18 agosto 2017

RECENSIONE "WOLF. LA RAGAZZA CHE SFIDO' IL DESTINO" di RYAN GRAUDIN

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Come state amici? Come è andato il vostro Ferragosto? Io sono stata in famiglia a riposare, mangiare e leggere, perché si, finalmente riesco a leggere qualcosa con la giusta concentrazione. La lettura di cui vi parlo oggi è stata una piacevole sorpresa, tanto che mi sono comprata anche il secondo volume, che spero di leggere presto :-)

Vi lascio al post, BUONA LETTURA!!!


TRAMA: 1956 Germania è la capitale del Terzo Reich. In onore del Reich viene organizzato il Tour dell'Asse, una gara motociclistica nella quale gareggiano tutti i rappresentanti dei vari stati conquistati dal Reich durante la guerra. Yael è una ragazza sopravvissuta ai campi di concentramento tedeschi nei quali è diventata cavia dell'esperimento 85, un esperimento che va a modificare la melanina del corpo. Conseguenza degli esperimenti è il cambiamento dei suoi caratteri somatici, ma non solo.
Una caratteristica che verrà sfruttata dalla Resistenza, di cui Yael fa parte. Yael riuscirà a fermare il Fuhrehr? Yael riuscirà a cambiare il destino del mondo?

Titolo: Wolf. La ragazza che sfidò il destino
Autore: Ryan Graudin
Casa Editrice: Dea
Anno: 2017 (Ristampa)
Pag:400
Prezzo: 10,90 euro



VALUTAZIONE:



Una lettura che unisce la storia al fantasy, uno young adult che si discosta dalle solite storie d'amore. Un romanzo particolare che mi ha sorpreso e soddisfatto.
La lettura di oggi è stata fatta in occasione di due sfide di letture THE HUNTING WORD CHALLENGE per la quale ho spuntato la parola DESTINO, e LA RUOTA DELLE LETTURE per la quale ho coperto l'obiettivo che mi chiedeva di LEGGERE UN LIBRO IL CUI TITOLO CONTENGA UNA DOPPIA CONSONANTE.

Ho cominciato la lettura di questo romanzo con grande curiosità. L'idea che qualcuno avesse preso in considerazione l'Olocausto per farne un romanzo fantasy mi è sembrato un qualcosa di nuovo e interessante. 
La storia di Yael mi ha catturata fin da subito, sarà perché mi piace leggere storie di guerra, anche se in questo caso si tratta di una sorta di distopia, sarà che il mix di generi così distanti tra loro mi ha incuriosito, fatto sta che la curiosità mi ha portato a leggere subito questo romanzo e ad esserne soddisfatta.

Yael è una sopravvissuta dell'Olocausto, ci troviamo a Germania nel 1956, la Guerra è terminata e le sue conseguenze sono ben visibili nel regime dittatoriale e di supervisione con il quale il Fuhrehr continua a dirigere il mondo. 
Una storia che nelle pagine permette al lettore di ritrovarsi nel pieno degli anni di Guerra e, allo stesso tempo, catapultandolo in terre tanto diverse quanto selvagge e impervie nell'assistere la corsa di Yael e gli altri concorrenti. Infatti, protagonista di questo romanzo è anche il Tour dell'Asse, una gara motociclistica realizzata in onore delle conquiste fatte dal Fuhrehr e che coinvolge alcuni dei diciassettenni più rappresentativi dei vari territori.

La cronaca degli eventi che si susseguono nel corso della gara viene affiancata da episodi riguardanti la vita di Yael, il suo passato nel lager, il suo ingresso nella Resistenza e i rapporti umani che per lei sono stati così fondamentali da trasformarli in lupi tatuati su un braccio.

Un romanzo che ho apprezzato molto per il modo in cui l'autrice ci descrive le varie fasi della gara, per come la storia di Yael viene ricostruita in modo soddisfacente e pieno di eventi e soprattutto per la presenza di sentimenti forti come la rabbia e la vendetta in particolar modo.
Proprio questi due sentimenti sono il motore del romanzo e di tutti i comportamenti di Yael che, pur provando ad aprirsi alla vita, ritorna poi prepotentemente alla sua vendetta.
Una vendetta che, però, non è solamente personale ma risuona di un eco mondiale che va a caricare ulteriormente Yael di un peso pressante soprattutto durante la gara. 

Quello che mi è piaciuto di questo libro è il senso di appartenenza alla patria e alla famiglia che si è persa in condizioni tragiche. Il senso della vendetta che è forte, che è imponente e motivato da una rabbia che è percepibile all'interno delle pagine.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Yael che è duro e fragile allo stesso tempo, un personaggio di cui l'autrice ricostruisce la storia gradualmente e, secondo me, con lo giusto dosaggio delle informazioni con la  storia della gara. Come se fossero una sorta di compensazione l'una dell'altra. 
Mi è piaciuta la sensazione provata nel leggere del lager, per quanto "alternativo" nell'esito, e la descrizione dei vari paesaggi che si susseguono nel corso della gara perché sono riuscite a farmi immaginare di essere lì e di vivere le difficoltà di Yael. 
In particolar modo ho molto apprezzato la capacità dell'autrice di gestire la storia vera e la parte fantasy che non è mai preponderante sulla storia, né inserito in modo assurdo e poco realistico, nonostante sia presente anche nel semplice fatto che nel 1956 ci ritroviamo ancora il Fuhrehr in mezzo a noi, ecco! A questo proposito è ben visibile lo studio che l'autrice ha fatto nella costruzione della sua storia e la preparazione che l'ha portata ad avere padronanza dell'argomento
In ultimo posso dire di aver apprezzato molto anche il fatto che, nonostante si tratti di uno Young Adult non ci sia una storia d'amore melensa come in altri romanzi del genere, quindi chi non apprezza questa componente può tranquillamente leggere questo romanzo.

Insomma, una lettura che mi ha convinto fin da subito, un romanzo alternativo che rompe con gli schemi della letteratura young adult ma anche distopico e fantasy. 
Un romanzo ben scritto che coinvolge, che intriga nella conoscenza di personaggi ombrosi e difficilmente comprensibili.

Nel momento in cui, però, vado a pensare al romanzo in maniera più obiettiva e lontana dal mio gusto personale è inevitabile riscontrare una leggera ripresa di elementi che ricordano altri distopici più noti quali Hunger Games e Battle Royale, ma la cornice di contorno che la Graudin riesce a costruire è davvero bella.

Ho letto questo primo volume in tempi relativamente brevi, ma sicuramente leggerò anche il secondo volume di questa trilogia che lascia il lettore con il fiato sospeso e con la curiosità di conoscere le conseguenze di questo ipotetico: E SE IL FUHREHR FOSSE SOPRAVVISSUTO???
Spero di potervi parlare al più presto anche del volume conclusivo di questa duologia. La mia speranza è anche quella di leggere una degna conclusione ad un primo romanzo così adrenalinico.

Bene amici, voi avete letto questo romanzo? Se si, come vi è sembrato? Quali letture stanno accompagnando i vostri giorni di vacanza?
Io vi saluto e spero di poter sistemare al meglio i tempi di lettura e pubblicazione dei post, ma è davvero difficile per me trovare, adesso, un equilibrio, quindi pazientate un pochino di più che prima o poi qualcosa lo pubblico ;-)
Vi saluto e vi mando un abbraccio augurandovi di fare bellissime letture!!!

2 commenti:

  1. Sono contenta che ti sia piaciuto, anche io l'ho adorato!
    Mi ha dato un sacco da pensare. La Graudin è incredibile, ha sfornato un libro semplicemente geniale. Magari lento in alcune parti, ma indubbiamente geniale.
    Un bacione

    by Roby | Dolci&Parole

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    1. Ciao :-) Mi è piaciuto molto pur riconoscendone qualche piccolo difetto, ma va bene anche così. Il prossimo mese mi auguro di leggere il seguito così da non dimenticare nulla ;-)

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