24 maggio 2017

RECENSIONE "IL GIORNO PRIMA DELLA FELICITA' " di ERRI DE LUCA

SALVE A TUTTI VIAGGIALETTORI BENVENUTI O BENTORNATI SUL MIO BLOG!!!

Oggi vi propongo la recensione di uno dei libri che ho comprato quando sono stata via per la fine di Aprile, su consiglio della Cugina, e che è stato scritto da uno di quegli autori che mi hanno sempre incuriosito ma non ho mai affrontato. Vediamo cosa ne ho pensato di questa lettura, vi auguro una buona lettura!!!


TRAMA: Don Gaetano è un tuttofare che lavora nella portineria di un palazzo molto popolato di Napoli. Nello stanzino dorme un ragazzo, nominato Smilzo, orfano di madre e abbandonato dal padre. Smilzo non conosce i suoi genitori e fa di Don Gaetano il suo mentore, amico, padre. Un romanzo breve e di formazione che ci porta a conoscere la Napoli del dopoguerra e la sua voglia di riscatto. Allo stesso tempo è la storia di un ragazzo che diventa uomo anche se non è la natura a decidere il momento, ma la città.


Titolo: Il giorno prima della felicità
Autore: Erri De Luca
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno: 2015
Pag: 133
Prezzo: 7,50 euro



VALUTAZIONE:


Una premessa doverosa prima di parlarvi di cosa ne ho pensato di questo libro è che l'ho letto per colmare un punto per due diverse sfide di lettura la MADE IN ITALY BOOKS CHALLENGE che mi chiedeva di leggere un LIBRO AMBIENTATO IN ITALIA. La seconda sfida per cui ho letto questo libro è la LPS2017 SFIDA DI LETTURA che chiedeva di leggere un LIBRO CHE TI E' STATO CONSIGLIATO

Primo libro che leggo di questo autore che non so ben definire se mi sia piaciuto oppure no, diciamo che si tratta di un ibrido, ecco, sicuramente mi ci vorrà un'altra lettura per capirlo!
De Luca ci racconta due storie di crescita improvvisa legate a due eventi che sconvolgono la vita dei nostri due protagonisti.
Don Gaetano racconta di una Napoli in subbuglio per la guerra che ancora lasciava i suoi relitti e le sue conseguenze. Ci racconta di come il popolo in rivolta, nel 1943, in cinque giornate riesce a spazzare via dalla città i tedeschi e la loro violenza. Si, lo fanno con la violenza, ma sono spinti dalla passione e dall'amore per una città martoriata e ferita, così come le persone che la abitano.
Smilzo, a mio avviso è una riproduzione in piccolo della vita di Don Gaetano, si rende protagonista di una storia di conquista e di difesa dell'onore. 
Negli anni del dopoguerra la città si vede ricoperta da un velo di sporcizia morale che non rende giustizia alla sua bellezza. Smilzo cresce nella portineria in cui lavora Don Gaetano, ascoltando le sue storie di guerra e di vita, dividendosi con lui una vedova e i suoi desideri sessuali, e ricevendo, proprio da lui, un coltello, IL coltello, con il quale avrebbe difeso il suo onore e la sua libertà. 
Non sono convinta che i protagonisti di questo libro siano i due personaggi, ma sono più propensa a considerare Napoli la vera protagonista, di lei si raccontano gioie e dolori, perdite, ferite e risate.

"E' bella di notte la città. C'è pericolo ma pure libertà. Ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori, stanno aperte le osterie, le friggitorie, i caffè. Ci si saluta, ci si conosce, tra quelli che campano di notte. Le persone si perdonano i vizi. La luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l'assoluzione. Escono i trasformati, uomini vestiti da donna, perché così gli dice la natura e nessuno li scoccia. Nessuno chiede conto di notte. Escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi, che di giorno vengono respinti. E' una tasca rivoltata, la notte nella città. Escono pure i cani, quelli senza casa. Aspettano la notte per cercare gli avanzi, quanti cani riescono a campare senza nessuno. Di notte la città è un paese civile."

Quello che esce fuori da questo libro è l'amore viscerale per una città che sa di non essere perfetta e allo stesso tempo non ha paura di mettersi in mostra. Un libro che mette in evidenza il fatto che, nonostante tutti i suoi sforzi rivoluzionari, nella città c'è un marcio che ne diventa il marchio e allo stesso tempo non ne guasta la straordinaria bellezza. E questi due punti contrastanti vengono rappresentati da questi due personaggi, Don Gaetano e Smilzo, protagonisti di due eventi importanti per la loro vita, sicuramente, ma anche della storia di Napoli, il bello (la rivoluzione) e il brutto (la vendetta e il sangue).

"Quello che ti butti a fare in quelle ore è un poco tuo, il resto è di quel corpo che si chiama popolo. Sono le persone intorno che fanno come te e tu che fai come loro. Un momento stai davanti a tutti, poi altri ti superano, qualcuno cade morto e gli altri continuano in nome suo quello che è iniziato. E' una cosa che somiglia a una musica. Ognuno suona uno strumento e quello che ne viene fuori non è la somma dei suonatori ma è la musica, una corrente che si muove a onde, scortica il mare, è una fame che ti fa vedere il pane buttato a terra, e tu lo lasci a un altro, una madre che passa un passo al figlio, la commozione che fa salire agli occhi il sangue e non le lacrime. Non te la so spiegare, la rivolta."

Una lettura intensa, seppur breve, nella quale il personaggio di Don Gaetano, che ho preferito, interpreta il ruolo del ricordo malinconico, di ideali forti che spingono a determinate azioni, di saggezza e di coraggio. Un personaggio che ben rappresenta lo stile di questo autore che ha unito all'italiano la veracità di Napoli attraverso i siparietti con La Capa che vi strapperanno sicuramente delle risate. Un romanzo di contrasti che vengono rappresentati in modo "rozzo" e delicato allo stesso tempo.
Insomma una bella lettura da fare anche se forse è troppo breve per apprezzarla subito, cosa che non è necessaria, ovviamente.

Fatemi sapere cosa ne pensate, se avete letto De Luca e, se sì, quale altro suo libro mi consigliate di leggere. Spero che la recensione vi sia piaciuta :-) Vi mando un abbraccio e vi auguro di fare bei viaggi tra le pagine dei vostri libri!!!

4 commenti:

  1. Brava, una bellissima recensione *_* Erri De Luca è un autore che apprezzo molto, ho letto qualche suo romanzo e trovo il suo stile molto particolare.
    Anche in questo caso la storia merita di essere letta e sicuramente lo farò.
    P.s. Ieri ho iniziato a leggere Quattrocento di Susana Fortes (che ho scoperto grazie a una tua recensione) e per ora lo sto trovando carino, però sono ancora ai primissimi capitoli.

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    1. Grazie Maria :-) Ti ringrazio anche per esserti fidata di quello che scrivo. Sicuramente cercherò qualche altro titolo da leggere di De Luca perché mi ha incuriosito molto.
      Aspetto di leggere la tua opinione si QUATTROCENTO allora :-)

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  2. Nemmeno io ho ancora letto qualcosa di Erri De Luca, ma non sono sicura d'iniziare con questo libro, visto che non ti ha convinta! :P

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    1. Forse le storie troppo corte non fanno per me ed ho bisogno di leggere altro per capire se si tratta di un autore che può fare per me oppure no! :-)

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