26 luglio 2017

RECENSIONE "CINQUE STORIE FERRARESI" di GIORGIO BASSANI

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Come state amici? Come stanno procedendo le vostre letture? Io vado molto a rilento nonostante nuovi titoli continuino ad entrare magicamente a far parte delle mie librerie... mmm... io colpevole non mi sento, diciamo, ho sempre la speranza che prima o poi li leggerò!
Comunque, nonostante il tempo sia poco e la stanchezza continui ad incombere sui miei ritmi, DECISAMENTE cambiati, di lettura oggi vi parlo di una raccolta di racconti che ho letto per partecipare alla sfida mensile indetta nella MADE IN ITALY BOOKS CHALLENGE per la quale si doveva leggere, appunto UNA ANTOLOGIA DI RACCONTI.
Da parte mia devo dirvi che non ho ben capito se andrà bene la mia scelta, visto che l'autore è uno solo. Diciamo che, per come l'ho interpretata io, questo è il resoconto su questa lettura arrivata un po' per caso tra le mie mani. 
Come sempre è il momento di lasciarvi al post, vi auguro una buona lettura!!!




TRAMA: Cinque storie, cinque protagonisti, la città di Ferrara raccontata negli anni che vanno dal '29 a '43. Sullo sfondo, la storia del mondo e della Seconda Guerra Mondiale in Italia, del razzismo e di come il popolo ebraico ferrarese abbia vissuto quel periodo.


Titolo: Cinque storie ferraresi
Autore: Giorgio Bassani
Casa Editrice: Oscar Mondadori (Ora: Feltrinelli)
Anno: 1977 (2016)
Pag: 275 (216)
Prezzo: 9,00 euro 





VALUTAZIONE:



Vincitore del Premio Strega del 1956 Giorgio Bassani, più noto per la pubblicazione de IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI ha raccontato la sua città e la realtà degli ebrei ferraresi in questa raccolta di racconti che, assieme ad altri volumi, andrà poi a comporre il suo progetto di creare il romanzo di Ferrara.
Una raccolta di racconti che ci portano a conoscenza di una città che diventa il simbolo di una intera nazione e di quelle città e stati che hanno subito la presenza del razzismo contro gli ebrei.
I racconti hanno, infatti, in comune proprio questi tre importanti elementi, la persecuzione razziale, la differenza religiosa tra ebrei e cristiani e la città di Ferrara di cui l'autore ripercorre strade e vicoli in maniera dettagliata.
Oltre alla presenza di queste tematiche evidenti se ne può riscontrare un'altra, quella della consapevolezza sempre maggiore della presenza di differenze che portarono gli stessi concittadini a cambiare radicalmente il loro comportamento dal periodo delle leggi razziali, in maniera più evidente.
Attraverso i suoi racconti Bassani ci da una ulteriore testimonianza di come sia stato vivere in Italia durante questo particolare periodo storico e di come la consapevolezza della diversità si sia affermata lentamente all'interno di una comunità che, pur conoscendo la presenza di persone religiosamente "diverse", ne hanno cominciato a sentire "il peso" solamente nel momento in cui la loro tranquillità veniva ad essere sconvolta.
Una testimonianza che lo scrittore rende in maniera diretta, senza troppi fronzoli attraverso il racconto di vite normali: un medico, una ragazza madre, un sopravvissuto ai campi di concentramento e una socialista. 
Una raccolta che, se letta adesso, ovviamente non ci racconta nulla di nuovo, avendo ormai saputo e conosciuto l'orrore della guerra e del fascismo in Italia per il popolo ebreo. Ma se pensiamo che il libro è stato pubblicato nel 1956 e che erano trascorsi pochissimi anni dalla fine delle barbarie, non possiamo non considerare il volume come una testimonianza disturbante per i lettori dell'epoca.

Dal mio personale punto di vista, pur apprezzando molto le tematiche trattate, non posso dire altrettanto della forma utilizzata dall'autore. Credo sia ormai noto ai più che la lettura di racconti non fa parte delle mie preferenze letterarie, e questo inevitabilmente finisce con il condizionare anche la mia capacità di giudizio, nel senso che ci metto molto a formularne uno che possa andare bene per l'intera raccolta o che comunque riesca a rendere bene il concetto che ho nella testa.
Comunque, credo che avvicinarmi all'autore attraverso questa raccolta sia stato un errore, anche perché possiedo IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI pur non avendolo ancora letto :-/

Comunque, torniamo al giudizio, credo che lo stile di Bassani non sia molto di mio gradimento, ho trovato la scrittura troppo confusionaria, piena di parentetiche, di spiegazioni, ripetizioni all'interno di uno stesso periodo e frasi che hanno decisamente deviato la mia attenzione e hanno reso tutta la lettura pesante e difficilmente comprensibile (sempre dal punto di vista dell'attenzione). Mi è capitato di dimenticare interi periodi letti il giorno prima e un racconto di venti pagine leggerlo in tre giorni.
Insomma, una scrittura non facilissima, magari anche per l'edizione che ho letto, quella del 77 che ho trovato al mercatino dell'usato per pochi centesimi.
Questo stile mi ha reso difficile anche inquadrare bene i personaggi delle vicende narrate e sicuramente non è un libro che posso consigliare di leggere a chi, come me, torna da una giornata pesante. 
Altra cosa che ho apprezzato poco è il fatto che l'autore abbia raccontato della città di Ferrara dando per scontato che i suoi lettori la conoscessero benissimo, nel libro, infatti troviamo molti nomi di vie elencate e solo alcune volte presentano delle descrizioni fatte in relazione al momento del racconto.
Insomma, una lettura che ho apprezzato dal punto di vista della questione razziale, ma non allo stesso modo per tutto il resto, purtroppo.

Spero di ricredermi con il romanzo, di cui possiedo una versione Einaudi più recente. 
Voi avete letto qualcosa di questo autore? Conoscevate questa raccolta di racconti?
Fatemi sapere nei commenti, quali sono le vostre letture in questo periodo? Riuscite a reggere i soliti ritmi?
Io nel frattempo vi mando un abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!!

2 commenti:

  1. Ciao:) Non ho mai letto nulla di Bassani ma ho in casa Il giardino dei Finzi-Contini e vorrei conoscerlo con quello. In casa mia a mia sorella non è piaciuto, a mia madre si, quindi manco io per dare un giudizio finalexD
    I racconti non esaltano neanche me come forma di narrazione, ma è un mio limite, sono una lettrice ingordaxD

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    1. Ciao :-) Allora siamo in due ad essere ingorde! Io devo sapere tutto, mica posso accontentarmi delle storie lasciate a metà ;-)

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