31 ottobre 2019

RECENSIONE "NEVERNIGHT. MAI DIMENTICARE" di JAY KRISTOFF

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Ultimo giorno del mese, casualmente è giovedì, giorno di recensione per il blog e, sempre casualmente, mi ritrovo a parlarvi di un romanzo che ha tanto fatto choacchierare di sé e di cui stranamente vi racconto la mia opinione dopo poco tempo dalla sua uscita.
Sapete che anche se compro qualche romanzo recente tendo sempre a parlarne dopo che l'hype passa, però certe volte capita che un romanzo lo aspetto da tanto e mi ritrovo a comprarlo e leggerlo subito dopo la lettura che ho in corso e le conseguenze di questa cosa non vanno sempre a buon fine.
Ma vi racconto tutto nel post che segue. Non farò spoiler di alcun tipo, quindi potete stare tranquilli che se non lo avete ancora letto non vi anticipo nulla. Buona lettura!!!





TRAMA: A dieci anni Mia incontra la morte per la prima volta nella sua vita. Da quel momento la sua tranquillità viene completamente sconvolta e lei si ritrova, da sola, a fare i conti con un mondo che le fa conoscere molto più da vicino la violenza e la morte. 


Titolo: Nevernight. Mai dimenticare
Autore: Jay Kristoff
Casa Editrice: Mondadori
Anno: 2019
Pag: 463
Prezzo: 20,00 euro






Cosa ne penso...


Ho sempre un po' di timore nel parlare di libri che hanno avuto così tanto seguito e clamore proprio perché spesso mi ritrovo a non avere affatto la stessa opinione del mondo intero. 
Non che essere la pecora nera mi dia fastidio, voglio dire ci saranno anche altri che la pensano come me, figuriamoci.
In questo caso so per certo di non essere la sola, perché, anche questa volta il successone del romanzo per me non è molto giustificato, ma come sempre cerco di andare con ordine altrimenti non ci si capisce molto.

NEVERNIGHT è un dark fantasy che mi ha colpito fin dalla sua uscita americana. Una storia particolare che racconta le vicende di un'adolescente assassina che vuole vendicare la sua famiglia e che fa proprio della vendetta un motore di vita.
Non so per quale motivo particolare mi aveva attirato, so solo che lo ha fatto e che quando è stata annunciata la sua uscita in italiano mi sono segnata la data per comprarlo quanto prima, così ho effettivamente fatto!

Devo dire che fin da subito ho provato difficoltà a portare avanti la lettura, l'ho trovata lenta, poco accattivante, tutti i dettagli di cui avevo sentito parlare non mi colpivano affatto e la stessa protagonista non mi ha catturato.
Ho pensato che potesse essere un fatto legato allo stile dell'autore a cui dovevo abituarmi, cosi come a conoscere un mondo che da un lato mi sembrava noto e dall'altro volevo saperne di più.
Insomma, ho letto il romanzo con una fatica enorme ed è stato così fino alla fine, questo non posso negarlo, ma voglio cercare di argomentare queste mie idee, quindi prendetevi una tazza di te, se vi va!

La storia che Krostoff ci racconta nel libro non è una novità, la tematica della vendetta è molto presente nei fantasy, quasi come se il vendicare qualcuno potesse autorizzare i personaggi a distruggere mezzo mondo di gente e cose. Anche in questo caso non ci siamo allontanati di molto.

Il romanzo è uno youg adult dark nel senso che la tematica dell'assassinio la rende tale come pure la presenza di una magia oscura che rappresenta la protagonista stessa.
Ci troviamo davanti ad una storia in cui i protagonisti sono dei ragazzini che provano a fare i duri con la storia dell'assassinio e poi si comportano come persone della loro età, appunto.
Le vicende che esulano un po' da questo mondo riguardano solo l'atto violento in sé, cosa che poi non dovrebbe neanche stupire più di tanto visto quello che si sente in giro oggi.
Leggiamo, quindi, le avventure di un gruppo di studenti che si ritrovano a convivere in una scuola per assassini, la Chiesa Rossa, che rimanda a molte altre cose già lette e scritte.

I personaggi, Mia in particolare, non mi ha catturato come mi sarei aspettata, l'ho trovata poco convincente nel suo essere arrabbiata. Le battutine sono proprio da chi vuole far credere agli altri di essere Maciste e poi è un topolino, insomma ho trovato che i personaggi erano un po' troppo forzati nei ruoli che sono stati loro assegnati.
Diciamo che Kristoff ha voluto giocare facile puntando ad un pubblico giovane che sicuramente avrebbe apprezzato un comportamento del genere ed io che non ho più 15 anni probabilmente non ho sentito il richiamo di questa fascinazione.

Il richiamo all'antica Roma probabilmente è stato un altro elemento che mi ha portato a leggere il romanzo, ma ho trovato anche in questo caso il tutto fuori posto, poco azzeccato alla storia poco integrato nella sua componente fantasy. La sensazione che ho avuto è stata quella di una storia che per forza doveva legare insieme due elementi così distanti tra loro.

Devo dire la verità, non mi è rimasto molto della città di Godsgrave o del mondo esterno alla Chiesa Rossa che, però, credevo potesse essere ampliata maggiormente nel suo essere un luogo fondamentale per la storia. L'autore si è concentrato molto sui personaggi, sul loro essere perennemente incazzati con il mondo, con il loro stare attenti a non morire e non a dare spazio anche al worldbuilding che proprio in questi casi è fondamentale anche per permettere al lettore di farne parte.

Ma parliamo a questo punto dello stile di questo autore che, anche in questo caso ho trovato irritante.

Innanzitutto per le NOTE... ma avevamo davvero bisogno della loro presenza? Io credo che la maggior parte delle cose scritte al loro interno potevano essere integrate perfettamente nel testo senza creare una rottura nella lettura. Vengono inseriti, a volte, degli argomenti completamente diversi da quanto si sta leggendo e questo non porta a nulla di buono, secondo me.
Il dover fermare spesso la lettura anche solo per leggere una stupidaggine rovina l'intero libro e qui non si può parlare di ironia o stile particolare dell'autore, ma proprio di interventi inutili, secondo me.
Che poi l'autore voglia fare il simpatico con qualche intervento è un'altra cosa.

Insomma io non penso che Nevernight, almeno nel suo primo volume che, secondo la regola, dovrebbe essere un libro introduttivo, sia stato il capolavoro che tutti hanno detto.
Ci sono sicuramente delle cose che mi sono piaciute ma certamente meno rispetto a quelle che non mi sono piaciute.
Così, giusto per non lasciarvi con l'odio profondo nei miei confronti vi dico che l'idea di una tizia che riesce a gestire le ombre a proprio piacimento è sicuramente un elemento che mi è piaciuto molto della storia.L'umbragatto mi è piaciuto altrettanto, molto più dei mille mila personaggi che girano nella storia.
Credo che le basi ci siano per la creazione di una storia che ha del potenziale e che questo primo volume non le abbia raccontate a pieno e nel migliore dei modi.

Questo non mi porta a leggere subito gli altri volumi che sicuramente prima o poi leggerò ma devo dire la verità, la curiosità di conoscere la storia di mia mi è molto scaduta.


VOTAZIONE:



La mia votazione, nonostante tutto non è negativa, come potete vedere, è il classico esempio di quando ai bambini dicono è bravo ma non si impegna. Ecco, io do tre, ma sarebbe più un 2.5 perché ho trovato troppe pecche che non mi hanno permesso di apprezzarlo a pieno.
Magari è un giudizio affrettato, ma sinceramente credo anche che se mi proponi una cosa nuova o comunque una lettura che, essendo costituita da più volumi, deve attirarmi e portarmi a leggere anche gli altri, ti devi impegnare un po' di più e non pensare che il solo pubblico a cui ti rivolgi è quello dei 15enni.
Ho letto altri fantasy violenti così come storie create sulla base di una vendetta sanguinaria o su assassini, ma sinceramente qui non ho trovato quel famoso quid in più che mi porta a definire questo libro come imperdibile.

Ovviamente non tutti possiamo pensarla allo stesso modo e non sto dicendo che quello che scrivo deve essere la legge del mondo, questa è solamente la mia opinione che può essere condivisa o meno, ma rimane comunque la mia.
Non credo che un libro che è piaciuto a tutti debba piacere per forza al mondo intero e sono comunque contenta del fatto di non essere la sola ad averla pensata in questo modo.

Sulla base di ciò, credo che sia riuscita abbondantemente a far nascere l'odio nei miei confronti quindi vi saluto, vi auguro di fare dei terrificanti festeggiamenti per Halloween e di fare delle bellissime letture a tema, se vi va, oppure no! 

28 ottobre 2019

WWW...RECAP DEL MESE... OTTOBRE 2019

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E' arrivato il momento di raccontarvi come è andato questo mese di letture. 
Se Settembre si è rivelato pieno e soddisfacente, purtroppo non posso dire la stessa cosa per Ottobre. Si lo so che non è ancora terminato, ma non penso che andrà a migliorare la situazione, ecco, ma magari mi sbaglio, chissà!
Parto subito con le solite tre domande del post, buona lettura!!!


Cosa Sto Leggendo?




NINFEE NERE di MICHEL BUSSI è un thriller che ho cominciato a leggere da pochissimo e che sto ancora capendo se mi piace oppure no. Ad oggi posso dire che ci sono cose che non mi piacciono, ma forse la lettura vuole che il suo esordio sia così, ve lo dirò appena lo recensisco!



Cosa Ho Finito Di Leggere?



 IL GIOCO DELL'ANGELO di CARLOS RUIZ ZAFON è l'unica lettura del mese che mi è piaciuta veramente tanto.

Il mistero che avvolge le pagine di Zafon, per quanto non sia stato una novità, ha comunque favorito la piacevolezza e la curiosità della lettura.
Anche il fatto di avere qualche ricordo della lettura precedente fatta anni fa non mi ha comunque rovinato nulla.
Scrittura, libri, palazzi fatiscenti e abbandonati, misteri familiari e relazioni amorose complicate hanno addobbato ancora una volta le pagine di questo romanzo che, anche se con qualche punto in meno rispetto al precedente, è riuscito comunque a catturarmi.









NEVERNIGHT. MAI DIMENTICARE di JAY KRISTOFF
è il libro dell'anno, quello che molti aspettavano, quello che ha incuriosito la maggior parte di noi lettori, quello che, ovviamente, non mi è piaciuto a pieno!
La recensione uscirà giovedì sul blog quindi non mi sembra il caso di farvi vedere o sapere altro oltre alla mia votazione










Scendendo nei recessi profondi della classifica di gradimento c'è un altro libro che proprio non mi è piaciuto e di cui vi parlerò brevemente la prossima settimana.

IL CASTELLLO DEL TERRORRE di  EDGAR WALLACE non è niente di quello che il titolo o la trama lasciano capire.
Un giallo che non ha ne capo ne coda, una storia senza senso che non attira ed è stata di una noia mortale.
Ovviamente non sarà una recensione positiva! 








Cosa Leggerò In Seguito?






La scelta sul libro da leggere ricadrebbe su questi tre titoli, due dei quali fanno parte della tbr dell'ultimo trimestre, l'ultimo è un titolo che ho comprato d'impulso qualche anno fa.
I titoli in questione sono BROOKLYN di COLM TOIBIN di cui ho provveduto ad evitare di guardare il film fatto recentemente in tv.
IMMAGINA I CORVI di LUIGI SORRENTI che mi attira e mi inquieta allo stesso tempo, ma avendolo comprato prima o poi lo devo leggere, non ho scelta.
LA 19a MOGLIE di DAVID EBERSHOFF che è lo stesso autore di DANISH GIRL di cui ho adorato sia il libro che il film.
Insomma, non so cosa leggerò credo che prenderò uno di questi anche se da qui a quando finirò Ninfee nere potrei aver cambiato idea cento volte.


Fatemi sapere come è andato il vostro mese di letture, cosa state leggendo e cosa avete intenzione di leggere nei prossimi giorni.
Da parte mia vi auguro, come sempre, di fare delle bellissime letture!!!

24 ottobre 2019

RECENSIONE "IL GIOCO DELL'ANGELO" di CARLOS RUIZ ZAFON

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come state lettori? E' arrivato il freddo? Dalle mie parti arriva a fasi alterne, quando non c'è siamo ancora in estate piena... Mah!
Con il post di oggi vi racconto le mie impressioni su un libro che ho riletto e di cui, in realtà, ricordavo molto poco, soprattutto nella parte finale.
Sono tornata a leggere Zafon perché è stato come se mi avesse chiamato così ho pensato bene di dargli una nuova possibilità.
Ma vi racconto meglio di come è andata nel post che segue, BUONA LETTURA!!!


TRAMA: David Martin è un giovane scrittore che per vivere scrive articoli tappabuchi su una rivista spagnola. Un giorno riceve la possibilità di scrivere delle storie che somigliano molto a dei romanzi a puntate e questo lo consacra nel novero degli scrittori.
Ma proprio nel momento del suo maggior successo scopre di avere un tumore al cervello in fase terminale. E' qui che incontra uno strano editore francese che lo ingaggia in modo misterioso.



Titolo: Il gioco dell'angelo
Autore: Carlos Ruiz Zafon
Casa Editrice: Mondadori
Anno: 2008
Pag: 676
Prezzo: 22.00 euro



Cosa Ne Penso...


Secondo volume di quella che, secondo me, è una tetralogia ideale IL GIOCO DELL'ANGELO è un libro altrettanto misterioso del suo predecessore L'OMBRA DEL VENTO  ed altrettanto coinvolgente.

Zafon qui decide di creare un legame con il volume precedente grazie alla presenza della libreria Sempere & figli che ha avuto un ruolo da protagonista nell'altro libro.
Qui è un po' più laterale come presenza, ma sempre importante ai fini della narrazione.

Ci troviamo, infatti, in una Barcellona dei primi anni 30, una città fervente nonostante la guerra sia passata da poco. Artisti del calibro di Gaudi sono in piena attività nella costruzione di quelle opere che rimangono ancora oggi nella conoscenza di molti. 
Il mondo attorno cui si muove la storia è quello del giornalismo e della scrittura.

David Martin è infatti un giovane scrittore che proprio quando riesce a farsi conoscere si ritrova a dover affrontare una malattia. Fino a qui potremmo anche dire: "Quindi la novità di questa storia quale sarebbe?". Bhé direi che un patto con un editore misterioso che appare nei momenti e nei posti più inaspettati può essere un giusto motivo per procedere nella lettura.

Anche in questo libro Zafon inserisce molti elementi tipici della sua scrittura. Già l'ambientazione Barcellonese nelle sue dimore abbandonate e nei suoi vicoli sperduti è tipica di questo autore.
Le storie che racconta dei vari personaggi anche in questo romanzo sono piene di eventi e di elementi che abbiamo già conosciuto. Tradimenti, amori contrastati, gelosie e invidie, rapporti corrotti e desideri nascosti fanno di questa lettura una storia da voler conoscere fino in fondo.

Zafon non è uno scrittore che nasconde la bruttezza di un evento o la crudeltà di chi può esserne coinvolto. Ci troviamo a leggere di donne maltrattate, criminali travestiti da ricchi proprietari e imprenditori che per un solo euro in più finiscono per ribaltare i rapporti di una vita. 

I personaggi che troviamo ne Il gioco dell'angelo vengono rappresentati in ogni loro sfumatura positiva o negativa. Non c'è spazio per il non detto a patto che non sia interessante per una particolare evoluzione della narrazione.

Con le sue descrizioni ambientali che rendono la natura come pure i luoghi di città essi stessi dei protagonisti della vicenda, Zafon riesce a fare in modo che il lettore si immagini perfettamente il luogo in cui esse si svolgono.
I grandi palazzi tetri e pieni di stanze misteriose fanno da padrone in una storia che, a quanto potete capire, non ha nulla di scontato.

Un elemento che alleggerisce la tensione di questi luoghi è l'amicizia che si va costruendo tra Martin e Isabella una ragazzina che vuole imparare l'arte della scrittura e che diventa piano piano fondamentale per rendere lo stesso Martin più "umano".

Sicuramente questo libro è stato una lettura piacevolissima da fare, un po' come tornare a casa nonostante le diverse sorprese che mi ha riservato.Sono convinta questa storia abbia comunque qualcosa in meno rispetto al libro precedente che rimane, almeno ad oggi, il migliore.

L'intreccio è molto più "semplice" per quanto ci siano comunque diverse storie che si accavallano e si intersecano tra loro, ma diciamo che non sono eccessivamente articolate, ecco.
Troviamo un grande amore che per essere vissuto deve superare molte difficoltà come pure mantenere integra la propria personalità in determinati momenti.

E' sicuramente un libro in cui la moralità del protagonista viene messa a dura prova e in questo senso si differenzia dal primo volume. Ci troviamo comunque difronte ad una storia tinta di giallo e mistero che mi è piaciuta molto anche se in misura inferiore rispetto al primo.

Lo stile di Zafon è sempre molto ricco e descrittivo, ho trovato che alcune parti potevano essere eliminate peccando, forse, un po' di manierismo inutilmente espresso, però il loro superamento garantisce comunque una buona compagnia.


VALUTAZIONE:



Fatemi sapere se avete letto questa serie, se avete mai approcciato questo autore.
Se non lo avete ancora fatto leggete L'OMBRA DEL VENTO che è sicuramente un buon modo per farvelo conoscere bene.

Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare delle bellissime letture!!!

21 ottobre 2019

TBR... OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE 2019

SALVE A TUTTI VIAGGIALTTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Quella che vi presento oggi è l'ultima tbr dell'anno e devo dire che scegliere i volumi da leggere sicuramente è stato davvero difficile stavolta perché ho fatto degli acquisti di cui sono stra curiosa ma visto che lo scopo della tbr è anche quello di smaltire volumi vecchi che stanno vegetando dovrei scegliere anche tra quelli.
Diciamo che ho cercato di fare un mix di recuperi sperando che io riesca ad inserire nel mezzo qualcuno dei libri più recenti, ma vediamo un po' cosa ho scelto per quest'ultimo trimestre!


TBR OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE 2019






PATRIA di FERNANDO ARAMBURO pubblicato da GUANDA è un romanzo che ho scelto perché devo leggerlo per la challenge che sto facendo su Goodreads.

Aramburo in questo romanzo decide di raccontarci la storia della Spagna degli anni della guerra civile attraverso le vicende di due famiglie rivali.
Un romanzo che ha vinto il Premio Strega Europeo nel 2018 e che ho subito puntato dal momento della sua uscita, poi si sa.. uno compra, il momento passa e... sempre la solita storia, ecco!













Di questo libro non mi ricordo nulla, IMMAGINA I CORVI  di  LUIGI SORRENTI  è un volume che ho comprato seguendo uno dei consigli di una booktuber che guardo e che nel suo modo di parlarne mi aveva incuriosito.
Devo dire che mi inquieta un pochino la frase che c'è sulla copertina e spero che faccia al caso
mio, ma non so dirvelo fino a quando non lo leggerò. Nel frattempo incrociamo le dita!













MISTERI di KNUT AMSUN è uno degli acquisti fatti quest'anno quando l'IPERBOREA ha fatto gli sconti del 20%.

Un volume che mi ha incuriosito perché racconta la storia di un uomo che arriva in un villaggio ma nessuno lo conosce e sa niente di lui, anche nei vari tentativi di farlo vengono comunque ostacolati in un certo modo.

Le storie di questa casa editrice mi piacciono tantissimo, anche se non sempre riesco a coglierne subito il messaggio, ho bisogno di assaporarle per qualche giorno e poi si rivelano in tutta la loro bellezza... ADOOOORO!











Di COLM TOIBIN mi sono ritrovata ad avere tre libri senza rendermene conto, ovviamente non ne ho letto neanche uno, quindi vorrei approfittare di questa tbr per smaltire una MUFFETTA che staziona nella libreria da un pò.

BROOKLYN è la storia di una ragazza che dalla provincia si sposta nella grande città, ci troviamo nell'America degli anni 50 e so anche che da questo libro è stato tratto un film.

Spero di aver detto delle cose giuste perché anche in questo caso la trama non la conosco affatto!












Ultimo romanzo di questa tbr è NINFEE NERE di  MICHEL BUSSI.

Un libro che ho comprato un paio di anni fa e che mi ha incuriosito per il fatto di unire all'arte delle storie di omicidi.

So che Bussi ha scritto una serie di romanzi su questa scia e credo di aver recuperato qualche altro suo titolo in ebook ma non  ne sono sicura.
Comunque, questo titolo è anche inserito nella tbr di Ottobre se riesco a portarla a termine, ma di questo ne parlerò in altra sede.






Si, lo so che ormai Ottobre è praticamente finito e che la tbr va inserita all'inizio del mese, ma insomma, chi sono io per rendermi così tempestiva???
La mia giustificazione in questo caso sta nel fatto che, nonostante il mese sia finito, non ho ancora toccato alcun volume di quelli che vi ho mostrato in questo post, quindi diciamo che sono ancora in ballo per giocare, no?!

Fatemi sapere se conoscete questi libri, se vi sono piaciuti nel caso in cui li avete letti. Fatemi sapere che cosa state leggendo voi o se avete programmato qualche lettura da fare assolutamente entro la fine dell'anno.
Inutile dirvi che le mie programmazioni sono molto più vaste ma non credo che riuscirò a fare tutto quello che vorrei, ma diciamo che ci provo!
Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare tante bellissime letture!!!

17 ottobre 2019

BIG or small... QUESTA VOLTA COSA HO LETTO?

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Questa settimana vi porto le mie impressioni su un libro che ha fatto molto parlare di se nel momento della sua uscita.
Un'autrice sarda che ad oggi fa molto chiacchierare per il suo essere senza peli sulla lingua, le sue recensioni al vetriolo sono molto conosciute e le sue storie, come pure il suo impegno per promuovere la buona letteratura, lo sono altrettanto.

Io di suo avevo letto un romanzo, credo un paio di anni fa, che non aveva riscontrato in me un parere favorevole, non tanto per lo stile, quanto proprio per la storia raccontata.
Per questo ho pensato che leggere il suo esordio avrebbe potuto farmi cambiare idea.
Vi lascio alla lettura del post per scoprire come è andata, oltre a sapere di quale libro si tratta!



ACCABADORA
di
MICHELA MURGIA


TRAMA: "Fillus de anima.   E' così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un'altra. Di quel secondo parto era figlia Maria Listru, frutto tardivo dell'anima di Bonaria Urai."

Titolo: Accabadora
Casa editrice: Einaudi
Autore: Michela Murgia
Anno: 2014
Pag: 166
Prezzo: 12.00 euro


Cosa ne penso...


ACCABADORA si spiega molto attraverso le parole che leggiamo in prima pagina. E' la storia di una adozione, di un rapporto filiale diverso dal solito ma non per questo meno importante o veritiero.
Maria e Bonaria si incontrano per caso in una bottega e con naturalezza diventano l'una la vita dell'altra, così, semplicemente.

Una storia che nella sua semplicità nasconde comunque dei segreti difficili da raccontare ad una bambina piuttosto sveglia, impenitente e precoce nei suoi pensieri.
L'adozione di  Maria da parte di Bonaria non è assoluta, infatti la bambina continua ad avere dei rapporti con la propria famiglia.

Siamo nella Sardegna degli anni 50, la guerra è passata da poco ma ci sono ancora strascichi di coloro che partiti non sono più tornati lasciando donne sole a volte appena sposate e con dei bambini, anche troppi da riuscire a mantenere.
Quelli che non tornano non sempre lo fanno perché morti, ma anche per scelta, generando così maldicenza soprattutto nei piccoli paesi dove tutti si conoscono e non esitano a fare domande e commenti indiscreti.
Soreni non è diverso dagli altri paesini e nonostante l'adozione fosse stata fatta per far crescere bene dei bambini che nulla hanno scelto della loro esistenza, molte erano le parole inappropriate sulla vita di Tzia Bonaria e Maria Listru.
  
Di questo breve romanzo tutto ha un suo fascino particolare, tradizioni radicate che riscontriamo nel titolo del romanzo stesso e nel suo significato si intrecciano ad una storia che è richiesta di verità. Maria è cresciuta da Bonaria con l'idea che la verità delle cose sia sempre la giusta via da seguire, anche a discapito di chi è l'oggetto della stessa.

Una storia che racconta di come due donne, seppure di età differenti, si incontrano e scontrano più volte cercando di conoscersi e comprendersi a fronte di un carattere completamente diverso.
Bonaria, infatti, è una donna che risponde poco alle mille mila curiosità di Maria e poco parla volentieri di quello che fa nella sua vita. Questo oltre a far crescere la curiosità in Maria diventa anche difficile per Bonaria da gestire.
Insomma, il rapporto tra Maria e Bonaria non ha niente di diverso rispetto a quello che si crea tra una madre e la sua figlia naturale, ecco.
Non deve quindi stupire il fatto che Maria è la prima a combattere contro i pregiudizi di chi la considera nel posto sbagliato.

In uno stile che è insieme evocativo e molto pulito e diretto la Murgia racconta una storia che lascia una sensazione di benessere e affetto per tutti i personaggi di cui parla. 
Un paesino in cui tutti sembrano essersi fermati a molti anni prima, in cui si ritrovano conflitti di confine e tradizioni religiose che superano il credo stesso sfociando quasi nella stregoneria.
Tutto viene raccontato in modo da farci entrare a Soreni e a casa di Maria e Bonaria, una donna molto sensibile nonostante le apparenze.

Bonaria e Maria sono due personaggi che mi è sembrato di conoscere da sempre al punto da riconoscermi in loro in alcuni ragionamenti.
Ho amato lo stile usato dalla Murgia in questa storia, come pure il modo in cui ha parlato delle protagoniste e dei rapporti con gli altri personaggi.
Valori profondi accompagnano le azioni di queste due donne figlie di epoche diverse ma cresciute con valori simili.

Uno di quei romanzi brevi ma intensi che tanto mi piacciono e dove le parole sono ben dosate e giostrate a puntino per permettere alla narrazione di scorrere velocemente incuriosendo e arricchendo.


VALUTAZIONE:



Come vedete a volte è un bene dare una seconda possibilità anche ad autori che nel primo approccio  non ci hanno convinto particolarmente.
Devo ammette che con Chirù la Murgia non mi aveva colpito affatto come con questa storia. Sarà il tipo di ambientazione raccontata e il modo utilizzato per farla, fatto sta che questo è sicuramente un romanzo che consiglio di affrontare a tutti.

Fatemi sapere se avete già letto questa storia, se vi è piaciuta, se avete letto altro di questa autrice e se mi consigliate qualcosa di suo in particolare.
Vi mando come sempre un grande abbraccio e vi auguro di fare delle bellissime letture!!!