Un nuovo anno è ormai cominciato amici e io voglio inaugurarlo con una "nuova" rubrica, o meglio allargare l'orizzonte di una già presente sul mio blog, ovvero dedicarmi alla recensione delle Graphic Novel.
Ho detto più volte che il mondo dei fumetti è stato sconosciuto per me fino all'anno scorso quando, per caso, entrando in una fumetteria, mi sono trovata davanti ad un manga che mi ha letteralmente chiamato e ho per questo deciso di provarci. Poi, però, mi sono accorta che i manga non sono una lettura in cui mi sento "comoda" e ho deciso di abbandonarli per dedicarmi alle Graphic Novel, DECISAMENTE più alla mia portata...
Così ho pensato di aggiungere qualcosa di nuovo al blog e parlarvi anche di questo tipo letture. Vi premetto che non sono, ovviamente, una professionista, ma questo vale anche per le recensioni che faccio, quindi anche in questo caso quello che leggerete saranno le mie impressioni su questo genere di letteratura.
Ho detto più volte che il mondo dei fumetti è stato sconosciuto per me fino all'anno scorso quando, per caso, entrando in una fumetteria, mi sono trovata davanti ad un manga che mi ha letteralmente chiamato e ho per questo deciso di provarci. Poi, però, mi sono accorta che i manga non sono una lettura in cui mi sento "comoda" e ho deciso di abbandonarli per dedicarmi alle Graphic Novel, DECISAMENTE più alla mia portata...
Così ho pensato di aggiungere qualcosa di nuovo al blog e parlarvi anche di questo tipo letture. Vi premetto che non sono, ovviamente, una professionista, ma questo vale anche per le recensioni che faccio, quindi anche in questo caso quello che leggerete saranno le mie impressioni su questo genere di letteratura.
Bene, io ci provo a farmi strada in questo mondo, spero che possa farvi piacere, quindi non mi resta che augurarvi buona lettura del post :-)
VALUTAZIONE:
TITOLO: Kobane Calling
AUTORE: Zerocalcare
CASA EDITRICE: Bao publishing
ANNO: 2016
PAG: 261
PREZZO: 20,00 euro
TRAMA: E' possibile raggiungere l'utopia della costituzione di un territorio libero?
Viaggio nelle terre orientali della Turchia, Siria e Iraq raccontato da una voce inaspettata
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Non so, in realtà, come poter affrontare questa recensione o quelle che riguarderanno questo genere di letture, certo mi potreste dire che posso farlo allo stesso modo delle recensioni sui libri, ebbene, non so per quale arcano motivo io mi senta in difficoltà a parlarvi di questo tipo di lettura. Quello di oggi è un esperimento che spero di portare avanti per molto tempo, sebbene io non voglia parlare solamente di questo genere che si, mi piace, ma resta ancora un po' lontano dalla mia comfort zone, ecco!
Innanzitutto parto con il dirvi che Kobane calling è stata la prima lettura di Graphic Novel per me e, di conseguenza, prima lettura dell'autore Zerocalcare. Ciò che mi ha spinto ad approcciarmi a questo nuovo genere letterario è il fatto che a volte, soprattutto dopo aver letto dei libri pesanti, per la storia che non mi ha convinto del tutto, o numero di pagine, ho voglia di staccare dalla pagina completamente scritta ma senza allontanarmi dalla lettura. Questo mi è capitato leggendo di seguito 22-11-63 e poi subito dopo Uomini che odiano le donne, due libri di 700 e passa pagine che, seppure belli, alla fine stancano la mente. Ho deciso così di staccare e leggere l'opera di Zerocalcare e devo dire che mi è piaciuta tantissimo.
La scelta di questa storia piuttosto che una delle tante che stanno uscendo in questo periodo è legata al tema di grande attualità che Zerocalcare ha deciso di affrontare. Capita molto spesso che tematiche importanti o un po' intricate vengano evitate per non creare problemi eccessivi e l'unica cosa che si può fare in questi casi è ricorrere alle testimonianze dirette di chi, in quelle situazioni, ci si è trovato veramente e ha voluto rendere nota la propria esperienza a tutti.
Per questo motivo ho deciso di avvicinarmi a Kobane calling che non è altro che il reportage realizzato da Zerocalcare durante i due viaggi che ha compiuto in Siria.
Zerocalcare decide di raccontare in maniera obiettiva quello che succede in una parte del mondo continuamente vessata dalle guerre, ora per un motivo, ora per un altro. Un territorio che adesso ci fa molta più paura per la maggior parte delle persone che lasciano quelle terre per giungere da noi in Italia e perché sappiamo essere centro nativo dell'Isis che occupa, ormai, gran parte delle nostre paure.
Diciamocelo su, adesso per noi la parola ISIS non viene associata ad altro che ai profughi, alla guerra, alle macellazioni, alle barbarie e ai vari attentati o rischio attentato che vengono fatti in ogni dove. Quello che, invece, Zerocalcare decide di raccontarci attraverso le sue tavole non è solo questo, ma tutta quella parte di persone e territori che decidono di rimanere nella loro terra per combattere contro l'Isis e contro tutto quello che potrebbe porre dei limiti alla realizzazione di uno stato libero, il Rojava.
L'attenzione di Zerocalcare si concentra proprio su tutto quello che si nasconde dietro la un servizio giornalistico dando spazio e voce a tutte le persone che si mettono in prima linea e combattono per la loro terra, i loro principi, la loro libertà. Si racconta di un popolo pieno di forza nonostante abbiano perso tutto, familiari, amici, case, lavori, averi e proprietà.
Attraverso i suoi due viaggi, Zerocalcare ci fa conoscere il Rojava, utopico territorio basato sul principio di uguaglianza etnica e religiosa, sulla emancipazione e partecipazione femminile oltre che ad una equa distribuzione delle ricchezze e sulle battaglie che gruppi organizzati militarmente da donne, per la maggior parte, cercano di fare per far diventare, questa, una realtà soprattutto contro la retrocessione culturale adoperata dall'Isis. Veniamo a conoscenza di alcune città come Mosul, Mehser, piccolo villaggio al confine col territorio dell'Isis e poi di Kobane, prima città liberata dall'Isis da parte del popolo curdo.
Sicuramente sono cose di cui abbiamo sentito parlare spesso attraverso giornali, telegiornali, libri e articoli specifici, ma vedere realizzate tutte queste realtà con una veste grafica che unisce l'ironia alla tragedia è una cosa che merita di essere vista.
Quello che viene rappresentato non è solamente un territorio martoriato dalla guerra e dalla sua distruzione, quello che ci presentano le tavole dell'autore è un paese che, nonostante non abbia apparentemente alcuna via di uscita da una situazione infernale, non si arrende a nessuna delle imposizione che gli vengono fatte.
Ci troviamo a vedere una popolazione che non si ferma all'accoglienza in ciò che rimane del loro paese o città, ma un popolo che offre anche più di quello che ha a disposizione, una casa, un riparo, un pasto caldo, una parola di conforto per calmare chi, in quella situazione, ci si trova solo in via occasionale.
Sono tante le cose che mi hanno colpito di questa Graphic Novel, sicuramente la rappresentazione della forza che queste donne guerriere dimostrano sacrificando la loro vita pur di dare un futuro migliore alle generazioni successive alla loro. Quelli che ci presenta Zerocalcare sono volti arrabbiati e stanchi che non hanno mai perso la voglia di combattere per i loro diritti.
Mi è piaciuta la sapiente mescolanza di comicità ed estrema serietà nei confronti di una situazione che è, diciamocelo, estremamente pericolosa, nel senso che lì vai a dormire ma non sai mica se il giorno dopo ci sei ancora oppure no. Bhè ho molto apprezzato il modo in cui l'autore sdrammatizza queste situazioni con delle battute o con dei riferimenti a film o telefilm che noi guardiamo tranquillamente a casa nostra.
Mi è piaciuta, inoltre la resa dei paesaggi e dei dettagli che magari non è possibile vedere nei servizi giornalistici e soprattutto il fatto che nonostante avesse voluto realizzare un fumetto che parlasse della sua esperienza personale, abbia dato spazio ai volti e alle voci di quelle persone, di chi ci crede veramente alla possibilità di un futuro migliore per la loro terra.
Altro elemento che ho apprezzato tantissimo è lo spazio, tanto spazio, che viene dato alla donna in quest'opera. Le donne sono le vittime di padri o mariti violenti, sono le guerriere che combattono per la libertà, sono le "martiri" della guerra per l'uguaglianza, e sono la forza motrice della rivoluzione che fa del popolo curdo un modello che andrebbe imitato.
Una parte del secondo viaggio è dedicata all'addestramento delle donne entrate nei gruppi di battaglia che, bisogna ricordarlo, non sono solamente femminili, ci sono anche quelli maschili ma Zerocalcare ha preferito dare più spazio alle donne, E BRAVO ZEROCALCARE!!!
Inizialmente avevo un po' di timore ad approcciarmi a questo libro proprio perché non sono abituata a leggere storie a fumetti, invece devo dire che rispetto al manga sono riuscita a seguire la storia e a guardare parallelamente le tavole senza perdere i passaggi.
Per quanto riguarda Kobane Calling devo dire che sicuramente leggerò altro di questo autore, di cui posseggo DIMENTICA IL MIO NOME e che sono stata molto contenta di aver cominciato a leggere questo genere con quest'opera.
Zerocalcare è riuscito a dosare bene l'ironia, la serietà, la drammaticità e la comicità attraverso l'uso del dialetto e delle espressioni romane che alleggeriscono la tematica ma non la banalizzano mai, anzi, credo che ci sia stato, da parte sua , un grande rispetto per quelle popolazioni, o almeno è quello che ho percepito.
Mi è piaciuto il fatto che abbia dato delle spiegazioni più approfondite non dando per scontato le cose solo perché se ne sente parlare in televisione.
Mi ha fatto piacere anche vedere l'onestà con la quale ha deciso di esporre il proprio pensiero senza dover censurare nulla, o almeno, in molte parti dice espressamente di voler dire le cose come stanno e questo è da elogiare.
Insomma non posso che dare un giudizio positivo su un'opera straziante e sincera che stempera i toni con la comicità e l'autoironia.
Spero di avervi invogliato a leggerlo, avvicinarvi a questo fumettista molto in gamba, a mio avviso, e soprattutto di non aver detto delle baggianate in questa recensione :-)
Fatemi sapere se lo avete letto, cosa ne avete pensato, se avete già letto altro di Zerocalcare e cosa mi consigliate di leggere in seguito sempre di suo o di qualche altro autore.
Io vorrei creare una rubrica magari a scadenza fissa, ancora non so bene come organizzarmi, nella quale parlare proprio delle Graphic Novel che leggo, spero che l'idea possa piacervi perché a me piace moltissimo :-)
Io Spero che questo mio primo tentativo vi sia piaciuto, vi mando un grande abbraccio, vi ringrazio per le visualizzazione e ringrazio chi si è iscritto... Come sempre vi invito, se vi va, a lasciare un segno del vostro passaggio... Un saluto a voi Viaggialettori... Perdetevi tra le pagine di un bellissimo viaggio... A presto!!!
Ciao Mikla, non sai che piacere mi ha fatto vedere questa recensione! Devi sapere che è un periodo in cui sento molto forte il desiderio di iniziare a leggere Graphic Novel e l'unica cosa a fermarmi è il prezzo, soprattutto se rapportato ai miei tempi di lettura!
RispondiEliminaZerocalcare lo conosco di nome e conoscevo la sua ultima opera, ma non avevo idea di che cosa trattasse, quindi la tua recensione, molto bella e accurata, è capitata proprio a proposito! Continua a recensire Graphic Novel, così mi dai spunti di lettura!
Ciao Virginia :-D GRAZIE MILLE PER TUTTE LE COSE CHE HAI DETTO!!! Io per adesso ne ho qualcuna che ho comprato con gli sconti altrimenti sono un pò proibitivi, ma diciamo che il mio scopo è comprare meno e in modo più accurato, quindi diciamo che una Graphic Novel al mese può andare se non compro tanti libri :-) Bisogna gestire il portafogli come si può, ecco!!!
EliminaMi fa piacere che la Recensione sia arrivata nel momento giusto per te ;-)
Bellissima recensione Mikla!
RispondiEliminaIo ho scoperto Zerocalcare un paio di anni fa leggendo La profezia dell'armadillo, che mi ha fatto ridere come una matta e al contempo ha saputo emozionarmi per la storia di fondo. Te lo consiglio davvero, soprattutto per quando avrai voglia di una lettura leggera che però sa proprio fare bene all'anima :)
Kobane calling aspetta sugli scaffali dall'anno scorso e non vedo l'ora di affrontarlo.
Mi fa piacere che tu ti sia avvicinata alle graphic novel! Io avevo fatto qualche "toccata e fuga" nel genere, e l'anno scorso invece mi sono aperta di più al mondo fumettistico (leggendo anche qualche manga) e mi piace tantissimo, soprattutto - come dici tu - per la possibilità di immergermi lo stesso in una storia anche quando leggere diventa un po' faticoso. Grazie alle graphic novel ho superato più di un "blocco del lettore"! :)
Ciao Julia GRAZIE :-) Piano piano ho intenzione di recuperare tutto di Zerocalcare, per adesso ho DIMENTICA IL MIO NOME e poi volevo recuperare proprio LA PROFEZIA che dovrebbe essere il suo primo lavoro a quanto ho capito. Sono contenta che questa rubrica sia piaciuta, GRAZIE ANCORA PER I TUOI PASSAGGI NEL MIO ANGOLO :-)
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