Dopo giorni di abbandono completo, di ripensamenti, di tentativi per fare arrivare lo scoppio della scintilla giusta... SONO RIUSCITA A TERMINARE QUESTO LIBRO!!!
Lettura affrontata per la THE HUNTING, WORD CHALLENGE che, tra l'altro, sta arrivando alla fine della seconda tappa, per la quale ho potuto depennare anche la parola PANE.
Andate avanti con la lettura del post così vi racconto un po' come è andata con Fannie Flagg! BUONA LETTURA A TUTTI VOI ;-)
TRAMA: Dena Nordstrom è una giornalista che sta scalando la vetta della celebrità molto velocemente, una donna decisa e caparbia nel raggiungere il suo obiettivo, anche se questo comporta molta solitudine e un taglio netto con il suo passato. L'eccessivo lavoro porta Dena ad un periodo di riposo forzato fatto di analisi psichiatrica e lontananza da New York. Grazie all'analisi rinasce in lei la volontà di conoscere la propria storia e proprio ad Elmwood Springs troverà le persone e l'atmosfera giusta per farlo.
Titolo: Pane, cose e cappuccino dal fornaio di Elmwood Springs
Autore: Fannie Flagg
Casa Editrice: Bur
Anno: 2013 (Ristampa)
Pag: 464
Prezzo: 9,00 euro
VALUTAZIONE:
Primo approccio a questa autrice famosa soprattutto per Pomodori verdi fritti che, ovviamente non ho letto ;-)
Non posso dire che si sia trattato di una lettura che mi ha colpito fin dalle prime pagine, diciamo che la piacevolezza della scoperta mi è arrivata un po' alla volta e non mi è dispiaciuta affatto.
Dell'autrice e del suo metodo di scrittura non sapevo nulla e vi devo confessare che appena ho letto le prime cento pagine (per le quali ho impiegato un decina di giorni) non capivo che mi trovavo già nella storia che l'autrice voleva raccontarmi.
Ecco, la sensazione che mi ha trasmesso questo libro è stata una lunga attesa per qualcosa che poi sarebbe dovuta arrivare con il botto, ed invece non è stato così, almeno per me. Con questo non voglio dire che si sia trattato di un libro disgustoso, perché non è assolutamente così, ma non mi aspettavo neanche che fosse strutturato in questo modo, per quanto non mi fossi fatta nessuna idea su questa autrice.
La storia è ambientata tra Elmwood Springs, una piccola provincia americana e la New York degli anni settanta, sebbene nel corso della narrazione ci siano dei salti temporali per i quali veniamo a conoscenza gradualmente della storia di Dena e di dove l'autrice voglia arrivare.
C'è da dire che il contrasto è netto, sia a livello di ambientazione che di diversità dei personaggi. Mentre Dena rappresenta la giovane donna in carriera, acclamata giornalista e conduttrice televisiva che fa del suo lavoro la ragione di vita, abbiamo dall'altro lato Norma, Macky e zia Elner che rappresentano la famiglia del Mulino Bianco, tanto per rendere l'idea. Elmwood Springs, nella sua rappresentazione, mi ha ricordato Happy Days e quei personaggi ingenui e bonaccioni che vedono tutto rosa e senza problemi.
Un vero incubo per Dena nel momento in cui è costretta ad andare ad Elmwood Springs per cercare di recuperare la sua salute.
Un romanzo prolisso ma sicuramente anche confortevole e senza la necessità di essere eccessivamente impegnativo per la mente. Sicuramente la presenza di molti personaggi nella vita di Dena l'ho trovata un po' inutile e priva di senso ai fini di una storia che già con gli episodi nella redazione del programma si capiva benissimo come dovesse andare. Avrei preferito che tutto lo scioglimento della vicenda fosse fatto in modo più diluito nelle oltre 400 pagine del libro e non concentrando tutto nelle ultime 60, ecco, questo sicuramente si!
I personaggi sono gradevoli, come ho detto il contrasto è netto, Dena è emancipata, di larghe vedute e allo stesso tempo piena di sofferenza, delusione e un forte senso di abbandono che non ha mai capito preferendo, nonostante tutto, metterlo da parte a favore di una sorta di cancellino per i suoi ricordi. Ma questa è una situazione che, come ci dimostra la vicenda, non può durare per sempre e quindi ben venga anche questo lato sentimentale di Dena che la rende anche più umana.
Non mancano momenti di ironia e dettagli legati alla storia dell'America del dopoguerra che sono stati inseriti in maniera adeguata alla vicenda, cosa che ho apprezzato molto.
Insomma non posso dire che sia stata una lettura che mi ha colpito subito, ma sicuramente si è trattato di una lettura confortante, che ti fa sentire al sicuro, che ti racconta una storia senza necessariamente creare una sensazione di angoscia o eccessiva adrenalina da non poterne fare a meno. Una vicenda dall'andamento lento, pacato che ti accompagna fino alla fine tenendoti per mano e questa sensazione è stata molto gradevole, nonostante io abbia fatto molto fatica ad entrare nel mondo di questa autrice.
Fatemi sapere se avete già letto qualcosa di questa autrice e cosa vi è piaciuto o meno dei suoi romanzi.
Per adesso vi saluto, vi mando un abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!!
Non posso dire che si sia trattato di una lettura che mi ha colpito fin dalle prime pagine, diciamo che la piacevolezza della scoperta mi è arrivata un po' alla volta e non mi è dispiaciuta affatto.
Dell'autrice e del suo metodo di scrittura non sapevo nulla e vi devo confessare che appena ho letto le prime cento pagine (per le quali ho impiegato un decina di giorni) non capivo che mi trovavo già nella storia che l'autrice voleva raccontarmi.
Ecco, la sensazione che mi ha trasmesso questo libro è stata una lunga attesa per qualcosa che poi sarebbe dovuta arrivare con il botto, ed invece non è stato così, almeno per me. Con questo non voglio dire che si sia trattato di un libro disgustoso, perché non è assolutamente così, ma non mi aspettavo neanche che fosse strutturato in questo modo, per quanto non mi fossi fatta nessuna idea su questa autrice.
La storia è ambientata tra Elmwood Springs, una piccola provincia americana e la New York degli anni settanta, sebbene nel corso della narrazione ci siano dei salti temporali per i quali veniamo a conoscenza gradualmente della storia di Dena e di dove l'autrice voglia arrivare.
C'è da dire che il contrasto è netto, sia a livello di ambientazione che di diversità dei personaggi. Mentre Dena rappresenta la giovane donna in carriera, acclamata giornalista e conduttrice televisiva che fa del suo lavoro la ragione di vita, abbiamo dall'altro lato Norma, Macky e zia Elner che rappresentano la famiglia del Mulino Bianco, tanto per rendere l'idea. Elmwood Springs, nella sua rappresentazione, mi ha ricordato Happy Days e quei personaggi ingenui e bonaccioni che vedono tutto rosa e senza problemi.
Un vero incubo per Dena nel momento in cui è costretta ad andare ad Elmwood Springs per cercare di recuperare la sua salute.
Un romanzo prolisso ma sicuramente anche confortevole e senza la necessità di essere eccessivamente impegnativo per la mente. Sicuramente la presenza di molti personaggi nella vita di Dena l'ho trovata un po' inutile e priva di senso ai fini di una storia che già con gli episodi nella redazione del programma si capiva benissimo come dovesse andare. Avrei preferito che tutto lo scioglimento della vicenda fosse fatto in modo più diluito nelle oltre 400 pagine del libro e non concentrando tutto nelle ultime 60, ecco, questo sicuramente si!
I personaggi sono gradevoli, come ho detto il contrasto è netto, Dena è emancipata, di larghe vedute e allo stesso tempo piena di sofferenza, delusione e un forte senso di abbandono che non ha mai capito preferendo, nonostante tutto, metterlo da parte a favore di una sorta di cancellino per i suoi ricordi. Ma questa è una situazione che, come ci dimostra la vicenda, non può durare per sempre e quindi ben venga anche questo lato sentimentale di Dena che la rende anche più umana.
Non mancano momenti di ironia e dettagli legati alla storia dell'America del dopoguerra che sono stati inseriti in maniera adeguata alla vicenda, cosa che ho apprezzato molto.
Insomma non posso dire che sia stata una lettura che mi ha colpito subito, ma sicuramente si è trattato di una lettura confortante, che ti fa sentire al sicuro, che ti racconta una storia senza necessariamente creare una sensazione di angoscia o eccessiva adrenalina da non poterne fare a meno. Una vicenda dall'andamento lento, pacato che ti accompagna fino alla fine tenendoti per mano e questa sensazione è stata molto gradevole, nonostante io abbia fatto molto fatica ad entrare nel mondo di questa autrice.
Fatemi sapere se avete già letto qualcosa di questa autrice e cosa vi è piaciuto o meno dei suoi romanzi.
Per adesso vi saluto, vi mando un abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!!
Ciao Mikla:) Io non ho mai letto nulla della Flagg ma è un'autrice che ho spesso sentito nominare e che mi attira, complici i titoli stravaganti e le cover deliziose. Mi piacerebbe però iniziare con Pomodori verdi fritti, mi ispira di più!
RispondiEliminaAnche per me questa è stata la prima lettura dell'autrice, fatta grazie ad un suggerimento. POMODORI VERDI FRITTI so essere il suo libro più celebre, prima o poi lo leggerò, ma per adesso mi basta questo ;-)
EliminaCome molti altri, ho letto soltanto Pomodori Verdi fritti e l'ho adorato dalla prima all'ultima pagina, dal primo all'ultimo personaggio. Non c'è dubbio che leggerò altro della Flagg, fosse anche solo per collezionare le meravigliose edizioni della Bur :) ogni tanto ci vuole una lettura rilassante come sembra essere stata questa, da quanto scrivi. Visto che la penna di F.F. non ti è dispiaciuta, ti consiglio di recuperare il prima possibile "Pomodori Verdi fritti", non te ne pentirai!
RispondiEliminaCiao Julia, bentornata ;-) Non mi è dispiaciuta in effetti come autrice, ma credo che leggere un altro suo libro sia da fare in un momento propizio e non a casaccio, come ho fatto un po' con questo, quindi appena avrò il mood giusto recupererò POMODORI VERDI FRITTI. Hai ragione, le copertine sono davvero carine :-)
Eliminane parlano tutti bene! devo proprio decidermi a leggere uno dei libri che ho preso di questa autrice
RispondiEliminaSi, è una autrice particolare, da quello che ho capito, sicuramente da provare a leggere :-)
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