SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!
Come state amici? Io mi stupisco di me stessa ma, in questa unica settimana di ferie, sono riuscita a leggere e scrivere anche qualche post per il blog. Devo dire che mi sono disabituata dopo due mesi a scrivere così tante cose, ma devo anche confessarvi che mi è piaciuto moltissimo mettermi davanti al computer e scrivere i miei pensieri.
Bene, bene, bene, quella di oggi è una nuova recensione su un libro che, sinceramente non mi è piaciuto quasi per niente, dal punto di vista narrativo, almeno.
Ma vi racconto tutto nel post, vi lascio alla lettura :-)
TRAMA: James e Sadie si trasferiscono nella Palude Nera per coltivare un pezzo di terra a mele. La vita lì è difficile, l'estate sono soggetti a malaria e molti dei loro figli muoiono per questo, le comunicazioni sono difficili da fare e con i vicini è altrettanto difficile avere rapporti.
A questo si aggiunge il fatto che Sadie è una donna insoddisfatta della sua vita e delle poche attenzioni che il marito le riserva per prestare attenzione alle sue mele.
Un romanzo che racconta di una famiglia e di una natura che pur riservando sorprese può essere dura e aspra con l'uomo.
Titolo: I frutti del vento
Autore: Tracy Chevalier
Casa Editrice: Neri Pozza
Anno: 2016
Pag: 249
Prezzo: 17,00 euro
VALUTAZIONE:
Ho letto questo libro per LA RUOTA DELLE LETTURE per la quale dovevo coprire l'obiettivo di Leggere un libro recensito da una delle organizzatrici del gioco ed ho scelto questo perché me lo sono ritrovato sull'e-reader, fondamentalmente.
L'autrice l'ho sentita nominare più volte, ho pensato spesso di leggere il suo libro più famoso, ma poi il momento di farlo non è mai arrivato.
So che si tratta di una scrittrice di libri storici, ma in questo caso di storico c'è ben poco e sinceramente non credo di aver fatto la scelta giusta nell'approcciarmi a lei, visto l'esito finale. Ma andiamo per gradi e vi mostro un po' come è stata la mia esperienza con questa autrice.
Fin dalle prime pagine la prima sensazione che ho avuto è stata la confusione di una situazione di cui non riuscivo a delineare bene i confini.
I personaggi sono principalmente tre e mezzo, ma attorno ad essi vengono inseriti una serie di altri nomi che, in effetti rimangono tali per tutto il romanzo e che, a mio avviso, non fanno altro che ingarbugliare ancora di più la lettura.
Non a caso mi sono dovuta fermare ad un certo punto per andare a leggere la quarta di copertina per capire di cosa si stesse parlando.
E' difficile tracciare una linea guida che mi permetta di raccontarvi la storia di questo romanzo data anche la struttura che l'autrice utilizza. Si tratta di una narrazioni con più punti di vista, inframmezzata con delle lettere e dei salti temporali che portano il lettore avanti e indietro senza dare delle informazioni dettagliate di ciò che si sta leggendo.
Ci è voluto un po' di tempo per capire come dover assimilare questa lettura e quando ci sono riuscita ero quasi arrivata alla fine del romanzo.
Una storia con la quale l'autrice ci mostra sicuramente la sua bravura descrittiva, ma poco la capacità di un intreccio narrativo convincente.
Le vicende si concentrano inizialmente sulla figura dei due genitori, Sadie e James Goodenough che decidono di coltivare delle piante di mele nella Palude Nera pur non essendone completamente soddisfatti.
Sadie ci viene descritta come una donna scorbutica, beona, violenta prepotente e poco, molto poco, dedita alla famiglia e ai figli. James è il suo opposto, un uomo pacato che ama la sua famiglia e la moglie, nonostante il suo carattere impossibile. Un uomo che, però, reagisce a tutta la sua insoddisfazione coniugale attaccandosi in maniera quasi morbosa alle sue mele.
Nelle parti successive l'attenzione della scrittrice si concentra su Robert e Marta che sono due dei cinque figli superstiti della coppia, ma in particolare su Robert, il più silenzioso e accomodante dei due.
La vita dei personaggi è scandita da paesaggi naturali che vengono descritti in modo preponderante sulla narrazione di vicende, cosa che mi ha portato a considerare il romanzo più un elogio alla natura la volontà di raccontare una storia.
I pochi eventi sono, infatti, solamente accennati e questo può portare a considerare il romanzo solo come un accenno a qualcosa che sarebbe stato migliore se fosse stato ampliato e gestito meglio in molti punti.
I personaggi non sono facilmente apprezzabili, Sadie è davvero odiosa e James e Robert mi hanno dato un senso di profonda apatia nonostante la loro passione per le mele e le sequoie.
Purtroppo giudizio negativo per questo romanzo che sicuramente non è il migliore per avvicinarsi alla scrittrice. Una storia molto dolorosa, è vero, ma anche piena di buchi nella trama che l'avrebbero resa molto più coinvolgente.
Sicuramente la Chevalier è un'autrice che mi incuriosisce molto e per questo vorrei leggere altro e non abbandonarla subito, anche perché, come ho detto il suo stile non mi è dispiaciuto affatto.
Fatemi sapere se avete letto questo libro, cosa ne avete pensato, se per caso avete altri libri da suggerirmi dell'autrice, possibilmente qualcosa che mi faccia capire meglio se possa essere una scrittrice nelle mie corde oppure no, ecco.
Sono curiosissima di sapere la vostra opinione.
Adesso vi mando un abbraccio e nella speranza che il post vi sia piaciuto, vi auguro di fare bellissimi viaggi tra le pagine dei vostri libri, a presto!!!
Ciao Mikla :)
RispondiEliminaPeccato che il tuo primo incontro con la Chevalier non sia andato a buon fine! Possiedo questo romanzo e credo anche che sarà una delle mie prossime letture, spero a questo punto di non restarne delusa... Comunque ti consiglio assolutamente "La ragazza con l'orecchino di perla", è bellissimo ^^
Ciao Julia :-) Anche a me è dispiaciuto, sono anni che voglio leggere qualcosa di suo e inizio proprio con un libro così. Sicuramente recupererò il titolo che mi hai suggerito, che tra l'altro è il più famoso, credo, e nel frattempo incrocio le dita sperando che sia una lettura migliore di questa ;-)
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