Come state amici? In questi giorni mi sto dedicando alla riorganizzazione delle librerie che ho in camera, più che altro per togliere qualche libro vecchio che non ho più intenzione di leggere o che, magari, ho letto in adolescenza e non rispecchia più i miei gusti... mmmaaaa... Diciamoci la pura e semplice verità... Visto che gli acquisti aumentano e lo spazio diminuisce, tocca che mi impegno e mi faccio spazio, altrimenti la mia camera mi caccerà in automatico appena arriverà ad avere necessità di maggiore spazio... BENE!!!
Problemi che affliggono tutti i lettori che si ritrovano ad avere più libri da leggere di quanti ne hanno letti, a parte, torniamo alle cose serie.
Quella di oggi è una recensione che sto scrivendo per una Sfida di lettura che si propone, come scopo, quello di promuovere maggiormente la letteratura italiana, si chiama MADE IN ITALY BOOKS CHALLENGE e se cliccate sul banner, come per tutte le altre, potrete iscrivervi e conoscere le regole. Si tratta di una sfida fattibilissima, vi viene richiesto di leggere un libro al mese, di un autore italiano la cui scelta deve seguire dei criteri. Insomma come le altre sfide, solo che in questo caso le letture da fare sono una al mese.
Per questo primo mese dell'anno il criterio da seguire è quello di LEGGERE UN LIBRO DI UN AUTORE FAMOSO e io ho scelto Alessandro Baricco, credo che sia famoso, o almeno spero ;-)
Ma vi lascio al post così scoprite cosa ne ho pensato di questa lettura :-)
TRAMA: Jasper Gwyn è uno scrittore che un giorno decide di smettere di scrivere, ma non per mancanza di ispirazione, quanto per la volontà di voler raggiungere una intimità maggiore con quanto produce.
Per fare questo decide di creare un nuovo progetto e farsi affiancare da una giovane assistente, Rebecca, che inconsapevolmente finisce per essere coinvolta in una situazione ben più intricata di quello che sembra.
Titolo: Mr Gwyn
Autore: Alessandro Baricco
Casa Editrice: Feltrinelli
Anno: 2013 (Ristampa)
Pag: 158
Prezzo: 8,00 euro
VALUTAZIONE:
Dopo circa sei anni torno di nuovo a leggere un libro di Alessandro Baricco e tra l'altro comprato pure di recente, a settembre 2016, no dico... sto leggendo un libro che non ha vegetato più di tanto nella mia libreria e ancora non mi capacito di come questa cosa sia possibile :-)
Vabbè torno a fare la persona seria che è meglio, per quanto io possa essere considerata una persona seria, ovviamente!!
Ritornare a leggere Baricco significa per me entrare in una zona confortevole di letture che so mi sarebbe piaciuta, nonostante nell'ultimo libro che ho letto suo, Emmaus, avessi trovato qualche cambiamento. Nonostante questo c'è da dire che Baricco, anche se cambia il suo modo di scrittura, non mi delude mai totalmente.
Con Mr Gwyn ci troviamo a leggere la storia di uno scrittore che decide di lasciare il suo lavoro, la scrittura, per andare alla ricerca di una produzione più intima, più ricercata. Tutto questo sentendo la pressione del suo agente e amico che vorrebbe vedere la creazione dei suoi romanzi. Non riuscendo a convincerlo, lo lascia tentare la sua nuova intuizione non lasciando mai la speranza di un ritorno alle origini.
Un giorno, mentre si trova in un ambulatorio medico, Jasper Gwyn incontra una donna che gli fornisce il giusto stimolo da cogliere per creare qualcosa di nuovo, decide così di dedicarsi alla scrittura di ritratti umani.
"Benché non avesse ancora la minima idea di che gesto potesse mai essere SCRIVERE UN RITRATTO, si era fatto una certa idea della sua possibile durata - come di un uomo che cammina nella notte è possibile decifrare la distanza e non l'identità. Aveva escluso da subito una cosa veloce, ma anche gli riusciva difficile pensare a un gesto abbandonato a una fine casuale e magari lontanissima. Così aveva incominciato a misurare - sdraiato per terra, nello studio, in assoluta solitudine - il peso delle ore, e la consistenza dei giorni."
Adesso non starò qui a dirvi più di quanto già detto della trama, sappiate che la storia, apparentemente molto normale, in realtà non lo è. Questa è una delle caratteristiche dello scrittore, nel caso in cui qualcuno non lo avesse ancora mai letto.
Nella lettura di questo romanzo non sono riuscita a distaccarmi dalla necessità di confrontarlo con la sua precedente produzione, in quanto il distacco è molto evidente.
E' vero anche che, almeno per quanto mi riguarda, il suo allontanarsi dal passato, in questo caso, non mi ha disturbato, anzi.
Sono state due le cose che ho notato di diverso rispetto al passato
1) L'assenza di ciclicità nella storia
2)L'uso di uno stile meno poetico e manierato.
Sicuramente per quanto riguarda il primo punto, la ciclicità era un elemento molto presente in tutti i suoi primi libri, da CASTELLI DI RABBIA a SETA, da OCEANO MARE a SENZA SANGUE. Per ciclicità intendo una storia che è costituita da più storie che poi vanno a confluire tutte nello stesso punto. Una caratteristica particolare che mi aveva attirato molto in questo autore.
Sicuramente la ciclicità è una tecnica molto avvincente. soprattutto perché di questo elemento, il lettore, se ne accorge solamente alla fine del libro. E' un elemento che permette sia di dare il giusto spazio ai vari personaggi, sia di creare, nella mia testa, almeno, un mondo completamente diverso da quello in cui mi trovo io.
Era una sensazione particolare che mi travolgeva ogni volta che leggevo un libro di questo scrittore, e sicuramente anche molto personale, infatti, ve l'ho detta per spigarvi la bellezza, per me, delle sue opere.
Accanto a questa assenza ho notato subito anche un diverso modo di esprimersi, sia affidato alla narrazione, sia ai personaggi che sono molto più diretti, molto più realistici in un certo senso, anche se negli altri casi erano comunque reali. Non c'è più lo stile manierato e poetico che ti porta ad una sottolineatura compulsiva del libro, ma una lingua più espressiva, più impulsiva e immediata rispetto al passato.
Non voglio farvi credere che l'assenza di questi elementi siano stati negativi nella lettura, perché non è affatto così. Il libro ha queste due mancanze ma non sono gravi, per me, in quanto sostituiti da una maggiore attenzione alla storia e alla narrazione. Una narrazione che si tinge di mistero e attesa di un qualcosa che succederà, si, ma non da parte di chi ci si aspetta.
La storia che ci racconta Baricco in questo libro è sicuramente qualcosa di già visto o letto, ma comunque affascina per il modo in cui la sviluppa e l'attenzione alle descrizioni che tanta parte hanno in queste pagine.
Non si tratta di un libro pieno di descrizioni pesanti, diciamo che c'è il giusto mix tra narrazione e dialoghi. Quello che di bello hanno le descrizioni è l'attenzione alle sensazioni legate al momento descritto.
La creazione di ritratti da parte di Mr Gwyn porta alla presenza di lunghi momenti di silenzio attraverso i quali lo scrittore cerca di dare una forma alle sensazioni e alle emozioni provate soprattutto da chi è oggetto di questi ritratti.
Si passa da una iniziale vergogna all'imbarazzo, dal fremito all'insofferenza, dalla voglia di parlare alla rinuncia di un dialogo e tutto questo, qui, vi sembrerà privo di senso, ma se leggerete questa storia ritroverete tutto, garantito :-)
"Guardi, non si faccia idee sbagliate, io non sono innamorata di lei, non credo, è un'altra cosa, e riguarda solo quel particolare momento, quel buio e quel momento. Non so se riesco a spiegarmi, ma tutti quei giorni mettono addosso una specie di attesa che qualcosa di fisico debba accadere, alla fine qualcosa che ti ricompensi. Una distanza colmata, mi verrebbe da dire. Lei la colma scrivendo, Ma io?, Noi?, tutti quelli che si faranno ritrarre? Li rimanderà a casa come ha rimandato me, nella stessa lontananza del primo giorno? Bè, non è una buona idea."
La scelta di Gwyn non si capisce se sia istintiva o ben ponderata, o meglio, all'inizio si ha un'idea molto diversa da quella che poi scoprirete nel finale. Tutto quello che la vostra mente vi metterà davanti, nel pensare a questo personaggio, verrà immediatamente cancellato successivamente. Allo stesso tempo vi renderete conto di quanto Rebecca siate voi stessi lettori, prima abbindolati e poi sconcertati da quello che scoprirete andando avanti nella storia.
Un libro che mi è piaciuto molto proprio perché permette al lettore di immedesimarsi nei vari personaggi, o almeno alcuni, dei personaggi che ritrae Mr Gwyn e soprattutto in Rebecca che si sente presa in giro e allo stesso tempo gratificata.
Un libro che mi è piaciuto molto per la storia narrata e per i personaggi principali su cui si basa. Il fatto che ci sia stato un cambiamento nella sua produzione, in questo caso, non è stato una pecca. Una storia molto lineare ma allo stesso tempo molto particolare che coinvolge e ti fa girare le pagine una dietro l'altra senza rendersene conto.
Un libro breve ma di questo la storia non risente affatto ed è sicuramente un punto a favore.
Insomma un libro che vi consiglio se volete avvicinarvi all'autore, ma anche se già lo conoscete e volete vedere un modo diverso di narrare le sue storie che comunque non delude.
Bene Viaggialettori, anche per questa volta vi ho raccontato le mie sensazioni a proposito di questa lettura, voi lo avete letto? Avete mai letto Baricco? Se si avete trovato qualche cambiamento nella sua produzione o sono solo io ad averlo notato?
Adesso vi saluto e vado a preparare qualche altro post, come avete visto ho fatto molte letture ultimamente e alcune devo ancora recensirvele, quindi per adesso Vi saluto, Vi mando un grande Abbraccio e vi lascio augurandovi di fare bellissime letture!!!
Ciao Mikla, mi fa piacere leggere un tuo commento così positivo riguardo un autore ed un libro che amo moltissimo :) scoprii Baricco a sedici anni grazie alla mia prof di lettere del liceo, ed in poco tempo mi lessi quasi tutto ciò che aveva scritto fino ad allora. Il mio preferito in assoluto è il romanzo meno considerato dagli ammiratori di Baricco, ovvero City; segue a ruota il meraviglioso Novecento. Come te, non sono rimasta troppo colpita da Emmaus, che però non mi ero sentita di bocciare del tutto. Con Mr Gwyn invece avevo ritrovato tutti i sentimenti che soltanto la sua scrittura aveva saputo trasmettermi. Onestamente non avevo sentito tutto il distacco rispetto alla produzione precedente che hai sottolineato tu, ma forse ero troppo presa dalla storia per accorgermi di cose del genere! Gwyn mi aveva proprio risucchiata nel suo mondo, anche perché lo lessi proprio al momento giusto. Non potrò mai dimenticare l'emozione di quelle lampadine che, ad una ad una, vanno spegnendosi. A mio parere sono atmosfere davvero uniche, che toccano certi punti sensibili nascosti, assopiti.
RispondiEliminaPurtroppo sono rimasta delusissima da Smith e Wesson, l'unico suo libro che non mi ha detto proprio niente. Spero di far pace con lui con La sposa giovane, che ho intenzione di acquistare finché ci sono i saldi della Feltrinelli.
Scusa se mi sono dilungata tanto! È quel che succede quando un lettore sente parlare di uno dei suoi autori preferiti, lo saprai meglio di me ;)
A presto e buone letture!
Ciao Julia :-) Abbiamo tante letture in comune allora, mi fa piacere :-) Non ti scusare per la lunghezza del tuo commento mi fa molto piacere parlare e sentire i pareri di chi passa da qui :-) In effetti il distacco dalla produzione precedente mentre leggevo non l'ho sentito, ma quando poi ho cercato di mettere da parte le emozioni e vedere le cose in modo un po' più distaccato l'ho notato, ma posso pure sbagliarmi io :-) SMITH & WESSON l'ho comprato insieme a questo... Vedremo quando sarà il suo turno!!!
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