29 dicembre 2020

BIG or small... QUESTA VOLTA COSA HO LETTO???

 SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come stanno andando questi giorni di festa? Avete ricevuto qualche buon libro da affrontare nel prossimo anno? Dalle mie parti stiamo mangiando come se non ci fosse un domani e io cerco di non subire di nuovo un altro blocco totale da parte del mio corpo che quest'anno ha deciso di dimostrare, in maniera eccessiva direi, la sua presenza... MAAAAAA andiamo avanti che tutto si risolve prima o poi!

Con il post di oggi riprendo in mano la rubrica dei libroni o libricini che, anche in questo caso, non "utilizzavo" da un po'. Vi racconto la mia avventura con un libro attesissimo, chiacchieratissimo e letto da tante persone che lo hanno amato o odiato, senza via di mezzo.

Vi lascio al post così scoprite di che libro io stia parlando... BUONA LETTURA!!!


CASA DI FOGLIE

di

 MARK Z. DANIELEWSKI




Trama: Un manoscritto viene trovato nel baule di un uomo morto in casa sua. Il manoscritto racconta, a sua volta, di una casa misteriosa e di un famoso regista che ci ha costruito sopra un cortometraggio che viene analizzato proprio all'interno di questo manoscritto. 

Titolo: Casa di Foglie
Autore: Mark Z. Danielewski
Casa Editrice: 66th and2nd
Anno: 2019
Pag: 723
Prezzo: 29.00 euro


Cosa Ne Penso...


Ho comprato questo libro per la sua stranezza e per il fatto che lo presentavano come un grande romanzo ingarbugliato e da fuori di testa. Io ho scoperto, invece, che di grande romanzo non ha molto e che sicuramente è un romanzo fuori di testa.
Ho fatto anche un'altra scoperta, in questo 2020 di letture piuttosto innovative nel mio background di lettrice: non sono fatta per le storie raccontate con eccessive intromissioni e in questo libro ci sono troppe, troppe, TROPPE intromissioni, ma mi spiego meglio.

Altra doverosa premessa è che ho letto questo libro per la #READINGTHEDARKCHALLENGE ideata su Instagram che per il mese di Dicembre richiedeva di leggere un romanzo in cui ci fosse una casa infestata e direi che ci siamo.

Passiamo adesso alla ciccia di questo post...

CASA DI FOGLIE è un romanzo che fa parte di un genere definito letteratura ergodica cioè quella letteratura per la quale i libri diventano un oggetto "vivo", nel senso che per leggerli c'è la necessita di girare sottosopra il libro, leggere solo una colonna della pagina per tot pagine e poi dover tornare indietro, leggere due righe di testo per pagina, insomma è tutto un gioco di impaginazioni strane.
In aggiunta a questo tipo di struttura, in questo romanzo ci sono anche una grande quantità di note a piè pagina e di appendici e reperti cui veniamo rimandati nel corso della lettura.

Potete quindi ben capire che la curiosità di leggere una storia così raccontata c'è, ma è una curiosità che mi è rimasta solamente fino a quando non ho cominciato a leggerlo perché per come sono io ho veramente faticato a portare a termine questa lettura.

Tutto comincia con il ritrovamento di un manoscritto da parte di Jonny Truant nel quale il suo autore , Zampanò, analizza un cortometraggio "La versione di Navidson" riguardante la vita di Will Navidson (famoso regista) e della sua famiglia presso Ash Tree Lane, una grande casa altrettanto misteriosa.
Questo potrebbe essere il riassunto di tutta la faccenda che Danielewski ci racconta. Quindi quando inizierete a leggere il libro, oltre ad essere palesemente avvertiti della difficile comprensione del romanzo, ci ritroviamo a leggere una sorta di saggio/racconto/analisi psicologica/racconto di avventure di sesso e droga e successiva discesa negli abissi di tutti i vari protagonisti delle vicende narrate.

Credo che per raccontarvi questo libro io debba fare una distinzione tra le sue componenti, scusatemi se il post verrà lungo, ma non posso fare altrimenti per farmi capire.

  1. LA VERSIONE DI NAVIDSON
E' la parte migliore di questo testo, a mio avviso. Ci troviamo a leggere dell'impresa "lavorativa" di Will Navidson che decide di riprendere la vita della sua famiglia all'interno della loro nuova casa. Veniamo a conoscenza di alcuni particolari della vita coniugale di Navy e di sua moglie Karen e di come la casa dovesse rappresentare per loro una sorta di rinascita familiare. Tutto viene messo in discussione quando la casa comincia a prendere vita propria e una serie di problematiche si scagliano come frecce sulla famiglia. I vari componenti e alcuni altri personaggi che entrano sulla scena diventano si, coprotagonisti della storia, ma anche testimoni di quello che succede alla famiglia di Navidson.
Noi seguiamo tutto attraverso una rete di telecamere che viene istallata all'interno della casa, quindi tutto quello che è fuori non lo conosciamo a meno che non venga descritto in un momento successivo.


    2. CASA DI FOGLIE di ZAMPANO'

E' il manoscritto ricostruito con tanta difficoltà da Johnny Truant, di cui parlerò dopo. Di Zampanò conosciamo il suo cadavere, il cui ritrovamento è il motore dell'intero romanzo e poi una serie di elementi che desumiamo dal manoscritto. E' sicuramente un personaggio molto acculturato, cosa che si capisce dalla grande presenza di testi in varie lingue ma anche dalla natura stessa dei testi inseriti nella storia. Zampanò costruisce una sua storia su un'altra storia inserendo commenti, citazioni, articoli testimoniali, pareri professionali che vanno ad analizzare ogni elemento del cortometraggio sia esso relativo alla casa, sia ai comportamenti dell'intera famiglia, i comportamenti di Karen e Navy, quelli relativi agli altri personaggi che intervengono nella vicenda, insomma tutto viene messo sotto microscopio e tutto è reso opinabile.


    3. COMMENTO JOHNNY TRUANT

Johnny Truant è il commentatore del manoscritto, nonché colui che ne ricostruisce la storia e fa i commenti su quanto scritto da Zampanò. Ai suoi interventi migliorativi per la comprensione del testo originale, si aggiungono anche i racconti legati alla sua esperienza di vita a seguito del ritrovamento del manoscritto. Episodi che ci vengono raccontati sempre in note a piè di pagina sul testo lunghissime nelle quali ogni sua avventura più o meno lecita ci viene raccontata come se fosse una sorta di diario.

Bene, queste sono le componenti di questo libro, adesso vi racconto quello che ha comportato per me leggerlo, un'impresa davvero difficile, se pensate che ho voluto iniziarlo il primo Dicembre e l'ho terminato solamente ieri, 26 iniziandolo e abbandonandolo varie volte nel frattempo.

Come è già successo con S. (LA NAVE DI TESEO) anche in questo caso non mi sono sentita affatto coinvolta nella storia che c'è stata raccontata. Se ho apprezzato abbastanza la trama della narrazione più lineare, quella de La versione di Navidson, non mi ha convinto per niente tutto il resto.

Mi sono enormemente annoiata più e più volte nel leggere tutte le elucubrazioni svolte da Zampanò sull'analisi del labirinto, del rapporto tra marito e moglie, del tema della casa. Voglio dire, nel caso in cui io stessi leggendo un saggio in cui questi elementi vengono analizzati, sarei ben contenta di conoscere tutti i vari riferimenti, ma in un libro che si prospetta come un romanzo e con il quale si dovrebbe intrattenere il lettore io non capisco cosa ci porti a conoscere ai fini della narrazione.
La stessa cosa vale per le varie storielle di sesso e droga di Johnny Truant che inserisce nelle note e che per me non hanno alcun significato.

Credo che sia una storia molto fatiscente, un libro piuttosto presuntuoso con il quale si vuole stupire il lettore ma l'unica cosa che ho trovato di "stupefacente" è il lavoraccio di impaginazione che è stato fatto e basta.
Un libro vomitatoio nel quale viene raccolto ogni pensiero o elemento che contenga le stesse parole della frase detta in precedenza e che ai fini di una storia non aggiunge nulla e toglie solo tempo per la lettura di cose più interessanti.

Purtroppo è stata davvero un'esperienza negativissima, credo che al pari di S. siano stati i libri peggiori di questo 2020, cosa che viene in un certo senso amplificata dal fatto che per la loro struttura avrebbero dovuto fornire anche una storia valida, cosa che invece non c'è. Ovviamente tutto questo è solo il mio pensiero, poi magari ci sono chissà quali segreti e retro pensieri filosofeggianti o nascosti che il mio neurone non comprende, ma sinceramente non credo che per fare un romanzo con un significato si debbano creare queste cose.

Sicuramente il mio parere negativo è legato anche al fatto che questo tipo di letture continuamente interrotte mi annoiano tantissimo. Posso capire che metti una nota per spiegare un determinato elemento, ma che quasi ad ogni fine periodo mi metti una nota per rimandare ad un saggio che poi non si capisce da dove li prenda, oppure mi inserisci 5 pagine di nota di Johnny Truant che ci deve raccontare una delle sue avventurelle e poi riprendere il discorso, magari su un momento cruciale della narrazione, mi ha dato enormemente fastidio quindi per me è decisamente un libro NO!


VOTAZIONE:



Credo che non ci sia bisogno di spiegare ulteriormente la mia posizione nei confronti di questo libro, avrei dato una sola farfalla se fosse stato un romanzo "normale" ma ho apprezzato comunque la sua struttura interna. 
Credo che seppure io sicuramente sia una lettrice da narrazione lineare, il modo in cui vengono inseriti elementi inutili all'interno di una narrazione che è già di per sé piuttosto distraente non aiuti a seguirne il filo. Credo che per realizzare un libro di questo tipo si debba avere molta attenzione anche alla storia che si va a raccontare e in questo caso, se andiamo ad eliminare tutte le parti dei commenti inutili e delle note di Truant sulla sua vita sessuale, rimarrebbe davvero molto poco da leggere. Peccato!

Fatemi sapere se avete letto questo libro, se vi è piaciuto e cosa pensate di questi romanzi costruiti come se fossero un oggetto vivente.
Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare delle bellissime letture! A PRESTO!!!

Nessun commento:

Posta un commento