22 luglio 2016

RECENSIONE "FAHRENHEIT 451" di RAY BRADBURY

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Come state amici? Io finalmente sto godendo di qualche giorno di mare sparso qua e là, appena possibile insomma, e anche se fa un caldo pazzesco almeno una rinfrescata in acqua lì è sempre a disposizione.
Oggi vi parlo di un libro che ho puntato nelle librerie da una vita ma non ho mai avuto l'ispirazione giusta per cominciare a leggerlo e adesso che l'ho fatto sto cercando di capire perché ho rimandato per così tanto tempo... Misteri della vita!!!
Vi lascio al post, Buona Lettura!!!








TRAMA: Montag è un pompiere il cui compito è bruciare i libri e le case di chi li possiede, sostenendo così, con il suo lavoro, il progetto governativo di eliminare la libertà culturale e il libero pensiero.


Titolo: Fahrenheit 451
Autore: Ray Bradbury








VALUTAZIONE:




Dopo non so quanti secoli sono finalmente riuscita a leggere questo libro e la prima cosa che mi sono domandata appena averlo finito è stata come mai io abbia aspettato così a lungo per farlo!
Prima di cominciare devo scusarmi con voi per la mancanza di informazioni legate al libro fisico che ho letto perché, in realtà, ho letto un e-book e tutto quello che riguarda editore, pagine e prezzo appartiene a case editrici differenti, per questo motivo non ho potuto darvi informazioni precise.

Ho letto questo libro in un arco temporale di 4 ore circa senza mai sentire la pesantezza della lettura, nonostante mi fossi dedicata solo a questo romanzo.
Appartenente alla categoria letteraria della Distopia, il libro di Ray Bradbury è il concentrato di un manifesto elogiativo alla libertà di pensiero e culturale.
Una storia piena di contrasti che inevitabilmente porta noi lettori alla riflessione.
Ci troviamo in una parte del mondo che non viene mai specificata. La cosa certa che si sa, è che la società è fondata sulla cultura della NON CULTURA, e scusate il gioco di parole.
Il nostro protagonista è Montag, il suo mestiere è quello di pompiere, il suo compito? Quello di distruggere i libri, bruciarli assieme alle case o ai luoghi che li ospitano incuranti della perdita che possono causare a chi li detiene che viene arrestato.

La trama del libro, almeno della parte che vi posso dire, senza anticipare nulla, è sostanzialmente questa. Il lettore si trova davanti ad una lettura che fin da subito mostra di voler scardinare tutto quello che per noi potrebbe risultare ovvio e banale. 
Il gioco principale usato da Bradbury per la sua narrazione è basato principalmente sui contrasti tra elementi, nella organizzazione sociale e tra le persone.
Le persone, infatti, in questo tipo di società, sembrano essere state completamente trasportate all'interno di una bolla di vetro che li mette come in una condizione di stand-by che non gli permette di avere una opinione personale, provare sentimenti liberi da condizionamenti.
Giusti rappresentati di una cultura legata ad una tecnologia super avanzata caratterizzata da grandi pareti schermate che permettono a tutti di parlare con persone che appaiono e scompaiono sul video e che possono essere azzittiti semplicemente abbassando il volume. Una società il cui governo facilità e favorisce l'assenza di contatti umani a quelli tramite video. Una società super tecnologica che si serve di segugi robotici per stanare i libri, visti come entità mostruose.
La tecnologia che supera lo studio, la lettura e la conoscenza. Una società che, sebbene sia stata inventata da Bradbury più di sessanta anni fa è mostruosamente rappresentativa di ciò che accade ai nostri giorni nel mondo.

Altro contrasto importante è quello tra la moglie del protagonista, Mildred, degna rappresentante di questo tipo di società, e la vicina di casa, Clarisse, una ragazzina di sedici anni appartenente ad una famiglia ritenuta "pericolosa" dallo stato proprio perché ha un passato libertino dal punto di vista culturale.
La profondità di questa ragazzina, e dei suoi pensieri colpisce a tal punto Montag da portarlo a riflettere sulla sua condizione e sul ruolo che avrebbe dovuto avere in una società normale!

" - Non leggete mai qualcuno dei libri che bruciate? - Lui si mise a ridere: -Ma è contro la legge! - .Oh, già, certo. - -E' un bel lavoro, sapete. Il lunedì bruciare i luminari della poesia, il mercoledì Melville, il venerdì Whitman, ridurli in cenere e poi bruciar la cenere. E' il nostro motto ufficiale -. Continuarono a camminare e infine la ragazza domandò - E' vero che tanto tempo fa i vigili del fuoco spegnevano gli incendi invece di appiccarli?- -No, è una leggenda. Le case sono sempre state antincendio, potete prendermi in parola - . - E' strano. Mi ricordo di aver sentito dire che molto, molto tempo fa le cose ardevano spesso per disgrazia e che occorrevano gli uomini del fuoco per domare le fiamme -. Montag si mise a ridere." 

Le parole della ragazzina istillano in Montag il dubbio che tutto quello per cui ha vissuto fino a quel momento, una sorta di bolla d'aria realizzata appositamente per facilitare la governabilità di un paese che può e deve accontentarsi del poco che gli viene dato da pensare.
Una dittatura che seppure non impone la propria presenza fisica sul popolo, crea lo sviluppo di quello stesso popolo su cui agisce come se fossero automi non in grado di pensare, parlare liberamente di qualcosa di più profondo che l'ultimo pettegolezzo in circolazione.
Una sorta di dittatura che seleziona le sue prede, invece di realizzare attacchi massicci sull'intero popolo ma che, nello stesso momento, non esita a distruggere l'intera città per impedire che la cultura sia diffusa.

Un libro che, dal mio punto di vista, è un appello alla salvezza della cultura che viene, ovviamente, rappresentato e incarnato dal protagonista, Montag il pompiere, che pur non credendo alle parole della ragazza che lo avverte del ruolo reale che avrebbe dovuto avere nella società, si fa comunque minare nelle fondamenta del suo credo, innescando così un processo di ricerca della verità.
Il personaggio di Montag è sicuramente uno di quelli che porta il lettore a mettersi dalla sua parte, è un personaggio che riesce a catturare il lettore e a fare in modo che si tifi per lui in una battaglia che, purtroppo lo vede sostenuto da pochissime persone.

" - Dove andremo a finire? I libri potranno esserci d'aiuto? - - La prima, come ho detto, è sostanza, identificazione della vita. La seconda agio, tempo di pensare a questa identificazione, di assimilare la vita. La terza: diritto di agire in base a ciò che apprendiamo dall'influenza che le prime due possano esercitare su di noi. E non credo che un vecchio decrepito e un milite incendiario in rivolta possano fare molto, al punto in cui siamo -."


I personaggi che popolano questo libro non sono esageratamente numerosi, ma trovo che ognuno abbia il suo ruolo ben definito, ruoli che fanno riflettere sia se sono parte del mondo dei buoni sia nel caso in cui rappresentino un governo che nel libro, in realtà, non appare mai se non attraverso la figura dei pompieri. Per questo motivo non credo di poter stabilire quale possa essere il mio preferito tra loro, perché ognuno ha lasciato in me qualcosa.

Nonostante la storia mi sia piaciuta molto ho comunque delle riserve da mantenere che mi hanno fatto dare solo tre farfalle come valutazione. 
Quello che mi ha lasciato un po' perplessa è che nella storia che, si presumeva con un minimo di avventura, in realtà non ha colpi di scena che mi hanno fatto rimanere a bocca aperta. La successione degli eventi è lineare, seguiamo le azioni di Montag e tutto il contorno che viene a formarsi gradualmente attorno a lui. Mi aspettavo qualcosa di più, non so. Probabilmente il fatto che sia un libro con poche pagine ha portato inevitabilmente l'autore a tralasciare delle cose.
La sensazione che ho provato è quella che Bradbury avesse buttato nella storia tanti accenni ad eventi o a situazioni che avrebbe potuto spiegare molto più ampiamente di come ha fatto, ma purtroppo essendo tante non ha saputo scegliere quale affrontare.
Non so se ho reso l'idea. Appena ho girato l'ultima pagina del romanzo ho provato come una sorta di sensazione di incompletezza, come se ci mancasse qualcosa nel farmi dire "Si, mi sento soddisfatta di questa lettura!"
Non so se è una sensazione che ho provato solo io leggendo questo romanzo, forse potrebbe essere solo la voglia di voler sapere di più di Montag e del suo mondo, magari.
Sicuramente è un libro molto particolare, e proprio per la sua particolarità il lettore viene attirato all'interno di quel mondo che, seppure abbozzato, secondo me, rimane comunque molto interessante.
A favore della lettura, una scrittura che scorre davanti agli occhi con una semplicità e una linearità che non ti permette di sentirne la noia.

Una lettura che consiglio a tutti coloro che amano la distopia e a tutti coloro che vogliono cominciare ad apprezzare questo genere. Ovviamente anche a tutti coloro che, come me, stanno aspettando una vita per leggere questo romanzo rimandandone sempre la lettura ;-)!

Spero che la recensione vi sia piaciuta, fatemi sapere se lo avete letto e se vi è piaciuto o avete trovato qualche difetto o qualcosa che vi ha fatto storcere il naso.
Io Vi auguro come sempre Buona Lettura e a presto con altri post!!!


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