28 marzo 2019

BIG or Small? ... QUESTA VOLTA COSA HO LETTO?

SALVE  A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Quella di oggi non sarà assolutamente una recensione "necessaria", nel senso che vi racconterò le mie impressioni su un libro che di opinioni ne ha avute moltissime e che è oggetto di studi in continuazione, quindi questa mia, sarà solamente un ulteriore puntino tra i tanti che hanno parlato di lui... ma vediamo di cosa sto parlando...Buona Lettura!




IL SIGNORE DEGLI ANELLI di J.R.R.TOLKIEN

La compagnia dell'anello
Le due torri
Il ritorno del re





Titolo: Il signore degli anelli
Autore: J. R. R. Tolkien
Casa Editrice: Bompiani
Anno: 2017
Pag: 1264
Presso: 19.90 euro


TRAMA: Una bizzarra compagnia di Hobbit, Nani, Elfi e Uomini inizia un'avventura fantastica per distruggere l'Anello che tanto dolore, terrore, distruzione e morte ha portato nella Terra di Mezzo. Un re deve tornare sul trono di un regno vasto e assoggettato all'occhio di Sauron, il Male per eccellenza.
Un viaggio avventuroso alla scoperta di mondi fantastici e personaggi incredibili che saranno teatro della continua lotta tra bene e male.



VALUTAZIONE:



Sono stata molto indecisa sullo scrivere o meno una recensione su questo libro, una delle ultime letture che ho fatto nel 2018.
Come vi ho spiegato nella intro del post, non credo che ci sia bisogno di altre opinioni su un libro così tanto famoso e apprezzato, ma avendo deciso di raccontarvi cosa penso delle letture che affronto, e avendovi detto che avrei recuperato le recensioni dei libri che mi avevano colpito dell'ultima parte del 2018, eccomi qui a parlarvi del viaggio più incredibile che mi sia mai capitato di fare.

In questi ultimi tempi mi sono decisa a recuperare delle letture che sono, per la maggior parte dei casi, imprescindibili per la "carriera" di un lettore degno di questo nome, e Il signore degli anelli è proprio una di queste, cosa che mi rende molto felice, soprattutto perché sono delle bellissime letture.

Non mi soffermerò sulla trama perché mi sembra assurdo parlare di una storia che è DECISAMENTE nota al mondo intero, quindi parlerò a ruota libera delle sensazioni e delle emozioni che questa lettura mi ha trasmesso.

La storia che Tolkien ci racconta nei tre volumi non è una vicenda che lascia sorprese nel suo svolgimento. Fin da subito sappiamo che ci troveremo a leggere di un viaggio per distruggere l'anello portatore del male. 
Quello che non conosciamo è la modalità nella quale in viaggio si svolge.
Nei tre libri, infatti, affianchiamo Frodo e Samvise Gangi in quella che è una lunga discesa verso gli inferi di un mondo completamente travolto dal male.
Ed è essenzialmente questa la prima cosa che salta all'occhio del lettore che passa dal primo agli altri volumi successivi.
Ad ogni volume c'è, infatti, un cambiamento totale dell'atmosfera e dei paesaggi. Se nel primo volume la leggerezza e la spensieratezza di Hobbiville ci travolgono come se fossimo nel paese dei Balocchi, dal secondo volume in poi la scena si sposta nelle terre di Mordor e nei campi di battaglia per la riconquista del regno di Minas Tirith.





Fin dal primo volume Tolkien ci parla di un mondo fantastico e meraviglioso con il quale ci dà lezioni di civiltà e buon senso. Il viaggio della Compagnia ci mostra come il Bene e il Male siano sempre in contrasto tra loro e che, almeno in questo caso, anche se con grandi difficoltà, il Male verrà sempre sopraffatto.

Gli eroi di questa storia sono dei personaggi improbabili che, negli Hobbit, ci portano a riconoscere l'antieroe per eccellenza.
I piccoli Hobbit diventano simbolo di Fedeltà (Samvise) di Amicizia (Merry e Pipino) di fratellanza e condivisione delle paure con Frodo, protagonista e portatore del Fardello.

Affiancano i piccoli Hobbit un Ramingo, Aragorn o GranPasso, un nome che incute paura e mistero erede del regno di Elendil e portatore della spada spezzata. Uomo di battaglie che diffida di tutti quelli che incontra e per questo preziosa guida per i nostri piccoli amici.
Legolas l'elfo leggiadro, veloce e sempre in contatto con la natura. Un abile arciere dal passo felpato e silenzioso. Gimli il Nano, in contrasto con gli elfi ma poi grandi e inseparabili amici ed infine Boromir l'unico che nasconde qualcosa. 
La compagnia si forma grazie ad un personaggio fondamentale nella lotta contro il male ma anche nella storia, tanto da essere presente anche nelle sue lunghe assenze: Gandalf il mago, il Mithrandhir portatore di notizie nefaste e consigli. 
Ovviamente questi non sono gli unici personaggi che si incontrano tra le pagine del libro. Molti altri fanno la loro comparsa più o meno frequentemente, uno su tutti è Gollum che riamane molto impresso nella memoria sia per la sua continua ossessione per il "Tesssssssoro" che per la storia triste che lo accompagna.
Ma poi ci sono i regnanti di Lothlorien, Elron e la bellissima Dama Galadriel creatura aurea, dall'eleganza e saggezza sconfinate, Eowin e Faramir, Barbalbero, Saruman e molti altri.





Le descrizioni sono l'altro elemento che rendono questo un libro spettacolare.
La tendenza a modificare il paesaggio circostante con la gravità della situazione contribuisce a creare uno stato di ansia per le sorti dei protagonisti, soprattutto quando la successione di questi paesaggi è repentina e improvvisa. 
La contea di Hobbiville ridente, prosperosa, verde e rigogliosa è circondata da Bosco Atro, luogo oscuro, tetro, pieno di creature paurose e mostruose che uccidono senza permettere di rendersene conto. E poi ci troviamo a Gran Burrone e Lothloriel, il regno degli elfi, un luogo incantato che lascia stupefatti.
Gli occhi si riempiono di bellezza  e meraviglia per le descrizioni che Tolkien fa, minuziose, è vero, pesanti e apparentemente inutili a volte, ma vi assicuro che ogni cosa, ogni dettaglio che sembra insignificante a prima vista, diventa estremamente importante ai fini dello svolgimento della storia.

Nel primo volume si riconosce la volontà dell'autore di porre le basi che introducono alle vicende successive.
La Compagnia dell'Anello, infatti, ci presenta tutti, o perlomeno la maggior parte  dei personaggi che vediamo agire nei libri successivi e si raccontano gli antefatti per la comprensione della situazione che la diffusione del potere distruttivo di Sauron sta avendo su questo mondo.
Ho adorato lo stile utilizzato da Tolkien in questo libro, il descrittivismo così pieno e ricco mi hanno permesso di avere davanti a me tutti i mondi e i teatri delle scene in maniera vivida, palpabile e reale.
Ho amato tutti i personaggi buoni e cattivi. Ho adorato le storie che sono dietro ognuno di essi e il modo in cui la fantasia di questo autore è riuscito a creare questo mondo.
La lettura di questo primo volume è stata sicuramente molto influenzata dalla visione del film che è quello che ricordo meglio dei tre. Non sono riuscita a non associare i volti degli attori a Frodo, Sam e gli altri. Una lettura che sicuramente mi ha meravigliato, a livello di trama, meno degli altri due volumi, sebbene mi sia piaciuto moltissimo lo stesso.




Nel secondo volume, che inizia esattamente nel punto in cui il primo finisce, ci troviamo nel pieno dell'azione. 
Il teatro delle scene è completamente diverso, come pure il clima che si respira nell'andare avanti con la storia. Cambia, qui, anche il modo in cui si struttura la narrazione. Due filoni narrativi ci portano a leggere le avventure di una compagnia divisa e, di conseguenza, molti sono anche i momenti che la narrazione ci porta a seguire.
Ne Le Due Torri la narrazione ha molta più azione, molto più intrigo e ci sono molti più personaggi negativi che fanno il loro ingresso. 
La presenza infestante degli orchi ci rende anche la narrazione più cupa, più affannosa, ansiogena, non so come spiegarvi.   
Questo è, per me, il libro migliore dei tre. Mi è piaciuto tutto, molto più degli altri due volumi che sono, forse, anche i più prevedibili nello svolgimento e nella conclusione della storia.
Ho amato il fatto che, nonostante lo svolgimento della storia fosse ben noto, le vicende di questo volume finiscono con il sorprenderci nel momento in cui sembra che tutto si sia ormai deciso.
E poi, ovviamente, è in questo volume che fa il suo ingresso GOLLUM altro grande personaggio noto della narrazione.
Di lui conosciamo la storia, il perché sia diventato così e soprattutto diventa l'anello di congiunzione con quanto successo ne Lo Hobbit, romanzo che sicuramente ha posto le basi per lo sviluppo de Il signore degli anelli.
Il male diventa protagonista di molte delle scene de Le Due Torri. Gli orchi, brulicanti come formiche nella terra di Morguldiventano molto più reali e concreti rispetto al primo volume in cui rimanevano solamente una minaccia latente. Molte parti in questo secondo romanzo li vedono dei protagonisti nel cambiare le sorti degli eventi. Diventando protagonisti anche degli orchi ci vengono mostrati i rancori le invidie e i dissapori che li rendono molto più umani di quanto si creda.
Anche in questo volume, ovviamente, le descrizioni diventano fondamentali e basilari non solo per comprendere lo scenario nel quale si realizzano le scene ma anche per dare una testimonianza concreta di come il male influisce su questa realtà.





Il Ritorno del Re è l'ultimo volume di una storia che con il secondo volume vi tiene con i l fiato sospeso. Tutto inizia al centro di una battaglia cruenta e di altre che occupano la maggior parte del volume.
Minas Tirith deve essere liberata e deve tornare nelle mani di un re buono e giusto.
Un volume finale che, nonostante possa risultare scontato, perché sappiamo tutti che il bene trionferà, vi lascia comunque con un senso di attesa spasmodica nel voler conoscere l'esito delle numerose battaglie che lo attraversano.
Le sorti dei personaggi sono molteplici e la tristezza, a volte, lascia il magone, ma tutto è finalizzato ad una narrazione che vi lascerà completamente soddisfatti.

Un romanzo mondo che Tolkien realizza e progetta nei minimi particolari. Nel raccontarci questa storia, infatti, l'autore non si limita a crearne la trama e il mondo, ma ne ricostruisce le leggende, i miti, le religioni, le tradizioni di ogni popolo rendendoli riconoscibili fin dalle prime parole.
Tutto è costruito magistralmente e scrupolosamente, ed è sicuramente questo che favorisce la vividezza della lettura.
Ho apprezzato molto il fatto che nonostante si tratti di una vicenda principalmente maschile emergano tre personaggi femminili che, proprio per la loro scarsità, rimangono fortemente impressi nella memoria del lettore sebbene le loro presenze siano molto ridotte nella storia: 
Dama Galadriel, Arwen e  Eowin. Tre donne tanto femminili e belle quanto mascoline e battagliere.
Mi è piaciuto il modo in cui Tolkien racconta della corruzione dell'animo umano e di come proprio il lasciarsi avvolgere dalla malvagità finisca con il trasformare completamente. 
Gollum ne è l'esempio lampante, ma la stessa immagine di Frodo ormai preda del potere dell'Anello ne diventa un esempio. Ovviamente affianco a Frodo il bene di Samvise Gangi.

Insomma, come si fa a leggere il Signore degli anelli e a parlarne in modo decente? Ad ogni pagina ci sarebbero centinaia di cose  da dire... 
Sicuramente non si può leggere questo libro come se fosse un passatempo, Il signore degli anelli è un romanzo che deve essere assaporato ad ogni pagina, una storia che coinvolge e che che vi fa provare paura, gioia e allegria condividendo la vita e le avventure dei suoi protagonisti.
E' palpabile l'amore per la natura e e per le storie che racconta. E posso dire che, avendo letto altro di suo, decisamente Il signore Degli anelli rappresenta il suo apice produttivo.

Un romanzo lungo, è innegabile, pieno di descrizioni e di dettagli raccontati come se dovessero essere reali e indimenticabili. 
Una lettura che non può essere fatta per riempire i buchi del dolce far niente, ma deve essere una lettura che ti chiama e che va fatta nel momento giusto per comprenderla e amarla.
Insomma io ho cercato di raccontarvi cosa ho visto in questo romanzo, che mi è piaciuto credo si sia capito, che lo rileggerò anche e che lo consiglio solamente se siete pronti per fare questo viaggio bellissimo ma da dosare al meglio.

Fatemi sapere se lo avete letto, se vi è piaciuto, cosa ne avete pensato.
Io credo che, almeno una volta, si debba leggere e che il ricordo di averlo fatto non vi lascerà.
Vi mando un abbraccio e vi auguro di fare bellissimi viaggi tra le pagine dei vostri libri!!!

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