22 dicembre 2020

RECENSIONE: "GLI ULTIMI GIORNI DEI NOSTRI PADRI" di JOEL DICKER

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Mancano tre giorni a Natale e, devo dire la verità, non vedo l'ora che passino queste feste. Non sono tipa da riunioni e cerimonie o almeno non lo sono più da un po', quindi non ho sentito il trauma dello stare a casa con i propri conviventi visto che ci sto anche tutti gli altri giorni dell'anno ma mi dispiace se tra voi ci sono persone che non potranno avere il loro solito Natale in famiglia... ma andiamo avanti.

Oggi vi parlo della mia esperienza con la lettura di un libro che, pur essendo scritto da un autore famosissimo degli ultimi anni non è stato poi così tanto considerato. Ma vi racconto tutto nel post, BUONA LETTURA!!!




Trama: Siamo nel 1940, Inghilterra, Wiston Churchill sta cercando di evitare che l'esercito inglese venga completamente annientato a Dunkerque attraverso la formazione di un gruppo di agenti speciali addestrati per raggiungere questo scopo. La storia è quella di un gruppo di giovani francesi che verranno addestrati in Inghilterra e grazie alla loro storia viene messa in luce la natura dei rapporti dell'Inghilterra con la Resistenza francese.

Titolo: Gli ultimi giorni dei nostri padri
Autore: Joel Dicker
Casa Editrice: Bompiani
Anno: 2017
Pag: 462
Prezzo: 9.90 euro


Cosa Ne penso...


Non so dirvi se effettivamente avessi delle aspettative nei confronti di questo libro, non me lo ricordo, mi ricordo, però, che sull'autore c'è un hype pazzesco anche se non per questo romanzo. Joel Dicker è molto conosciuto per la scrittura di Thriller ma in questo caso ci troviamo davanti ad un romanzo storico che di thriller ha solamente un vago sentore in lontananza.

GLI ULTIMI GIORNI DEI NOSTRI PADRI è una storia familiare sui generis, nel senso che non si parla di una famiglia composta da madre, padre e figli, ma da un gruppo di amici che si comportano come tali.  
Il protagonista di questa storia è Paul Emile un giovane francese che allo scoppiare della guerra decide di arruolarsi con la Resistenza francese. In realtà viene poi intercettato da un gruppo speciale dell'esercito Inglese che, assieme ad altri suoi concittadini, lo addestrerà per diventare una sorta di agente segreto.
In tutta la prima parte del romanzo, quindi, seguiamo la formazione di Paul Emile che non è solamente una formazione militare, ma anche umana. E' durante questo periodo che conosce quelle che diventeranno le persone più importanti per la sua vita, la sua Famiglia e non vi dirò di più altrimenti andrei a raccontarvi tutto il romanzo.


Quando ho iniziato questo romanzo non mi sembrava che mi stesse prendendo molto, pensavo di aver sbagliato il momento o che, per l'ennesima volta, un autore così tanto acclamato con me non facesse presa. Con lo scorrere delle pagine, invece, le cose sono migliorate, la guerra è sempre un tema che mi piace molto affrontare, mi fa l'effetto della copertina di Linus per intenderci, al punto che cominciai a comprendere quale fosse la storia che Dicker voleva raccontarmi.

Pur ambientando il libro in un contesto storico ben preciso e determinato l'autore sceglie di dare spazio ai suoi personaggi relegando la Storia a mero sfondo narrativo. Questo elemento mi ha colpito molto perché comunque non me lo sarei aspettata da un romanzo le cui premesse dichiaravano palesemente il suo essere un romanzo storico.

La storia che Dicker ci racconta è quella di un gruppo di persone che vengono indotte a vivere insieme per raggiungere uno scopo, fare qualcosa per la propria nazione. Ci troviamo così a conoscere un medico, un religioso, una studentessa, insomma persone normali che si ritrovano a dover fare gli eroi. Ma quello che mi è piaciuto di questa storia è che i personaggi non vengono utilizzati per portare avanti la narrazione, ma sono essi stessi la narrazione. Per tutte le 400 pagine noi conosciamo i protagonisti e il loro modo di affrontare questo onere che si ritrovano a portare sulle spalle.
Ne conosciamo i punti deboli, ne conosciamo la famiglia, ne conosciamo il carattere, le paure, i sentimenti e mano a mano che si va avanti non si può fare a meno di affezionarci a loro.

In base a quanto vi sto raccontando vi starete certo domandando cosa c'entra il titolo, bhè dovete leggere il romanzo perché qui non vi dico nulla, ovvio!

Quello che posso dirvi è che Dicker ha saputo raccontare una storia piena di umanità in modo gentile e con tatto, sia quando racconta della storia di Paul Emile sia quelle che si creano nel corso della narrazione. 
Dicker realizza una storia ordinata nel senso che il procedere della lettura è estremamente lineare e comprensibile al punto da non sentirsi mai fuori da quel mondo.

Un personaggio mi ha colpito particolarmente per il modo in cui l'autore ce lo racconta, Gros è un uomo grande e grosso, una sorta di gigante buono, e buono lo è davvero. Ad un certo punto della narrazione vediamo che si innamora follemente e perdutamente di una ragazza che neanche sa del suo sentimento ma tutti i suoi amici lo aiutano nei suoi folli tentativi di eludere i controlli e andarla a vedere. Ecco, in un solo accenno vi potete già immaginare il livello dei sentimenti che in questo romanzo vengono descritti.
Mi sono trovata davanti ad una narrazione così pregna di sentimenti diversi ma vivi che mi sono letteralmente lasciata trasportare dal loro entusiasmo e dal dolore che inevitabilmente si prova in determinate situazioni. 

Dicker riesce a rendere vivi i personaggi al punto da avermi fatto vivere con loro l'addestramento e l'emozione di trovarsi in prima linea. Un romanzo che è il racconto di una amicizia profonda e sincera nonostante ci si potesse aspettare rivalità tra di loro. Mi è piaciuto molto proprio il modo in cui Dicker li caratterizza mostrandoci la possibile varietà dei caratteri umani e di come questi riescano a interagire tra loro.



VOTAZIONE:



Mi rendo conto che parlare di questo romanzo sia stato un po' difficile da mettere per iscritto, il fatto è che di trama c'è poco nel senso che se vi raccontassi troppo non vi darei lo sprono per affrontarlo. Quello che mi ha colpito molto è come l'autore abbia voluto raccontarci delle persone che hanno vissuto quegli eventi in una narrazione che per quanto di finzione si risultata veritiera e sincera.
I personaggi di Dicker sono reali e vividi nella nostra mente e alla fine del romanzo vi restano nel cuore ognuno per una caratteristica differente. 
Insomma credevo che non mi avrebbe convinto abbastanza e invece devo ammettere che sono molto curiosa di affrontare nei prossimo mesi il suo più famoso romanzo LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBERT per vedere se anche in quel tipo di storia riesco a trovare le stesse caratteristiche di questo.

Fatemi sapere se avete letto questo romanzo e se avete letto qualcosa di questo autore.

Vi mando un grande abbraccio e vi auguro di fare tante bellissime letture. A PRESTO!

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