25 giugno 2020

BIG or small... QUESTA VOLTA COSA HO LETTO?

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Devo dire la verità, l'unica cosa che effettivamente sto facendo in questo 2020, tra tutta la serie di propositi che mi sono imposta di raggiungere, è quella di leggere più libri della categoria muffette. 
Vuoi per la tbr annuale (che sto rispettando, ragazzi!!) nella quale ne ho inserite la maggior parte, vuoi perché nella pandemia non ho avuto modo di comprare più di tanto (ma mi sono abbondantemente ripresa, SAPEVATELO!), mi sono messa a recuperare la lettura di quei libri che stazionano sulle mie librerie da un po'.
In realtà quello di cui vi parlo oggi non è neanche uno dei più vecchi, diciamo un tre/quattro anni, ecco, ma comunque sono sempre del parere che se il libro non chiama io non posso lasciarmi andare a pagine che magari mi possono anche piacere ma non è il loro momento di essere lette risultandomi pesanti.

La storia di cui vi parlo oggi è stata una riconferma della piacevolezza di questo autore tanto che ho comprato il libro solo per lui e sono contenta di averlo fatto!
Vi lascio al post così vi racconto le mie impressioni, BUONA LETTURA!



LA 19a MOGLIE 

DI 

DAVID EBERSHOFF


 

Titolo: La 19a moglie
Autore: David Ebershoff
Casa Editrice: Giunti
Anno: 2011
Pag: 732
Prezzo: 6.90 euro

TRAMA: Un uomo viene trovato morto all'interno di uno scantinato e davanti ad un computer acceso. Una delle mogli dell'uomo viene vista correre piangendo dallo scantinato e viene per questo accusata e incarcerata. Ma è stata lei ad ucciderlo? Cosa si nasconde dietro tutti i velati accenni ad una vita complicata che lascia indizi in quella stessa casa?


Cosa Ne Penso...


David Ebershoff mi ha riconquistata di nuovo, dico così perché, per chi non lo sapesse, si tratta dell'autore di The Danish Girl, uno dei rari casi in cui libro e film sono belli in egual misura.
Una cosa hanno in comune questi due suoi romanzi, le protagoniste di cui ci parla l'autore sono donne che vogliono vincere delle battaglie importanti.

LA 19a MOGLIE è la storia di una donna che vuole fare abolire la legge sull'obbligo della poligamia per tutti coloro che approdano al movimento/religione mormone.
Ebbene si, mi sono ritrovata catapultata all'interno di un mondo completamente sconosciuto e particolarmente complesso nel quale Ebershoff mi ha accompagnato e guidato con grande abilità.

La storia parte dall'omicidio di uomo ad opera di una delle sue mogli, Becky Linn. La donna grida la sua innocenza e l'unico a crederle è suo figlio che non abita più con lei e che per caso trova sua madre su tutti i giornali e telegiornali tacciata come assassina. Jordan inizia così, a ripercorrere la sua vita e quella della madre cercando di capire cosa sia effettivamente successo facendoci entrare nella comunità
Grazie alle ricerche di Jordan l'autore ci fa conoscere, in parallelo, un'altra storia, quella di ANN ELIZE WEBB la prima donna mormone ad opporsi alla legge della poligamia.

Ebershoff decide di utilizzare la tecnica della storia nella storia raccontandoci in dettaglio la nascita di un movimento, quello mormone, che non è molto noto se non se ne è interessati e che a me, personalmente, ha affascinato tantissimo. 
Sociologicamente ed antropologicamente devo dire che si è trattato di una scoperta interessante nel suo complesso. L'autore ci racconta di quando e come tutto è cominciato partendo dalla storia della madre di Ann Elize fino ad arrivare alla sua vita. Siamo nel 1834 e Smith inizia la sua pratica di diffusione della parola attraverso il suo essere molto socievole e carismatico. 
Il racconto di Ann Elize è ricco di dettagli sulla creazione di questa comunità dal niente, ci sono episodi di esodo, violenze, attacchi interni ed esterni e tutto ci viene raccontato dalla voce di una delle protagoniste.

Il romanzo procede, quindi, alternando le due voci, quella di Ann Elize e quella di Jordan mettendo a confronto i due modi di vivere il mormonismo ovviamente considerandone le differenze temporali. Proprio attraverso la lettura di questi due punti di vista ci rendiamo conto che le due donne cui Ebershoff dà voce sono una l'antitesi dell'altra. Se da una parte abbiamo Ann Elize che ha sempre cercato di contrastare gli eccessi e le regole di questo movimento, Becky Linn ne è pienamente coinvolta e travolta e le accetta.

I mormoni vengono rappresentati come una comunità molto chiusa e sicuramente legata a dei principi e delle regole precise che nel momento in cui vengono spezzate finiscono con il togliere la possibilità di far parte della comunità stessa.
Una comunità che si costruisce attorno ad un personaggio estremamente carismatico e forte della sua capacità di convincere gli altri, sto parlando del Profeta, ovvero colui che guida la comunità in ogni suo elemento. Ci troviamo a leggere di un uomo che nel corso del tempo sceglie di mettere da parte la "purezza" dei principi iniziali per adattarli alle sue "esigenze personali" ed affiancato da una comunità che non ha altra scelta che quella di seguirlo.
Le persone sono costantemente sotto controllo, giudicate per i loro comportamenti e gestite in modo tale da garantire alla comunità una tranquillità priva di problemi di qualsiasi natura. Tutto quello che potrebbe comportare uno squilibrio diventa improvvisamente un problema risolto.

Se le parole di Ann sono molto esplicite nel racconto di quello che è la comunità di Mesadale, tramite Jordan ci troviamo ad affrontare una modernità molto più intricata e complicata anche dai cambiamenti che indubbiamente gli anni recenti hanno portato i mormoni a doversi confrontare con un mondo molto diverso dal loro.

Quello che mi è piaciuto di questo romanzo è sicuramente il modo in cui Ebershoff riesce a caratterizzare i personaggi presenti e passati. Il modo di narrare alternando le due epoche ci permette non tanto di confonderci, anzi, ma di fare un confronto con quanto sia effettivamente cambiato nel corso del tempo.
L'autore è riuscito a creare in me una profonda empatia con il personaggio di Ann Elize al punto che sono andata a cercare la sua storia e e ad informarmi sugli eventi e gli altri personaggi che appaiono nel racconto per vedere i loro volti reali.
Una storia affascinante nel suo complesso nonostante io abbia preferito di molto la parte di Ann, diciamo che la modernità, per quanto ci permetta di vedere le conseguenze delle azioni di Ann Elize, è molto meno interessante ma con questo non voglio sminuire la storia che comunque a me è piaciuta.


VOTAZIONE:



Come ho detto in apertura David Ebershoff per me è garanzia ha uno stile limpido, delicato ma senza essere censorio, quando ci sono cose da dire le dice, ma lo fa in modo rispettoso, non so se riesco a farmi capire da voi. E' un autore che con delicatezza racconta le sue storie cercando di trasmettere la giusta dignità ai personaggi di cui parla e questo me lo rende piacevolissimo alla lettura.
Leggete questo romanzo se siete affascinati da storie di donne forti, se vi piacciono i  romanzi storici, perché comunque in questo romanzo non si è limitato a raccontare un episodio, ma ha ricostruito degli episodi realmente accaduti. Leggetelo se siete curiosi di conoscere la storia di un movimento che ancora oggi è complesso da comprendere e capire e avrete una finestra su un altro pezzo di cielo.

Fatemi sapere se avete letto questo romanzo, se conoscevate già l'autore, si vi è piaciuto il mio articolo e se avete suggerimenti letterari che riguardano romanzi legati ai mormoni.
Vi auguro di fare delle bellissime letture, vi mando un abbraccio... A presto!

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