03 ottobre 2019

RECENSIONE "MOLTO FORTE, INCREDIBILMENTE VICINO" di JONATHAN SAFRAN FOER

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Con la lettura di oggi vi parlo di un altro libro che ha spezzato il mio cuoricino in tanti piccoli pezzetti. Non ha fatto in tempo a recuperarsi che subito ha subito un altro attacco.

Un libro tanto chiacchierato e conosciuto dal quale mi sono tenuta lontana un bel po' di tempo senza un motivo vero e proprio, forse non era il momento adatto per farla.
Poi, all'improvviso, quando mi sono messa a cercare dei libri da leggere per una delle tbr mi è subito venuto in mente e non ho potuto fare altro che leggerlo, fortunatamente è andata bene.

Ma vi lascio al post per sapere cosa ne ho pensato in maniera più completa, BUONA LETTURA!



TRAMA: Oskar è un bambino con una fervida immaginazione e tantissima curiosità per le cose del mondo.
Oskar è un bambino cui muore il padre nell'attacco alle Torri Gemelle nel 2001 e non riesce a superare l'accaduto. 
Vuole trovare un appiglio agli ultimi istanti del padre e un modo per superare un forte senso di colpa che lo attanaglia. Lo strumento che usa per provarci è una chiave che ritrova nell'armadio di suo padre, il suo scopo? Sapere cosa apre.

Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
Autore: Jonathan Safran Foer
Casa Editrice: Guanda
Anno: 2017
Pag: 351
Prezzo: 12.00 euro




Cosa ne penso...


Ultimamente ho riscoperto la piacevolezza di leggere grazie a Lonesome Dove che sono riuscita ad assaporare in ogni sua parola e pagina, leggendo lentamente, solo quando veramente ne avevo voglia e non sentendomi forzata a farlo.
Questo non perché ci sia qualcuno che mi obblighi a leggere entro un determinato periodo di tempo ma era come se finire al più presto una lettura mi facesse sentire di aver concluso qualcosa anche a discapito della sua godibilità.Insomma, non è che abbia passata un'estate molto positiva, ecco.
Quello che voglio dire è che ancora una volta la lettura mi ha salvato e mi sta "guarendo" nel suo modo tranquillo e pacato, e sono molto contenta.

Ma torniamo al libro di oggi...

MOLTO FORTE, INCREDIBILMENTE VICINO è un libro sul lutto e la sua elaborazione. Un romanzo scritto in maniera eclettica e funambolica che mi ha rapito sia per lo stile che per le storie che racconta.

Il tema principale è il lutto come conseguenza di grandi tragedie non solo familiari, ma mondiali. 
Oskar, il nostro protagonista, è un bambino di New York cui il padre muore nell'attentato alle Torri Gemelle del 2001. Thomas, altro personaggio chiave, è un uomo che racconta del bombardamento di Dresda durante la seconda guerra mondiale e della scomparsa di persone a lui care.

Da una parte abbiamo, quindi, Oskar che ha gli incubi, non riesce a salire in ascensore, non parla con gli sconosciuti (nella maggior parte dei casi), ha paura degli uomini con la barba lunga e nera.
Dall'altra abbiamo Thomas un uomo ormai anziano che va in giro con un quaderno e una penna e ad ogni persona che si rivolge a lui fa leggere "Io non parlo. Mi dispiace".

E' in questo modo che l'autore ci mette a contatto con i suoi protagonisti, raccontando due storie completamente diverse l'una dall'altra, ambientate in due epoche molto lontane, quasi a voler mettere in evidenza il fatto che nulla cambia con il trascorrere del tempo.

Oskar è un bambino molto sveglio, ama conoscere cose e colleziona lettere con le risposte dei suoi idoli, oltre a fotografare cose che lo stupiscono o che gli capitano nella vita.
Thomas racconta del suo passato quasi a voler giustificare il suo presente e molte delle scelte che ha fatto nella sua vita, ma in realtà chiede continuamente perdono a chi ha fatto soffrire proprio per quelle scelte.

Il libro in sé diventa per noi, quindi, il mezzo con cui conoscere due storie che affascinano completamente per la loro evoluzione, Oskar ci porta con sé alla ricerca del fantomatico Black che è l'unico indizio legato alla chiave del padre, Thomas ci fa conoscere la storia di una famiglia pochi giorni prima e il giorno stesso del bombardamento.

Quello che mi è piaciuto molto di questo libro è sicuramente la grande varietà di tematiche che l'autore inserisce attorno a due grandi fatti storici importanti.
La perdita di un genitore, cosa che avviene in modi diversi nel libri, il dolore per la perdita di persone care, il rapporto tra sopravvissuti alle tragedie che ha una parte molto importante nelle due storie, il rapporto nonna e nipote. 

Ma è soprattutto il modo in cui l'autore gestisce le sue storie che mi ha completamente rapito.
Come ho detto è una narrazione funambolica ed eclettica.
Se la storia della ricerca di Oskar viene raccontata attraverso una ricerca attenta nei confronti dei termini giusti da utilizzare per non spiattellare in modo diretto la tragedia, nella storia di Thomas tutta questa accortezza non viene usata e noi ci ritroviamo a leggere di una tragedia immane in maniera poco filtrata e cruda.
L'autore decide quindi di dosare la sua obiettività attraverso uno stile che cambia anche nell'impaginazione, abbiamo infatti molti punti in cui l'immaginazione di Oskar prende il sopravvento e ci ritroviamo non solo a leggere dei suoi pensieri su mille mila miliardi di cose e invenzioni che, secondo lui, sarebbero utili al mondo intero, ma anche da immagini, fotografie che fanno parte della sua ricerca.
Per quanto riguarda invece Thomas spesso abbiamo pagine con una sola frase, o parola.

Leggere di Oskar e Thomas è stato davvero coinvolgente, mi sono trovata a vivere nel presente con l'adrenalina della scoperta e nel passato con il groppone in gola per la paura, la tristezza e il dolore di cui si legge.
Un romanzo che mi è piaciuto molto ma che ho faticato a fare mio, nella sua parte iniziale in cui, devo ammetterlo, non ci  stavo capendo molto.

Mi è piaciuto molto il modo in cui Foer affronta grandi tematiche storiche utilizzando comunque un registro che bilancia egregiamente nelle due diverse situazioni trattate.
Mi sono piaciute molto le figure femminili che l'autore ci presenta. La madre di Oskar è una donna che si trova a dover affrontare il proprio lutto e il dolore immenso che la tragedia comporta e, allo stesso tempo, la difficoltà che il figlio ha di superare la perdita del padre. Quindi litigi, silenzi, rabbia e dolore represso e nascosto dietro un'omissione che per lui è un peso enorme.
L'altra è la nonna di Oskar, una bellissima figura in questa storia. Una donna forte anche se non sembrerebbe a primo acchito. Una donna che conserva la sua forza nell'accettazione del difficile destino che le spetta e nel dover affrontare un dolore che è immenso per la perdita del figlio, ma anche complicato per il ritorno di un passato difficile.
Una donna che perde un figlio e che allo stesso tempo deve cercare di sopravvivere a quel dolore mettendolo da parte per aiutare suo nipote.

Insomma, se continuo a parlarvi di questa storia credo che vi racconterò tutti i particolari che non dovrei svelarvi, quindi vi lascio la mia valutazione che è meglio.


VALUTAZIONE: 

E MEZZO


Una storia molto bella che ho amato soprattutto dopo qualche giorno dalla lettura e che, devo dire la verità, non mi aspettavo.
Ormai sapete che le trame dei libri non le leggo e di quelli che vorrei leggere sento le opinioni ma mai cose che riguardano la trama, quindi nella maggior parte dei casi mi ritrovo davanti a storie di cui non so nulla a parte qualche piccolo dettaglio, in questo caso sapevo solo che si trattava di un ragazzino il cui padre era morto nelle torri.
Bhè, ancora una volta sono contenta nell'affermare che il mio istinto ci ha preso in pieno e che la lettura di MOLTO FORTE, INCREDIBILMENTE VICINO è da fare almeno una volta.

Una lettura che mette in evidenza il fatto che le tragedie della vita arrivano all'improvviso senza che ci sia alcunché a preannunciarle. Che anche in questi casi la vita continua, seppure in modo più lento e con qualche difficoltà, che ci sarà sempre un modo per accettare e che molte volte, in modi e situazioni casuali si possono incontrare altri che vivono o hanno vissuto un dramma simile anche se non lo danno a vedere.
Insomma una lettura che ci parla della vita e che lo fa in un modo un po' fuori dal comune, usando l'ironia, la relativa spensieratezza di un bambino di 9 anni che anche se in alcuni momenti sembra un adulto rimane sempre  un bambino.

Se ancora non lo avete capito, leggete Molto forte, incredibilmente vicino e, se vi va, ne parliamo nei commenti o su instagram, mi trovate anche li.
Fatemi sapere se lo avete letto, cosa ne avete pensato e se avete letto altro di questo autore.
Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!

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