24 aprile 2017

GRAPHIC NOVEL "NON SEI MICA IL MONDO" di RAPHAEL GEFFRAY

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Anche per questo mese arriva la Graphic Novel e soprattutto è da sottolineare il fatto che l'ho comprata e l'ho subito letta... BRAVA ME, forse sto guarendo da quella "brutta" malattia dell'accumulo compulsivo???!!! Chissà! Fatto sta che anche questo mese, grazie allo sconto del 25 % della Tunuè, mi sono portata a casa questo volume. 
Come esito di lettura non so dirvelo con certezza neanche questa volta. Ma vi spiego meglio nel post che segue, BUONA LETTURA!!!





TRAMA: Bené è un bambino con dei problemi relazionali che, dopo aver cambiato 5 diversi istituti scolastici, riesce ad arrivare in una scuola in cui una maestra decide di aiutarlo a superare il suo problema.


Titolo: Non sei mica il mondo
Autore: Raphael Geffray
Casa Editrice: Tunué
Anno: 2017
Pag: 192
Prezzo: 16,90 euro






VALUTAZIONE:





Ho letto questa storia spinta da due motivi principali, la somiglianza con il disegno di Tim Burton e la pubblicità così positiva che tutti hanno fatto a questa storia. Volevo vedere se, anche per questa volta, il mio essere controcorrente si sarebbe palesato oppure no e così, approfittando degli sconti del 25% ho cliccato su acquista e me lo sono fatta arrivare.




Che cosa posso dire per cominciare a parlare d questo volume? Vediamo...
Quando ho aperto NON SEI MICA IL MONDO non mi aspettavo di trovarmi davanti ad una serie di filamenti inquietanti e soffocanti che, gradualmente andavano a comporre delle immagini più o meno delineate ritraenti volti e oggetti con degli occhi neri, profondi, oscuri.
La prima cosa che mi è venuta in mente, devo ammetterlo, è stata la faccia de L'ALTRA MADRE di CORALINE (chi ha visto il film o letto il libro potrà capire di cosa parlo).
Perché è questo che ti viene in mente guardando questo volume, quanto è simile la tecnica usata da quest'autore, con i disegni che hanno popolato gli incubi di tanti bambini a cui è stata letta la storia di Coraline, o del Figlio del cimitero di Tim Burton??

In realtà con quelle vicende dalle tinte fosche e lugubri, questa Graphic Novel ha ben poco a che vedere. Le strane figure che popolano le tavole iniziali sono i.... NO non ve lo dico, leggete la Graphic Novel e lo capirete ;-)
Se andiamo oltre questo primo impatto direi che la storia che ci viene qui raccontata è quella di un bambino poco considerato che esprime il suo disagio attraverso la violenza nei confronti di chi è suo pari o di chi si avvicina troppo al suo spazio vitale.
Sicuramente siamo davanti ad un caso di bullismo che tanta attualità sta occupando ultimamente e credo che sia proprio questa la chiave vincente di questo volume.

Parliamoci chiaro, chiunque riesca a parlare di qualcosa che occupa pagine di giornali e impegna discussioni nazionali e non, riuscirà sicuramente a cavalcare l'onda del successo, perché? Perché sono tematiche che incuriosiscono tutti, non tanto i ragazzini ai quali è rivolta questa opera, quanto i genitori, chi fa l'insegnante o chiunque abbia a che fare con dei bambini in età scolare che possono eventualmente avere a che fare con questa problematica.
Attenzione, non sto criticando affatto quello che l'autore ha creato o la scelta della tematica, sto solo dicendo una sorta di "verità" oggettiva. Io stessa ero curiosa di sapere il perché i bambini di oggi siano così inclini alla violenza e il perché vivano un disagio nei confronti di un mondo che, diciamolo, hanno tutta la vita per scoprire, capendo se possa essere a loro confacente oppure no.


La presenza di qualcuno che ha dei problemi all'interno di una classe, siano essi comportamentali, fisici, psicologici, inevitabilmente condiziona anche la vita degli altri componenti della classe. Ed è lì che il ruolo fondamentale viene giocato dall'insegnante che, teoricamente, dovrebbe fare in modo che il bambino con problemi sia in grado di essere accolto da tutti gli altri e, allo stesso tempo, che gli altri bambini facciano sentire lui parte integrante della classe.
Questo è ciò che il libro vuole lasciare a noi come messaggio e monito, credo.

Ci troviamo a leggere la storia di Bené un bambino evidentemente sociopatico che preferisce rimanere isolato da tutti pur di far parte del mondo che lo circonda. Bené non sa leggere, non sa scrivere, disegna solamente, e disegna dei volti mostruosi che dovrebbero incutere paura e, di conseguenza, allontanare tutti da lui.
La storia di Benè non è imputabile solamente ad un bambino, anche gli adulti vivono queste situazioni e sono molti coloro che preferiscono vivere soli piuttosto che provare a dare una possibilità al mondo che li circonda.
La storia raccontata in questo volume è sicuramente una storia di dolore e sofferenza soprattutto da parte di un ragazzino che non riesce a trovare, anche nella madre, qualcuno che parli la sua stessa lingua e che lo aiuti a capire che la violenza o la prepotenza non sono gli unici modi per avere una parte nel mondo.





Purtroppo non posso parlarvi più approfonditamente della storia altrimenti rischierei di anticiparvi tutto, visto che di trama non ce n'è molta, ma posso dirvi alcune cose sul fumetto in sé.
Come potete vedere anche da queste immagini i toni utilizzati per le tavole vanno dal grigio, al nero al seppia al bianco. Sicuramente ho trovato particolarmente inquietanti le figure create con questa sorta di nidi filiformi fatti con una punta molto fine, quasi uno scarabocchio, che vanno a contrastare nettamente con le figure più arrotondate delle persone che costruiscono la storia. 
Ma c'è una cosa che non mi è piaciuta affatto, il modo in cui molte tavole siano state corredate di balloon nei quali l'inserimento delle frasi non si capisce proprio, cioè io per leggerle mi sono dovuta appiccicare alle pagine e porto pure gli occhiali!!!
Ecco, la facilità di lettura mi è stata sottratta da questa cosa che me l'ha resa pesante, a questo aggiungerei anche la presenza di alcune tavole che, secondo me, sono state utilizzate solamente come allunga brodo. 

Insomma, questa volta non mi ha soddisfatto molto questa lettura. Sicuramente ho apprezzato moltissimo la tematica e la possibilità che questa opera ci dà di indagare nell'animo di un ragazzino chiaramente disagiato. Però, anche qui c'è una pecca, il motivo di questo suo comportamento noi non lo veniamo a sapere, potremmo intuirlo, certo, ma poi non abbiamo mai la certezza di aver capito quale sia la vera causa di tutta la sua violenza. Ci viene raccontata una storia che dà per scontato alcuni elementi, e forse è anche la struttura narrativa delle Graphic Novel, probabilmente, ma in tutte quelle che ho letto fino a questo momento ho trovato sempre una spiegazione certa a quanto detto, cosa che in questo caso non avviene.
Diciamo che mi è piaciuto il messaggio ma credo che la storia avrebbe potuto essere sviluppata in modo migliore, ecco. 

Bene amici Viaggialettori, anche per questa volta vi ho raccontato tutte le mie impressioni su quanto letto, spero che vi posso aver dato qualche spunto e voi fatemi sapere se l'avete letta e cosa ne avete pensato.
Io devo dire che ci sono rimasta un po' male da quanto ne è venuto fuori, ma ci può stare anche questo. Spero che la recensione vi sia piaciuta comunque, vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!! 

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