Ultimo giorno del mese, casualmente è giovedì, giorno di recensione per il blog e, sempre casualmente, mi ritrovo a parlarvi di un romanzo che ha tanto fatto choacchierare di sé e di cui stranamente vi racconto la mia opinione dopo poco tempo dalla sua uscita.
Sapete che anche se compro qualche romanzo recente tendo sempre a parlarne dopo che l'hype passa, però certe volte capita che un romanzo lo aspetto da tanto e mi ritrovo a comprarlo e leggerlo subito dopo la lettura che ho in corso e le conseguenze di questa cosa non vanno sempre a buon fine.
Ma vi racconto tutto nel post che segue. Non farò spoiler di alcun tipo, quindi potete stare tranquilli che se non lo avete ancora letto non vi anticipo nulla. Buona lettura!!!
TRAMA: A dieci anni Mia incontra la morte per la prima volta nella sua vita. Da quel momento la sua tranquillità viene completamente sconvolta e lei si ritrova, da sola, a fare i conti con un mondo che le fa conoscere molto più da vicino la violenza e la morte.
Titolo: Nevernight. Mai dimenticare
Autore: Jay Kristoff
Casa Editrice: Mondadori
Anno: 2019
Pag: 463
Prezzo: 20,00 euro
Cosa ne penso...
Ho sempre un po' di timore nel parlare di libri che hanno avuto così tanto seguito e clamore proprio perché spesso mi ritrovo a non avere affatto la stessa opinione del mondo intero.
Non che essere la pecora nera mi dia fastidio, voglio dire ci saranno anche altri che la pensano come me, figuriamoci.
In questo caso so per certo di non essere la sola, perché, anche questa volta il successone del romanzo per me non è molto giustificato, ma come sempre cerco di andare con ordine altrimenti non ci si capisce molto.
NEVERNIGHT è un dark fantasy che mi ha colpito fin dalla sua uscita americana. Una storia particolare che racconta le vicende di un'adolescente assassina che vuole vendicare la sua famiglia e che fa proprio della vendetta un motore di vita.
Non so per quale motivo particolare mi aveva attirato, so solo che lo ha fatto e che quando è stata annunciata la sua uscita in italiano mi sono segnata la data per comprarlo quanto prima, così ho effettivamente fatto!
Devo dire che fin da subito ho provato difficoltà a portare avanti la lettura, l'ho trovata lenta, poco accattivante, tutti i dettagli di cui avevo sentito parlare non mi colpivano affatto e la stessa protagonista non mi ha catturato.
Ho pensato che potesse essere un fatto legato allo stile dell'autore a cui dovevo abituarmi, cosi come a conoscere un mondo che da un lato mi sembrava noto e dall'altro volevo saperne di più.
Insomma, ho letto il romanzo con una fatica enorme ed è stato così fino alla fine, questo non posso negarlo, ma voglio cercare di argomentare queste mie idee, quindi prendetevi una tazza di te, se vi va!
La storia che Krostoff ci racconta nel libro non è una novità, la tematica della vendetta è molto presente nei fantasy, quasi come se il vendicare qualcuno potesse autorizzare i personaggi a distruggere mezzo mondo di gente e cose. Anche in questo caso non ci siamo allontanati di molto.
Il romanzo è uno youg adult dark nel senso che la tematica dell'assassinio la rende tale come pure la presenza di una magia oscura che rappresenta la protagonista stessa.
Ci troviamo davanti ad una storia in cui i protagonisti sono dei ragazzini che provano a fare i duri con la storia dell'assassinio e poi si comportano come persone della loro età, appunto.
Le vicende che esulano un po' da questo mondo riguardano solo l'atto violento in sé, cosa che poi non dovrebbe neanche stupire più di tanto visto quello che si sente in giro oggi.
Leggiamo, quindi, le avventure di un gruppo di studenti che si ritrovano a convivere in una scuola per assassini, la Chiesa Rossa, che rimanda a molte altre cose già lette e scritte.
I personaggi, Mia in particolare, non mi ha catturato come mi sarei aspettata, l'ho trovata poco convincente nel suo essere arrabbiata. Le battutine sono proprio da chi vuole far credere agli altri di essere Maciste e poi è un topolino, insomma ho trovato che i personaggi erano un po' troppo forzati nei ruoli che sono stati loro assegnati.
Diciamo che Kristoff ha voluto giocare facile puntando ad un pubblico giovane che sicuramente avrebbe apprezzato un comportamento del genere ed io che non ho più 15 anni probabilmente non ho sentito il richiamo di questa fascinazione.
Il richiamo all'antica Roma probabilmente è stato un altro elemento che mi ha portato a leggere il romanzo, ma ho trovato anche in questo caso il tutto fuori posto, poco azzeccato alla storia poco integrato nella sua componente fantasy. La sensazione che ho avuto è stata quella di una storia che per forza doveva legare insieme due elementi così distanti tra loro.
Devo dire la verità, non mi è rimasto molto della città di Godsgrave o del mondo esterno alla Chiesa Rossa che, però, credevo potesse essere ampliata maggiormente nel suo essere un luogo fondamentale per la storia. L'autore si è concentrato molto sui personaggi, sul loro essere perennemente incazzati con il mondo, con il loro stare attenti a non morire e non a dare spazio anche al worldbuilding che proprio in questi casi è fondamentale anche per permettere al lettore di farne parte.
Ma parliamo a questo punto dello stile di questo autore che, anche in questo caso ho trovato irritante.
Innanzitutto per le NOTE... ma avevamo davvero bisogno della loro presenza? Io credo che la maggior parte delle cose scritte al loro interno potevano essere integrate perfettamente nel testo senza creare una rottura nella lettura. Vengono inseriti, a volte, degli argomenti completamente diversi da quanto si sta leggendo e questo non porta a nulla di buono, secondo me.
Il dover fermare spesso la lettura anche solo per leggere una stupidaggine rovina l'intero libro e qui non si può parlare di ironia o stile particolare dell'autore, ma proprio di interventi inutili, secondo me.
Che poi l'autore voglia fare il simpatico con qualche intervento è un'altra cosa.
Insomma io non penso che Nevernight, almeno nel suo primo volume che, secondo la regola, dovrebbe essere un libro introduttivo, sia stato il capolavoro che tutti hanno detto.
Ci sono sicuramente delle cose che mi sono piaciute ma certamente meno rispetto a quelle che non mi sono piaciute.
Così, giusto per non lasciarvi con l'odio profondo nei miei confronti vi dico che l'idea di una tizia che riesce a gestire le ombre a proprio piacimento è sicuramente un elemento che mi è piaciuto molto della storia.L'umbragatto mi è piaciuto altrettanto, molto più dei mille mila personaggi che girano nella storia.
Credo che le basi ci siano per la creazione di una storia che ha del potenziale e che questo primo volume non le abbia raccontate a pieno e nel migliore dei modi.
Questo non mi porta a leggere subito gli altri volumi che sicuramente prima o poi leggerò ma devo dire la verità, la curiosità di conoscere la storia di mia mi è molto scaduta.
VOTAZIONE:
La mia votazione, nonostante tutto non è negativa, come potete vedere, è il classico esempio di quando ai bambini dicono è bravo ma non si impegna. Ecco, io do tre, ma sarebbe più un 2.5 perché ho trovato troppe pecche che non mi hanno permesso di apprezzarlo a pieno.
Magari è un giudizio affrettato, ma sinceramente credo anche che se mi proponi una cosa nuova o comunque una lettura che, essendo costituita da più volumi, deve attirarmi e portarmi a leggere anche gli altri, ti devi impegnare un po' di più e non pensare che il solo pubblico a cui ti rivolgi è quello dei 15enni.
Ho letto altri fantasy violenti così come storie create sulla base di una vendetta sanguinaria o su assassini, ma sinceramente qui non ho trovato quel famoso quid in più che mi porta a definire questo libro come imperdibile.
Ovviamente non tutti possiamo pensarla allo stesso modo e non sto dicendo che quello che scrivo deve essere la legge del mondo, questa è solamente la mia opinione che può essere condivisa o meno, ma rimane comunque la mia.
Non credo che un libro che è piaciuto a tutti debba piacere per forza al mondo intero e sono comunque contenta del fatto di non essere la sola ad averla pensata in questo modo.
Sulla base di ciò, credo che sia riuscita abbondantemente a far nascere l'odio nei miei confronti quindi vi saluto, vi auguro di fare dei terrificanti festeggiamenti per Halloween e di fare delle bellissime letture a tema, se vi va, oppure no!
Concordo. Andava fatto tutto meglio, dai personaggi al mondo. La trama anche se non troppo originale poteva essere intrigante, soprattutto per il potere della protagonista.
RispondiEliminaNon so se leggerò il secondo :/
ciao :-) Sono molto contenta di non essere la sola ad aver fatto queste riflessioni perché, come ben saprai non si fa altro che gridare al miracolo Kristoff ma io tutta questa bravura non la vedo... Mah!
Elimina