05 febbraio 2018

RECENSIONE "L'ESTATE FREDDA" di GIANRICO CAROFIGLIO

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Buon inizio settimana lettori, i miei programmi di pubblicazione sono saltati tutti perché ho dimenticato di programmare I i post nel modo giusto e me ne sono accorta solo oggi (domenica). Cercherò di rimediare in questa settimana, quindi, oggi vi faccio leggere la recensione per la TUTTI AD HOGWARTS CON LE TRE CIAMBELLE, così almeno una cosa buona la faccio :-)
BENE!!! passando alle cose serie, si fa per dire, ecco la recensione di questo romanzo che mi ha piacevolmente colpito, dopo tutta una serie di letture un po' così così, buona lettura!!!



TRAMA: Nel 1992 la mafia comincia a lasciare le sue tracce in maniera prepotente. Falcone viene assassinato nello stesso momento in cui a Bari il figlio del boss Grimaldi viene sequestrato e trovato morto. Lopez, un su ex compagno di vedute e principale sospettato, decide di costituirsi e "cantare" tutto il suo sapere al maresciallo Fenoglio.
Un viaggio nella Puglia mafiosa di quegli anni e la presenza di un male che non è sempre dove ci si aspetta.


Titolo: L'estate Fredda
Autore: Gianrico Carofiglio
Casa Editrice: Einaudi
Anno: 2016
Pag: 352
Prezzo: 18,50 euro




VALUTAZIONE:



Solamente alla fine della lettura ho scoperto che questo è il secondo volume dedicato alla figura del Maresciallo Fenoglio, ma posso dirvi che non serve, necessariamente, leggere il primo per capire qualcosa di questo libro, penso che ogni volume abbia al suo interno un'indagine indipendente da ciò che precede o segue, quindi potete leggerlo comunque.
Detto ciò, vi parlo della mia esperienza di lettura e di quella che è stata la prima scoperta del 2018, per me!

Ho sempre sentito parlare di questo autore in maniera entusiasta, ma non ho mai avuto occasione di leggere qualcosa di suo, un po' perché non mi attirava il genere, un po' perché, lo confesso, poche volte vado a vedere la sezione noir perché ho sempre "paura" che non possa piacermi o interessarmi. Quando, però, l'estate scorsa ho visto che La Repubblica faceva questa collana ho deciso di buttarmi e comprare questo titolo, incuriosita dal fatto che la storia degli anni 90 è conosciuta ma non ne avevo mai letto nulla.
Certo, qui non si raccontano le stragi famose, quella di Falcone rimane sullo sfondo, come a voler indicare l'influenza che molta parte aveva occupato nei magistrati dell'epoca il suo lavoro, ma un quadro di quello che succedeva lo dà.

Quello che Carofiglio ci racconta nel suo romanzo è ciò che accadeva nella Puglia degli anni 90, una terra meno nota e meno in auge, rispetto alla Sicilia, nel mirino del mondo. Non perché ci fosse meno violenza in questa terra, solamente perché si agiva con più silenzio, meno clamore, ecco.

Il rapimento del figlio del boss locale, Grimaldi, ci permette di fare un viaggio all'interno del mondo degli interrogatori e dei cosiddetti pentiti, i collaboratori di giustizia che decidono, nel momento in cui le cose per loro si mettono male, di raccontare tutto quello che hanno fatto loro e i loro compagni di ventura, indipendentemente dal grado di appartenenza e dal loro ruolo in quei misfatti.

Un libro che mi ha colpito subito proprio per questa novità, almeno nel mio panorama di letture, un romanzo che dà l'occasione al lettore di conoscere il mondo delle affiliazioni mafiose in tempi moderni. Attraverso le parole di Lopez (il pentito) il lettore entra in un mondo fatto di rigide regole, dettate da valori profondi, se mi lasciate passare il termine. 
Un affiliato deve essere pulito da droga e alcol, deve essere fedele alla sua "famiglia", deve rispettare i ruoli e i gradi, deve agire in base alle sue possibilità e a quelle che gli vengono date. Nel momento in cui ciò non avviene scatta l'esclusione dal gruppo. 
Questo per dire solamente qualcosa di quello che si racconta in questo libro.
Durante le confessioni di Lopez, che dovrebbero portare Fenoglio a scoprire la natura del sequestro del piccolo Grimaldi, però, si viene a conoscenza di una realtà che è ben più "agghiacciante" e impensabile.
Un romanzo che mi è piaciuto molto nel suo modo di raccontare la realtà, nuda e cruda, delle cose che non sempre sono come ci si aspetta. 

Carofiglio utilizza una tecnica narrativa che non avevo mai trovato all'interno delle mie letture, alla narrazione classica si unisce quella dell'interrogatorio, domande e risposte si susseguono in maniera tale da ricostruire la nascita della mafia pugliese e delle regole che la gestiscono. Un romanzo che vuole, in un certo senso, istruire o meglio far conoscere le cose che riguardano quella realtà attraverso l'uso di un linguaggio immediato, freddo e distaccato. Questo non deve par pensare che si tratti di un romanzo/saggio, assolutamente no.
Ci troviamo davanti ad un romanzo che racconta la storia di un sequestro e della sua natura partendo dalle origini del fenomeno e del perché si è arrivati a compiere un atto del genere. Un romanzo che attira per il modo in cui è scritto permettendo al lettore di arrivare a pagina cento senza rendersene conto. Uno stile, quello di Carofiglio, che seppure immediato e freddo, non è mai asettico, non è mai totalmente indifferente alla storia, non so se mi sono spiegata. 
Leggendo questo romanzo ho avuto la sensazione di leggere un libro che mi permetteva di conoscere qualcosa di nuovo in modo immediato, senza fronzoli e senza l'uso di linguaggi particolarmente complicati o settoriali.

Il personaggio di Fenoglio è interessante, non è un protagonista che irrompe sulla scena in modo fastidioso e prepotente, è un protagonista che riflette e parla nei momenti giusti senza mai essere banale o insignificante nei suoi interventi.
Un uomo che fa il suo mestiere pur non essendo convinto delle sue capacità, un uomo che è amante dei libri e che cerca di conoscere le persone nel loro essere e non nel solo ruolo che ricoprono.

Credo che si sia capito che la lettura è stata molto soddisfacente per me, mi è piaciuto tutto, il modo in cui la narrazione procede per gradi e in modo pacato, senza fretta e senza sconvolgere completamente la storia o la sua credibilità, questo non deve far pensare ad una narrazione pesante, anzi. 
Un libro che mi è piaciuto molto leggere, scoprirne la storia ad ogni pagina, affezionarmi ai personaggi, Fenoglio e Pellecchia, un uomo completamente diverso dal nostro protagonista, l'uomo d'azione della coppia, direi. Una storia che illumina su realtà poco note e che fa riflettere su quanto ci circonda.
Un romanzo che consiglio sia a chi ama il genere che a chi, come me, non aveva mai letto niente di questo tipo.

Fatemi sapere se lo avete letto, cosa ne avete pensato, se conoscete questo autore e se avete qualche suo titolo da suggerirmi.
Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare bellissime letture!!!

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