Quella di oggi sarà una recensione piuttosto lampo, credo, su una lettura fatta per una delle sfide che sto facendo, si tratta della MADE IN ITALY BOOKS CHALLENGE, la sfida che ogni mese ci porta a leggere un libro di un autore italiano scelto in base a delle linee guida che vengono date dall'organizzatrice.
Bene dopo avervi detto di cosa si tratta vi lascio alla lettura del post, buona lettura!!!
TRAMA: Lyssi ha sedici anni ed è la classica adolescente che vive con il mondo contro, la famiglia, la sorella, i compagni di scuola. Un giorno, camminando nel bosco, inciampa e conosce Rufus, un pixie, una sorta di custode delle fate. Questo porterà la sua vita ad essere completamente stravolta e una serie di cambiamenti costringeranno Lissy a dover prendere una importante decisione.
Titolo: Woodland Fairies. Le fate del bosco
Autore: T. K. Tempest
Casa Editrice: Self- Publishing
Anno: 2014
Pag: 173 (sul kobo)
Prezzo: 10,40 euro
VALUTAZIONE:
Seconda lettura di un autore auto-pubblicato e seconda delusione dopo la visione di copertine tutt'altro che deludenti!!!
La prima lettura di questo tipo è stata Maddox House e anche in quel caso di si trattava di una storia legata a fenomeni paranormali inspiegabili ed inspiegati, questa volta, invece, ci troviamo davanti a quella che vorrebbe essere una storia fantasy legata a quelle creature bellissime (secondo me) che sono le fate.
La storia è ambientata in una nostra contemporaneità inglese nella quale una ragazzina di nome Elisabeth o Lissy si ritrova coinvolta nelle trame macchinose di un pixie, conosciuto anche come famiglio, insomma uno spirito guida delle fate, di nome Rufus. La vita di Lissy viene subito condizionata dalla presenza di questo "gattone" che finisce con il fare di tutto pur di farle conoscere Ilyar, la fata maschio, di cui lui è custode.
Questa è in soldoni la trama, ovviamente non vi posso dire il perché e il come le cose procedono altrimenti vi racconto tutto, quindi passo avanti che è meglio!
Il fatto che sia una storia contemporanea mette in evidenza il senso di inadeguatezza provato da tanti adolescenti all'interno della propria famiglia, oltre che a scuola o nella vita sociale. Una cosa che qui è rappresentata anche in modo un po' troppo esagerato.
Lissy è una ragazzina continuamente subissata dalle angheria della sorella, dai rimproveri della madre che crede a tutto quello che la figlia Kate le dice, e sente molto la mancanza di un padre che c'è ma sembra non essere mai presente nella vita di famiglia.
A questo si aggiunge il fatto che Lissy vede sua sorella come la reginetta della scuola, oltre che della casa, per la sua superiore bellezza, dimostrata dal fatto che tutti la ammirano estasiati, e dal ruolo di sfigatella, se così può aiutarvi a capire cosa intendo, che le viene affidato da chi le sta attorno.
Bene... Il fatto che questa sia la situazione di molti adolescenti non può neanche portare a credere che poi questa stessa situazione possa capovolgersi completamente nell'arco di una settimana, risulta completamente irrealistica come cosa.
Questa, infatti, è proprio una delle cose che non mi sono piaciute affatto di questa vicenda.
Io credo che volendo realizzare una storia che ha dell'incredibile (il fatto che esistano fate direi che lo è a sufficienza), si deve fare in modo che la realtà sia quantomeno realistica, e non esagerare le cose, né per quanto riguarda i problemi di Lissy né per il resto della storia che costruisci attorno a questo personaggio.
Almeno io la penso così, per rendere il tutto più accattivante agli occhi di chi sta leggendo la tua storia dovresti mettere in evidenza la differenza tra il prima e il dopo, ecco!
In questo caso c'è un'esagerazione nei comportamenti della protagonista e di chi le sta intorno che non ho capito e non ho apprezzato, la sola cosa che mi veniva in mente ogni volta che leggevo la storia era la cafonaggine di tutti i personaggi, e poi, andando avanti diventano tutti sdolcinati, esageratamente sdolcinati. Non è credibile affatto una storia costruita in questo modo.
E poi parliamo della popolarità di Lissy, prima non se la fila nessuno, poi con l'arrivo del pixie stanno tutti dietro di lei come se al mondo, il loro, non esistesse altra ragazzina. Bo, io non ne ho capito il senso di questa cosa.
E' tutto troppo estremizzato, in un senso e nell'altro, e questo non mi ha portato ad apprezzare affatto questa storia. L'idea di un personaggio fata maschio è sicuramente carina, ma l'autrice, sempre a mio avviso, non è riuscita a sfruttare a pieno questa cosa.
Direi che, purtroppo, non è una storia che mi ha convinto, l'eccessivo distacco di atteggiamenti non mi ha fatto capire il motivo e poi ci sono molte parti ripetute e questo, secondo me, solo per allungare il brodo ad una storia dalla trama debole e poco sfruttata.
Direi che non ho molto altro da dire, ovviamente non è una storia che mi sento di consigliarvi perché di motivi non ne ho trovati affatto, magari se c'è qualcuno tra voi che lo ha letto e ci ha trovato qualche altra cosa magari me lo faccia sapere :-)
Io adesso vi saluto che ho da preparare altre recensioni e post, come sempre vi mando un abbraccio grande e vi auguro buon viaggio tra le pagine dei vostri libri!!!
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