde differenze culturali, come succede nel caso specifico, io credo che o ti metti a tavolino con il tuo compagno/marito e parlate bene di quello che puoi e non puoi accettare della cultura dell'altro, oppure prima di imbarcarti in una relazione seria e, teoricamente stabile, approfondisci seriamente la conoscenza di tutto quello che riguarda la cultura e la sfera dell'altro, oltre alla persona scelta, ovviamente.
In questo caso, quello che viene fuori è una ragazza giovanissima, ma neanche tanto, visto che comunque ha deciso di vivere da sola dall'altra parte del mondo rispetto alla sua famiglia, che si butta a capofitto in una relazione con una persona di cui non conosce nulla e quel poco che conosce sono solamente delle cose che non hanno molta importanza al fine di una stabilità futura.
Io non voglio giudicare questa donna e le scelte che ha fatto nella sua vita, ma credo che proprio per la particolarità della situazione, ci doveva essere una maggiore attenzione nella cosa in cui si stava immergendo.
Quelle che non sono proprio riuscita a mandare giù sono state le continue mancanze di rispetto che Cai ha avuto nei suoi confronti, giustificando ogni suo assurdo comportamento come qualcosa che la cultura cinese accettava e di conseguenza anche un obbligo per Susan doverlo fare. E lei, dal canto suo, ha accettato passivamente, per la maggior parte del tempo, questi comportamenti eccessivamente strani e ambigui del marito senza reagire a nulla. 

"Sapevo di dovermi opporre in qualche modo a questo atteggiamento così misogino, ma mi vergognavo troppo per dire qualsiasi cosa. Non mi aveva mai parlato in quel modo, quindi forse aveva ragione... altrimenti perché l'avrebbe fatto? Quindi decisi che la cosa migliore fosse ubbidire"

Ecco il fatto di aver passato più della metà del libro a leggere di questa donna che accettava le offese, le sparizioni del marito senza motivo, le uscite serali e i successivi ritorni mattinieri, i maltrattamenti sul figlio, insomma non riesco a capire cosa portasse questa donna ad accettare tutto questo. 
Non posso credere che la motivazione potesse essere solo l'amore per un uomo del genere o per l'amore nei confronti della cultura cinese, perché, DICIAMOCELO l'amore va e viene se non viene mantenuto vivo e la cultura di un paese diverso dal nostro si può amare anche non accettando di essere trattata uno schifo, ecco!

Tutta la prima parte del romanzo racconta di questo atteggiamento succube che mi ha veramente urtato parecchio, proprio perché non mi è sembrato possibile che una donna proveniente da un territorio, l'America, così liberale, accettasse passivamente tutto questo. Poi mi è venuta in mente anche un'altra cosa, l'America liberale è anche un territorio molto tradizionalista e la famiglia viene al primo posto. Tanto è vero che la sua preoccupazione principale era la delusione che avrebbero potuto provare i suoi genitori nel vedere il suo matrimonio fallire.
La seconda parte, ce poi riguarda le ultime 50 pagine, si vede la maturazione di Susan e una maggiore consapevolezza della sua posizione, soprattutto nei confronti di un figlio piccolo da dover proteggere da un padre che, chiaramente, ha dei problemi psicologici da risolvere con se stesso, prima, e con il resto del mondo poi.

"In tutti quegli anni lo avevo sempre messo al primo posto ed era difficile cambiare atteggiamento. Indipendentemente dal fatto che fosse triste o arrabbiato, doveva essere comunque molto turbato e meritava una spiegazione da parte mia. O forse era meglio farlo aspettare... Lui non mi aveva mai messo al primo posto durante il nostro matrimonio."

Per quanto mi riguarda ho trovato che il libro, in linea generale, fosse molto interessante, anche se non ho condiviso l'atteggiamento della protagonista.
Dal punto di vista strutturale ho trovato il libro molto frettoloso in alcuni punti della narrazione.Alcuni punti mi ha annoiato,risultando quasi una sorta di elencazione di eventi, quasi come se l'autrice avesse la sola esigenza di raccontare più episodi possibili per perorare la sua causa o trovare una sorta di giustificazione alla scelta di abbandonare tutto per trovare la propria serenità. Secondo me poteva concentrarsi in meno episodi, in questo senso dando loro maggiore spazio, ma alla fine non è una pecca così grave da rovinare la lettura.
Io non credo che questa donna possa essere giudicata in malo modo o debba essere bollata per la scelta che ha fatto. E' stata una donna coraggiosa nel voler provare ad unire due culture molto distanti fra loro e soprattutto ad accettare per molto tempo l'atteggiamento di Cai.

Sicuramente la tematica trattata è molto sentita, soprattutto in questi anni, durante i quali molti bambini vengono sottratti a madri o padri perché portato nei paesi di origine dei rispettivi consorti. E' un libro che parla della famiglia e del senso di protezione che bisognerebbe avere ed anche della necessità, per tutti i membri della stessa, di vivere la famiglia con serenità e tranquillità.
In definitiva posso dire che è stata una lettura molto piacevole, che mi ha coinvolto anche se cercavo di voler dare uno scossone a Susa per farle capire che non andava affatto bene la cosa e che sicuramente mi ha lasciato qualcosa di positivo.

Bene amici, io ho detto tutto quello che avevo da dire su questa lettura, fatemi sapere se avete letto questo libro, se si cosa ne avete pensato. 
Vi ringrazio per i passaggi che fate sul mio blog, siete tanti, anche se rimanete anonimi siete comunque importanti per me... I vostri commenti alimentano il blog e io sarò felice di rispondervi e scambiare opinioni con voi... GRAZIE ANCORA...
Vi saluto, vi mando un grande abbraccio e VI AUGURO UN 2017 PIENO DI SODDISFAZIONI E GIOIE!!! Ci rileggiamo presto e continuate a fare dei bei viaggi tra le pagine dei vostri libri...

2 commenti:

  1. Ciao Mikla, buon anno!
    Mi avevi già incuriosita quando hai parlato di questa storia in un post precedente e l'ho già acquistata. Ma ora sono assolutamente convinta di volerla leggere. La tua recensione è molto curata e dettagliata, mi è piaciuta molto. Sicuramente ti farò sapere cosa penso di questo libro, spero di leggerlo presto :)

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    1. Ciao Buon Anno a te :-)... E' stata una bella lettura nonostante io abbia voluto strozzare la protagonista a volte, ma credo che ogni reazione suscitata dalla lettura sia un buon segno per chi la legge e soprattutto per chi la scrive, ha raggiunto lo scopo! Aspetto le tue opinioni allora :-)

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