22 luglio 2020

Recensione: "TRA LORO" di Richard Ford

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Come sta andando la vostra estate? Fortunatamente in questo mese le letture che sto facendo mi stanno piacendo e non vedo l'ora di organizzarmi e parlarvene. Devo ancora recuperare qualche lettura di inizio anno ma oggi comincio a raccontarvi di questo libricino che mi ha colpito molto in questi giorni.

Vi lascio al post in cui vi racconto meglio le mie impressioni, BUONA LETTURA!




Titolo: Tra Loro
Autore: Richard Ford
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno: 2019
Pag: 134
Prezzo: 8.00 euro



Cosa Ne Penso...


Richard Ford è un autore americano che dicono essere uno dei rappresentati di quella vita. Io sono al mio primo approccio con lui e devo dire che mi è piaciuto farlo con un libro che non è un romanzo ma un memoire.

TRA LORO è il racconto di un ricordo, quello che Ford ha dei suoi genitori, due persone normali che hanno un figlio in età matura e che proprio per l'arrivo di questo figlio cambiano il loro modo di vivere la vita.

Il libro è molto breve, ma vi assicuro che l'autore riesce a raccontare la storia dei protagonisti con la stessa sensazione di aver letto un romanzo lungo. Non voglio dire che annoia ma che, con relativamente poche parole, riesce a regalarci una storia completa e appagante.

Non ho inserito la trama nella scheda di presentazione perché effettivamente non si può parlare di trama quando ad essere raccontato è un ricordo personale. Quello che posso dirvi, però, è che il volumetto si divide in due parti, una dedicata al padre e la seconda alla madre.

Il padre, Parker, è un uomo grande e grosso, dal volto buono, "Un uomo che amava essere felice" e che nella sua vita ha sempre cercato di vivere senza avere particolari turbamenti. Un uomo profondamente innamorato di sua moglie, sua fedele compagna e madre di suo figlio.
Il lavoro lo porta a stare lontano da casa per tutta la settimana, fino a quando, dal venerdì alla domenica tutte le attenzioni della sua famiglia sono per lui.

"Ho già detto che quello che non so dei miei genitori non dovrebbe essere considerato una qualità della loro vita. Eppure, per me - diversamente da mia madre e diversamente da lui - la sua continua assenza, assai più delle sue presenze intermittenti, è diventata (e forse è stato così per tutta la mia infanzia) una parte assai grande della persona che era. I ricordi lo hanno spinto sempre più lontano, finché oggi lo "vedo" - in quei primi tempi - come un uomo grande, grosso e sorridente, ritto oltre una barriera fatta d'aria, che mi guarda, forse mi cerca con lo sguardo, riconoscendosi in me suo figlio, ma non avvicinandosi mai abbastanza perché io possa toccarlo."
 
Edna, sua madre, è una donna pratica, che sceglie di vivere in macchina con l'uomo che ama e seguirlo nei suoi viaggi di lavoro. Una donna forte, che pur vivendo la vita con diffidenza non ha mai visto tutto il mondo attorno come una continua catastrofe. Con l'arrivo di Richard la necessità di dare una stabilità maggiore a suo figlio li porta a cercare una casa, e sarà proprio in quegli anni che il rapporto con il figlio si consoliderà maggiormente anche per la continua assenza del marito.

Quello che Ford ci regala tra queste pagine è una visione molto personale ed intima di quello che per lui sono stati i suoi genitori ed è stato per me una sorta di specchio e un modo per riflettere su alcune cose che effettivamente credo succedano un po'  tutti.
Mi sono ritrovata a pensare ai miei di genitori, che fortunatamente sono ancora con me, e a ritrovarmi spesso nel suo pensiero nei loro confronti.

C'è un momento nel racconto della madre in cui Ford narra un episodio in cui una donna anziana gli chiede se sia il figlio di "quella graziosa donnina coi capelli neri in fondo alla strada" una frase che lo ha colpito molto perché in quel momento si è reso conto che non tutti vedono la madre con SUA madre, ma è anche una donna, una persona diversa, con la sua personalità con il suo carattere, che può anche non coincidere con il suo essere madre.
E' una cosa che mi ha colpito molto perché in effetti si tende spesso a guardare i propri genitori solo da quel punto di vista, come genitori, ma loro sono persone che fuori possono essere altro e lo sono sicuramente.

Un altro elemento che mi ha portato a riflettere è il modo in cui Ford descrive i suoi genitori. C'è da dire che lo fa in due momenti diversi, la descrizione del padre avviene in età adulta, lo aveva perso già da molti anni mentre la parte della madre è scritto poco dopo la sua perdita. Chiaramente ci troviamo davanti a due situazioni differenti e proprio nella descrizione che ne fa si percepisce molto questa cosa.

La mia impressione è stata che nella prima parte la descrizione del padre è sembrata quasi un racconto lontano, fatto per narrare più che per descrivere suo padre. Si sente molto il fatto che abbia vissuto con lui poco tempo, che la conoscenza che ha di lui è molto limitata rispetto a quella che ha della madre.
La prima parte, infatti, si concentra molto su tutto quello che è stato la coppia prima del suo arrivo e dell'amore che univa i suoi genitori in modo viscerale.
Nella seconda parte, invece, le cose sono molto più materiali, pratiche, non so come dire. Richard c'è e sua madre fin da subito deve riorganizzare la sua vita "vagabonda" per dargli una stabilità che prima non aveva. Soprattutto con la morte del padre, poi, ha dovuto subito rimboccarsi le maniche e lavorare.
Questo senso del dovere nei suoi confronti mi ha dato una visione più realistica e meno distaccata della madre. Anche quando lui cresce e si crea una sua famiglia ci si rende conto che la madre vuole comunque mantenere la sua indipendenza da quel figlio che per anni è stato la sua ombra, in senso positivo ovviamente.

Insomma mi sono ritrovata a farmi i fatti di uno scrittore e a ritrovarmi catapultata in un mondo che mi sembrava molto familiare nonostante stesse raccontando qualcosa di molto più vecchio di me.
Ho trovato molti spunti di riflessione attraverso il riflesso di quello che l'autore racconta in queste poche pagine ricche di sentimenti.
La storia di persone comuni che viene resa in modo così naturale è stato come trovarmi in una casa accogliente e tutto senza dover seguire una storia particolarmente complicata, intricata e piena di eventi.


VOTAZIONE:



Vi lascio con le parole dell'autore per farvi capire la semplicità di questa opera:

"Scrivere un memoriale e considerare l'importanza di un altro essere umano significa provare ad accreditare ciò che altrimenti potrebbe passare inosservato: un pò riconoscendo che dentro tutti noi ci sono dei misteri e un po' identificando dentro quei misteri, le virtù."

Fatemi sapere se avete letto questo libro, se avete letto qualcosa di questo autore e se ci sono dei libri che posso leggere dopo questo qui per conoscerlo anche come romanziere.
Spero che vi stiate innamorando delle vostre letture... Vi mando un abbraccio, a presto!

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