Allora quello di oggi credo sarà un evento epocale nella storia della mia vita di lettrice, vi domandate il perché??? Leggete il post ovviamente, mica ve posso svelà tutto qui così all'inizio del gioco ;-)
TRAMA: Giada è una laureanda in economia che ha come unico scopo della sua vita, al momento, la laurea. Giada è fidanzata da sette anni con un ragazzo che non ha le sue stesse vedute e una vita familiare complicata. Riuscirà a cambiare la sua vita e il suo modo di vedere il mondo? Gli Ingredienti? Uno stage, un collaboratore particolare, la scoperta di cosa si vuole veramente per la propria vita.
Titolo: L'importanza di chiamarti amore
Autore: Anna Premoli
Casa Editrice: Newton Compton
Anno: 2016
Pag: 312
Prezzo: 9,90 euro
VALUTAZIONE:
No dico, AVETE VISTO BENE LA VALUTAZIONE QUI SOPRA E IL GENERE DI LETTURA CHE HO FATTO???
Poi non ditemi che non è un evento epocale questo!!!
Scherzi a parte, ho letto un romance e mi è piaciuto davvero, non lo dico per prendere in giro. A suo favore va il fatto che non si tratta di quei libri smielati, melensi, che parlano solo di sole, cuore e amore o dove sono tutti pronti a spogliarsi in men che non si dica.
Diciamo che, anche se queste parti ci sono, non mi sono risultate ridicole e banali come è successo con altre letture che ho fatto di questo genere! Ma procedo con calma!
Non starò qui a farvi un elogio miracoloso di questo romanzo, ma cercherò di essere il più seria possibile nel parlarvene perché è stata veramente una lettura piacevole, nonostante qualche cosa, che anche se non mi ha fatto particolarmente impazzire, non ha comunque disturbato la mia lettura.
"Sembra una banalità, ma essere spontanei è così difficile al giorno d'oggi che la gente non sa più come si fa. Non esistono corsi per farti sentire in pace con te stesso, eppure ce ne sarebbe un disperato bisogno"
Parto subito dicendo che la trama è molto scontata e banale, due ragazzi che apparentemente sono diversi finiscono per innamorarsi follemente l'uno dell'altro dopo una convivenza lavorativa forzata che li "obbliga" a conoscersi meglio.
Questo è quanto! Quello che, però, è interessante è il fatto che l'autrice sa perfettamente di aver creato una storia semplice e banale, ma lo ha fatto tenendo conto che, a libro ultimato, il lettore si fermasse a pensare se veramente quello che ha letto è stato un libro banale e scontato oppure se si tratta di una storia che ha voluto parlare di altro.
Bene, io non so se questa è stata la sensazione generale di tutti coloro che hanno letto questo libro, ma posso dirvi che io ho pensato questo.
Non so se questa recensione potrà mai aiutare qualcuno a capire se, quello di cui parlo, possa essere una libro alla sua portata, so che quello che vi dico è tutto quello che ho provato io leggendolo. Un romanzo di poco più di trecento pagine che diverte per la spontaneità dei due personaggi. Personaggi che sono caratterialmente opposti e questo sicuramente è il punto cliché, se vogliamo, del romanzo, oltre alla storia prevedibile. Ma la "banalità" del cliché adottato, permette anche di avere un'indagine approfondita di questi due caratteri, veri protagonisti del romanzo.
Per la prima volta, infatti, ho pensato che Giada e Ariberto (che fantasia e pensiero per cacciare un nome così??!!) fossero semplicemente degli involucri per racchiudere qualcosa di più profondo di un semplice personaggio.
Parto prima con Ariberto, classico belloccio che sa di esserlo, figlio di genitori ricchi, e rinunciatario dell'eredità lavorativa familiare. Il carattere di questo ragazzo è solare, attento, gentile, premuroso e indagatore. Ma il suo è un indagare che porta a qualcosa di positivo, un indagare l'animo della persona che vuole al suo fianco nonostante la difficoltà di un carattere molto ostile.
Ariberto è il sole che si scontra con la luna, chiaramente Giada e il suo pessimismo cosmico.
Giada è, anche lei, figlia di genitori ricchi, non vi ho detto che si tratta di due Bocconiani, quindi il ceto sociale è lo stesso. Ma a differenza di Ariberto, che sta bene nella sua posizione sociale, Giada vuole essere diversa e guarda il suo status come se fosse una sorta di brutta malattia infettiva.
Giada è scorbutica, è ostinata, ostile verso tutto il mondo borghese e non solo, è in continua lotta con se stessa e con la sua famiglia, per cercare di scontrarsi con una realtà, la sua, che non vuole accettare. Allo stesso modo è una persona ombrosa e che nasconde una grande fragilità fatta, e dovuta, di/a una insoddisfazione che la porta a considerare la laurea l'unico obiettivo della sua vita.
La sua relazione finita già da molto tempo va avanti per inerzia dei due che si scoprono non appartenere più l'una all'altro e lei si ritrova a vivere una nuova condizione che le fa paura. Nascono mille problematiche e mille pensieri che Ariberto cerca di sventare ma che per lei sono presenti e pressanti.
Quello che ho trovato bello nel libro è il cambiamento che Giada ha nel corso delle pagine. Un libro che vuole portare il lettore a interrogarsi sulla natura di tanti problemi inutili che ci facciamo tutti e che al momento sembrano insormontabili.
Lo spirito del libro è quello che porta a far sì che tutti abbiano un qualcuno che possa aiutarli a non rimanere bloccati in uno stato di immobilità che logora e indebolisce le nostre certezze. La ricerca di una felicità che non sia priva di problemi, ma quantomeno che sia fatta di persone che possano aiutare a guardare il mondo da un'altra prospettiva.
Quello che purtroppo capita, a volte, è trovare chi non vuole farsi aiutare, preferendo rimanere nella propria sfera di domande senza risposte, persone che non accettano di essere aiutate, ma non si può obbligare nessuno ad accettare l'aiuto, si può solo offrire, o almeno io la penso così.
La pagina finale del libro è la mia preferita in assoluto, è una bellissima riflessione e un augurio che le cose possano andare bene per tutti.
Per quello che mi riguarda è stata una piacevole sorpresa leggere questo libro e scoprire che dietro alla ovvia storia d'amore ci fosse una riflessione più profonda. Sia chiaro non mi sognerei mai di offendere chi predilige e ama queste storie, non dico che siano vuote o prive di senso, dico che non è un genere che mi piace particolarmente, lo leggo si, ma non lo prediligo ecco. Quindi trovare un libro così che mi piace è una bella scoperta per me, soprattutto perché mi fa capire che la mia mentalità non è così chiusa come potrebbe sembrare.
Devo confessare che sono molto simile alla Giada del romanzo, ci vuole coraggio ad affrontare le mie paranoie e non sempre chi mi è accanto è in grado di farlo, con questo non voglio dire che io sia una di quelle persone che non vuole aprirsi al cambiamento o non vuole adeguarsi o smussare i propri angoli, assolutamente, solo che se devo farlo per qualcuno, come succede in questo libro, ne deve valere veramente la pena sia per me sia per la persona in questione ecco.
Detto ciò, è una lettura molto carina, mi ha tenuto compagnia per pochi giorni ma ancora mi accompagna la riflessione che si trova al suo interno. Una lettura leggera che fa passare piacevoli giorni in sua compagnia e che sicuramente aiuta a staccare da letture più complesse o che non ci stanno entusiasmando particolarmente, ed è per questo che ho cominciato a leggerlo :-)
Mi sembra di avervi detto tutto, fatemi sapere se lo avete letto e cosa ne avete pensato. Io vi saluto e vi mando un grande abbraccio, ci rileggiamo presto Amici, fate buone letture!!!
Ciao! Anche io non prediligo questo genere di storie, ma ho sentito parlare della Premoli talmente bene che ho deciso di fare un pensierino sui suoi libri, partendo dal primo che ha scritto.
RispondiEliminaMi fa piacere sapere che sono letture leggere, perfette, come dici tu, per staccare da libri impegnativi..Bella recensione, complimenti ^_^
Ciao Maria, grazie :-) Sicuramente non mi aspettavo che questa lettura potesse avere questo effetto su di me e sono molto contenta di essermi ricreduta :-) Se ti può interessare so che la Newton Compton sta facendo una promozione in cui due libri sono a 9,90 euro e c'è una raccolta con alcuni libri della Premoli, non so in che ordine cronologico sia la loro pubblicazione, però, io la notizia te la dò lo stesso ecco ;-)
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