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Anche con il post di oggi ho deciso di riprendere in mano una rubrica che avevo abbandonato da tempo e che sono molto contenta di riproporvi.
Negli ultimi mesi, all'interno dei vari post di letture mensili, vi ho fatto vedere che mi sono dedicata spesso alla lettura di saggi riguardanti le guerre scoppiate nella penisola balcanica dagli anni 90. Ho letto il primo di questi saggi quasi per caso e poi ne sono rimasta talmente coinvolta da comprare in breve altri saggi e romanzi che riguardano proprio questo tema.
Vi lascio al post che, mi scuso fin da ora, sarà un po' lungo perché vi parlerò di 5 saggi, spero che vogliate comunque leggerlo perché ci tengo particolarmente. BUONA LETTURA!
LE GUERRE BALCANICHE
1991-2001
Avevo circa 6 anni quando poco distante da noi ha avuto inizio una delle guerre più strazianti e sanguinose dai tempi delle guerre mondiali. Una guerra scatenata dalla voglia di indipendenza di chi aveva sperato di trovare il modo di riprendere in mano la propria economia e la propria sopravvivenza nel mondo.
Siamo alla fine degli anni Ottanta quando la morte di Tito porta con sé le prime tracce di quello che porterà alla disgregazione della Repubblica Jugoslava da parte dei sei stati che la componevano: SERBIA - CROAZIA - BOSNIA - SLOVENIA - MACEDONIA - MONTENEGRO alle quali si aggiungono due province autonome la VOJVODINA e il KOSOVO.
Tutto ha inizio quando la Slovenia, in serie difficoltà economiche, decide di sottrarsi ad un territorio gestito da altri comportando fin da subito una reazione a catena ed estremamente violenta in tutti gli altri stati, soprattutto in Serbia e Croazia i cui abitanti vivendo nella maggior parte dei territori cominciarono a pretendere di avere più potere rispetto agli altri. In poco meno di 10 anni tutti gli stati della penisola hanno affrontato una lunghissima, estenuante, violenta, distruttiva guerra al massacro che, tristemente, non venne evitata o limitata da nessuno stato, membro o mondiale che sia.
Un tratto comune a tutti i saggi che vi mostrerò oggi nel post ha messo in evidenza le due caratteristiche principali di queste guerre: L'INDIFFERENZA MONDIALE e LA VIOLENTA BRUTALITA' delle reazioni dei popoli coinvolti. Se l'indifferenza viene "giustificata" dicendo che i Balcani non erano un territorio particolarmente rilevante per gli affari esteri e mondiali, la BRUTALITA' esercitata sul popolo dal popolo stesso trova la sua radice in un odio religioso originatosi addirittura nel 1300 contro i musulmani.
Il mio viaggio è iniziato leggendo un reportage di PIERFRANCESCO CURZI intitolato "IN BOSNIA. Viaggio sui resti della guerra, della pace e della vergogna" che, se volessimo tracciare una linea temporale, sarebbe il penultimo libro da leggere. Curzio infatti ci racconta di cosa la guerra ha lasciato in quei territori e lo fa raccontandoci il viaggio che lui stesso ha fatto per cercare di trovare il senso di ciò che è stato. Dalle parole di Curzi emerge il profilo di una terra tutt'oggi martoriata e profondamente segnata da una guerra fondamentalmente fratricida nella quale le persone coinvolte e sopravvissute vivono ancora in un senso di paura e sospetto nei confronti di chi cerca di aiutarli o anche solo di chi fa domande. E' stato difficile, per lui, trovare persone disposte a raccontare la propria esperienza e ancora più difficile trovare chi da quella guerra vuole allontanarsene e distaccarsene. La sensazione che mi hanno trasmesso le sue parole e i suoi racconti è stata quasi quella di un popolo che, pur avendo sofferto, sembra anche voler rimanere attaccato alla tragedia che li ha colpiti. Sono rimasta esterrefatta, ad esempio, da come in una sorta di albergo Curzi racconta di aver trovato ancora delle tracce di sangue sulle moquette o sulle pareti, sangue derivato dall'uso torturale che facevano di quegli stabilimenti.
"I fiori appoggiati alle lapidi, o sopra la pancia in terra delle tombe, sono rinsecchiti; morte totale, terrena e ultraterrena. Dal momento del mio arrivo a quando risalgo in auto per dirigermi a Tuzla, nessuno, a parte il sottoscritto, entra o esce dal memoriale. Stanco e arrabbiato, depresso piuttosto, capisco che dei morti in Bosnia importa poco; uomini e donne uccisi due volte, a colpi di fucili e di memoria corta, buttati dentro una buca e dimenticati. Mentre torno sui miei passi, uscendo attraverso la porta fittizia, un brivido corre lungo la schiena: le cose in Bosnia non cambieranno mai" - IN BOSNIA, PIERFRANCESCO CURZI
Considerato uno dei testi fondamentali per conoscere cosa sia successo veramente all'indomani del conflitto ho deciso di recuperare MASCHERE PER UN MASSACRO di PAOLO RUMIZ scritto nel 1995, un anno dopo gli eventi. Abbiamo, tramite il suo reportage, una riproduzione fedele delle sensazioni provate attraversando quei territori, l'odore della carne bruciata, del sangue, il fumo delle strade e la polvere dei palazzi distrutti. Sappiamo di come i giornalisti rimasero sconvolti dalla scena che si trovavano davanti e la paura di essere colpiti era sempre dietro l'angolo perché spesso presi come bersagli. Rumiz spiega come la stampa venne in un certo senso sfruttata dai signori della guerra, in particolare MILOSEVIC, che manipolarono le scene mandate in onda e le notizie che dovevano essere date da quelle zone così da rendere meno chiara la situazione di quanto non lo fosse.
"Quando i cecchini, come avviene a Sarajevo, sparano non su chi attraversa la strada velocemente e attento a schivare i loro corpi, ma contro chi cammina tranquillamente negando così l'autorità delle loro fucilate proditorie, la realtà è divenuta così grottesca da sfidare l'immaginazione." MASCHERE PER UN MASSACRO, PAOLO RUMIZ
Con LA GUERRA DEI DIECI ANNI a cura di ALESSANDRO MARZO MAGNO mi sono trovata davanti ad un saggio più impegnativo soprattutto perché molto dettagliato ma allo stesso tempo scorrevole e comprensibilissimo. Ogni singola nazione della Repubblica Jugoslava viene analizzata nella sua presa di coscienza e rivoluzionaria idea di indipendenza. Tutte le singole guerre che si sono combattute sui vari territori vengono raccontate con piglio scientifico dando spiegazioni logiche ad ogni singolo evento. Sicuramente è il saggio più impegnativo da leggere, ma è stata davvero una lettura interessantissima per quanto meno coinvolta, ovviamente, rispetto ad un reportage sul luogo. Dai momenti scatenanti alle stragi di Vukovar, Sarajevo, Srebrenica, ogni evento ha il suo posto e la sua importanza all'interno di questo saggio globale sull'intero periodo e su quanto abbiano influito i retaggi storici del passato.
"Una guerra, anzi più guerre, mai dichiarate, mai ufficialmente cominciate, in un quadro che non ha ancora raggiunto un punto di stabilità ed equilibrio. La guerra senza fine è anche una guerra senza inizio. La sua indeterminazione è scritta nella natura illusionistica e ambigua di guerra pianificata a tavolino, eppure alimentata dall'irrazionalità di odi antichi; guerra scaturita dalla disperazione e frustrazione delle elites comuniste ansiose di sopravvivere politicamente al crollo del comunismo, ma radicata nel risorgere di nazionalismi refrattari alle vecchie ideologie. [...]. E' una guerra, la "guerra dei dieci anni", che tecnicamente spiazza gli analisti militari, unendo tratti caratteristici di forme tra loro diverse di conflitto (interetnico, civile, resistenza, secessione, imperialismo, nazionale), con una mescolanza di messi convenzionali e di vecchi di temi basati sul terrore e sulla bonifica etnica. E' una guerra che colpisce i civili, le case, le chiese, gli ospedali, e che anche dai civili è condotta, da un esercito popolare che non è la Jna, ma un popolo senza uniforme né gradi, senza dignità militare. Guerra forse inevitabile, sicuramente inutile." LA GUERRA DEI DIECI ANNI, a cura di ALESSANDRO MARZO MAGNO
NOI, CRIMINALI DI GUERRA di GIUSEPPE ZACCARIA è una raccolta di testimonianze di chi ha vissuto quei giorni di terrore e di chi ha subito le torture o le ha viste con i propri occhi essendo lui stesso parte di quel meccanismo perverso. Ci sono testimonianze agghiaccianti di chi ha vissuto la paura dei boschi da cui provenivano i gruppi armati pronti a razziare e sequestrare tutti gli uomini e i ragazzi per eliminare intere generazioni e di come le donne venivano stuprate e malmenate per il semplice gusto di farlo. Ci racconta di come si scoprono tradimenti da parte delle persone che hanno vissuto vicino ai traditi e a volte di come componenti delle stesse famiglie finiscono per uccidersi l'un l'altro.
"Fra qualche tempo, a chi domanderà ragguagli sul più sterminato massacro dell'Europa di fine millennio qualcuno spiegherà come dopo lunga e inutile parentesi, dall'età della pietra il mondo balcanico si trovò direttamente sbalzato nell'era del silicio. Si trattava di un'era infinitamente più progredita, e proporzionalmente feroce. Un periodo in cui per la prima volta accadde che armi concepite per ammazzare più rapidamente e in maniera più pulita (soprattutto, per non vedere il nemico in faccia mentre l'uccidi) venissero usate invece per aprire la strada al ritorno delle armi preistoriche, del coltello e della clava. Accadde insomma che proprio nell'età che aveva preso il nome del minerale usato nei cervelli elettronici per accrescere l'intelligenza artificiale, l'intelligenza umana manifestò un'improvvisa e profonda regressione." NOI, CRIMINALI DI GUERRA, GIUSEPPE ZACCARIA
L'ultimo saggio di cui vi parlo è TEMPO E SANGUE. TOTALITARISMO, GENOCIDIO E STUPRO IN BOSNIA ERZEGOVINA di MIRZA MEHMEDOVIC che è, in ordine temporale, anche il lavoro più recente. All'interno di questo saggio si prende in considerazione la tipologia di politica utilizzata ,quella del totalitarismo, confrontandola con altre forme simili trovandovi molti punti di contatto. Ma una cosa mi ha colpito particolarmente di questo scritto, ad un certo punto l'autore ci parla di come la necessità da parte dei Serbi e dei Croati, soprattutto di rendere pura la popolazione dei loro territori , affondasse le sue radici in una sorta di teoria eugenetico-filosofica nella quale, leggendola dall'esterno, si costruisce tutta una disciplina che ha trovato terreno fertile nelle menti di chi era già esautorato da pregresse gelosie, invidie e scarse sopportazioni. Anche in questo caso quindi ci troviamo davanti ad una decisa vicinanza con il regime totalitario nazista, principalmente. Per non considerare poi la teoria con la quale giustificavano lo stupro nei confronti delle donne musulmane facendo dei veri e propri lavaggi del cervello che non solo portarono alla sevizia di donne legate agli aguzzini da vincoli parentali o amicali, ma se sopravvissute, anche alla umiliazione di dover subire un processo per la nascita di bambini da quegli stupri, bambini che avrebbero portato alla creazione di una razza pura. Si, perché secondo loro i geni del nascituro provengono solo dall'uomo e la donna è un semplice involucro.
"... i maschi del "popolo santo" arrivavano a soffrire di una patologica idea del proprio "io", che potremmo a ragione chiamare il "complesso di Dio", perché se la loro cultura è quella in cui il corpo è donna e l'uomo l'anima, è per loro facile arrivare alla conclusione (niente affatto illogica o contraddittoria in quel dato sistema di pensiero) per cui il rapporto tra uomo e donna è lo stesso che vi è tra il creatore e il creato. Solo in questo modo si può comprendere l'idea per cui lo stupro (e in generale l'atto sessuale) è un rito che letteralmente cambia (cioè forma) la natura di una donna, finanche il suo "sangue", rendendola estranea ad un gruppo qualora pregna del seme indesiderato di un infedele. E circa il fatto che gli stupri fossero sistematici, bisogna aggiungere che questi erano visti dai Cetnici anche come dovere sacro, essendo molti di loro statu benedetti per condurre questa particolare forma di pulizia etnica in quella che consideravano e considerano ancora oggi la loro terra." TEMPO E SANGUE, MIRZA MEHMEDOVIC
In questi mesi ho affrontato un viaggio lungo e faticoso attraverso le strade dismesse e semideserte dei territori balcanici, ho conosciuto personaggi terrificanti non solo dal punto di vista politico ma materiale, ho conosciuto i carnefici di queste guerre e molte vittime sopravvissute alle umiliazioni, alle torture, alle violenze subite e la dignità con la quale, con le lacrime agli occhi, hanno raccontato le loro sofferenze. Ho avuto la possibilità di leggere tante pagine, tante idee, tante supposizioni che possono portarci a conclusioni diverse, indubbiamente, ma è sicuramente fuori da ogni dubbio che quei territori hanno subito un massacro ingiusto e immotivato e che ancora oggi non riescono a liberarsi da quel pesante fardello perché, ancora oggi, molti di coloro che furono accusati non hanno ancora subito la giusta condanna.
Sono consapevole di non essere stata esaustiva con questo post, il mio intento di oggi, oltre a parlarvi di alcuni libri che mi hanno molto segnata, è quello di farvi conoscere una realtà che forse non conosciamo così affondo. Una storia che mi ha agghiacciato in ogni suo particolare, mi sono arrabbiata davanti all'indifferenza di quanti avrebbero potuto fare qualcosa, ho alzato le mani quando ad ogni accordo preso non sia mai stato rispettato il tempo stabilito per onorarlo, ho sentito il dolore di quelle famiglie che hanno perso i loro cari e la paura delle donne che hanno subito incessanti violenze legate ad un letto putrido. La storia delle guerre balcaniche è una storia che mi ha colpito per la vicinanza di quegli eventi e per il fatto che solo a pochi passi da noi c'erano persone che stavano subendo l'indifferenza del mondo. Sono consapevole che anche oggi ci sono molte altre guerre che vengono ignorate o per le quali le azioni sono poche ma il mio messaggio è proprio quello di informarsi per non farle rimanere nell'indifferenza totale.
Ho scritto un post lunghissimo, lo so, devo cercare di concludere in poche parole. Spero di non avervi annoiato, che apprezziate il mio tentativo di fare qualcosa di diverso dal solito, di aver istillato in voi anche una piccola goccia di curiosità anche per uno solo di questi testi e che magari, un giorno, sarete voi a consigliarmi altri libri da leggere su questo argomento.
Fatemi sapere le vostre impressioni, come avete trovato il post e quali sono le letture che state facendo o le tematiche che vi appassionano di più. Fatemi sapere anche se avete avuto un colpo di fulmine di conoscenza e se lo avete preso a braccetto e lo avete assecondato come ho fatto io.
Vi mando un grande abbraccio, vi ringrazio se siete arrivati fino a qui giù e vi auguro di fare delle bellissime letture, A PRESTO!!!
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