09 dicembre 2016

RECENSIONE "L'ELEGANZA DEL RICCIO" di MURIEL BARBERY

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!


Come state amici, tutto bene? Visto che ci stiamo avvicinando sempre di più al Natale, la domanda che mi sorge spontanea è: MA VOI I REGALI DI NATALE LI AVETE FATTI? O almeno, AVETE UNA VAGA IDEA DI COSA REGALARE ALLE VOSTRE PERSONE CARE??? Io sono in alto mare e non vorrei ridurmi sempre all'ultimo secondo a farli, ma quest'anno ho proprio il vuoto... povera me O_o
Comunque, oggi devo confessarvi che non so come verrà fuori questa recensione. Ho letto il libro tanto tempo fa e non mi sono fatta neanche un appunto su quello che mi ha suscitato, quindi beccatevi lo sproloquio così come viene ;-)





TRAMA: Renée è la portinaia di un palazzo borghese al numero 7 di Rue de Grenelle. E' poco incline ai rapporti umani e non ama uscire fuori dal suo ruolo sociale.
Paloma ha 12 anni, vive nel palazzo di Rue Grenelle circondata da una famiglia che non capisce la sua vera essenza.
Due donne apparentemente molto diverse tra loro che si ritroveranno ad avere in comune molto più di quello che ci si potrebbe aspettare. Se volete osservare cosa accade in un palazzo borghese leggete questo delicatissimo romanzo.

Titolo: L'eleganza del riccio
Autore: Muriel Barbery
Anno: 2007
Pag: 384
Prezzo: 18,00 euro






VALUTAZIONE:



Da quando ho deciso che era arrivato il momento di parlarvi di questo romanzo devo dire che ancora non ho trovato il modo giusto per farlo. Allora ho pensato: "Stavolta non mi scrivo niente, butto giù quello che mi viene e vediamo come va a finire"... 
Sfida accettata, speriamo bene :-)
In realtà faccio sempre così, nel senso che butto giù qualcosa in un quaderno e poi quando mi metto davanti al pc faccio scorrere fluidamente i miei pensieri in libertà. Adesso non ho scritto niente sul quaderno e andrò a braccio... Mi sento tanto politica ah ah ah!
Faccio la persona seria che è meglio...
Ho letto questo libro perché mi è stato prestato da mia cugina questa estate e avendolo inserito subito in una sfida di lettura, oltre ad avere una curiosità sfrenata di sapere il perché di tanto successo, l'ho letto subito e ne sono rimasta incantata.

Non si può parlare di un romanzo che abbia una trama ben definita, perché credo che più che di romanzo, in questo caso, si debba parlare di incontro di anime, ed è il loro incontro ciò che viene raccontato nel libro.
Lo sfondo della storia è un palazzo borghese nel quale si trovano personaggi piuttosto particolari. Famiglie altolocate che si fingono piene di cultura e umanità e allo stesso tempo personaggi che hanno timore a mostrare la loro vera natura.

Il libro ha due voci narranti da una parte abbiano Renée, la portinaia che svolge diligentemente il suo lavoro e fa tutto quello che ci si aspetta da una portinaia, come ad esempio guardare la televisione nel gabbiotto, cucinare cibi pesanti, organizzare la posta o eventuali avvisi da dare o fare a chi di dovere. Nella realtà Renée non è così, una donna dal passato difficile che nasconde, e ha sempre nascosto, la sua voglia di conoscenza e la sua cultura pensando che, essendosela costruita da sé, sia meno credibile di quella che altri hanno appreso con lo studio.
Renée è una donna che ha avuto una vita fatta di soddisfazioni tiepide, nell'errore o consapevolezza, che la bellezza sia l'unica possibile via di successo, così, non ritenendosi all'altezza, decide di dedicarsi allo studio della storia, della letteratura, dell'arte, del cinema, della musica, di tutto quello che i suoi occhi avevano voglia di scoprire e imparare.
Questo è ciò che Renée ci permette di conoscere di sé, attraverso le sue parole, ci racconta dell'amicizia con la donna delle pulizie di una delle famiglie del palazzo con la quale prende regolarmente il tè, la sua "unica amica". Un'amica sincera e leale, come si scopre mano a mano che si va avanti con la lettura del testo, una persona che capisce quale sia il limite imposto da Renée nei rapporti umani e che non lo travalica, accettandola così e rispettandola.
L'altra voce è quella di Paloma, una ragazzina di 12 anni che vuole suicidarsi e programma la sua vita fino al giorno del suo suicidio, quello del suo compleanno. Quello che leggiamo attraverso le parole di Paloma sono due diari, uno del PENSIERO PROFONDO, l'altro sul MOVIMENTO DEL MONDO. In realtà dal mio punto di vista non ci sono grandi differenze tra i due, a parte il titolo che la ragazzina gli impone. In tutte e due i casi si tratta di riflessioni molto profonde che Paloma fa partendo da un evento che succede direttamente a lei o alla sua famiglia o agli abitanti del palazzo.
Come Renée, anche Paloma finge di essere ciò che non è, si adegua all'intelligenza scarsa (a suo dire) dei suoi coetanei, anche se è palesemente molto più matura di loro, si adegua ai loro modi di fare, ai loro gusti, alle loro scelte, quando nella realtà il suo essere è molto più profondo.


"Nella nostra società essere povera, brutta e per giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi a cui è meglio abituarsi quanto prima. Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. E l'intelligenza non sembra  più una giusta compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che aumenta il valore del gioiello. La bruttezza, invece, di per sé è sempre colpevole, e io ero già votata a quel tragico destino, reso ancora più doloroso se si pensa che non ero affatto stupida."

Una storia delicata dall'ironia sottile e sorprendente in alcuni punti. Ho trovato delle protagoniste che dietro ai loro aculei nascondono una fragilità che viene da loro salvaguardata da una campana di vetro, il paragone che mi sta venendo in mente è con la rosa de La bella e la Bestia, avete presente?? Anime fragili che cercano di proteggere se stesse dal mondo, e dal giudizio che questo può avere su di loro.
Personaggi forti, curati e caratterizzati a tal punto che è impossibile non affezionarcisi.
Ho detto, all'inizio del post, che per me questo libro non è altro che il racconto di un incontro di anime... Bhé... Pur essendo vissute nello stesso palazzo, le nostre protagoniste non hanno mai avuto un colloquio che possa definirsi tale, né una relazione che sia andata oltre i doveri imposti dall'educazione e dai ruoli, dell'una e dell'altra, ma l'arrivo di un ricco imprenditore giapponese che, magistralmente e impercettibilmente, riesce a guardare la loro vera natura e a coglierne la bellezza permette loro di mostrarsi l'una all'altra.
L' imprenditore è come se fosse una sorta di angelo che permette, a noi, di capire e conoscere meglio le due donne, a loro, di capire che non è necessario doversi sempre costruire una corazza spessa per ripararsi dalle persone. Che è possibile incontrare persone che vogliono conoscere la vera natura ed essenza di chi incontrano andando al di là delle apparenze. 
E allora è lì che la delicatezza della vicenda mostra il suo lato più bello, grazie anche ad una scrittura che sembra sussurrata, una narrazione a bassa voce, anche nei momenti divertenti, perché si, ci sono momenti in cui si fanno delle risate che non ve ne accorgerete neanche che state ridendo. E diventa la storia di amicizie improbabili e di rispetto per chi si ha davanti.
Quello che di bello ha questo libro è che racconta la vita di due belle persone consapevoli della loro profondità senza avere il il coraggio di mostrarla al resto del mondo. La scoperta che ci sia qualcuno che, invece, quella bellezza la vede e la riconosce diventa l'elemento principale del mio gradimento.
Guardare quella piccola porzione di mondo, che è il palazzo di Rue de Grenelle, attraverso gli occhi di una adolescente che analizza cinicamente, la sua generazione, permette di capire che non si può generalizzare e fare di tutta l'erba un fascio. Paloma affronta argomenti importanti come la vecchiaia, l'estrema superficialità dei suoi coetanei, l'egoismo dei suoi familiari, con un forte senso della critica, tanto che leggendo, a volte, ci si dimentica che la voce narrante è quella di una bambina di 12 anni.

Non so, in realtà, se io sia riuscita a trasmettere quello che ho sentito tra le pagine di questo libro, ma so che è una lettura da consigliare, magari non a chi pretende che un libro debba essere un contenitore di storie rocambolesche, ma potrebbe comunque piacere.
La storia è delicata, ha una profondità che viene colta mano a mano che si procede con la lettura, e la scoperta progressiva di due personaggi che nel loro essere riccio nascondono una fragilità che incanta senza che si trasformi mai in pena per il loro essere.
Un libro dal finale sorprendente che, se vi prende, vi lascerà senza fiato e con un pensiero fisso nei giorni seguenti su cosa avesse voluto effettivamente lasciarci la scrittrice con quel gesto.
La scrittrice sembra entrare nella vita delle sue protagoniste in punta di piedi cercando di non rompere il loro equilibrio e questo è un elemento che poche volte ho riscontrato nelle mie letture. Insomma un libro da leggere perché è bello conoscere anche storie di vita normale, raccontate in un sussurro e con una dolcezza di cui rimane il ricordo anche a tanti giorni di distanza.

Allora eccomi giunta alla fine di questo mio sproloquio, non so fino a che punto quello che ho scritto servirà a farvi avvicinare a questo libro ma spero che, al di là delle mie parole lo facciate perché è davvero una bella perla da aggiungere alla vostra collana di letture.
Spero che vi sia piaciuto ciò che ho scritto, ovviamente fatemi sapere se lo avete letto e cosa ne avete pensato, io vi saluto e vi auguro un buon week end e come al solito tante belle letture da fare :-) A presto un abbraccio!!!

6 commenti:

  1. È un bellissimo libro, uno di quelli a cui penso quando si tratta dei libri che mi hanno segnata.E tu ne hai fatto una bellissima recensione, che coglie appieno quella che è la ricchzza del romanzo, la sua perla nascosta. Brava! Un abbraccio

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    1. Si una vera perla senza che sia pieno di azioni e storie intrecciate tra loro, sono stata contenta di leggerlo... Grazie per i complimenti :-D

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  2. Oh, che piacere leggere questo tuo commento! L'eleganza del riccio è tra i miei libri preferiti, le letture del cuore, quelle che non potrei mai dimenticare. Lo lessi l'anno della pubblicazione, regalatomi da mio padre, e poi al liceo la prof di francese ce lo fece leggere anche in originale. Insomma è un libro che ho letto più di una volta e l'ho amato tantissimo. Come dici tu tratta temi molto profondi e lo fa in maniera delicata, io lo considero un vero capolavoro sia per contenuti che per forma :)
    La tua recensione è bellissima e spero tanto che invogli chi non l'ha ancora letto a dare una chance al romanzo della Barbery.
    Complimenti ancora, a presto!

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    1. Speriamo che ci riesca ad invogliare qualcuno :-) Sono molto contenta di essere riuscita a coglierne l'essenza e che, soprattutto sia riuscita a trasmettere quello che ho provato leggendolo :-)

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  3. Ciao Mikla, questo è uno dei libri che mi è rimasto nel cuore. L'ho letto qualche anno fa e ricordo ancora come rimasi spiazzata scoprendo il finale. Bellissima lettura davvero e sei riuscita a suscitarmi le stesse emozioni provate allora. Prima o poi lo rileggerò!

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    1. Grazie :-) Io devo comprarlo perché è sicuramente un libro da rileggere e quasi quasi mi manca non avere la possibilità di leggere ancora di Renée.. Personaggio fantastico :-)

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